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LA DIDATTICA INTEGRATA E IL DOCENTE INCLUSIVO: dall’osservazione alla didattica. Cadorago, 15 novembre 2012 - Insegnante Nicola Molteni - Docente specializzato scuola primaria. N. Molteni - docente specializzato. 1. 2. N. Molteni - docente specializzato. Compiti polirisolvibili.
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LA DIDATTICA INTEGRATA E IL DOCENTE INCLUSIVO: dall’osservazione alla didattica Cadorago, 15 novembre 2012 - Insegnante Nicola Molteni - Docente specializzato scuola primaria N. Molteni - docente specializzato 1
2 N. Molteni - docente specializzato
Compiti polirisolvibili • Gli alunni disabili e con BES in generale ci conducono a modificare non solo i metodi di • insegnamento ma anche a utilizzarne diversi nella medesima situazione didattica. • I compiti proposti devono essere POLIRISOLVIBILI, cioè affrontabili a diversi livelli di • competenza. • Esempio: RIELABORAZIONE BRANO NARRATIVO • Approcci diversi (compito polirisolvibile): • Domande verbali • Disegno fumetti • Ritaglio sequenze, • Evidenziazione parole chiave • Ricerca immagini • Ricerca vocabolario • OGNI ALUNNO PUO ’ TROVARE IL PROPRIO SPAZIO E PARTECIPARE ALLE • ATTIVITA’ PENSATE PER LA CLASSE. N. Molteni - docente specializzato
Memotecniche immaginative Per favorire la comprensione e memorizzazione dei concetti,si può far ricorso alle MEMOTECNICHE IMMAGINATIVE , cioè alla creazione di immagini mentali che possono essere facilmente compresi e ricordati dagli alunni disabili, ma anche da tutti. Memotecnica della parola chiave: in particolare per ricordare parole in una lingua straniera. Horse = immagine di un orso che cavalca un cavallo Rain = immagine di una rana sotto la pioggia Floor = immagine di un fiore che nasce da un pavimento Memotecnica di parole singole o di liste di parole Per parole singole: immagine che può evidenziare il concetto (corona con frecce per “sovrano”). Gatto, cortile, macchina, cancello… Disegno di un gatto sdraiato vicino al cancello del cortile di fianco alla macchina del papà. Memotecnica dei loci Individuare un percorso familiare (casa-scuola) all’interno dei quali inserire luoghi prestabiliti. Se si vogliono ricordare delle parole si porrà ogni singola parola in ognuno dei luoghi del percorso usando immagini mentali. Es: fiume – mare – lago – isola (parole da ricordare) . farmacia = fiume; piazza = mare; chiesa = lago; scuola = isola. N. Molteni - docente specializzato
L’uso delle tecnologie • Deve essere pianificato • Deve prevedere l’uso di strategie di problem solving • Deve promuovere l’apprendimento attivo • Per facilitare il loro utilizzo si può prevedere di individuare una unità tematica • SCHEMA DA UTLIZZARE N. Molteni - docente specializzato
ARGOMENTO: L’alimentazione sana N. Molteni - docente specializzato
L’uso delle tecnologie: la LIM Vantaggi • Ambiente di apprendimento: • è un ambiente dinamico all’interno del quale si apprende con gli altri: con le • proprie competenze e i propri limiti. • Risorsa per la classe: • consente di far operare gli alunni in modo metacognitivo e cooperativo: • importante il suo uso nell’aula-classe. • Aiuta la didattica: • favorisce il docente nella propria attività didattica, pur non essendo il suo uso • indispensabile per lo svolgimento. • Incentiva strategie didattiche individualizzate e di integrazione: • l’interattività e la facilità d’uso consentono di rispondere ai diversi stili di • apprendimento e di competenza degli alunni utilizzando diversi linguaggi e • canali di comunicazione. N. Molteni - docente specializzato
