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ASSEMBLEA PUBBLICA 19 luglio 2013 TARES e BILANCIO 2013. TA.R.E.S. Cos’è la TARES ?
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ASSEMBLEA PUBBLICA 19 luglio 2013 TARES e BILANCIO 2013
Cos’è la TARES ? La TARES ("Tassa Rifiuti E Servizi”) è un tributo in tema di gestione dei rifiuti introdotta dal Decreto Legge 6 dicembre 2011 n. 206 (decreto salva Italia) e convertita con Legge 22 dicembre 2011 n. 214, in sostituzione della Tariffa di Igiene ambientale (TIA) e della Tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani (TARSU). Il nuovo tributo è in vigore dal 1° gennaio 2013e consiste in un'imposta calcolata sulla base di parametri quali: la superficie dell'immobile, il numero dei residenti, l’attività svoltaed ha come obiettivo la copertura economica per intero del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti del comune.
Come è suddiviso il tributo ? • Con la TARES tutti i Comuni devono applicare la suddivisione in classi prevista dal DPR 158/99 n. 158 (decreto Ronchi). Tale suddivisione era in uso nei comuni nei comuni che negli anni precedenti erano passati da TARSU a TIA (Tariffa di igiene ambientale). • Pertanto, le utenze dei comuni che utilizzavano la TIA non subiscono ora grosse differenze (le differenze sono subentrate al momento del passaggio da TARSU a TIA) mentre per quelli con TARSU le differenze sono ora notevoli.
Quante sono le classi di Utenze Domestiche ? • Le utenze domestiche sono suddivise in 6 categorie sulla base del numero dei componenti il nucleo famigliare, o dei nuclei famigliari che hanno la residenza nella stessa unità immobiliare,come risulta dall’anagrafe Comunale. • Le utenze domestiche detenute a qualsiasi titolo da persone che non hanno ivi la residenza sono assimilate ad un nucleo famigliare di due persone.
Quante sono le classi di Utenze Non Domestiche ? • Il decreto Ronchi classifica le utenze non domestiche, per i comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti, in 21 categorie. L’attribuzione dell’utenza ad una categoria è effettuato sulla base del codice ISTAT dell’attività o da quanto risulti dall’iscrizione alla C.C.I.A.A.. Nel caso di svolgimento nella stessa utenza di più attività tra loro scindibili la superficie assoggettabile è frazionata tra le varie categorie in base alla destinazione prevalente.
Per cosa è dovuto il tributo ? Il tributo è dovuto per il possesso, l’occupazione o la detenzione, a qualsiasi titolo, di locali o aree scoperte che insistono interamente o prevalentemente sul territorio del Comune, a qualsiasi uso adibiti, suscettibili di produrre rifiuti urbani. Un locale o un’area si intende occupato o detenuto quando è attivo almeno uno dei servizi di erogazione (acqua, gas, energia elettrica) e/o vi è presenza di mobilio o macchinari.
Come si calcolano le superfici degli immobili residenziali ? • La legge prescrive che la superficie delle unità immobiliari residenziali (iscritte o iscrivibile nel catasto edilizio urbano nelle categorie A, B e C ) da utilizzare per il calcolo della tariffa è pari all’80% della superficie catastale. • Per il calcolo della TARSU si utilizzava la superficie calpestabile. Poiché attualmente non sono disponibili tutte le superfici catastali la legge prevede che per l’anno 2013, ai fini del calcolo del tributo, si possano considerare le superfici calpestabili già dichiarate o accertate ai fini della TARSU.
Come si calcolano le superfici degli immobili non residenziali ? • La legge prescrive che la superficie delle unità immobiliari non residenziali (iscritte o iscrivibile nel catasto edilizio urbano nelle categorie D ed E) da utilizzare per il calcolo della tariffa è la superficie calpestabile.
Chi deve pagare il tributo? Il tributo è dovuto dalla persona fisica o giuridica che a qualsiasi titolo occupa o detiene i locali e le aree, con vincolo di solidarietà tra i componenti del nucleo familiare o tra coloro che ne fanno uso comune. • Per le utenze domestiche è tenuto al pagamento l’intestatario della scheda di famiglia anagrafica e in solido con lui i componenti del nucleo famigliare; • b) per le utenze non domestiche è tenuto al pagamento il titolare dell’attività o il legale rappresentante della società o il presidente degli Enti ed Associazioni prive di personalità giuridica in solido con i soci.
