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Petrillo Linda Scuola d’infanzia Cesare Costa

Relazione progetto sperimentale di formazione sui disturbi dello spettro autistico (ASD) in età da 0 a 6 anni – I livello. Petrillo Linda Scuola d’infanzia Cesare Costa. Conosciamo D. Diagnosi e competenze.

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Presentation Transcript


  1. Relazione progetto sperimentale di formazione sui disturbi dello spettro autistico (ASD) in età da 0 a 6 anni – I livello Petrillo Linda Scuola d’infanzia Cesare Costa

  2. Conosciamo D. Diagnosi e competenze. D. (4 anni compiuti ad ottobre) ha iniziato l'ambientamento alla scuola d'infanzia il 28 Novembre 2011, dopo essere stato per lungo tempo in Africa con la mamma. La diagnosi, redatta in data 31/3/2011 certifica un "quadro clinico di Autismo Infantile, con assenza di linguaggio, iperattività e mancato raggiungimento del controllo sfinterico". Nell'arco di tempo trascorso tra la diagnosi e la frequenza alla scuola d'infanzia D. ha raggiunto il controllo sfinterico. All'inizio, comunicava il bisogno di andare in bagno abbassandosi i pantaloni ovunque si trovasse, trascorsi tre mesi (40 gg di frequenza all'infanzia) il più delle volte raggiunge il bagno in modo autonomo. Non ha ancora acquisito la competenza di: - rivestirsi, - lavarsi le mani, - asciugarsi le mani, - comunicare all'adulto il bisogno (verbalmente o in modo alternativo).

  3. Conosciamo D. Interessi. D. non frequenta regolarmente la scuola sia per problemi di salute, sia per difficoltà di organizzazione familiare. Durante i primi giorni di frequenza abbiamo notato un suo forte interesse riguardo: - la creta e altri materiali da manipolare come la pasta di pane, la pasta di sale e il didò. - L'attività dei travasi con liquidi o con materiali di piccole dimensioni come il riso soffiato, la pasta.... - Il pallone. - Lo specchio, in particolare era attratto dalla sua immagine riflessa e dalla sua ombra.

  4. Conosciamo D. La scansione temporale della giornata e le regole. Per D. era difficile rimanere seduto quando il contesto lo richiedeva, ad esempio durante la colazione o il pranzo. Per i primi giorni di frequenza abbiamo lasciato libero il bambino di ambientarsi senza imporgli di rimanere seduto. Solo in un secondo momento ci siamo poste l'obiettivo di far acquisire a D. tempi e regole nei momenti di routine previsti nella quotidianità (appello, colazione, pranzo...) e di far condividere con i compagni la giornata.

  5. Conosciamo D. La scansione temporale della giornata e le regole. Abbiamo dovuto contenere molto il bambino per sostenerlo ad interiorizzare i tempi scolastici. Ora D. mangia insieme ai compagni, riconosce il momento della colazione, quello del pranzo e della merenda, rimane seduto al suo solito posto per tutta la durata del pasto e , a volte anche oltre. Anche le modalità con cui D. si nutre si sono modificate, all'inizio il bambino privilegiava la manipolazione dei cibi e mescolava all'acqua gli alimenti. Oggi utilizza le posate e trova piacevole tagliare con il coltello.

  6. Conosciamo D. I momenti d’ansia e l’inserimento in sezione. I momenti in cui il bambino manifesta maggiore ansia sono quelli di attesa, ad esempio se deve aspettare il proprio turno per andare al bagno, o per lavarsi le mani, anche se la capacità di sostenere tempi di attesa più lunghi comincia a comparire. D. la maggior parte delle volte risponde alla richiesta dell'adulto. I compagni di D. lo hanno accolto con entusiasmo, sono molto protettivi nei suoi riguardi purtroppo però faticano a coinvolgerlo nei momenti di gioco libero in quanto la sua attenzione è catturata dall'oggetto e non dagli amici.

  7. La scheda di osservazione Abbiamo osservato D. con la scheda distribuita al corso di aggiornamento che puntava l'attenzione sui seguenti aspetti: - l' interesse del bambino, - le abilità di gioco, - le abilità sociali. Le prime attività proposte a D. sono state: - la scatola della pasta; - la manipolazione dell'impasto di pane, del didò, della creta e della pasta di sale; • i colori a dita e le tempere stese con le mani e con i piedi; • - le bolle di sapone; • - i travasi e i giochi con l'acqua; • - la conoscenza di strumenti musicali; • la scatola da scarpe con i buchi per inserire dentro pastelli; • la palla.