Favorisce la didattica cooperativa: • consente di proporre lavori in gruppo, assegnando il medesimo compito o • compiti diversi uso di linguaggi diversi, vari materiali, organizzazione delle • fasi di lavoro e dello spazio delle pagine della lavagna. • COMPITO POLIRISOLVIBILE • Favorisce la didattica metacognitiva: • attiva i processi di metacognizione degli alunni memoria di lavoro (cosa è • stato già prodotto), con possibilità di riflettere sulle strategie utilizzate; • monitoraggio dell’attività svolta durante e al termine; recupero delle informa- • zioni dimenticate. • Alcuni strumenti più di altri uso di schematizzazione e mappa concettuale, • confrontando i vari cambiamenti dall’assetto originario; uso di immagini e • video con costruzione di mappe visive e collegamenti ipertestuali. • Favorisce il lavoro cooperativo a distanza: • condivisione del lavoro in ambienti di lavoro Web: progetti di collaborazione • o comunicazione con altre scuole. N. Molteni - docente specializzato
Favorisce l’azione: • TOCCARE, SPOSTARE, MANIPOLARE, MUOVERE … • Favorisce attività ludico-didattiche: • GIOCHI DIDATTICI, SIMULAZIONI … • Favorisce l’elaborazione di prodotti multimediali: • MAPPE , FOGLI DI CALCOLO, PAGINE WEB, GRAFICI, SLIDES … N. Molteni - docente specializzato
Rischi ed elementi cui prestare attenzione • Utilizzo di materiali non interattivi: • evitare di utilizzare la LIM secondo la classica “lezione frontale”, senza far • ricorso a materiali interattivi (anche reperibili sul Web) non mostrare solo • la propria lezione o far ricorso a video o immagini. • Presentare lavori già completi: • stimolare le competenze cognitive, metacognitive e cooperative evitando di • presentare lavori, attività già complete favorire una sfida cognitiva ottimale, • far ricercare materiale, far integrare materiale, farlo trasformare. • Prevedere solo un livello di presentazione: • evitare di predisporre solo una tipologia di materiale , spesso adatto solo a chi • ha buone competenze utilizzare la risorsa sostegno per modificare testi, • materiale a vari livelli (attività metacognitiva utile per la classe). N. Molteni - docente specializzato
Uso di molte fonti: • evitare di presentare su una pagina un argomento o un concetto con tante • fonti (video, immagini, testo scritto, cornici … ). • Limitarsi a 2-3- fonti; non presentare un testo (usare il libro) , ma la sua sintesi • o la suddivisione in paragrafi. • Limitare anche l’uso della pagina bianca: difficile la sua organizzazione da • parte dei soli studenti. • Uso di una sola pagina di lavoro: : • è importante duplicare la pagina di lavoro ogni volta che viene aggiunta • qualsiasi informazione: consente di prendere visione del percorso nel • suo insieme e nelle sue varie parti: memoria metacognitiva. • In sintesi, la LIM consente al docente di: • coinvolgere gli alunni • favorire un approccio metacognitivo • favorire attività cooperative • utilizzare canali comunicativi diversi (compito polirisolvibile) • adattare e riorganizzare i materiali di studio N. Molteni - docente specializzato
La mediazione didattica e metodi di insegnamento • Favorire l’insegnamento • mediato tra pari: • esperienze di tutoring • esperienze di apprendimento • cooperativo • Attività di laboratorio • 2) Favorire percorsi metacognitivi Utilizzare modalità differenti per presentare i contenuti (mediatori attivi, iconici, analogici, simbolici) N. Molteni - docente specializzato 23
