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LABORATORIO ESTIVO DI FISICA. I Modulo: Luce, Materia, Energia. INDICE ESPERIENZE : Interferenza-diffrazione Interferometro di Michelson Misurazione velocità della luce Assorbimento ed emissione della luce Dispositivi fotovoltaici. DIFFRAZIONE E INTERFERENZA.
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LABORATORIO ESTIVO DI FISICA I Modulo: Luce, Materia, Energia • INDICE ESPERIENZE: • Interferenza-diffrazione • Interferometro di Michelson • Misurazione velocità della luce • Assorbimento ed emissione della luce • Dispositivi fotovoltaici
DIFFRAZIONE E INTERFERENZA L'obiettivo di questa esperienza è lo studio delle figure di interferenza e di diffrazione di un fascio laser che attraversa una fenditura singola o doppia
interferenza Ogniqualvolta due onde si sovrappongono si ha interferenza. Vi sono due casi principali di interferenza: Condizioni: n Z
DIFFRAZIONE La diffrazione è un fenomeno associato alla deviazione della traiettoria di propagazione delle onde quando queste superano un ostacolo lungo il loro cammino, come nel caso di una fenditura. La dimensione della fenditura attraverso cui passa il raggio luminoso deve essere dello stesso ordine di grandezza della lunghezza d’onda della radiazione incidente
STRUMENTAZIONE • Un raggio laser di λ = 650 ηm • Un disco a singola fenditura • Un disco a doppia fenditura • Un foglio o rilevatore su cui arriva il segnale luminoso
ESPERIMENTO • OBIETTIVO: • nell’esperimento di diffrazione (a singola fenditura) mostrare che: • Nell’esperimento di interferenza con due fenditure mostrare che: • e • D = ampiezza fenditura (mm) • Δx = distanza tra i minimi (cm) • q = distanza laser-muro (cm) • Δn= ordine dei minimi (numero dei bui) • λ = lunghezza d’onda (ηm) • = Distanza tra le due fenditure • ΔY = Distanza tra due minimi della curva sinusoidale
Analisi dati DIFFRAZIONE CON SINGOLA FENDITURA • CASO 1: • Δx = (6,4 ± 0,1) cm • Δn = 8 • q = (196,5 ± 0,5) cm • D = 0,16 mm • = (651 ± 12) ηm • CASO 2: • Δx = (11,2 ± 0,1) cm • Δn = 7 • q = (195 ± 0,5) cm • D = 0,08 mm • = (656 ± 8) ηm Valore teorico: λ= 650 ηm
INTERFERENZA CON DUE FENDITURE Se le fenditure fossero puntiformi si otterrebbe un grafico sinusoidale, ma dato che le fenditure hanno necessariamente dimensioni non puntiformi si ottiene una modulazione tra il grafico della diffrazione a una fenditura e quella della diffrazione a due fenditure puntiformi • ESPERIMENTO: • Δx = (7,8 ± 0,1) cm • Δn = 5 • q = (2,02 ± 0,2) m • = 650 ηm • ΔY = (0,3 ± 0,1) cm • = (0,084 ± 0,001) mm = (0,44 ± 0,15) mm
RELAZIONE TRA LA DISTANZA TRA I MINIMI E L’AMPIEZZA DELLA FENDITURA Abbiamo studiato l’andamento della funzione , dove abbiamo tenuto costanti i valori di q, n e , il cui prodotto è corrispondente al coefficiente angolare della funzione, e variabili quelli di e . • Sperimentalmente abbiamo trovato che = 0,25045 • • Teoricamente abbiamo trovato che = (0,2574 • ± 2,6 •) • Errore percentuale = 2,7 %
Interferometro di Michelson L'obiettivo di questa esperienza è la misura, attraverso un interferometro di Michelson, della lunghezza d'onda della luce emessa da un laser.
…alcuni cenni teorici… La figura di interferenza è data dalla somma delle ampiezze delle sinusoidi con stessa lunghezza d’onda ma sfasate poiché le due hanno compiuto un percorso diverso. Si diversificano due tipi di interferenze: COSTRUTTIVA DISTRUTTIVA
Strumenti • Laser rosso 633 nm • Due specchi • Uno specchio semitrasparente • schermo
esperimento L’onda emessa dal laser viene divisa dallo specchio semitrasparente in due onde uguali, A e B, che vengono in seguito riflesse dagli specchi. Poi le onde riflesse dagli specchi vengono trasmesse (onda C) e riflesse (onda D) dallo specchio semitrasparente. Infine sullo schermo risulterà un ricongiungimento dei fasci, i quali daranno luogo ad una interferenza.
Misurazione della lunghezza d’onda per misurare la lunghezza d’onda è opportuno porre una lente per scrutare in modo ingrandito l’immagine sullo schermo finale . Dall’equazione = si sa che spostando la posizione dello specchio mobile si osserva che nello spostamento le frange riassumono la stessa configurazione. È necessario spostare lo specchio di una distanza ∆x maggiore a quella precedente e contare il numero di spostamenti delle frange. La lunghezza d’onda è dunque ∆𝑥= 𝑛𝜆 /2 dove 𝑛 è il numero di frange che scorrono sullo schermo.
…I nostri risultati… ERRORI: Conteggio delle frange Errori di misura Differenza percentuale: circa 9%
MISURA DELLA VELOCITA’ DELLA LUCE OBIETTIVO L'obiettivo di questa esperienza è la misura della velocità di propagazione della luce in aria.
