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UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI “FEDERICO II” DIPARTIMENTO DI SCIENZE CLINICHE VETERINARIE SEZIONE DI CLINICA MEDICA. Prof. Paolo Ciaramella Aspetti clinico-diagnostici delle più comuni patologie metaboliche e nutrizionali degli ovicaprini Lamezia Terme 15 Luglio 2010.
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UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI “FEDERICO II”DIPARTIMENTO DI SCIENZE CLINICHE VETERINARIE SEZIONE DI CLINICA MEDICA Prof. Paolo Ciaramella Aspetti clinico-diagnostici delle più comuni patologie metaboliche e nutrizionali degli ovicaprini Lamezia Terme 15 Luglio 2010
Le malattie metaboliche e nutrizionali raggiungono la loro massima importanza negli ovi-caprini in relazione al fattore “produttività” legato all’intensificazione delle tecnologie di produzione e al miglioramento genetico. Di non secondaria importanza è il periodo neonatale fino allo svezzamento P.Ciaramella
Tali fattori hanno favorito anche nella specie ovicaprina l’insorgenza di patologie metaboliche e/o carenziali, sebbene la loro incidenza non trovi un concreto riscontro pratico sul territorio in ragione, molto verosimilmente, dei modesti livelli produttivi legati al tipo di allevamento e alla modesta selezione genetica operata P.Ciaramella
Condizioni morbose legate a processi metabolici e/o nutrizionali sono osservati con maggior frequenza durante il periodo di transizione in cui, come è noto, si assiste ad un bilancio energetico negativo (BEN) P.Ciaramella
La durata del BEN e’ influenzata da: • Livelli produttivi • Gestione aziendale/Ambiente • Stato sanitario • Alimentazione P.Ciaramella
PRODUZIONE LATTEA MAGGIORE INCIDENZA DI MALATTIE CARENZIALI E/O METABOLICHE P.Ciaramella
GESTIONE AZIENDALE • Numero dei capi • Numero di mungiture • Clima • Divisione degli animali in funzione delle fasi produttive • Igiene ambientale • Personale addetto P.Ciaramella
STATO SANITARIO Incidenza delle mastiti Incidenza degli aborti Incidenza di malattie infettive sistemiche P.Ciaramella
DISTURBI QUANTITATIVI ALIMENTAZIONE DISTURBI QUALITATIVI Razioni alimentari non adeguate ai fabbisogni della lattazione Razioni alimentari carenti di uno o più elementi nutrizionali P.Ciaramella
Carenze Eccessi Indirette (mediate) Dirette Squilibri nutrizionali Quantitative Qualitative Proteiche Glucidiche Minerali Vitaminiche Patologie acute Patologie croniche Patologie subcliniche P.Ciaramella
Malattie metaboliche e/o nutrizionali Clinicamente manifeste Subcliniche • Ridotte difese immunitarie • Disturbi riproduttivi • Calo produzione lattea • Ipofertilità Clinica Individuale Clinica Collettiva P.Ciaramella
Clinica Collettiva Profilo metabolico Parametri ematochimici ed emocitometrici di riferimento P.Ciaramella
Parametri emocitometrici negli ovicaprini CAPRE RBC (x106/l) 8-17 Hb (g/dl) 8-17 PVC (%) 22-36 MCH (pg) 20.1 2.3 MCHC (%) 29-35 MCV (fl) 15-26 WBC (x103/l) 4000-13000 PTL (x103/l) 280-640 PECORE RBC (x106/l) 9-17 Hb (g/dl) 9-15.8 PVC (%) 27-45 MCH (pg) 20.1 2.3 MCHC (%) 31-34 MCV (fl) 28-40 WBC (x103/l) 4000-12000 PTL (x103/l) 240-700 Linfociti 20-90% Neutrofili 15-90% Monociti 0-6% Eosinofili 0-10% Basofili 0-3% P.Ciaramella
Problemi di malattia di agnelli neonatale (0-3 giorni) Distocia Ipotermia Sindrome dell’agnello poco vitale Trauma • problemi di malattia di agnelli giovani (da 3 giorni a 3 settimane) Clostridiosi Clostridium perfringins tipo C Diarrea La meningite batterica congiuntiviti contagiose Polmoniti Tetano • problemi di malattia di agnelli giovani (3 settimane di svezzamento) Coccidiosi Enterotoxemia Poliartrite Distrofie muscolari • Malattie degli agnelli (svezzamento alla maturità) Acidosi Rame tossicità / deficit Parassitosi Polmonite Polioencephalomalacia Calcoli urinari Distrofie muscolari