Esperienze di tutoring Tutor: compagno di classe Tutee: alunno disabile Rischio rapporto asimmetrico Tutor: alunno disabile Tutee: altro alunno disabile Rischio rimando a “specchio” Tutor: alunno disabile Tutee: compagno della classe Tutor: alunno della classe Tutee: compagno della classe Tutor: alunno di una classe (disabile o non) Tutee: alunno di una classe “inferiore” Rischio rapporto asimmetrico N. Molteni - docente specializzato 24
Esperienze di apprendimento cooperativo Favorire l’interdipendenza positiva e costruttiva Assumere un ruolo all’interno del gruppo giochi cooperativi Attivare attività cooperative: insegnamento di abilità sociali: • saper ascoltare • saper chiedere aiuto • partecipare a una conversazione • ignorare le distrazioni • aiutare un compagno • comunicare le proprie emozioni • prendere una decisione N. Molteni - docente specializzato 25
Strategie per favorire l’apprendimento e ’interazione sociale • PEER TUTORING: • ripropone modello insegnate/alunno: un elemento conosce la soluzione del compito • lavoro a coppia • ruoli di tutor e tutee • attività in classe • docente come fornitore di compiti • PEER COLLABORATION: • ripropone modello dell’apprendimento cooperativo • lavoro a coppia o in piccolo gruppo • attività in classe • risoluzione del compito non conosciuta, ricerca collaborativa di strategie • ENTRAMBE LE MODALITA’ FAVORISCONO L’INDIVIDUALIZZAZIONE DELL’APPRENDIMENTO N. Molteni - docente specializzato 26
FUNZIONE DEL DOCENTE L’apprendimento cooperativo permette di RIPENSARE alla FUNZIONE del docente da TRASMETTITORE a ORGANIZZATORE “SAPERE” • SUPPORTA la classe • PROPONE metodi • MONITORA processo e prodotto • ATTUA raccordi con altri docenti • RIPROGRAMMA interventi N. Molteni - docente specializzato 27
FINALITA’ PER L’ALUNNO • Favorisce INTERDIPENDENZA positiva e costruttiva: il successo del gruppo • dipende dall’impegno in prima persona 2. Favorisce l’assunzione di UN RUOLO all’interno del gruppo 3. Favorisce l’attivazione di ATTIVITA’ COOPERATIVE per il raggiungimento di: - obiettivi cognitivi (riferiti ai contenuti delle discipline coinvolte) - obiettivi sociali 4. Favorisce l’aumento dell’AUTOSTIMA e della AUTOCONSAPEVOLEZZA DI SE’ N. Molteni - docente specializzato 28
IL RUOLO DEI GRUPPI 1. Composizione: 4 o 5, eterogenei (sesso, competenze). Modificabile dopo lo svolgimento di una unità di apprendimento: OGNUNO LAVORA CON TUTTI 2. Compito: individuare ruoli da svolgere nell’esecuzione del lavoro ( per l’alunno diversamente abile individuare un ruolo specifico assegnato anche agli altri gruppi) 3. Obiettivo del gruppo: assolvere al compito di apprendimento (obiettivo cognitivo) e acquisire abilità sociali 4. Valutazione: autovalutazione sul processo da parte degli alunni; valutazione sul processo e sul prodotto da parte del docente Valutazione di gruppo e individuale . La valutazione individuale potrà avvenire a seguito di verifica orale o scritta 5. Riflessione metacognitiva: discussione e verbalizzazione delle difficoltà incontrate a livello di relazione e relative decisioni condivise N. Molteni - docente specializzato 29
INDICAZIONI OPERATIVE • il gruppo deve aver chiaro il compito da svolgere e gli obiettivi • occorre definire in maniera precisa i tempi di lavoro • le regole da rispettare devono essere esplicitate e visibili (scritte) • ogni opinione od obiezione deve essere esplicitata con un perché • si devono rispettare i ruoli distribuiti nel gruppo • va individuato un portavoce del gruppo • i ruoli devono essere assunti a rotazione (attenzione all’alunno div. abile) • i componenti dei gruppi devono cambiare ciclicamente • dopo l’attività va aperta una discussione sugli elementi negativi e • positivi (riflessione metacognitiva) N. Molteni - docente specializzato 30
