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LA GRAMMATICA DEL GUSTO. dal libero assaggio alla degustazione guidata. Scuola ed educazione alimentare. Educazione alimentare =>Rito Igienistico Ricerca di una corretta informazione nutrizionale => strutturazione deduttiva Giudizi universali Giudizio intermedio Deduzione
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LA GRAMMATICA DEL GUSTO dal libero assaggio alla degustazione guidata
Scuola ed educazione alimentare Educazione alimentare =>Rito IgienisticoRicerca di una corretta informazione nutrizionale=>strutturazione deduttiva Giudizi universali Giudizio intermedio Deduzione • Tendenza proibizionistica e punitiva • Esclusione del PRINCIPIO DEL PIACERE
PRINCIPIO DEL PIACERE Derivato da: -Uso dei sensi -Scoperta -Piacere di manipolare la materia prima -Gioco-Compagnia-convivialitàSi può riportare nelle scuole il piacere del cibo?SI...occorre modificare approccio puramente nutrizionale utilizzandometodo induttivopartendo dall’ esperienza dei ragazzi Il cibo consumato con piacere e attenzione attraverso l’uso consapevole degli organi di senso
L’assaggio…è sufficiente? Le rilevazioni compiute con l’assaggionon sono sufficienti per permettere una lettura approfondita delle caratteristiche degli alimenti e delle bevande
L’assaggio…è sufficiente? E’ necessario mettere a punto glistrumenti di misurazionesensoriale con alcuni esercizi per indagare con modalita’ comuni le caratteristiche dei cibi e delle bevande proposte. Occorre perciò: • definire con esattezza cosa deve essere analizzato per mezzo di ciascun organo di senso • potenziare le capacità di decifrazione dei recettori sensoriali ma nello stesso tempo definire gli indicatori secondari e terziari
LA VISTA L’ OCCHIOè l’organo di senso più usato (insieme all’orecchio) Guardando un oggetto si percepiscono soprattutto: • forma, coloree ledimensioni(sistema decimale) • a livello psicologico:l’aspettocomplessivoe isegni particolari(utili per la loro evidenza a identificarlo e rendercelo gradevole o inaccettabile)
LA VISTA….le forme • Ladescrizione delle formenon risulta così difficile, si utilizzano gli elementi della geometria piana e solida. • E’ buona norma descrivere le forme complesse attraverso la loro scomposizione in forme semplici
LA VISTA…il colore E’ necessario costruire uncampionario(preferibilmente dai bambini stessi) utilizzando ritagli, carte, stoffe, … e definiti, almeno in un primo tempo per analogia: giallo limone, rosso fragola,… (si può utilizzare campionario esistente, tipo ditte di vernici)
LA VISTA…il colore CERCHIO DI ITTEN- (pag. 110 Dire Fare Gustare) • ..partendo da un triangolo centrale con i tre colori primariGIALLO-BLU-ROSSOsi arriva a definire un esagono costituito dai colori secondari: • Verde=giallo+blu Arancio=giallo+rosso Viola= blu+rosso • e poi ad una corona di 12 colori (dati dalla combinazione dei primari con i secondari). • NOME , TONALITA’ E INTENSITA’
LA VISTA…aspetto complessivo e segni particolari Il gradimento di un cibo dipende dall’ impressione ricevuta al primo sguardo (che richiama alla memoria una vasta gamma di emozioni piacevoli o ne sollecita il rifiuto) • Aspetto complessivo è legato in primo luogo al suo STATO (liquido, solido,…) e altri descrittori rilevabili anche con altri sensi (es. ruvido, liscio,…). Per i liquidi si esamina anche la TRASPARENZA • Segni particolari sono una piccola anomalia del prodotto e ci danno indicazioni aggiuntive sulle sue condizioni. Esempio: zafferano nel burro.
