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Performance e competitività del Made in Italy agroalimentare Anna Carbone e Roberto Henke

Performance e competitività del Made in Italy agroalimentare Anna Carbone e Roberto Henke Treia (Macerata), 3-4 febbraio 2010. Genesi ed obiettivi del lavoro. Partiamo dal WP prin 16/09 (Carbone, Henke, Subioli, 2009) sulla “sophistication” (Prody e Expy) delle esportazioni. Per:

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Performance e competitività del Made in Italy agroalimentare Anna Carbone e Roberto Henke

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  1. Performance e competitività del Made in Italy agroalimentare Anna Carbone e Roberto Henke Treia (Macerata), 3-4 febbraio 2010

  2. Genesi ed obiettivi del lavoro • Partiamo dal WP prin 16/09 (Carbone, Henke, Subioli, 2009) sulla “sophistication” (Prody e Expy) delle esportazioni. • Per: • Verificare come funzionano questi indicatori nell’analisi del made in Italy agroalimentare. Sperimentare versione “à la Minondo” del Prody • Fare il punto sulla perfomance commerciale del made in Italy AA al di là dell’ottica congiunturale presente nell’Annuario del commercio AA dell’INEA • Approfondimento sul vino

  3. Cosa si intende per Made in Italy (MI) AA • Reputazione legata all’“italianità” • Presenza consolidata sui mercati esteri • Perlopiù manufatti. • AA: • Tradizioni culinarie gastronomiche nazionali/regionali • dieta mediterranea • grandi marchi affermati e molto noti all’estero • Prodotti vicini all’agricoltura e/o all’industria alimentare • (talvolta anche con materie prime di import- vedi pasta, caffè…)

  4. Operativamente,per questo studio: • escludiamo i primari; • Includiamo solo quelli a saldo positivo (ultimi 3 anni: 2006-2008); • distinguiamo tra: • primo grado di trasformazione; • riso, vino, pomodoro trasformato, formaggi, salumi, succhi di frutta, ortaggi e frutta preparati; olio d’oliva (non vergine), aceto, oli essenziali, acque minerali. • secondo grado di trasformazione. • Prodotti IA: pasta, caffè, prodotti da forno, dolciari a base di cacao, acquaviti e liquori, gelati.

  5. Una quantificazione del MIAA Il MIAA, così definito, nel 2008 copre il 54,6% delle esportazioni AA italiane Di cui: I trasformazione il 64% (35% sul totale AA) II trasformazione il 36% (19,6% sul totale AA).

  6. SN del MIAA

  7. I prodotti del MIAA

  8. Il vino nel MIAA • Si tratta di un trasformato, con materia prima quasi del tutto autoctona, per il quale territorio e qualità sono fondamentali, entrambi in relazione alla riconoscibilità del prodotto italiano. • Il prodotto di qualità (VQPRD confezionato e spumanti) è pari, nel 2008, al 45% del totale esportato e al 6% del totale AA. • I soli vini (bianchi e rossi) VQPRD nel 2006-08 pesano per 40% sulle esportazioni di vini (50% nel 1996-98) • Tutte le categorie di vino hanno un SN molto elevato, spesso superiore al 90%.

  9. Andamenti del vino per categorie merceologiche

  10. Saldi normalizzati delle principali categorie di vino

  11. VMU del vino per categorie merceologiche

  12. La sophistication del MI AA Work in progress I dati che seguono sono quelli di Cetraro e del WP Abbiamo terminato la costruzione dei nuovi indici “à la Minondo” ma non abbiamo digerito sufficientemente la loro interpretazione…entro pasqua paper completo da far girare….

  13. MIAA: Variazione dei valori del Prody e delle quote di esportazioni mondiale

  14. L’indice Prody e il Made in Italy AA

  15. Variazione 96-97/ 06-07 dell’indice Prody per il made in Italy AA

  16. Variazione dell’indice Prody e dell’RCA per il made in Italy AA

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