GRIGLA PER LA STRUTTURAZIONE DI UNA UNITA’ DI APPRENDIMENTO COOPERATIVO Vedasi: www.smsappiano.it Vedasi: www.scintille.it N. Molteni - docente specializzato 31
ATTIVITA’ DI APPRENDIMENTO COOPERATIVO Titolo: “L’apparato locomotore” Discipline: scienze, tecnologia Classe: 5^ scuola primaria N° alunni: 22 2 diversamente abili (ADHD – RM medio), 1 in fase di valutazione neuropsichiatrica, 2 in difficoltà di apprendimento. Docenti coinvolti: docente curricolare docente sostegno (parzialmente) Strategia didattica: apprendimento cooperativo – Jigsaw II (Slavin 1980) Formazione gruppi: gruppi base: totale 4 gruppi 2 gruppi da 6 alunni, 2 gruppi da 5 alunni Gruppi di esperti: totaale 5 gruppi 3 gruppi da 5 alunni, 2 gruppi da 4 alunni Spazi: aula scolastica – aula informatica Materiali: libro di testo – fotocopie tratte da altri test Strumenti: power point Tempi: mese di novembre 4 ore distribuite su 2 lezioni N. Molteni - docente specializzato
Scheda di progetto Formazione gruppi: criteri Gruppi base:in ordine alfabetico 1° gruppo da 1 a 6 / 2° da 7 a 12 / 3° da 13 a 17 4° fa 18 a 22. Nel gruppo 1 vi saranno due esperti del gruppo A e in quello 2 due esperti del gruppo B. Gruppi di esperti: il primo di ogni gruppo, il secondo … e così via , identificati con lettere: A – B- C- D- E. I gruppi A e B saranno formati da 5 bambini, gli altri da 4. Gruppi di esperti: • Obiettivi cognitivi: • saper individuare parole – chiave • saper selezionare informazioni principali • saper elaborare una semplice mappa concettuale • conoscere informazioni di un testo espositivo N. Molteni - docente specializzato
Obiettivi sociali: • saper mantenere un tono di voce basso • saper rispettare il proprio turno di parola • Ruoli: • distributore (consegna il materiale) / timer (controlla il tempo) • lettore (legge le schede) • sintetizzatore 1 (individua le informazioni principali) (uno o due alunni) • schematizzatore (prepara la mappa) • Fasi N. Molteni - docente specializzato
Tempi complessivi: 230 ‘ • Fino a fase 6 prima lezione • Da fase 6 a 9 seconda lezione • Materiali • Gruppo A :libro di testo pag 197 – Scienze facili pag 181 – Ora so di più 5 pag. 230 e 233 • Gruppo B: libro di testo pag. 198 – Ora so di più 5 pag. 231 • Gruppo C: Discovery 5 pag. 279, 284, 285 • Gruppo D: libro di testo pag. 199 – Scienze facili pag 177 – Ora so di più 5 pag. 232/233 – Discovery 5 pag. 281 • Gruppo E: Ora so di più 5 pag. 232 – Discovery 5 pag. 286 – Schede su “Traumi ossei” e “Problemi muscolari” • Ruoli docenti • Docente di classe: spiega l’attività, ricorda i tempi da rispettare, dà indicazioni sul • lavoro cognitivo, interviene a risolvere conflitti nei gruppi A – B – C • - Docente di sostegno (presente per due ore, una per ogni lezione): interviene a risolvere conflitti nei gruppi D - E N. Molteni - docente specializzato
Criteri di valutazione Valutazione del docente Obiettivi cognitivi: - da 4 a 10 per individuazione informazioni principali ed elaborazione mappa - da 4 a 10 per interrogazione orale Obiettivi sociali : da sufficiente a ottimo per l’impegno e il rispetto delle regole Valutazione degli alunni Autovalutazione: - coloritura istogramma per il rispetto dei ruoli e delle regole stabilite - discussione collettiva Accorgimenti Formazione dei gruppi: il docente ha avuto cura di verificare che alunni con problematiche a livello comportamentale o di apprendimento non facciano parte del medesimo gruppo. Ruoli: il docente ha aiutato i due gruppi in cui erano inseriti gli alunni con problemi nell’assegnazione dei ruoli : lettore per alunno ADHD e distributore/timer per alunno con RM Obiettivi: per l’alunno con RM l’obiettivo sarà riferito alla lettura della mappa e alla descrizione di immagini che accompagnano i testi. N. Molteni - docente specializzato