Come è calcolata la tariffa ? La tariffa è commisurata alle quantità di rifiuti prodotti per unità di superficie, in relazione agli usi e alla tipologia di attività svolte, sulla base dei coefficienti minimi /massimi riportati nel regolamento del D.P.R. 27 aprile 1999, n. 158 (decreto Ronchi) La tariffa è suddivisa nelle parti fissa e variabile deve garantire l’integrale copertura dei costi risultanti dal piano finanziario del servizio di gestione dei rifiuti urbani.
La percentuale del grado di copertura effettivo 2013, che sarà calcolato alla fine dell’anno, se diverso da 100,00% dovrà essere così trattato: • se inferiore a 100 si dovrà richiedere agli utenti il versamento della percentuale mancante da pagare con le rate TARES 2014; • se superiore a 100 si dovrà rimborsare agli utenti la percentuale eccedente con le rate TARES 2014.
Quali sono i coefficienti delle utenze domestiche ? • per le utenze domestiche è definito un coefficiente per la quota fissa e uno per la quota variabile per ognuna delle sei categorie. • Coefficiente quota fissa: Il decreto fissa un coefficiente univoco per ognuna delle sei categorie (non c’è minimo e massimo tra cui poter scegliere) con cui moltiplicare la superficie dell’unità immobiliare; • Coefficiente quota variabile: il decreto definisce un valore minimo e uno massimo per ognuna delle sei categorie. Tale coefficiente non va moltiplicato per la superficie dell’unità immobiliare.
Quali coefficienti sono stati adottati per le utenze domestiche ?
Quali sono i coefficienti delle utenze non domestiche ? • per le utenze non domestiche è stato definito un coefficiente per la quota fissa e uno per la quota variabile per ognuna delle categorie. • Coefficiente quota fissa: Il decreto definisce un coefficiente minimo e uno massimo per ogni categoria con cui moltiplicare la superficie dell’unità immobiliare • Coefficiente quota variabile: il decreto definisce un coefficiente minimo e uno massimo per ogni categoria con cui moltiplicare la superficie dell’unità immobiliare.
Quali sono i costi del servizio ? Il prospetto economico-finanziario riassuntivo del piano finanziario preventivo per l’anno 2013 elaborato dal competente ufficio, determina il costo complessivo di gestione del servizio in 706.440,00 euro. Tale costo che negli anni passati, come abbiamo visto prima, non è stato completamente messo a carico dell’utenza dovrà, nel rispetto della legge 214/2011, essere integralmente coperto dall’utenza.
Il grafico mostra l’andamento negli anni del solo costo del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti che nel 2013 si prevede si incrementi del 7,02% rispetto al 2012. Dal 2008 al 2012 l’incremento complessivo medio annuo del costo è stato del 11,73 %.
A fronte dell’incremento complessivo nei quattro anni del 46,92% del costo del servizio la tassa pagata dai cittadini utenti, invece, è rimasta inalterata (nessun aumento) grazie all’intervento di regolarizzazione contributiva messo in atto nel 2010 e successivamente con i controlli al 100% delle superfici tassabili delle utenze non domestiche. I controlli delle utenze domestiche sono ancora in corso. I controlli finora effettuati hanno portato alla luce superfici precedentemente non dichiarate consentendo non solo di mantenere inalterata la tassa ma anche rimborsare nel 2011 una quota agli utenti che erano in regola con i pagamenti dimostrando, se c’era bisogno, che pagando tutti si paga di meno.
A quanto ammonterà il tributo per le utenze domestiche ? • Applicando i coefficienti prima visti per le sei categorie le tariffe sono le seguenti:
L’aumento medio complessivo è del 10,95 % ma sconta differenze notevoli. Si va infatti da riduzioni del 16,14% ad aumenti del 39,54% nonostante si siano applicati i coefficienti massimi alle utenze che hanno riduzioni e minimi alle utenze che subiscono gli aumenti più alti.
A quanto ammonterà il tributo per le utenze non domestiche ? • Applicando i coefficienti prima visti per le 16 categorie le tariffe hanno un incremento medio dell’ 8,46 % ma con differenze notevolissime. • Si va infatti da riduzioni del 51,95 % ad incrementi del 665,47 % nonostante si siano applicati i coefficienti massimi alle attività che hanno una riduzione rispetto a quanto pagato con la TARSU e coefficienti minimi alle altre attività ad esclusione di tre categorie alle quali sono stati applicati coefficienti medi.
