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buone prassi nei rapporti tra scuola, famiglia, servizi

buone prassi nei rapporti tra scuola, famiglia, servizi. una riflessione sulla relazione dei soggetti attorno alle pratiche educative. a cura di Ernesto Passante, utilizzando le riflessioni di Luciano Rondanini. un intervento che prescinde (in buona parte) dalle indicazione normative.

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Presentation Transcript


  1. buone prassi nei rapporti trascuola, famiglia, servizi una riflessione sulla relazione dei soggetti attorno alle pratiche educative a cura di Ernesto Passante, utilizzando le riflessioni di Luciano Rondanini

  2. un intervento che prescinde(in buona parte)dalle indicazione normative che interessa: • l’allievo, l’allieva, disabili, ovvero portatori di handicap ai sensi della legge 104; • l’allievo/a per il quale viene certificato un disturbo specifico di apprendimento; • l’allievo/a con bisogni speciali. E poi.. chi rimane fuori?

  3. chi sono i soggetti,cosa li caratterizza? sono diversi, non solo per la mission che li guida • scuola e servizi sociosanitari sono soggetti istituzionali, lavorano in un’ottica di compatibilità (risorse umane, finanziarie, …) • famiglie, associazioni, gruppi, sono soggetti espressivi, agiscono in un’ottica di immediatezza (speranze, attese, benessere, .. ) • a. lavorano in una prospettiva prevalente di razionalità • b. lavorano in una prospettiva di soddisfacimento.

  4. l’integrazione dei ruoli è difficile le regole, le attività , le attese, .. • i ruoli e le funzioni previste (norme, funzioni, orari, ..) • i ruoli e le funzioni agite (azioni, responsabilità, dedizione, ..) • i ruoli e le funzioni percepite (attese, adeguatezza, aspettative, ..)

  5. il sapere professionale l’integrazione dei ruoli (formale, agito e percepito) degli insegnanti è/dovrebbe fondersi/confondersi in un quadro comune di intenzioni • il sapere esperienzialedei genitori coincide spesso nella reintegrazione quotidiana delle dimensioni affettive ed inconsce, tipiche di un ruolo incarnato (a volte incapace di prendere le distanze).

  6. nella triangolazione, i differenti modelli di analisi e i differenti punti di vista possono diventare una ricchezza straordinaria a patto • che si instauri una reciprocità fattiva tra i soggetti diversi • che siano anche chiari ed espliciti i criteri, le modalità, i limiti della comunicazione. CHE LA RELAZIONE COMPORTI UN PROFONDO RISPETTO CHE PREVALGA UNA DIMENSIONE DI SENSO

  7. può essere utile individuare le modalità,il modello di relazione genitoriale secondo uno studio di G.Nardone.. che ha analizzato alcuni modelli di esercizio della funzione genitoriale: • Iperprotettivo, • democratico-permissivo, • delegante, • intermittente, • autoritario, in relazione ai comportamenti del genitore, del figlio/a, del tipo di interazione con la scuola.

  8. le storie, le mie e le vostre storie.. • …. • … • ..

  9. sulla polarizzazione.. • professionalità, professionismo • solidarietà, solidarismo

  10. le alleanze sono possibiliin un sistema di coerenze condivise è possibile, almeno: • condividere lo scopo • focalizzare e centrare l’obiettivo • alimentare il progetto • predisporre le condizioni

  11. CONDIVIDERE LO SCOPO Chi è il destinatario del nostro lavoro? E’ una persona che dovrà possedersi completamente per fare scelte libere , responsabili e per vivere una piena dimensione di autonomia e di felicità Presupposti PIEDI PER TERRA TESTA SULLE SPALLE IMPEGNI RECIPROCI Radicamento nella comunità Disponibilità di tutti Ragionevolezza delle scelte

  12. FOCALIZZARE, CENTRARE L’OBIETTIVO L’ APPRENDIMENTO , INNANZI TUTTO IL FUTURO SCOLASTICO E LAVORATIVO DI UN GIOVANE DISABILE DIPENDE DA CIO’ CHE EGLI HA IMPARATO A SCUOLA , MA NON SOLO OCCORRE CHE INSEGNANTI E GENITORI SAPPIANO DISPORSI ATTORNO A QUESTA PRIORITA’, ALIMENTANDO UN IMPEGNO CAPACE DI : • DA UN LATO , EVITARE LA TENTAZIONE DI RESTARE AL DI SOPRA DELLA REALTA’ CON L’UTOPIA ; - DALL’ALTRO , RESTARE AL DI SOTTO CON LA RASSEGNAZIONE

  13. IL PROGETTO E’: Prendersi cura di se stessi perché il compito di sopravvivere ce lo impone ottica dell’ esistenza (“quotidianità”): non subire la propria vita Stare in ascolto del desiderio di esistere, perché si ha premura di divenire il proprio “poter essere “ desiderio di trascendenza (“ulteriorità “): ricercare nuove e più avanzate possibilità ALIMENTARE IL PROGETTO andare di comune accordo

  14. PREDISPORRE LE CONDIZIONI a livello di istituto a livello di plesso/classe

  15. VADEMECUM PER UN’ALLEANZA EDUCATIVA … appunti Il potenziale comunicativo tra scuola e famiglia aumenta nella misura in cui i rapporti sono di tipo personale

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