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24 novembre 2012. Sciopero generale unitario scuola. LA SCUOLA DICE BASTA TAGLI!.
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24 novembre 2012 Sciopero generaleunitarioscuola
LA SCUOLA DICE BASTA TAGLI! l Sono consapevole delle difficoltà nel riprendere il dialogo unitario in conseguenza delle posizioni che ognuno di noi ha legittimamente assunto negli scorsi anni e che hanno determinato divisioni anche profonde. Ma, rispetto ad un attacco violento e di tale portata, è interesse di tutti difendere i valori e la funzione del sindacato per garantire i diritti a coloro i quali rappresentiamo! MIMMO PANTALEO SEGR. GEN. FLC CGIL
LA SCUOLA DICE RESTA LA MOBILITAZIONE! Prendiamo atto positivamente di un riscontro a quanto abbiamo chiesto, nei giorni scorsi, nella lettera inviata ai segretari dei partiti di maggioranza. Resta però la mobilitazione. Non solo perché attendiamo di verificare concretamente gli esiti del percorso parlamentare, ma anche perché lo sciopero del 24 novembre trova la sua ragione iniziale nel mancato avvio della trattativa sul pagamento degli scatti di anzianità! CICCIO SCRIMA SEGR. GEN. CISL SCUOLA
LA SCUOLA DICE VOGLIAMO GLI SCATTI, NON I TAGLI! Il ministro Profumo eviti di creare ulteriori problemi limitandosi a gestire al meglio, con atteggiamento di sostegno e non di contrasto, il mondo della scuola, a partire dall’emanazione dell’atto di indirizzo per il pagamento degli scatti, così come si era impegnato a fare nel mese di giugno. MASSIMO DI MENNA SEGR. GEN UIL SCUOLA
LA SCUOLA DICE L’ORARIO NON SI TOCCA! Un’azione unitaria su obiettivi ben chiari e precisi aumenta la possibilità che si ritirato non solo l’illegittimo intervento sull’orario di insegnamento, ma anche che sia favorita una conclusione positiva sulla annosa vicenda del riconoscimento delle anzianità del 2011. MARCO PAOLO NIGI SEGR. GEN. SNALS CONFSAL
LA SCUOLA DICE L’UNITÀ SINDACALE CI RAFFORZA! Essere riusciti a mettere insieme tutti i sindacati rappresentativi del comparto scuola aumenta le possibilità di raggiungere i due obiettivi che ci poniamo con questa mobilitazione: il pagamento degli scatti di anzianità e l'abolizione dell'ipotesi di aumentare a 24 le ore di insegnamento. RINO DI MEGLIO SEGR. GEN. FGU
LA SCUOLA DICE No alle 24 ore! L’AUMENTO DELL’ORARIO DI LAVORO, A PARITÀ DI SALARIO, È UNA SCELTA DEVASTANTE PERCHÉ PEGGIORA LE CONDIZIONI DI LAVORO, CANCELLA MIGLIAIA DI POSTI E COLPISCE PESANTEMENTE I PRECARI. L’IDEA È SEMPRE QUELLA CHE I DOCENTI LAVORANO POCO, FANNO 3 MESI DI FERIE E SONO INADEGUATI AI BISOGNI DI MODERNIZZAZIONE DELLA SCUOLA.
LA SCUOLA DICE BASTA TAGLI! La prima condizione per ridare senso e funzione sociale all’istruzione pubblica è quella di valorizzare la professionalità e le condizioni salariali del personale e per questa ragione occorre -rinnovare i contratti nazionali, -restituire gli scatti d’anzianità, -liberare la contrattazione d’istituto dai vincoli della legge Brunetta
MA NON CI SONO SOLO LE 24 ORE,PERALTRO IN VIA DI REVISIONE, PERCHÈ ALTRI PUNTI DOLENTI SONO: Scatti d’anzianità: blocco giuridico/economico Blocco dei contratti Pensione addio Taglio agli organici docenti e ATA Inidonei e ITP: riconversione o demansionamento?