Quanto va aggiunto per Provincia e Stato ? Alle tariffe che ho illustrato dovrà essere sommata l’addizionale provinciale che nel 2013 è pari al 3,80%. In totale le utenze domestiche e non domestiche di Cellatica verseranno alla Provincia di Brescia poco più di 14 mila euro. Oltre all’addizionale provinciale va aggiunta la quota da versare allo Stato (prevista dall’art. 14 comma 13 del DL 6/12/2011 n° 201) pari a 0,30 euro per ogni metro quadrato di superficie soggetta al tributo. In totale le utenze domestiche e non domestiche di Cellatica verseranno allo Stato poco più di 44 mila euro.
Quando si paga ? • Il versamento del tributo è effettuato in quattro rate trimestrali scadenti nei mesi di gennaio, aprile, luglio e ottobre con facoltà del contribuente di effettuare il pagamento in unica soluzione entro la scadenza della prima rata. • Per il solo 2013, in virtù della proroga stabilita con il D.L. 14 gennaio 2013, n. 1, il tributo è liquidato con le seguenti scadenze: • “acconto”: entro il 30.09.2013 si paga l’importo pari al 50% di quanto pagato nel 2012 ai fini TARSU, oltre il tributo provinciale; • “saldo/conguaglio”: entro il 30.11.2013 si paga l’importo annuo dovuto a titolo di TARES 2013 detraendo quanto pagato con la rata di acconto.
Quanto si paga per le due rate ? Con la prima rata (30 settembre 2013) il50% della TARSU pagatanel 2012 (escluse le vociexECA (10%) e contributoprovinciale (5%). Sull’importocosi’ ottenutosiapplicailcontributoprovinciale 2013 che è pari al 3,8%. In pratica: Un contribuentechenel 2012 ha pagato in totale100,00 euro paga con la rata diacconto45,13 euro (cioe’ il 45,13% del totalepagatonel 2012). Con il saldo (30 novembre 2013) si paga l’importo annuo dovuto al Comune a titolo di TARES 2013 e il contributo provinciale del 3,8% al netto di quanto pagato con la prima rata. In aggiunta all’importo del saldo così calcolato per il tributo, il contribuente sarà tenuto al versamento allo Stato della maggiorazione standard pari a 0,30 euro per mq di superficie dell’immobile.
In quale forma si paga l’acconto ? Per ilpagamentodell’accontoilContribuentericeveràtramitepostaordinaria un Avviso di Liquidazionecontenenteil MAV precompilato. Il pagamento del MAV puòessereeffettuato in unodeitreseguentimodi: 1- presentando il MAV presso qualsiasi sportello bancario pagando in contanti o con utilizzo del proprio conto corrente. Non sono previste spese e la banca rilascia la ricevuta del pagamento. 2- inserendo il codice identificativo del MAV presso gli sportelli bancomat. Non sono previste spese ed è sufficiente conservare lo scontrino stampato dallo sportello bancomat come dimostrazione del pagamento. 3- attraverso i servizi di online banking della propria banca, inserendo il codice identificativo MAV. Non sono previste spese e la stampa della ricevuta dipende dal sistema e-banking utilizzato.
In quale forma si paga il saldo/conguaglio ? Per ilpagamento del saldo/conguasglioilContribuentericeverà, tramiteRaccomandata con RicevutadiRitorno, l’avvisodiLiquidazionecontenente un modello F24 precompilatosia per la quota daversare al Comuneche per quelladaversarealloStato. Il pagamento dell’F24 sieffettuapresso qualsiasi sportello bancarioo ufficio postale pagando in contanti o con utilizzo del proprio conto corrente. Non sono previste spese e la banca o la Posta rilasciano la ricevuta del pagamento.
ECCO ALCUNI ESEMPI PER LE UTENZE DOMESTICHE e NON DOMESTICHE
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ENTRATE PREVISTE 2013
Il totale delle entrate previste cui corrispondono pari valore di uscite, è sostanzialmente allineato a quello medio dei quattro anni precedenti. La composizione è però notevolmente diversa e sconta significative incertezze tra le quali: la disciplina dell’IMU e della TARES per le quali il Governo si è impegnato ad adottare una riforma entro il 31 agosto, la conferma della riduzione di 58.000 euro di trasferimenti nel 2012 e di una probabile pari cifra per il 2013, le segnalazioni effettuate all’Agenzia delle entrate devono trasformarsi in almeno 371.000 di accertamenti e/o pagamenti.
