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GLI SPAZI DEL NIDO. CORSO DI PREPARAZIONE AL CONCORSO PER EDUCATORI DI ASILI NIDO Prof. Salvatore Sasso. I contributi di Vygotskij e Bruner.
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GLI SPAZI DEL NIDO CORSO DI PREPARAZIONE AL CONCORSO PER EDUCATORI DI ASILI NIDO Prof. Salvatore Sasso
I contributi di Vygotskij e Bruner • Attraverso i contributi significativi di Lev Vygotskij e Jerome Bruner, hanno assunto importanza sempre crescente le esigenze del contesto, le situazioni motivazionali, il nesso fra apprendimento e sviluppo, fra apprendimento e interazione personale e sociale. • Questi riferimenti teorici sono stati utili per capire come il bambino non venga più visto come un puro sviluppo organico, ma osservato nella globalità delle sue relazioni sociali, cognitive e emotive.
Perché sono importanti • Il contesto Nido si focalizza attualmente su una molteplicità di fattori, garantendo così un adeguato sviluppo del bambino non più soltanto dal punto di vista fisico, ma soprattutto da quello cognitivo e relazionale.
La proposta educativa • Si pone così la necessità di creare una proposta educativa completa e coerente capace di soddisfare le necessità dei bambini nella sua interezza favorendo l’interazione e la socializzazione. • Pensare infatti ad una formazione e socializzazione dei bambini, nella prospettiva del loro benessere psico-fisico e dello sviluppo delle loro potenzialità cognitive, affettive, relazionali e sociali, significa anche pensare ad uno spazio che sappia accogliere le peculiari e plurime esigenze dei bambini.
La proposta educativa • Realizzare spazi adeguati, per un sano e proporzionato sviluppo, significa saper creare e organizzare angoli ludici, privilegiare relazioni individuali o di gruppo, sostenere un fare infantile e, quindi, perseguire lo star bene del bambino al Nido. • È per questo che la qualità degli spazi oggi al Nido deve indispensabilmente essere al centro della regia degli educatori. Lo spazio al Nido non è un dato neutro, ma al contrario veicolo di precisi messaggi educativi, strumento per l’analisi e la verifica del progetto educativo.
Il progetto educativo • Il progetto educativo ha il compito di esaminare costantemente la qualità dell’Asilo Nido come luogo di vita e di apprendimento, con la definizione dei suoi aspetti strutturali (collocazione nel territorio, modalità di gestione sociale, organizzazione del personale, allestimento degli spazi ecc) e del suo clima educativo.
Il progetto educativo • Progettare un coerente lavoro didattico per i bambini dai tre mesi ai tre anni significa programmare una sequenza razionale e consapevole di interventi che tenga conto delle loro potenzialità per promuovere lo sviluppo fisico, cognitivo e sociale.
Il progetto educativo • La progettazione considera tutti gli elementi che agiscono direttamente o indirettamente sulla vita dei bambini in un attento lavoro che tende a realizzare la continuità orizzontale e verticale,promuovendo la cooperazione costruttiva con la famiglia e le altre realtà formative.
Progettare un ambiente adeguato al bambino • Ogni esperienza educativa si realizza nello spazio. • Parlare di strutturazione degli spazi dell’asilo nido non significa riferirsi esclusivamente alla sua distribuzione fisica o alla pura collocazione dei materiali, ma soprattutto occuparsi del contesto comunicativo, relazionale e cognitivo.
Progettare un ambiente adeguato al bambino • Il gruppo educativo organizza gli spazi in base alle esigenze dei bambini e cura ogni piccolo dettaglio nella disposizione dei materiali: niente è lasciato al caso. • L’organizzazione degli spazi al Nido deve essere pensata nella sua interezza, rispondendo ad una scelta collegialmente condivisa dall’intero gruppo di lavoro educativo.
