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La Critica della Ragion Pura di Immanuel Kant 3. La ‘rivoluzione copernicana’ della teoria della conoscenza. IV Liceo scientifico Prof. Gianni Serino. Come sono possibili i giudizi sintetici a priori?. PROBLEMA GENERALE DELLA RAGION PURA. ANALITICI. a priori.
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La Critica della Ragion Puradi Immanuel Kant3. La ‘rivoluzione copernicana’ della teoria della conoscenza IV Liceo scientifico Prof. Gianni Serino
Come sono possibili i giudizi sintetici a priori? PROBLEMA GENERALE DELLA RAGION PURA ANALITICI a priori Principio di non contraddizione (definizioni e giudizi esplicativi in generale) Giudizi a priori “S è P” ? SINTETICI (matematica pura, fisica pura, metafisica?) a posteriori Esperienza (proposizioni delle scienze empiriche e in generale questioni di fatto) “Che cos’è qui l’incognita x, su cui si appoggia l’intelletto, quando crede di trovar fuori dal concetto A un predicato B, ad esso estraneo, e che, ciò malgrado, stima con esso congiunto?” [Critica della Ragion Pura, introduzione, IV]
-Posso veder passare milioni di cigni bianchi senza avere la certezza assoluta che “tutti i cigni sono bianchi, ma… Tutti i cigni sono bianchi?
-Posso veder passare milioni di cigni bianchi senza avere la certezza assoluta che “tutti i cigni sono bianchi, ma… …se vedo passare sette cigni… …e poi cinque cigni e li conto anche una sola volta… …ho la certezza che 5+7 farà sempre 12 (e questo non vale solo per i cigni) -COME È POSSIBILE?? 7+5=12!!!!!!!
“Qui è proprio come l’idea di Copernico, il quale, vedendo che non poteva spiegare i movimenti celesti ammettendo che tutto l’esercito degli astri ruotasse attorno all’osservatore, cercò se non potesse riuscir meglio facendo girare l’osservatore, lasciando invece in riposo gli astri.” [Critica della Ragion Pura, Prefazione del 1787]
-Kant propone in merito alla teoria della conoscenza, un rovesciamento di prospettiva analogo a quello suggerito da Copernico in astronomia: -Secondo il normale modo di concepire la conoscenza, è il soggetto conoscente che deve adattarsi all’oggetto conosciuto √
-Kant propone in merito alla teoria della conoscenza, un rovesciamento di prospettiva analogo a quello suggerito da Copernico in astronomia: -Secondo il normale modo di concepire la conoscenza, è il soggetto conoscente che deve adattarsi all’oggetto conosciuto √
-Kant propone in merito alla teoria della conoscenza, un rovesciamento di prospettiva analogo a quello suggerito da Copernico in astronomia: -Secondo il normale modo di concepire la conoscenza, è il soggetto conoscente che deve adattarsi all’oggetto conosciuto -Tutto questo funziona piuttosto bene con le conoscenze empiriche X
-Kant propone in merito alla teoria della conoscenza, un rovesciamento di prospettiva analogo a quello suggerito da Copernico in astronomia: -Secondo il normale modo di concepire la conoscenza, è il soggetto conoscente che deve adattarsi all’oggetto conosciuto -Tutto questo funziona piuttosto bene con le conoscenze empiriche -Ma quando dico che “7+5=12” come posso pretendere che questo valga in maniera universale e necessaria (e non solo qui e ora)? -E allora… “Sinora si è ammesso che ogni nostra conoscenza dovesse regolarsi sugli oggetti; ma tutti i tentativi di stabilire intorno ad essi qualcosa a priori, per mezzo di concetti, coi quali si sarebbe potuto allargare la nostra conoscenza, assumendo un tal presupposto, non riuscirono a nulla. Si faccia, dunque, finalmente la prova di vedere se saremo più fortunati nei problemi della metafisica, facendo l’ipotesi che gli oggetti debbano regolarsi sulla nostra conoscenza […]” [Critica della Ragion Pura, Prefzione del 1787] 7+5=12
-Se fino a Kantsi pensava che fosse il soggetto conoscente a doversi adattare all’oggetto conosciuto…
-Kantipotizza che sia l’oggetto conosciuto… a doversi adattare al soggetto conoscente…. Ma che vuol dire questo, concretamente? -Le nostre facoltà conoscitivenon si limitino a registrare i dati della realtà esterna . -La nostra visione delle cose (le cose come ci appaiono) dipende in parte dal modo in cui le nostre facoltà le recepiscono. -Le nostre facoltà conoscitive conferiscono una certa struttura, un certo ordine ai dati che provengono dall’esterno e questo ordine risulta essere un elemento costitutivo fondamentale dei fenomeni.