  8. Le osservazioni durante le attività proposte: 1. SCATOLA DELLA PASTA Interesse: D. esplora con interesse molto alto, ha capito con facilità che si tratta di materiale da poter manipolare (RIUSCITO) Abilità di gioco: consegnandogli dei contenitori travasa il materiale da un contenitore ad un altro senza nessun suggerimento da parte dell'educatrice. Durante questa attività l'abilità è paragonabile a quella dei compagni. (RIUSCITA) Abilità sociali: D. non è disturbato dalla presenza dei compagni, lascia che loro travasino nel suo contenitore il materiale, non è in grado di rispondere ad una richiesta dei compagni (es. consegnare qualcosa a un amico se gli viene chiesto). (EMERGENTE)

  9. 2. IMPASTO DI PANE, DIDO', CRETA E PASTA DI SALE Interesse: esplora il materiale con molto interesse, manipola tranquillamente qualunque tipologia di impasto (RIUSCITO) Abilità di gioco: nel momento in cui l'insegnante cattura la sua attenzione o a accompagna i suoi gesti D. è in grado di ripetere le azioni proposte: crea palline, se l'adulto gli prepara un “serpente” di pastella lui lo taglia e a volte al termine dell'attività guarda l'educatrice per averne ancora. Al momento delle osservazioni filmate nel video D. non era ancora capace di utilizzare il mattarello o formine, oggi si. Apprezza molto recuperare farina dal sacchetto per spostarla sulla pasta (TRA EMERGENTI E RIUSCITE.

  10. Abilità sociali: se il materiale proposto è offerto in grande quantità D. è molto meno possessivo, se ne ha poco a disposizione lo prende agli amici, non risponde alla consegna "dai un po' di pasta all'amico". La manipolazione è l'attività in cui D. mostra maggiori competenze sociali, mentre gioca con i compagni ha un rituale che si è creato: aspetta che i compagni terminano di giocare con l'impasto del pane, lui lo prende e lo rimpasta, accetta lo stesso atteggiamento dai compagni. (EMERGENTI)

  11. 3. COLORI A DITA E TEMPERA STESA CON MANI E PIEDI Interesse: molto alto, soprattutto nel versare il colore sul foglio, colorarsi le mani e fare il gesto di insaponarle.(RIUSCITA).

  12. Abilità di gioco: è molto concentrato sulla manipolazione del materiale, anche quando l'adulto prova a prendere le sue mani per farlo dipingere difficilmente ripete l'azione (oggi è in grado di farlo), se gli si propone uno strumento per dipingere - pennello, spugna... - a volte continua l'azione individualmente, a volte rinuncia e manipola il colore con le mani (oggi usa strumenti con facilità, non in modo totalmente corretto ma comunque senza l'aiuto dell'educatrice). Con i piedi: inizialmente è restio, come accade spesso durante nuove attività, ma quando l'insegnante si è tolta le scarpe e ha mostrato come fare ha imitato l'azione; preferisce comunque versare il colore sul foglio!(EMERGENTI) Abilità sociali: non emergono durante questa attività, o comunque il bambino si concentra maggiormente sulla manipolazione del colore piuttosto che sulla interazione con gli altri. Non è comunque disturbato dalla presenza di un altro bambino. (ASSENTI)

  13. 4. BOLLE DI SAPONE Interesse: Abbastanza alto se non è circondato da altri stimoli (RIUSCITA) Abilità di gioco: E' un'attività che propongo in giardino, D. segue le bolle con lo sguardo, le desidera catturare con la bocca, prova a imitare l’adulto a fare le bolle non sempre con successo, tocca con le labbra lo strumento per le bolle. Se al momento della proposta sono presenti molti compagni D. è difficile che si interessi all'attività. (EMERGENTI) Abilità sociali: Nel momento in cui l'insegnante coinvolge un amico nel gioco e richiede di mostrare l'operazione D. rivolge lo sguardo al compagno e cerca di recuperare il contenitore del sapone. (EMERGENTI)

  14. 5. ACQUA E TRAVASO L'attività viene svolta all'interno del bagno della sezione: l'adulto dispone due ampi contenitori nel lavandino e D. procede subito a riempirli senza alcun suggerimento, poco dopo offro al bambino alcuni strumenti da utilizzare e viene chiamato un compagno a giocare in una delle due bacinelle al fianco. Interesse: molto alto, D. apprezza molto il contatto con l'acqua, è evidente quanto lo rilassi. (RIUSCITO) Abilità di gioco: travasa con disinvoltura il liquido da un contenitore all'altro osservando il momento in cui l'acqua scompare dal lavandino.(EMERGENTI) Abilità sociali: D. permette all'amico di travasare nel suo contenitore l'acqua e ad usare gli strumenti in dotazione. Travasa egli stesso nel contenitore del compagno, non gradisce l'intrusione dell'adulto.(EMERGENTI)

  15. 6. STRUMENTI MUSICALI L'attività viene svolta nel salone dove sono presenti diverse tipologie di strumenti musicali. L’insegnante lascia che sia D. a scegliere lo strumento, quasi sempre sceglie il bongo. D. trascina lo strumento davanti allo specchio e inizia a battere con le mani senza alcun suggerimento da parte dell’adulto. Si comporta allo stesso modo anche se lo specchio viene oscurato. Se gli vengono offerte le bacchette per suonare le accetta volentieri e le utilizza correttamente, non risponde alla richiesta di condividere il gioco o lo strumento con nessuno.