Scatti d’anzianità Dove eravamo… ….La legge 122/10 (Tremonti) li bloccava per 3 anni: 2010/2011/2012 non sono utili “alla maturazione delle posizioni stipendiali e degli incrementi economici”
Scatti d’anzianità E dove siamo finiti……. 20 giugno 2012 Ok agli scatti di anzianità, ma pagati con il fondo di istituto 13 settembre 2012 Lo Sciopero unitario per recuperare gli scatti, senza toccare il FIS o altre risorse della scuola, diventa ora indispensabile
Blocco dei contratti Perché? E fino a quando? È sempre la Legge 122/10 (Tremonti) che ha bloccato il rinnovo dei contratti dei pubblici dipendenti per 3 anni: dal 2010 al 2012. Il CCNL 2006/9 rimane perciò pienamente vigente. Conseguenze .percepiamo solo l’indennità di vacanza contrattuale (IVC) dal 2010 Gli stipendi rimangono bloccati e…
Blocco dei contratti Conseguenze sulle ferie Sarà difficile per il personale precario della scuola adottare il divieto di monetizzazione delle ferie, divieto che dovrà perciò essere rivisto. Conseguenze sulla contrattazione integrativa La contrattazione va estesa a tutte le materie rientranti nell’art. 6 del CCNL in particolare a: organizzazione del lavoro/articolazione orario lavoro assegnazione del personale ai plessi criteri ripartizione FIS e utilizzazione in rapporto A tal proposito…
Blocco dei contratti Fin dal 7 settembre i sindacati rappresentativi della provincia hanno sollecitato i i D.S. all’avvio delle trattative per il contratto d’istituto con i componenti delle RSU superstiti nelle scuole dimensionate, in attesa di un accordo con l’ARAN che si esprima sulla validità di RSU e contratti
Pensione addio Avanti verso i 70 anni d’età. Brevissimo riepilogo del pensionamento col regime “Fornero” a partire da quest’anno
Pensione addio Dall’1.1.2012 la riforma Fornero ha abolito tutte le preesistenti tipologie pensionistiche ( vecchiaia, vecchiaia a domanda, raggiunto quarantennio, anzianita’) che sono state sostituite da PENSIONE DI VECCHIAIA PENSIONE ANTICIPATA N.B. tra le forme preesistenti sopravvive, riservato al solo personale femminile e solo fino al 31/12/2015, l’istituto del pensionamento con 57 anni e 35 di contributi a condizione del calcolo con il metodo completamente contributivo ed erogazione della pensione dopo un anno ( la «finestra mobile» prevista dalla manovra di ferragosto 2011). La perdita rispetto al retributivo è del 30% circa; anche più se il servizio è prestato su profili diversi ( es. amministrativo poi dsga, c.s. poi A.A. docente primaria poi superiore)
Pensione addio PENSIONE DI VECCHIAIA QUINDI: a partire dal 2012 il diritto alla pensione di vecchiaia si matura sia per gli uomini che per le donne con almeno 66 anni ( non più 65 ), che aumentano periodicamente come da tabella, e almeno 20 anni di contributi (non più 15) .
Pensione addio La riduzione prevista con il trattamento ridotto non si applica ( DL 29/12/2011n. 216) per chi maturi il diritto alla pensione anticipata entro il 31/12/2017 purché coperta da prestazione effettiva di lavoro( sono compresi solo i periodi di maternità, leva, infortunio e cassa integrazione).