Scheda di riflessione metacognitiva sull’attività L’attività svolta mi è piaciuta? [] sì [] in parte [] no Perché? ______________________________________________________________________ Ho rispettato il mio ruolo? (coloro) Ho rispettato le regole?Come giudico il lavoro del gruppo di esperti? Se ci sono stati dei problemi come abbiamo cercato di risolverli?___________________________________________________________________________________________________________________ Mi piacerebbe ripetere questa esperienza? ____________ N. Molteni - docente specializzato
LE UNITA’ INTEGRATE • “…il coinsegnamento permette di raggiungere obiettivi altrimenti inarrivabili, • in termini sia di apprendimento da parte degli alunni che di varietà e validità • delle proposte didattiche …” J. Huber, 2005 • UNITA’ INTEGRATA: • integrare diverse competenze dei docenti • integrare contenuti e abilità differenti • integrare materiali differenti • integrare tutti gli alunni con BES • FASI OPERATIVE • Individuare un tema integratore • Individuazione disciplina/e coinvolta/e e relativi obiettivi • Individuare materiali di lavoro • Individuare adattamenti per i vari alunni • individuare tempi/spazi/strumenti necessari • Individuare modalità di valutazione • Individuare ruoli dei docenti N. Molteni - docente specializzato
Esemplificazione di una UNITA’ INTEGRATA Titolo unità: “Vertebrati e invertebrati” – discipline: italiano – scienze - tecnologia N. Molteni - docente specializzato 39
Esemplificazione di una UNITA’ INTEGRATA Obiettivi per la classe e personalizzati 40 N. Molteni - docente specializzato
Per collaborare efficacemente sono indispensabili: • condivisione di idee e materiali • flessibilità delle risorse presenti • elaborazione di progetti/programmi realistici, motivanti, significativi • pianificazione dettagliata • definizione di obiettivi chiari • utilizzo di forme di comunicazione efficace • attenzione ai bisogni educativi e alla personalità degli alunni N. Molteni - docente specializzato
PERSONALIZZAZIONE DELLA PROGRAMMAZIONE DI CLASSE N. Molteni - docente specializzato 42
MODALITA’ DI PERSONALIZZAZIONE DELLA PROGRAMMAZIONE DI CLASSE ANALISI E SCELTA DEGLI OBIETTIVI DELLA CLASSE PERSONALIZZAZIONE DEGLI OBIETTIVI RISPETTO A QUELLI DELLA CLASSE AVVICINAMENTO DEGLI OBIETTIVIO DI CLASSE A QUELLI INDIVIDUALI USO DI MATERIALE DI FACILITAZIONE • Osservazione a. Aree prioritari a. Ripasso del programma a. Veicolo iconico • Analisi prerequisiti b. organizzazione ambiente b. Ricerca soluzioni diverse b. Utilizzo pc • (applicazione strategie) • c. Conoscenza programma c. Organizzazione modalità c. aiuto tra pari (peer tutoring) c. riscrittura testi • classe e confronto didattiche di interazione: (materiale di studio…) • con colleghi - riduzione richieste • - propmts d. appr. cooperativo • - attenuazione aiuti • - rinforzatori verbali e. scambio ruoli doc. di classe/ • - rinforzatori sociali doc. sostegno N. Molteni - docente specializzato 43