  16. Interesse: (RIUSCITO) Abilità di gioco: il bambino batte le mani sul tamburo ma ad esempio, non mantiene lo stesso ritmo più volte (EMERGENTE) Abilità sociali: è un'attività in cui il bambino preferisce lavorare in modo indipendente, non è ancora stata proposta la dimensione sociale in questo gioco. (ASSENTI)

  17. 7. SCATOLA DA SCARPE CON BUCHI PER INSERIMENTO L'educatore ha costruito un gioco di incastri molto semplice con materiale di recupero: una scatola da scarpe e pastelli di diversi colori. L'insegnante chiede a D. di inserire i colori nei fori corrispondenti cercando di stimolare la condivisione dello sguardo. L'obiettivo finale è quello di riconoscere alcuni colori e attendere che il bambino mi chieda tramite condivisione dello sguardo di consegnargli uno.

  18. Interesse: Esplora con interesse molto alto; ha compreso immediatamente dopo un solo suggerimento che doveva inserire gli oggetti nei fori (RIUSCITO). Abilità di gioco: (RIUSCITA) Abilità sociali: non è disturbato dalla presenza di un amico, accetta il passaggio di materiale per l'inserimento. (da Marzo D. utilizza durante questa attività lo sguardo condiviso per richiedere l'oggetto)(EMERGENTE)

  19. 8. PALLA Questa attività è stata proposta perché D. potesse condivide con gli amici momenti di gioco. Inizialmente il bambino, nel momento in cui era in possesso della palla, difficilmente la concedeva a qualcuno, gradiva molto correre con la palla senza però condividerla. Oggi (Aprile) D. è in grado di passare la palla al tre dell'insegnante Comprendendo due consegne: - con le mani - con i piedi

  20. Interesse: molto alto (RIUSCITO) Abilità di gioco: ha imparato a passare il pallone anche con le mani oltre che con i piedi.(EMERGENTI) Abilità sociali: è stato raggiunto l'obiettivo del passaggio della palla all'educatrice, anche se D. non riesce a decontestualizzare l'attività. Il gioco è stato proposto in salone, solo l'insegnante e il bambino, se la proposta viene fatta in giardino e con un compagno D. prende la palla e corre. A differenza dell'inizio dell'anno scolastico il bambino non si dispera se la palla viene raccolta da un amico.(EMERGENTI)

  21. ARTICOLAZIONE FASI Durante la fase di ESPLORAZIONE D. lavora individualmente e viene lasciato libero nella gestione della attività. In un secondo momento l’educatrice, se D. non è risultato in grado di compiere l’attività in modo autonomo, mostra al bambino come procedere cercando di catturare la sua attenzione e quindi il suo sguardo e farlo rivolgere all’oggetto. L’educatrice lascia che il bambino ripeta l’attività più volte con e senza aiuto dell’adulto. Solo in un terzo momento D. affronta l’attività insieme ad un piccolo gruppo di compagni.

  22. ATTIVITA’ IN PICCOLO GRUPPO L’attività veniva svolta durante la prima parte della mattinata (10.00) in modo da cogliere il momento più produttivo di D. e dei compagni. Ad oggi D. non ha ancora raggiunto lo sviluppo del linguaggio per cui si è pensato di non includerlo nel progetto di lingua. La modalità di lavoro utilizzata più spesso è stata quella in piccolo gruppo che includeva D. e non più di 4 amici. La scelta di far lavorare D. in piccolo gruppo è stata curata tenendo conto dei tempi di attenzione del bambino e della difficoltà di D. a lavorare in ambienti rumorosi. Si è preferito far lavorare tutti i bambini a rotazione in modo da favorire la conoscenza e gli scambi tra di loro. L’ambito disciplinare scelto è il ludico-motorio.

  23. L’IMPORTANZA DEL CORSO DI FORMAZIONE Questo progetto di formazione ha fornito all’educatrice alcuni strumenti per comprendere la modalità di lavoro migliore da utilizzare con D. L’educatrice, dopo aver osservato il bambino, ha utilizzato il materiale preferito da D. e gradito anche dai compagni, in modo da mantenere alta la loro attenzione e motivare D. all’apprendimento.

  24. Durante le attività gli obiettivi erano i seguenti: • La condivisione dello sguardo; • L’interazione con i compagni o comunque la loro conoscenza; • Il “dare/avere” (la consegna era: “D. dai un po’ di pastella a M.”); • Allungare i suoi tempi di attenzione; • Insegnare a D. a rimanere seduto finchè l’educatrice lo chiedeva o finchè l’attività era terminata; • Proporre a D. l’imitazione dei gesti; • Esporre D. al liguaggio, alla manipolazione e al conteggio. • Anche l’osservazione delle esperienze dei colleghi ha • fornito all’educatrice materiale utile ad aiutare D. ad • integrarsi a scuola.

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