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I RAPPORTI TRA IMPRESA E MERCATO. MERCATO: l’insieme di acquirenti e venditori di un prodotto SETTORE/INDUSTRIA: l’insieme dei produttori definito in senso orizzontale come produttori di beni sostituibili
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I RAPPORTI TRA IMPRESA E MERCATO MERCATO: l’insieme di acquirenti e venditori di un prodotto SETTORE/INDUSTRIA: l’insieme dei produttori definito in senso orizzontale come produttori di beni sostituibili FILIERA INDUSTRIALE: la “catena” (definizione “verticale”) degli operatori dalla materia prima al prodotto finito
E’ difficile definire con precisione i confini di un settore qualora occorre fare un analisi dello stesso. Le ragioni sono la forte mobilità dei confini per l’innovazione e la convergenza tecnologica e la continua sostituibilità dei prodotti. Sempre più si tende a analizzare un settore in termini di filiera industriale/supply chain enfatizzando la dimensione soggettiva. Alcuni contesti vengono studiati in chiave “distrettuale”.
LA DEFINIZIONE DEI CONFINI DI SETTORE Consiste nella identificazione delle imprese e degli acquirenti che, in un certo momento storico, compongono l’offerta e la domanda di mercato. Si tratta di capire quali sono le imprese concorrenti tra loro e gli acquirenti interessati ad un certo prodotto
IL METODO DELL’ELASTICITA’ INCROCIATA: Tutte le imprese che producono beni aventi una elevata elasticità incrociata sono da ritenersi in concorrenza e fanno parte delle stesso settore. L’elasticità incrociata del bene A rispetto al bene B si definisce come il rapporto tra la variazione percentuale subita dalla domanda del bene A per effetto di una certa variazione percentuale prodottasi nel prezzo del bene B Elasticità = varQa/Qa / var Pb/Pb
CRITERIO DELLE OMOGENEITA’ • Consiste nell’analizzare gli elementi di omogeneità presenti nelle imprese. Tutte le imprese che hanno un carattere in comune vengono raggruppate in insiemi. L’intersezione di un certo numero di insiemi, riferiti alle omogeneità più importanti consente di definire i confini di settore • omogeneità tecnologiche • Omogeneità nel bisogno soddisfatto • Omogeneità nei materiali • Omogeneità commerciali
A livello generale occorre avere chiari alcuni concetti “chiave” sul tema del rapporto tra l’impresa ed il contesto-mercato: 1. Il paradigma struttura-condotte-performance che introduce al tema del rapporto tra strutture di mercato e condotte aziendali 2. La struttura dimensionale più efficiente per l’impresa (teoria dei costi transazionali) 3. I fattori di competitività che assumono rilievo in rapporto alle caratteristiche dei mercati attuali, in primis la loro complessità.
1. Il rapporto tra struttura di mercato e condotta aziendale struttura condotta performance condotta struttura performance condotta struttura performance
Esiste in sostanza un rapporto di interdipendenza tra struttura e condotta. L’impresa, soprattutto di grande dimensione, gestisce processi innovativi che impattano sulla struttura del mercato ma è anche influenzata dalle dinamiche che lo caratterizzano. L’impresa deve avere flessibilità per poter interagire e deve sviluppare capacità dinamiche che derivano da ma anche influenzano l’ambiente.
2. Il confine efficiente per la struttura d’impresa - la teoria dei costi di transazione - L’impresa tende a produrre internamente (controllo gerarchico di risorse) piuttosto che ad acquistare sul mercato quando i costi di transazione, legati al processo di scambio/prezzo ed all’acquisizione delle informazioni (necessarie per l’asimmetria informativa e legati ad eventuali errori) superano i costi di produzione (legati alle economie di scala e alla varietà di gamma) e di coordinamento.
3. I fattori di competitività nei mercati attuali in condizioni di complessità ossia di varietà e variabilità, globalizzazione e forte pressione competitiva, la competitività dell’impresa è legata alla sua efficienza funzionale (ossia alla capacità di migliorare continuamente i propri prodotti, processi e attività di marketing, acquisto etc.) ed all’efficienza del sistemainter-aziendale di cui fa parte (e della rete di relazioni in cui è coinvolta). Ciò significa che l’impresa deve operare nella consapevolezza che il proprio successo è legato anche a quello di altri attori cui si rapporta.
ne deriva che l’innovazione continua è fonte di vantaggio competitivo. Essa è frutto del dinamismo delle capacità ed abilità d’impresa che derivano non solo dal controllo di determinate risorse quanto soprattutto da competenze organizzative e di gestione dinamica dei processi aziendali. Esse si fondano su competenze e conoscenze che costituiscono delle risorse intangibili che risiedono nelle risorse umane e nel loro insieme formano un patrimonio aziendale. Ugualmente risultano importanti le abilità relazionali e le capacità di apprendimento dall’esterno e di coordinamento delle proprie attività con quelle di altri attori.
Le risorse e le abilità d’impresa devono essere continuamente rimodellate in funzione dei cambiamenti nel contesto. Ne consegue che il successo competitivo dell’impresa dipende anche dalla sua flessibilità. La flessibilità può essere operativa ossia legata alle operazioni di gestione (ad esempio nella produzione) o strategica ossia legata alla capacità più generale di adattamento dell’intera struttura e dei processi aziendali e dell’intera strategia d’impresa ai cambiamenti del contesto.