Variabili da considerare • l’osservazione sistematica che mette in luce pregi e difetti dello spazio, in relazione ovviamente all’uso che ne fanno i bambini; • la sistemazione degli arredi e dei materiali come motivanti dell’attività e dell’autonomia; • la libera scelta dei bambini che hanno il diritto di decidere e pianificare autonomamente le attività motorie ed esplorative;
Variabili da considerare • lo sviluppo delle competenze cognitive in base agli ambiti o campi di esperienza che il gruppo educativo ha deciso di consolidare e di valorizzare nel modo più efficace. • Il nostro modo di creare gli spazi, insieme all’arredo, ai giocattoli e ai materiali didattici, diventa il protagonista attivo della vita al nido che, grazie al nostro intervento intenzionale, può divenire un ambiente caldo, motivante, accogliente e curato in ogni piccolo particolare.
Lo spazio come contesto “educatore” • Lo spazio-nido diventa, così, “ambiente di vita e di cultura”, luogo dove ogni bambino si sente libero di agire e di muoversi secondo le proprie motivazioni interiori. • Il gruppo educativo crea un ambiente che diviene così un contesto sociale e culturale. • Le regole della vita comunitaria, i segni dei diversi codici della nostra cultura sono nei materiali, negli angoli specifici del gioco e del movimento.
Lo spazio come contesto “educatore” • Ogni oggetto, studiato e sistemato con competenza, diviene strumento educativo. • Ogni materiale didattico mette in movimento dinamiche relazionali, cognitive e affettive e diviene così promotore di crescita per l’intera personalità. • Le azioni e i gesti diventano operazioni cognitive, creando profonde e irreversibili connessioni nelle strutture intellettive in formazione e rispondendo così alle adeguate esigenze di crescita dei bambini.
Lo spazio come contesto “educatore” • L’ambiente “educatore” può essere considerato in parte, come luogo di sviluppo per i bambini e, dall’altra, come un contesto rivelatore delle loro dinamiche più profonde. • Attraverso questa doppia valenza dell’ambiente “educatore”, l’insegnante può utilizzare l’osservazione come una modalità iniziale per programmare il lavoro nelle sezioni, ma anche come modalità straordinaria per imparare dagli stessi bambini strategie adeguate al momento educativo specifico.
Il ruolo dell’educatore nello spazio • L’educatpre è responsabile, quindi, dell’uso dello spazio ed è una presenza stimolante all’attività e alla valorizzazione dei singoli bambini. • Formulando e strutturando angoli specifici, crea un ambiente facilitatore,ossia uno spazio in cui i bambini riescono a muoversi in piena libertà e autonomia.
Il ruolo dell’educatore nello spazio • L’educatore inserisce costantemente nell’ambiente i propri messaggi per suscitare curiosità, interessi, formulazioni e ipotesi, ma soprattutto è il soggetto vivacizzante dell’ambiente attraverso la sua disponibilità relazionale, affettiva, emotiva e soprattutto con la sua professionalità.
Il ruolo dell’educatore nello spazio • Grazie alla presenza dell’educatore gli oggetti, il materiale didattico, gli angoli, diventano vivi e, quindi, significativi per il bambino. • Ogni bambino trova nell’educatore una presenza rassicurante e stimolante, osserva i suoi comportamenti, ascolta le sue parole. • È proprio grazie a questa figura che il bambino acquista la spinta motivazionale per muoversi, esplorare e, quindi, imparare.
Il significato dello spazio nella formazione dell’identità infantile • Nei primi anni di vita, il bambino è impegnato nel delicato processo di costruzione del sé e di elaborazione dell’identità. • Tale processo viene definito come prodotto mai finito di un continuo scambio fra il sé e l’altro di sé.
Il significato dello spazio nella formazione dell’identità infantile • Ogni bambino, infatti, possiede un peculiare codice percettivo mediante il quale le informazioni provenienti dal mondo esterno vengono selezionate, accolte, respinte, trasformate. • In tal senso, il bambino può essere pensato come organismo attivo e competente, che diventa persona nel rapporto con gli altri e che, come persona, ha una propria storia originale ed irripetibile.