UN PO’ DI STORIA… • 1630 Galileo Galilei: esperimento (ideale) con • le lanterne • 1676 Olaf Roemer: misura attraverso • l’osservazione delle eclissi di “Io” • 1849 Hippolite Fizeau e Leon Foucault: misurano con distanze terrestri • 1850 - Michelsone Morley
MATERIALI UTILIZZATI • OSCILLOSCOPIO: strumento che visualizza, su uno • schermo con griglia graduata, l’andamento nel tempo • di un segnale elettrico • SPECCHIO • RIFRANGENTE - LENTE
DISPOSIZIONE DEI MATERIALI A specchio B lente C oscilloscopio
Risultati dell’esperimento Valore ricercato: 299’792,458 km/s
Quando la luce (S) colpisce la materia interagisce con essa, la radiazione incidente (I0 ) viene: • in parte TRASMESSA (I) • in parte ASSORBITA (IA) • in parte RIFLESSA (IR) l
TRASMITTANZA • La trasmittanza (T) è il rapporto tra l'intensità della luce trasmessa (I) e l'intensità (I0) della luce incidente: T= I/I0 • La trasmittanza (T) è una grandezza priva di unità di misura che può assumere valori compresi tra 0 e 1.
ESPERIMENTO Scopo: misurare l’intensità della luce trasmessa e assorbita da un vetrino colorato e determinare il coefficiente di trasmittanza.
Materiale: • lampada allo xeno • monocromatore • fibra ottica • rilevatore • vetrino colorato RILEVATORE FIBRA OTTICA LAMPADA ALLO XENO MONOCROMATORE
sorgente monocromatore vetrino ricevitore fibra ottica • Procedimento: Regolando la lunghezza d’onda col monocromatore (ogni 10 nm da 400 a 700 nm) abbiamo registrato l’intensità della luce incidente e trasmessa. Abbiamo registrato sia la luce trasmessa senza vetrini che quella trasmessa attraverso vetrini di diversi colori. Trasporta il segnale luminoso fino al vetrino Lampada allo xeno Il monocromatore è in grado di separare le diverse lunghezze d’onda della luce utilizzando due specchi e un reticolo di diffrazione Misura la potenza luminosa che colpisce il sensore
Grafici: Grafico dell’intensità incidente (bianca) e di quella trasmessa ( rossa) attraverso un vetrino rosso
Successivamente abbiamo usato uno strumento che rilevava automaticamente l’intensità incidente e trasmessa alle varie lunghezze d’onda attraverso vetrini di diversi colori.
Effetto fotovoltaico Le Celle Fotovoltaiche sono costituite da Sicilio, un materiale semiconduttore. Questi materiali presentano elettroni nella banda di valenza i quali se sufficientemente stimolati con certa quantità di energia possono compiere un salto energetico, detto Gap, che è in questo caso corrisponde a 1 elettronvolt. Perciò il pannello fotovoltaico è capace di convertire l’energia elettromagnetica proveniente da una sorgente luminosa ottenendo energia elettrica.
Esperimento Obiettivo: Determinare la caratteristica P= IV della cella fotovoltaica cioè determinare la potenza che produce e studiare la relazione esistente fra intensità I e differenza di potenziale V (tensione). Svolgimento: Abbiamo costruito un circuito elettrico collegando la cella a due tester, uno disposto in serie utilizzato come amperometro e uno in parallelo utilizzato come voltmetro. Sempre in serie abbiamo collegato un resistore variabile che ci permetteva di selezionare diverse resistenze.
Circuito elettrico Due caratteristiche fondamentali: • ICC: Corrente di corto circuito: si verifica quando non è presente resistenza né tensione (o è trascurabile) e l’intensità della corrente elettrica è massima. • VOC: Tensione di circuito aperto: si verifica quando vi è un’alta resistenza, la tensione (o differenza di potenziale) è massima e l’intensità di corrente è praticamente nulla. TESTER
La legge di Ohm Esprime la relazione di proporzionalità tra la differenza di potenziale elettrico (V) ai capi di un conduttore elettrico e l'intensità della corrente elettrica (I) che lo attraversa. V = R*I I= 1/R * V Essendo la corrente un moto ordinato di elettroni, questi possiedono un’energia cinetica. Il lavoro svolto in un’unità di tempo è dato dalla potenza (P) P = V*I • L’intensità di corrente (I) nel SI si misura in Ampere (A); • La tensione o differenza di potenziale in Volt (V); • La resistenza in Ohm (Ω)
Tabella rilevazione dati Abbiamo selezionato dal resistore diverse resistenze in modo da poter misurare diverse intensità di corrente e diverse tensioni. Successivamente abbiamo calcolato la potenza erogata dalla cella utilizzando la formula P= V*I. Picco massimo di potenza
Grafici Max Potenza Grafico della tensione in funzione dell’intensità di corrente
Grafico della differenza di potenziale in funzione della potenza L’area sottesa al grafico tensione in funzione dell’intensità rappresenta la potenza che produce la cella fotovoltaica.
Conclusione Secondo ciò che abbiamo riscontrato dai dati misurati in laboratorio possiamo affermare che abbiamo verificato che il silicio non sia un materiale “ohmico” . Essendo, infatti, un semiconduttore notiamo che l’intensità di corrente e la tensione di voltaggio non sono direttamente proporzionali come afferma la legge di Ohm.
LAVORO SVOLTO DA: LUCA PICCINALI LAURA REGALINI ANTONIO ALLEGRI ANNA GIUDICI ALBERTO RONCA