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TORINO 18 GIUGNO 2013 CENTRO INCONTRI REGIONE PIEMONTE CONVEGNO : SICUREZZA SUL LAVORO

TORINO 18 GIUGNO 2013 CENTRO INCONTRI REGIONE PIEMONTE CONVEGNO : SICUREZZA SUL LAVORO DEFIBRILLATORE … COME ,QUANDO E PERCHE’ Relatore dr roberto carlin.

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TORINO 18 GIUGNO 2013 CENTRO INCONTRI REGIONE PIEMONTE CONVEGNO : SICUREZZA SUL LAVORO

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  1. TORINO 18 GIUGNO 2013 CENTRO INCONTRI REGIONE PIEMONTE CONVEGNO : SICUREZZA SUL LAVORO DEFIBRILLATORE … COME ,QUANDO E PERCHE’ Relatore dr roberto carlin

  2. In Italia, le malattie cardiovascolari sono la causa di oltre il 41% dei decessi, mentre le morti cardiache improvvise il cui decesso avviene entro un’ora dall’insorgenza dei sintomi, colpiscono ogni anno circa 65.000 Italiani. I fatti che incidono positivamente sulle possibilita’ di sopravvivenza delle vittime sono strettamente dipendenti dalla precocita’ di intervento , dal ritmo cardiaco in quel momenti presente ( se defibrillabile) e dal successivo trattamento rianimatorio. Si sottolinea come un inizio precoce delle manovre di rianimazione sia una condizione necessaria per salvare la vita di una persona. Proiezioni statistiche ci dicono che circa il 60% dei 65,000 Italiani deceduti per improvviso arresto cardiaco avrebbero potuto essere salvati se rianimati precocemente e se fosse stato applicato il defibrillatore

  3. Vi sono alcune limitazioni nell’utilizzo del DAE?

  4. In accordo con la normativa vigente la principale condizione nell’utilizzo del DAE e’ il superamento di un corso di qualificazione che insegna le modalita’ di utilizzo dell’apparecchio. In termini di eta’ non esiste alcuna limitazione ( negli USA vengono formati anche ragazzini in eta’ scolare) In Italia soltanto una percentuale minima di persone e’ abilitata all’uso del defibrillatore , circa il 3%, praticamente soltanto gli operatori Sanitari mentre in altri paesi soprattutto quelli del Nord Europa e del Nord America la percentuale di adulti abilitati sale a circa 70%. Il decreto Balduzzi entrato in vigore il 14 settembre 2012 prevede una serie di misure atte ad innalzare il livello di salute e ad adottare idonee misure di prevenzione tra cui l’obbligo di corsi di formazione idonei alla rianimazione cardio polmonare e all’uso del defibrillatore.

  5. Tra gli adulti che possono essere abilitati figurano: • Infermieri ed soccorritori esecutori che operano nel sistema di emergenza sanitaria extra-opedaliera; • Personale operante nel contesto di Socienta’ Sportive (Dirigenti , allenatori di squadre, istruttori di discipline sportive); • Personale appartenenti a Corpi ed organismi Istituzionali • ( Carabinieri, PS, GdF, VVFF, Protezione civile etc). • D) Personale impiegato in luoghi ove vi sia un elevato afflusso di Utenti ( Aerei ed Aereoporti, Navi e Stazioni Marittime, treni e Stazioni Ferroviarie, Metropolitane, Stadi , Centri Commerciali, Hotel , ect.) • E) Soggetti singoli , gruppi studenti di ogni ordine e grado, lavoratori inseriti nelle squadre di emergenza secondo i criteri definiti alle normative sulla sicurezza sui posti di lavoro; • F) Familiari di persone cardiopatiche o con precedenti di arresto cardiaco.

  6. Le strutture , le organizzazioni e le linee guida presenti nel decreto raccolgono le informazioni di dettaglio in relazione : • Alle caratteristiche e le modalita’ d’uso dell’apparecchio da utilizzare ; • All’obbligo della presenza di personale formato e in grado di intervenire efficacemente con il defibrillatore ; • Alla necessita’ che lo strumento sia a) facilmente accessibile; b) adeguatamente segnalato ; c) sempre perfettamente funzionante. • Anche allo scopo di evitare costi accessivi derivanti dall’obbligo della dotazione dei defibrillatori, le societa’ che operano nello stesso impianto sportivo possono associarsi e possono incaricare, per l’adempimento del decreto i gestori degli impianti.

  7. QUANDO E PERCHE’ UTILIZZARE UN DEFIBRILLATORE ?

  8. Nel caso di un arresto cardiaco improvviso ( provocato di solito da un’alterazione di ritmo quale la fibrillazione ventricolare che impedisce al cuore di avere un periodo di tempo efficace per la sistole e la diastole ) non esiste un trattamento farmacologico che possa agire direttamente sulla fibrillazione ventricolare . L’unica cosa in grado di agire e’ l’erogazione di una scarica elettrica da parte di un defibrillatore ( se vogliamo un paragone con i computer la scarica elettrica resetta l’impulso cardiaco . E’ sempre importante ricordare che la sola defibrillazione puo’ avere un’efficacia limitata: e’ importante che venga associata anche ad un corretto massaggio cardiaco.

  9. Utilizzare il DAE e’ una manovra difficile oppure sono tutti in grado di farla?

  10. I DAE sono macchine semplici in grado di effettuare una scarica elettrica e ricaricarsi per la successiva . La cosa principale da sapere e’ il posizionamento sul torace delle due placche attraverso cui passera’ la corrente ( il corso di formazione lo insegna) il resto viene fatto da un unico pulsante che prevede l’accensione della macchina . Subito dopo la macchina effettuera’ la diagnosi e se effettivamente siamo in presenza di una fibrillazione atriale , una voce elettronica guidera’ l’operatore passo passo suggerendo con messaggi vocali le successive modalita’ di intervento sulla vittima.

  11. Riferimenti normativi specifici: Legge n° 120 3 aprile 2001 : Art 1 : e’ consentito l’uso del defibrillatore semi-automatico ( DAE) in sede extra-ospedaliera anche la personale non medico nonche’ al personale non sanitario che abbia ricevuto una formazione specifica nell’attivita’ di rianimazione cardio-polmonare. Accordo Stato-Regioni 27 febbraio 2003 Art 2 , comma b1….L’operatore che somministra lo shock con il defibrillatore semi-automatico (DAE) e’ responsabile non della corretta indicazione di somministrazione dello shock che e’ determinato dall’apparecchio, ma dell’esecuzione di questa manovra in condizioni di sicurezza per se stesso e per tutte le persone presenti intorno al paziente. Decreto Ministero della Salute 18 marzo 2011 ; Allegato 1, art 2 , comma d1: ….. L’operatore che somministra lo shock con il defibrillatore semi-automatico (DAE) e’ responsabile, non della corretta indicazione di somministrazione dello shock che e’ determinato dall’apparecchio, ma dell’esecuzione di questa manovra in condizioni di sicurezza per se stesso e per tutte le persone presenti intorno al paziente.

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