Pensione addio Piccola eccezione al nuovo regime Riguarda i docenti non più collocabili, dopo le utilizzazioni. Questo personale potrà andare in pensione con quota 96 (raggiunta entro il 31 agosto 2012) a partire dal 1 settembre 2013
Taglio agli organici docenti e ATA La situazione generale dell’organico DOCENTI in Puglia Gli effetti della L. 133/08 sono terminati e, infatti, il numero complessivo di posti è rimasto sostanzialmente immutato rispetto al 2011/12 Differenza: -289 posti
Taglio agli organici docenti e ATA Osservazioni La tenuta relativa dell’organico è positiva, ma parliamo sempre di una tenuta rispetto a organici risicati e in alcuni ordini di scuola e tipologie di posto del tutto insufficienti Nelle superiori: -alcune classi di concorso (ad es. A060, tabella C, ecc.) pagano lo scotto della riforma con esuberi, mobilità e blocco delle assunzioni -il numero degli alunni per classe è troppo alto e incompatibile con un’offerta formativa adeguata Nella primaria: -non tutte le classi a tempo pieno richieste sono state attivate -il tempo scuola per molti alunni è passato ormai di 27 ore/sett. Nel sostegno: per via delle norme sull’organico si realizza per l’ennesima volta una doppia perdita di diritti: • degli alunni disabili che ricevono con grave ritardo le ore di cui hanno bisogno • dei docenti (specie precari, ma non solo) costretti ad attendere i tempi dell’organico in deroga
Taglio agli organici docenti e ATA Conseguenze di un organico risicato sul personale -Per gli organici di molte classi di concorso non si realizzeranno assunzioni per molto tempo, limitando ricambio e ringiovanimento -Con il nuovo regime di pensionamento i posti vacanti in organico diverranno sempre meno: la mobilità territoriale e professionale diverrà solo un vago ricordo -Il rapporto sempre più alto alunni/classe e alunni/docente compromette l’offerta formativa
Taglio agli organici docenti e ATA E il personale ATA? Non se la passa certo meglio. Sui numeri pugliesi valgono le considerazioni fatte per i docenti Differenza: -309 posti
Taglio agli organici docenti e ATA Conseguenze di un organico risicato sul personale -Per i profili di amministrativi e tecnici questi numeri di organico, se andasse in porto la conversione degli inidonei, segnerebbero l’addio alle assunzioni -Anche per i lavoratori di questa qualifica la mobilità territoriale sarebbe solo un ricordo -La qualità, i ritmi e le condizioni di lavoro peggiorano sensibilmente con l’aumento delle tensioni tra il personale -L’esubero e l’utilizzazione incongrua dei DSGA si risolverà troppo lentamente
Inidonei ed ITP: riconversione o demansionamento? E’ l’ultima geniale trovata per risparmiare Contenuto nella “spendingreview” è il provvedimento che impone al personale docente dichiarato permanentemente inidoneo e ITP l’inquadramento nei profili amministrativi o tecnici MA IN PROVINCIA DI BARI I posti vacanti sono: 24 tecnici 48 amministrativi I docenti inidonei in provincia sono 144
Inidonei ed ITP: riconversione o demansionamento? Il demansionamento di inidonei e ITP è inaccettabile Lo sciopero serve anche a ricordare al MIUR che non possono essere accettate manovre unilaterali sulla salute dei lavoratori Il demansionamento di inidonei e ITP è illegittimo
Inidonei ed ITP: riconversione o demansionamento? Una penalizzazione anche più grave colpisce gli ATA precari Decine di amministrativi che hanno lavorato per diversi anni per il MIUR e che aspiravano ad entrare nei ruoli in queste settimane ora si ritrovano su posti fino ad avente diritto e rischiano di non avere rinnovate neanche le supplenze annuali per i prossimi anni Una vera e propria emergenza lavorativa che ha bisogno di una risposta efficace
ULTIM’ORA LA MOBILITAZIONE UNITARIA PAGA! 2,50% IN PIÙ SULLE BUSTE PAGA DEI DIPENDENTI PUBBLICI Il Governo approva un decreto legge per restituire la trattenuta sugli stipendi. Finisce un'ingiustizia perpetrata ai danni dei salari già impoveriti dal blocco dei contratti e degli scatti di anzianità. Il Governo ha deciso di intervenire per via legislativa e mettere fine al prelievo forzoso del 2,50% sulla busta paga dei lavoratori pubblici in regime di TFS fino all'entrata della Riforma Fornero sulle pensioni. Questa decisione si è resa necessaria dopo la sentenza della Corte Costituzionale dell'11 ottobre scorso che ha sancito l'illegittimità della trattenuta del 2,50% a carico degli stipendi dei pubblici dipendenti.