Malattie animale adulto Aborto Distocia Mastite Tossiemia gravidica Ritenzioni placentari Prolasso uterino Prolasso vaginaleCollasso puerperale Malattie del piede • Malattie che colpiscono arieti Epididimite Stress da calore Malattie del piede Ernia scrotale Calcoli urinari
Cause di lana o di perdita di capelli (slip di lana) Tigna I parassiti esterni (zecche, pidocchi, acari, mosche) Scrapie Carenza di zinco • Cause di diarrea Coccidiosi Cambiamenti dietetici E. coli Enterotoxmia Insufficiente apporto di sostanza secca Indigestione Avvelenamento Protozoi Salmonellosi Stress Virus • Le cause di zoppia Artrite Carenza di rame Pedaina Traumi Meningite da parassitiDistrofie muscolari
Le malattie che causano sintomi neurologici La meningite batterica Listeriosi Meningiti parassitarie Collasso puerperale Avvelenamento Polioencephalomalacia Tossiemia gravidica Rabbia Scrapie Tetano • Malattie causando problemi scheletrici Carenza di minerali (calcio, rame, manganese, fosforo)Osteoporosi Rachitismo Distrofie muscolari • Malattie degli animali al pascolo MeteorismoTetanie Avvelenamenti Atassia
CARENZA DI VITAMINE Vit. B1 Carenza da rame CARENZA DI OLIGOELEMENTI Collasso puerperale Osteomalacia Tetanie PATOLOGIE METABOLICHE Tossiemia gravidica Sindrome dell’ovino grasso P.Ciaramella
MALATTIE CARENZIALI P.Ciaramella
Carenza di rame • Funzioni • Importante per l’accrescimento e il colore del pelo • Componente di numerosi enzimi • Importante per il trasferimento del ferro • Indispensabile per la formazione di Hb
Rame Carenza primaria Carenza secondaria
Sintomi • Deperimento organico • Dimagramento • Diluizione di colore del mantello • Diarrea acquosa • Anemia • Fratture spontanee • Atassia enzootica
Gli agnelli che presentano una carenza da Cu nascono da madri che sono in stato carenziale • Il latte è una scarsa fonte di Cu • Il fegato è l’organo di accumulo di Cu
Cu sierico 0.7/1.2 mic/ml. Valori inferiori a 0.4 sono indicativi di carenza • Fabbisogni in Cu tra 5-10 mg/kg su SS • Somministrare 5 mg/kg per ovini da latte e 7 mg/kg per pecore merinizzate
COLLASSO PUERPERALE P.Ciaramella
COLLASSO PUERPERALE Disordine del metabolismo minerale ad eziologia multipla e complessa, caratterizzato da ipocalcemia, collasso, coma e morte dell’animale per insufficienza respiratoria P.Ciaramella
COLLASSO PUERPERALE • Insorgenza fase finale della gravidanza, primi gg di lattazione • maggiore incidenza al 3° - 4° parto • non presente nelle primipare • negli animali guariti si ha riduzione della produzione lattea (10-15%) • gli animali guariti sono più esposti al rischio di recidive P.Ciaramella
Collasso puerperale La sintomatologia compare quando i tassi sierici di Ca scendono al di sotto dei 6 mg/dl P.Ciaramella
EZIOLOGIA Predisposizione razziale (pià frequente nelle razze merinizzate) Età avanzata Turbe gastrointestinali (assorbimento) Ridotta assunzione di alimenti mastiti, metriti etc. Razioni alimentari ad alto contenuto di Ca++ in asciutta Livelli di Mg e P nella dieta Elevata produzione lattea (nel latte la concentrazione di Ca++ è 10 volte maggiore rispetto al sangue) P.Ciaramella
PATOGENESI COLLASSO PUERPERALE GRAVE IPOCALCEMIA PER INSUFFICIENTE MOBILIZZAZIONE DI Ca++ IN RISPOSTA ALLA FORTE DOMANDA IPOTESI PATOGENETICA RIDUZIONE DI PARATORMONE E DI VIT. D3 AUMENTO DI CALCITONINA P.Ciaramella
PATOGENESI COLLASSO PUERPERALE OGGI L’IPOTESI PIU’ INVOCATA E’ QUELLA DI UN DIFETTO DI RISPOSTA DEI TESSUTI BERSAGLIO (ossa, intestino, etc.) ALL’ AZIONE DEGLI ORMONI DIMINUZIONE DEI RECETTORI TESSUTALI DELLA VIT.D CON L’AUMENTARE DELL’ETA’ (maggiore incidenza nelle pluripare) P.Ciaramella