L’UDITO Le sensazioni uditive sono le meno apprezzate in relazione agli alimenti • Ma CONTRIBUISCONO AL RICONOSCIMENTO DI UN CIBO, alla sua CARATTERIZZAZIONE ed entrano a far parte dell’insieme di informazioni che ci permettono di apprezzare o meno quel cibo. • LE QUALITA’ SONORE DEGLI ALIMENTI SONO LA SONORIZZAZIONE DI CARATTERISTICHE TATTILI • (consistenza/durezza, umidità/viscosità). • La prova del suono si fa ad esempio da parte degli esperti di formaggio (suono chiaro= eccesso di occhiatura) • L’ASPETTO SONORO DELLA DEGUSTAZIONE HA UN RILIEVO MOLTO LIMITATO Tant’è che nelle schede di degustazione non compare
IL TATTO Lesensazioni tattilisi ricevono su tutto il corpo • per mezzo dellapellee dellemucose. • Nella bocca oltre ai recettori del gusto ci sono recettori propriamentetattili, che ci trasmettono i dati trasmessi dal contatto con la superficie degli alimenti
IL TATTO -sensazioni tattili in bocca- Nella mucosa ci sono terminazioni libere del nervo trigemino, sensibili agli stimoli termici e tattili Stimoli tattili: per definire leFORME, intuire le dimensioni, di identificare aspetto della superficie, indicazione delle condizioni delle cose, oltre la PALATABILITA’ • Stimoli che ci fanno percepire laCONSISTENZAo texture, • Stimoli termici, per percepire laTEMPERATURAsulla scala freddo/caldo • Stimoli che ci permettono di raccogliere le sensazioni diASTRINGENZA(provocate da alimenti tannici) e diALCALINITA’(sensazione gessoso/metallica del bicarbonato di sodio) • Stimoli che ci fanno percepire la sensazione diBRUCIOREe di irritazione propria delle spezie e delle sostanze piccanti in genere (pepe brucia anche nell’occhio quindi sensazione tattile e non gustativa) DURANTE LE ESERCITAZIONI NULLA VIETA DI TOCCARE CIO’ CHE STIAMO DEGUSTANDO
E’ interessante rilevare e confrontare le sensazioni tattili raccolte per mezzo del polpastrello con quelle avvertite per mezzo delle mucose orali e della lingua. Es: Campione________________ Degustatore_______________________
L’OLFATTO L’esame olfattivo di un alimento è molto arduo rispetto a quello fatto con gli altri quattro sensi. • I descrittori per l’indagine dell’olfatto risultano sempre più numerosi ma sempre lontano dall’essere completo. (Membrana Pituitaria retronasale). • Confusione nell’uso dei termini: • Profumo: usato per definire una sensazione odorosa piacevole (in opposizione a puzzo) • Odore: per definire una sensazione odorosa in generale • Aroma: per definire una sensazione piacevole e particolarmente intensa • …inoltre non sono sufficienti a fare una classificazione necessaria a memorizzare le percezioni olfattive. • LeSENSAZIONI OLFATTIVE hanno origini diverse ed è più facile individuarle come apppartenenti ad una famiglia ==>
L’OLFATTO L’area sensibile agli stimoli odorosi è laMUCOSA OLFATTIVA munita di ciglia che si prolungano nel muco che riveste l’epitelio olfattivo. Le CELLULE OLFATTIVE sono: recettori e neuroni: si prolungano fino a formare dei fasci che entrano nel nervo olfattivo e attraverso questo mandano gli impulsi al cervello. • È necessario che le sostanze siano • VOLATILI e SOLUBILI. Esistono • due vie di accesso alla zona olfattiva: • Attraverso le narici • Per via retronasale
L’OLFATTO Esperienza di laboratorio: • LA BOTTEGA DEGLI ODORI • Diventa un’esperienza propedeutica a tutte le altre esperienze olfattive. • Si fanno preparare ai ragazzi diversi vasetti, tutti uguali, anonimi e codificati con un numero. Si riempiono con sostanze odorose facilmente reperibili e identificabili (detersivi, spezie, erbe aromatiche, bucce di agrumi, ...). si tappano bene e si bucherellano i tappi (è importante chiudere bene per evitare l’evaporazione delle sostanze odorose. La codificazione numerica dovrà essere eseguita dall’ insegnante
L’OLFATTO LeSENSAZIONI ODOROSEsono generate dalla presenza diSOSTANZE VOLATILI ODOROSE ed in genere hanno dei nomi scientifici ma nell’uso comune vengono designati per analogia, col nome dei fiori, dei frutti e delle spezie o altri prodotti conosciuti comunemente.
