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Media e forme del potere. Punto di partenza: la prospettiva di Castells. M. Castells: Comunicazione e potere (UBE, Milano 2009; ed. or. 2009) “Il potere è la capacità relazionale che permette a un attore sociale di influenzare asimmetricamente le decisioni di altri attori sociali…” (p. 1)
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Punto di partenza: la prospettiva di Castells M. Castells: Comunicazione e potere (UBE, Milano 2009; ed. or. 2009) • “Il potere è la capacità relazionale che permette a un attore sociale di influenzare asimmetricamente le decisioni di altri attori sociali…” (p. 1) • “Le relazioni di potere sono inquadrate dal dominio, ossia dal potere che è insito nelle istituzioni della società” (ibid.)
Cardini dell’analisi di Castells • Ricognizione bibliografica sulle dissertazioni sul potere e tentativo di sintesi: • “la violenza, la minaccia di ricorrervi, i discorsi disciplinari, la minaccia di mettere in atto la disciplina, l’istituzionalizzazione delle relazioni di potere come dominio riproducibile e il processo di legittimazione (…) interagiscono nel processo di produzione e riproduzione delle relazioni di potere nelle pratiche sociali e nelle forme organizzative” (p. 4-5)
(continua) • Ne discende la classica distinzione (Parsons) fra • potere su (persone): transitivo • potere di (fare qualcosa): intransitivo • “Il potere non è localizzato in una specifica sfera sociale o istituzionale, ma è distribuito sull’intero ambito dell’azione umana” (p. 7)
Stato e potere • Crisi del nazionalismo metodologico (Beck) • Non scomparsa, ma ridimensionamento del suo ruolo fra potere e contropotere • Tre dimensioni: globale, nazionale e locale • Il ruolo delle reti: altri tempi, altri spazi
Castells e la società delle reti Ambiguità della nozione: • La rete come concetto astratto, radicato nelle scienze biologiche • La rete come strumento storico materiale (lunga ricognizione bibliografica, cui si dovrebbe aggiungere H. Innis) • La rete come l’attuale web (rete di reti): vedi il continuo slittamento del termine nodo.
Prospettiva critica L’occhio di Foucault: • Non guardare alla materializzaione del potere in dominio , ma al discorso che soggiace e che lo rende possibile come la sua forma (rimando all’idea kantiana?) • Dunque sottolineare che ciò che conta non è che la forma del potere cambia, ma che poteri oggettivamente diversi sono possono o meno sottendere la stessa forma-potere
Conseguenze possibili • Alcune forme della rete potrebbero essere totalmente diverse da quelle dei media tradizionali eppure sottendere la medesima forma potere • Esempio chiaro in Foucault è la distinzione tra potere di sovranità e potere disciplinare
Il potere disciplinare “… una serie costituita dalla funzione-soggetto, dalla singolarità somatica, dall’osservazione perpetua, dalla scrittura, dal meccanismo della punizione infinitesimale, dalla proiezione della psiche e (…) dalla distinzione normale-anormale. M. Foucault, Il potere psichiatrico, Feltrinelli, Milano 2010, p. 65 (ed. or. 2003; lezioni tenute al Collège de France nell’AA 1973/74).
I tratti del panopticon secondo Foucault (Storia del potere psichiatrico, 1973/74) • Non modello di carcere, ma più in generale di istituzione (asylum secondo Goffman) • Non schema, ma meccanismo, moltiplicatore, intensificatore (“conferisce a coloro che lo dirigono una forza erculea”, secondo Bentham)
Tratti essenziali • Forma anonima del potere • Disindividualizzazione o disincarnazione del potere (non importa chi è presente nella torre centrale: quindi potenzialmente qualunque cittadino). Cinghia del potere che scorre continuamente attraverso la torre centrale. • Stato di visibilità permanente da parte del recluso.
Tratti essenziali 2 • Panopticon significa: • da un lato che tutto è visto e di continuo • dall’altro il potere esercitato non è altro che un effetto ottico • Il panopticon rappresenta uno schema formale per la costituzione • di un potere individualizzante • di un sapere che verte sugli individui
Quattro prospettive sulla rete(commenti a un saggio di Carlo Formenti) Quattro luoghi comuni delle teorie sulla rete • La produzione di conoscenze e informazioni svolge ormai un ruolo egemonico ai fini della produzione di plusvalore • L’intera organizzazione produttiva ha ormai assunto la forma di rete
Quattro prospettive sulla rete(commenti a un saggio di Carlo Formenti) 2 • Le forme di cooperazione sociale e produttiva come la peer production e l’economia del dono svolgono un ruolo crescente e strategico • L’organizzazione produttiva e social sono teatro di radicali processi di de-gerarchizzazione
La produzione di conoscenze e informazioni svolge ormai un ruolo egemonico ai fini della produzione di plusvalore? Ma… “per i capitalisti è del tutto indifferente la natura dei valori d’uso che producono, la sola cosa che conta è investire nei campi che garantiscono profitti più elevati” Formenti, p. 15
L’intera organizzazione produttiva ha ormai assunto la forma di rete? Ma “Internet non è un ambiente egualitario, bensì una rete governata da leggi di potenza in cui … le èlite non tramontano: cambiano, se mai, le modalità con cui esse vengono selezionate” (p. 19) • (cfr. meccanismi index-carismatici, reputation capital)
Ruolo crescente e strategico delle forme di cooperazione sociale e produttiva? Ma Sfruttamento capitalistico del capitale relazionale grassroots secondo classici meccanismi di controllo e riorganizzazione
L’intera organizzazione produttiva ha ormai assunto la forma di rete? Ma “Il vero problema è quello di capire se e in quale misura i network partecipativi possano rivelarsi anche strumenti di governo” • Non soltanto peso dell’opinione della netizenship, ma anche partecipazione deliberativa.