QUADRO CLINICO Stadio I • disoressia/anoressia, irruminazione • stato depressivo • pupille dilatate • estremità fredde (ipotermia) Stadio II • stazione quadrupedale/atassia • spostamento del peso sugli arti • tremori muscolari • stato eccitativo (bruxomania, iperestesia) • atonia dei prestomaci P.Ciaramella
QUADRO CLINICO Stadio III (forma comatosa) • decubito prima sternale poi laterale • aspetto sonnolento, occhi sbarrati, musello asciutto • perdita dei riflessi (rifl. anale) • paralisi flaccida • timpanismo, defecazione e urinazione sospese • ipotermia, polso frequente • morte entro 24 ore per insufficienza respiratoria P.Ciaramella
SINTOMI CLINICI: FORMA ATIPICA COLLASSO PUERPERALE INSORGENZA PIU’ TARDIVA SEGNI CLINICI SIMILI ALLA I FASE DELA FORMA TIPICA COSTANTE ASSENZA DELLA III FASE P.Ciaramella
DIAGNOSI DIFFERENZIALE COLLASSO PUERPERALE METRITE SETTICA MASTITE SETTICA PARALISI DEL NERVO OTTURATORE TETANIA DA ERBA TOSSIEMIA GRAVIDICA ROTTURA DELL’UTERO CON PERITONITE DIFFUSA AVVELENAMENTI P.Ciaramella
DATI DI LABORATORIO COLLASSO PUERPERALE IPOCALCEMIA: < 5-7 mg/dl IPOFOSFATEMIA: NON COSTANTE IPOMAGNESIEMIA : NON COSTANTE IPERMAGNESIEMIA: RARA P.Ciaramella
TERAPIA COLLASSO PUERPERALE FASE I: Gel di cloruro di calcio (50 g per os) FASE II: 100 ml di gluconato di Ca++ al 25%, somministrati metà dose per via e.v. in 15 min. e la rimanente parte per via s.c. 5.000.000 U.I. di Vit. D2 per os P.Ciaramella
OSTEOMALACIA Malattia che colpisce animali intorno al 4/5 parto ad andamento cronico ingravescente
OSTEOMALACIA(eziologia) Le cause sono allo stato attuale ancora non del tutto chiarite, ma sembra che fattori ereditari, sfruttamento degli animali, unitamente alla somministrazione per lunghi periodi di diete contenenti un alterato rapporto Ca/P, siano responsabili dell’insorgenza della malattia
OSTEOMALACIA(aspetti clinici) Paraperesi di grado diverso Andatura rigida Dolore osteoarticolare Deformazione delle ossa del bacino Possibile lussazione coxofemorale Cifosi Marcata atrofia della groppa Marcata atrofia dei muscoli della coscia Garretti deviati verso l’interno
OSTEOMALACIA Altri segni clinici Deperimento organico Ipoproduttività Ipofertilità Pica Decubito prolungato Fratture spontanee/distacchi osteotendinei Distocie
OSTEOMALACIA Dal punto di vista istologico si osserva una grave osteoporosi, indicativa di una osteomalacia diffusa associata a focolai di necrosi asettica della testa del femore
Diagnosi La diagnosi si basa essenzialmente sui reperti di macellazione OSTEOMALACIA Diagnosi di laboratorio FA • P Alterato Ca/P Diagnosi differenziale Fluorosi cronica Terapia/profilassi Efficace solo se si interviene precocemente • Integrazione ottimale di Ca/P - Razioni alimentari adeguate ai fabbisogni di produzione
EPIDEMIOLOGIA DELLE TETANIE IPOMAGNESEMICHE Ovini che vengono riportate in primavera su pascoli rigogliosi ricchi di graminacee Ruminanti alimentati in stalla nel periodo invernale con foraggi di cereali immaturi (ricchi di K)
EPIDEMIOLOGIA DELLE TETANIE IPOMAGNESEMICHE La malattia grave, con decorso estremamente rapido; gli animali vengono spesso trovati morti Il tasso di mortalità stimato è del 20%
Tetanie • La carenza di Magnesio è alquanto rara. • Segnalata nel agello alimentati con latti scadenti • Segnalata in animali adulti in seguito all’ingestione di trifolium alexandrenum, proveniente da terreni ricchi di nitrati
PATOGENESI DELLE TETANIE IPOMAGNESEMICHE Ipomagnesemia (<1,7 mg/100ml di plasma) ↑della capacità di trasmissione dell’impulso nervoso neuro-muscolare Contrazioni muscolari, convulsioni
SINTOMATOLOGIA DELLE TETANIE IPOMAGNESEMICHE • Tetania acuta • Tetania subacuta • Tetania cronica