Il significato dello spazio nella formazione dell’identità infantile • Il bambino, attraverso lo spazio sia fisico, che sociale, ha dunque la possibilità di elaborare e sviluppare una “esperienza nel mondo”. • È importante, perciò, occupare fisicamente uno spazio, percorrerlo, rielaborarlo in termini personali e sperimentarlo come proprio.
Lo spazio parla al bambino • Per caratterizzare gli ambienti, è necessario partire dall’attenta osservazione dei bisogni dei bambini e delle loro potenzialità di sviluppo. • Lo spazio, che si trova a portata di bambino, deve possedere in sé requisiti fondamentali che si rifanno ai bisogno di sicurezza e di affettività, forti nei primi anni di vita, e deve sostenere ed incoraggiare il suo desiderio di esplorare e di conoscere.
Lo spazio parla al bambino • Il Nido, pertanto, deve essere un luogo in cui ogni bambino possa sentirsi a proprio agio, perché organizzato in modo da rispettare i suoi tempi e i suoi bisogni. • È un luogo a cui il bambino può attribuire un valore emotivo non solo perché trova calore e affetto nelle relazioni con gli altri, ma anche perché vi sono oggetti che gli appartengono e che parlano di lui (foto personali, disegni, cartelloni).
Lo spazio parla al bambino • Il fatto che lo spazio sia caratterizzato dalla presenza di questi segni personali, rafforza il legame affettivo dei bambini con la realtà nido. • Lo spazio, perciò, diviene, nel senso più profondo del termine, “abitato” dal bambino.
Lo spazio a misura di bambino • Le dimensioni degli ambienti sono importantissime e condizionano il clima sociale e l’agire del bambino. • Per sentirsi sicuro, il bambino ha bisogno di spazi contenuti, con punti di riferimento stabili che favoriscano l’orientamento. • Ha bisogno di spazi raccolti che lo tutelino da situazioni di stress uditivo, visivo e sonoro e che gli consentano un rapporto ravvicinato con l’adulto.
Lo spazio a misura di bambino • Gli spazi grandi, al contrario, forniscono un senso di disorientamento e non sono dei contenitori appropriati per bambini così piccoli. • Gli ambienti di grandi dimensioni, inoltre, rendono difficili gli scambi comunicativi con l’altro, rendendo le situazioni inadeguate al contesto educativo. • Dare identità agli spazi consente anche al bambino di leggere ciò che accade nei diversi momenti della giornata favorendo l’autonomia e la sicurezza di sé nelle attività di routine.
Lo spazio nelle sezioni • Dopo aver analizzato i significati teorici dello spazio ed i codici generali che ne devono regolare l’organizzazione, entriamo ora nel merito degli spazi alla sezione. • Per attuare correttamente lo svolgimento del progetto educativo, il Nido prevede una suddivisione dei bambini in tre fasce di età: Piccoli 3-12 mesi, Medi 13-24, Grandi 25-36 mesi. • Ad ognuna di queste fasce di età, corrisponde una sezione, ossia uno spazio dotato di caratteristiche peculiari e volto a configurarsi quale luogo di identità ed appartenenza.
Gli angoli • Gli angoli possono essere definiti spazi per il gioco e per l’apprendimento, specificamente strutturati e non per consentire lo svolgimento di attività libere o organizzate. • È, dunque, compito del gruppo educativo scegliere la tipologia di angoli da adottare, secondo le necessità di quel particolare gruppo di bambini e in relazione allo spazio a disposizione.
Lo spazio nella sezione piccoli • Nel primo anno i ritmi di sviluppo sono rapidi e, quindi, questo spazio deve contenere più opportunità di movimento. • Quando il bambino comincia ad andare carponi o a muovere i primi passi, ha bisogno di esplorare e “gironzolare”; perciò lo spazio deve favorire il gattonamento e deve contenere punti di appoggio sicuri per facilitare i percorsi dei bambini che iniziano a camminare. • In questo spazio, la funzione del pavimento è centrale in quanto rappresenta per i bambini piccoli un luogo da esplorare.
