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Trenta milioni di persone muoiono di fame ogni anno. Eppure le risorse del nostro pianeta sarebbero in grado di nutrire il doppio dell'attuale popolazione terrestre. Malgrado lo sviluppo tecnologico ed economico, lo scandalo della fame nel mondo non sembra avere fine. Anzi raggiunge proporzioni sempre maggiori. Gli ultimi dati dell'ONU sostengono che il 15% degli abitanti della terra consuma il 56 % delle risorse: la denutrizione quindi è un problema politico - sociale, legato a interessi, consumi, stili di vita: a complessi equilibri di potere e conflitti etnici.
«Principale responsabile della denutrizione e della fame sul nostro pianeta è la distribuzione ineguale delle ricchezze. Un'ineguaglianza negativamente dinamica: i ricchi diventano sempre più ricchi, i poveri sempre più poveri. Nel 1960 il 20% degli abitanti più ricchi della terra disponeva di un reddito 31 volte superiore rispetto a quello del 20% degli abitanti più poveri. Nel 1998 il reddito del 20% dei più ricchi era 83 volte superiore a quello del 20% dei più poveri.Le 225 fortune più grandi del mondo rappresentano un totale di oltre mille miliardi di dollari, ossia l'equivalente del reddito annuale del 47% più povero della popolazione mondiale, circa 2,5 miliardi di persone. Negli Stati Uniti il valore totale netto della fortuna di Bill Gates è uguale a quello dei 106 milioni di americani più poveri».
“ E’ dunque l’attuale giungla del capitalismo selvaggio che è necessario civilizzare. L’economia mondiale è nata dalla produzione, dalla distribuzione, dal commercio e dal consumo alimentare. Affermare l’autonomia dell’economia rispetto alla fame è un’assurdità, o peggio ancora, un crimine. Non si può delegare al libero mercato la lotta contro il flagello della fame per saziare l’umanità.’’ • Tratto dal libro di Jean Ziegler “ La fame nel mondo spiegata a mio figlio ’’
La povertà è fame. La povertà è vivere senza un tetto. La povertà è essere ammalati e non riuscire a farsi visitare da un medico. La povertà è non potere andare a scuola e non sapere leggere. La povertà è non avere un lavoro, è timore del futuro, è vivere giorno per giorno. La povertà è perdere un figlio per una malattia causata dall'inquinamento dell'acqua. La povertà è non avere potere e non essere rappresentati adeguatamente. La povertà è mancanza di libertà.
Ogni giorno centomila persone muoiono di fame. E' una strage che si consuma in un pianeta le cui risorse alimentari potrebbero sostenere dodici miliardi di individui, il doppio dell'attuale popolazione mondiale. quasi sempre sono vittime dell'unico imperativo: profitto senza regole. sono i ricchi, i predatori, coloro che prosperano al cuore del mercato globale: sono banchieri, speculatori di borsa, dirigenti di multinazionali che decidono chi deve vivere e chi deve morire, le loro armi sono la corruzione, l'erosione dell'autorità statale e la creazione di inattaccabili paradisi fiscali; i loro fedeli mercenari si chiamano Fondo monetario internazionale, Organizzazione mondiale del commercio e Banca mondiale. Perché esiste questa disparità assurda? Perché ci sono questi uomini ricchissimi e persone che invece muoiono di fame? Non siamo figli della stessa natura? Non abbiamo il diritto di fermare questi uomini che si arricchiscono in maniera cosi selvaggia senza minimamente pensare ai propri simili che non hanno neanche la possibilità di sopravvivere?