Nella previsione 2013 abbiamo mantenuto le stesse aliquote base applicate nel 2012(0,4% e 0,76%) e non abbiamo introdotto l’addizionale comunale sull’IRPEF. L’incremento 2013 deriva solo dal cambio di impostazione previsto dalla legge di stabilità 2013 che ha ridisegnato l’applicazione dell’IMU disponendo che nel 2013 tutta l’IMU rimanga ai Comuni, tranne il gettito derivante dagli immobili del Gruppo catastale D (ovvero le categorie produttive). Nel 2012 l’IMU per le abitazioni diverse dall’abitazione principale rimaneva per il 50% al comune e il rimanente 50% andava allo Stato.
I trasferimenti dello Stato diminuiscono di circa 290 mila euro, di cui 90.000 sono per compensare l’aumento dell’IMU. Nel 2012 erano già stati ridotti di 546 mila euro dei quali 267 mila per compensare gli incassi maggiori dell’IMU rispetto all’ICI.
L’andamento delle entrate per trasferimenti dallo Stato+Ici (fino al 2011 e IMU dal 2012) registra un taglio di 279.094 euro nel 2012 e di ulteriori 199.490 euro nel 2013. Un totale di riduzioni in due anni di 478.584 euro.
L’andamento delle entrate per oneri di urbanizzazione registra una drastica riduzione negli ultimi due anni in conseguenza della crisi economico finanziaria che ha, di fatto, bloccato gli interventi di ristrutturazione e recupero del patrimonio edilizio privato esistente. Un totale di riduzioni in due anni di oltre 260.000 euro. • Gli incassi sono pari al 18% di quelli registrati in media nel periodo precedente.
Le entrate per sanzioni e interessi attivi che nel 2012 avevano registrato un incremento del 100% (+ 53 mila euro principalmente dovuti a interessi per ritardato pagamento) si prevede ritornino al livello medio del periodo precedente.
Come si vede dal grafico è previsto un significativo aumento delle entrate derivanti dal recupero dell’evasione fiscale (i valori sono al netto dei compensi da corrispondere alle società incaricate di effettuare le verifiche). Tali entrate sono costituite da recupero di evasione TARSU e ICI per un totale lordo di 244.000 euro e da riconoscimento del gettito derivante dalla segnalazione alla Agenzia delle entrate e all’INPS di elementi utili per la determinazione di maggiori imponibili fiscali e contributivi rispetto a quelli risultanti dalle dichiarazioni presentate da contribuenti.
Come si vede dal grafico, il 2012 è stato un anno in cui questa voce ha registrato un considerevole aumento a seguito di concessioni cimiteriali. Quest’anno l’importo è previsto è ancora sopra la media, (vendita di una cappella cimiteriale) tuttavia inferiore di circa 92 mila euro rispetto al 2012.
Nei cinque anni si sono rimborsate quote di mutui, assunti da precedenti amministrazioni, per un totale di 542mila euro. Il debito residuo alla fine dell’anno sarà pari a 1,17 milioni di euro che dovrà essere rimborsato negli anni a venire. Il debito procapite che nel 2009 era pari a 349 euro, alla fine del 2013 sarà di 233 euro (riduzione del 33%).
SPESE PREVISTE 2013
Come si vede dal grafico nei cinque anni si è operato prioritariamente per la riduzione delle spese di funzionamento dell’apparato comunale. Tali spese si sono ridotte di poco meno di 324 mila euro (- 17,31%). A seguito di ciò si è potuto incrementare la dotazione per i servizi ai cittadini di 252 mila euro (+24,27%). Vediamo ora le principali voci delle due tipologie di spese partendo dalle spese di funzionamento.
PRINCIPALI SPESE DI FUNZIONAMENTO APPARATO COMUNALE
Il grafico evidenzia l’andamento del numero dei dipendenti comunali effettivi rapportati alle 36 ore settimanali contrattuali di lavoro al netto delle lunghe assenze. La riduzione subita è pari all’8,5%.
E’ la principale voce di spesa di funzionamento. L’andamento del costo non registra una riduzione proporzionale a quella del numero dei dipendenti in quanto le lunghe assenze e le maternità sono pagate dal comune.
La decisione di rimborsare parte dei mutui, oltre ad aver ridotto il debito, ha permesso di ridurre le spese di 53 mila euro all’annorispetto all’inizio del mandato.
La decisione di installare impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica, oltre ad aver ridotto l’impatto ecologico, consente fino al 2031 un risparmio annuo di circa 130 mila euro. Ciò sta permettendo una riduzione delle spese pur a fronte di un incremento di oltre notevolissimo del costo dell’energia elettrica. L’aumento registrato nel 2012 è relativo al pagamento di conguagli prezzo relativi agli anni precedenti.