L’OLFATTO Le SENSAZIONI OLFATTIVE si classificano in FAMIGLIE convenzionali: • FLOREALE(acacia, biancospino…) • VEGETALE (erba,funghi…) • EMPIREUMATICA-tostato (affumicato, cioccolato…) • FRUTTATA (albicocca,agrumi…) • SPEZIATA-AROMATICA (anice,cannella) • ANIMALE (ambra, pelliccia, cuoio, carne …) • CHIMICA (aceto, zolfo, medicinale, disinfettante) • FRUTTASECCA (fico secco, mandorla,frutta cotta) • BALSAMICA(resine, pino, incenso) • LEGNOSA (trasmessa da botti in cui il vino è stato conservato) • ETEREA (smalto per unghie e derivati dalle fermentazioni) • ALTRIALIMENTI: (Farina, crosta di pane, burro, lieviti)
L’OLFATTO ESPERIENZA PRATICA
IL GUSTO La collocazione precisa sulla lingua dei recettori sensoriali per iQUATTRO SAPORI PRIMARIrisulta difficile da verificare empiricamente • I quattro sapori fondamentali rappresentano l’aspetto più evidente dell’esperienza gustativa che tuttavia non si esaurisce con essi. • LABBRA, LINGUA E MUCOSE DELLA BOCCAsono in grado di decifrare un gran numero di stimoli che contribuiscono a definire il gusto di un alimento...MA NON SONO SAPORI ma si riferiscono ad altre SFERE SENSORIALI. Alcuni ricercatori ritengono che esistono altre categorie gustative, la più nota delle quali è l’umami, il 5°sapore fondamentale, che corrisponde alla sensazione provocata dal Glutammato, uno dei venti aminoacidi che compongono le proteine, e che è descrivibile come gusto “carnaceo” o “saporito”.
IL GUSTO Il gusto (inteso in senso lato) a livello di rappresentazione cerebrale, è basato su una percezione polisensoriale che abbiamo del cibo. • Jacques Puisais, fondatore de l’Institut Française du Goût, definisce il gusto come: Mélange Polysensoriel I nostri cinque sensi hanno riferimento in un’area cerebralespecifica, ma a livello di corteccia cerebrale le informazioni dei vari sensi si fondono in un unicum, che potremmo definire“gusto di un cibo”
IL GUSTO NELLA PRATICA DIDATTICA è UTILE AVVICINARSI PER GRADI • -Scuola materna: 4 sapori e sensazioni termiche • -Primo ciclo elementari: giocare con intera gamma di stimoli tattili e olfattivi • -Scuola media: stimoli chimici e quelli di retrogusto • ATTENZIONE ALLE CARATTERISTICHE DI STRUTTURA E PALATABILITA’: oggetto di grande interesse per l’industria alimentare (predilezione per alimenti friabili) • OBIETTIVO FINALE: COSTRUIRE UNA SCHEDA DI DEGUSTAZIONE CON LE ESPERIENZE SENSORIALI DEI RAGAZZI, continuamente aggiornabile. Per i più piccoli possono essere utilizzate delle schede visive da incollare in corrispondenza della mano, naso, bocca, ...stilizzati sulla scheda.
IL GUSTO COSTRUIAMO UNA SCHEDA DI DEGUSTAZIONE ESPERIENZA PRATICA