Piccoli: angolo dei giochi di motricità • Propone arredi funzionali ai bisogni dei bambini che incominciano a muoversi per conoscere ed esplorare l’ambiente che li circonda. • Arredi come il mobile primi passi, ricco di maniglie, sostegni e oggetti che attirano l’attenzione del bambino, favoriscono l’esplorazione dello spazio, la posizione eretta e i primi movimenti autonomi. Materiali utili per questo angolo sono: spingi e cammina, tappeti in gommapiuma, forme modulari in gommapiuma ecc;
Piccoli: angolo del morbido • Offre ai bambini che non sanno ancora camminare la possibilità di muoversi senza incontrare pericoli e ostacoli. • Quest’angolo dà la possibilità di rilassarsi, ma anche di essere “coccolati”. • Un tappeto in gommapiuma rivestito con materiale lavabile o qualche cuscino suggeriscono già l’idea del morbido. Materiali adatti ad allestire questo angolo sono i peluche e materiali come velluto, cotone, coperte, tappeti tattili e sonori, cuscini ecc;
Piccoli: angolo dello specchio • Quest’angolo suggerisce moltissime esperienze di gioco alla scoperta della propria immagine e di quella dei compagni. Cercare di catturare l’immagine che lo specchio rimanda, vedersi, cercare di catturare l’immagine riflessa è un gioco che meraviglia e appassiona anche i più piccoli;
Piccoli: angolo dei tesori • In questo spazio trovano posto, nel cestino dei tesori, giocattoli da proporre ai bambini molto piccoli per catturare la loro attenzione e curiosità. • Si tratta per lo più di oggetti facili da prendere che incuriosiscono il bambino per la forma, il colore o il rumore. • Attraverso il tatto e l’esplorazione orale dei giocattoli i bambini sperimentano e scoprono la realtà esterna.
Lo spazio nella sezione dei medi • I bambini nella sezione dei Medi (13-24 mesi) incominciano a consolidare alcune capacità importanti dal punto di vista motorio e comunicativo. • Si muovono con maggiore sicurezza, utilizzano il linguaggio e sono in grado di mantenere l’attenzione per svolgere un’attività. • Per questo la sezione dedicata ai bambini di questa fascia di età deve essere allestita, pensando alla loro caratteristica principale: l’essere sempre in movimento alla scoperta del mondo.
Lo spazio nella sezione dei medi • Lo spazio, che li accoglie nel Nido, deve essere ricco di stimoli. • È, inoltre, importante che lo spazio sia organizzato con angoli stabili destinati alle diverse attività e ai diversi momenti della giornata. • È bene che un’attività sia svolta sempre nello stesso posto; questo dà sicurezza e autonomia ai bambini perché sanno dove trovare gli oggetti e possono così con più facilità organizzarsi da soli, senza dover ricorrere continuamente all’intervento dell’adulto.
Lo spazio nella sezione dei medi • Ambienti ben strutturati suggeriscono da soli la possibilità di gioco e di azione e inducono il bambino a comportamenti più organizzati. • I giocattoli ed i materiali devono essere ben in vista in scaffali aperti, ordinati e non assemblati in modo confuso. • È importantissimo coinvolgere i bambini nel riordino dei giocattoli e dei materiali, in modo da farli divenire più consapevoli dell’organizzazione dello spazio e sempre più capaci di autonomia. • Come nella sezione dei piccoli, verranno portati come esempio alcune tipologie di angoli.