-Le nostre facoltà sono come un recipientea cui i fenomeni si adattano nel momento in cui vengono conosciuti e di cui prenderanno necessariamente la forma -Se per preparare i miei ciambelloni utilizzo sempre la stessa teglia, non potrò sapere a priori se domani sfornerà un ciambellone semplice, un ciambellone al cioccolato o una torta salata a forma di ciambellone… …ma saprò a priori che qualsiasi cosa sforno avrà la forma di un ciambellone… Il fatto che il ciambellone avrà sempre la forma di un ciambellone corrisponde al contenuto dei giudizi sintetici a priori (“7+5=12” , “ogni accadimento ha la sua causa”) Il ciambellone corrisponde all’esperienza Gli ingredienti del ciambellone corrispondono a quello che dell’esperienza posso conoscere a posteriori La teglia corrisponde alle mie facoltà conoscitive
-Ciò che dei fenomeni posso conoscere a priori sono quelle strutture che derivano dalle mie facoltà conoscitive -La “cosa in sé” è inconoscibile (e in fondo non ha proprio senso pretendere di sapere come sono le cose, a prescindere dalle nostre facoltà conoscitive) Il parallelepipedo di vetro colorato corrisponde alle mie facoltà conoscitive 7+5=12!!! Non posso mai uscire dal cubo , quindi non potrò mai sapere come è la realtà vista da fuori
-Ciò che dei fenomeni posso conoscere a priori sono quelle strutture che derivano dalle mie facoltà conoscitive -La “cosa in sé” è inconoscibile (e in fondo non ha proprio senso pretendere di sapere come sono le cose, a prescindere dalle nostre facoltà conoscitive) Ciò che posso conoscere è la realtà come mi appare dall’interno del parallelepipedo 7+5=12!!! -L’ambito di ciò che conoscibile è l’ambito del fenomeno (Phaenomenon, dal verbo greco phainesthai, “apparire”, “mostrarsi”, oppure Erscheinung, in tedesco “parvenza”, “apparenza”) -La concezione di Kantnon può considerarsi propriamente scettica o soggettivista, visto che le facoltà conoscitive sono le stesse per tutti (altrimenti non potremmo trovarcid’accordo sul fatto che 7+5=12)
-Prefazioni (1781, 1787) -Introduzione Dottrina trascendentale degli elementi Gli elementi della nostra conoscenza e gli oggetti che è possibile conoscere a priori Critica della Ragion Pura Il metodo con cui utilizzare questi elementi Dottrina trascendentale del metodo
-Prefazioni (1781, 1787) -Introduzione La facoltà per cui gli oggetti mi sono dati SENSIBILITÀ Dottrina trascendentale degli elementi La facoltà per cui gli oggetti pensati Critica della Ragion Pura INTELLETTO La facoltà per cui il pensiero tende a spingersi oltre l’ambito dell’esperienza RAGIONE Dottrina trascendentale del metodo
-Prefazioni (1781, 1787) -Introduzione Estetica Trascendentale → SENSIBILITÀ Dottrina trascendentale degli elementi Critica della Ragion Pura Analitica Trascendentale → INTELLETTO Logica trascendentale → RAGIONE Dialettica Trascendentale Dottrina trascendentale del metodo