Risorse da attivare sulla classe • Organizzazione scolastica generale formazione classi , flessibilità orario • Spazi e architettura articolazione spazi interni, posizione banchi • Sensibilizzazione generale favorire una cultura dell’integrazione e della • inclusione (attività di informazione, conoscenza) • 4. Alleanze extrascolastiche risorse educative e formative • 5. Formazione e aggiornamento • 6. Documentazione per copiare o modificare idee e strategie – buone prassi • 7. Didattica comune modalità più inclusive – lavoro su obiettivi disciplinari • - Modelli di apprendimento cooperativo (ruoli sostenibili e partecipazione al compito) • Didattica per problemi reali (forte componente di attivazione e scoperta) • Individuare punti di contatto tra le competenze del curricolo e quelle dell’alunno • Adattamento degli obiettivi curricolari anche in presenza di scarse competenze • 8. Percorsi educativi e relazionali comuni laboratori creativi, espressivi, produttivi. • Gruppi omogenei rispetto a un problema/compito • Es: stimolazione metafonologica; esercitazione sulle quattro operazioni • Gruppi eterogenei rispetto a un problema/compito • Es: laboratorio “costruzione del libro”, laboratorio di fotografia N. Molteni - docente specializzato 44
9. Didattica individuale effettuata in rapporto uno a uno . • Docente di sostegno / alunno • Docente di classe / alunno • Alunno tutor /alunno BES • Adattamento alle caratteristiche individuali dell’alunno. • Non necessariamente in spazi esterni alla classe. • 10. Percorsi educativi e relazionali individuali in un rapporto uno a uno • Obiettivi diversi: • - autonomia personale • - orientamento nell’ambiente scolastico • - competenze comunicative • - competenze relazionali (comportamenti problema) • - autonomia sociale • 11. Ausili, tecnologie e materiali speciali risorsa per l’apprendimento • 12. Interventi di assistenza e di aiuto personale assistenza fisica • 13. Interventi riabilitativi logopedia, psicomotricità, ecc. • 14. Interventi sanitari e terapeutici svolti da neuropsichiatri, psicologi , ecc.
LA VALUTAZIONE: PROSPETTIVE DA CONSIDERARE PROSPETTIVA PSICOLOGICA PROSPETTIVA PEDAGOGICA PROSPETTIVA FUNZIONALE PROSPETTIVA FORMATIVA PROSPETTIVA RELAZIONALE Fornisce un feedback all’alunno Può essere fonte di motivazione al “fare” Esprime un giudizio riguardo ai com- portamenti (processo) Distingue le fasi di apprendimento (prodotto) Ogni giudizio è legato funzionalmente ai successivi Il giudizio considera il rapporto tra conoscenza/ apprendimento/maturazione (per l’alunno div. abile si considera anche il livello di dinamicità e socializzazione) Considera l’elemento della socializzazione sul versante dell’alunno Stabilisce convenzioni valoriali e lessicali tra i docenti N. Molteni - docente specializzato 46
Bibliografia: Gelati M., Pedagogia speciale e integrazione, op. cit., p.58 Huber J. (2005), Difficoltà di apprendimento, Erickson, Trento, pp.43-54 n° 11/1, Ottobre 2005 Ianes D. e Camerotti S (a cura di). (2007), Il Piano educativo individualizzato – Progetto di vita, Erickson Ianes D. (2005) , Didattica speciale per l’integrazione, Erickson, Trento, pp.213-224 Ianes D., Macchia V., (2008), La didattica per i Bisogni Educativi Speciali, Erickson, Trento Macchia V., (2006), I bisogni educativi speciali e le risorse per una didattica inclusiva – Difficoltà di apprendimento , n° 11/4, Aprile 2006 Miele M., Didattica integrata e strategie di intervento, Un. Bari - dispensa Pavone M.J., Premesse per una didattica della conduzione integrata della classe, L’integrazione scolastica sociale, vol.3,n.3 Spiriti SantinaThe square. Nuovo metodo di insegnamento della lingua inglese, Thyrus Ed., 2004 Vianello R., Tortello M., (2000) Esperienze di apprendimento cooperativo, Junior N. Molteni - docente specializzato 47