Medi: angolo dei giochi sul tappeto • Quest’angolo è costituito da un tappeto attorno al quale sono disposti uno o più mobiletti (aperti ed eventualmente con le ruote). All’interno di questi mobiletti, ci sono materiali e giochi di diverso genere come puzzle, incastri, domino, costruzioni, macchinine, cubi ecc. È importante che ogni giocattolo sia collocato sempre nello stesso scaffale, così che il bambino possa trovarlo immediatamente quando lo desidera, sapendo così dove riporlo una volta utilizzato;
Medi: angolo della manipolazione • È bene predisporre questo angolo nelle vicinanze di una stanza bagno per avere in questo modo acqua e lavandini sempre a disposizione. I materiali utilizzati, come ad esempio la farina, l’acqua, la sabbia, permettono ai bambini di scoprire sensazioni e percezioni tattili molto importanti.Infatti, i processi mentali si sviluppano, si coltivano e diventano via via sempre più complessi, grazie all’esplorazione, alla sperimentazione e alla manipolazione di materiali e oggetti;
Medi: angolo della casa • Quest’angolo in genere viene allestito in una piccola zona protetta, dove i bambini hanno la possibilità di sentirsi liberi nell’interpretare, a loro piacimento, i diversi ruoli. Composto da una cucina, bagno e letto è lo spazio dove i bambini possono divertirsi nel gioco del far finta che… Si tratta di una piccola zona allestita con materiali vari, d’uso domestico, come l’asse da stiro, il telefono, le pentole, i piatti, le scatole di prodotti alimentari, gli alimenti in plastica (frutta, ortaggi, verdura, dolci) ecc;
Medi: angolo del libro • In questo spazio i libri, collocati in uno o più espositori e sistemati per suscitare curiosità e interesse, devono essere ben visibili e a portata di mano dei bambini. • Strutturato per la socializzazione, la fantasia, la lettura di immagini e l’ascolto delle prime storie, questo spazio ha il compito di favorire la concentrazione e la conversazione con “se stessi”attraverso i libri.
Medi: angolo del libro • È bene, quindi, collocare questo ambiente in uno spazio protetto e lontano da distrazioni e rumori. • Sarebbe opportuno allestire questo ambiente con tappeti, cuscini e poltrone. • L’approccio al libro deve essere comodo e piacevole per permettere al bambino di rilassarsi, favorendo così la possibilità di esternare emozioni sentimenti;
Medi: angolo del movimento • Ècollocato all’esterno della sezione, e si tratta in genere di uno spazio piuttosto grande e libero da tavoli e sedie. • L’area, delineata a terra da tappeti in gommapiuma antiscivolo, permette ai bambini di coordinare la motricità globale e segmentaria, favorendo così lo sviluppo motorio.
Lo spazio nella sezione dei grandi • La sezione dei bambini Grandi deve essere organizzata sui bisogni crescenti dei bambini. L’organizzazione della loro giornata è evidenziata da ritmi scanditi sia dalle situazioni di routine sia dalle situazioni di gioco, sia dalle attività propriamente strutturate. • In questa fascia di età i bambini incominciano a giocare in modo autonomo, scegliendo liberamente giochi e aggregazioni diverse con i compagni. I loro interessi si moltiplicano, e quindi, diviene importante organizzare lo spazio, secondo le attività espressamente richieste da loro.
Grandi: angolo del gioco simbolico • È l’angolo per il rafforzamento dell’identità personale del bambino sotto il profilo corporeo e intellettuale. • Attraverso il gioco simbolico, il bambino è sollecitato ad assumere diversi ruoli, a instaurare una vita di relazione nel rispetto delle regole, a comprendere e condividere modelli comportamentali, a collaborare e cooperare con gli altri, a far giochi di finzione in piena libertà.
Grandi: angolo del gioco simbolico • I giochi di ruolo anche detti “del far finta che…”, permettono al bambino di soddisfare il suo bisogno di identificazione con gli adulti, aiutandolo ad acquisire comportamenti, schemi di azione ed espressioni verbali delle persone intorno a lui. • Può essere organizzato in diverse zone dei bambini.
Grandi: angoli del gioco simbolico a) l’angolo della cucina • Per poter sperimentare dal vero la preparazione di diversi cibi (biscotti, pizza). • Viene allestito con vari materiali quali grembiulini, presine, stoviglie, piatti, frullatori, posate, contenitori vari ecc;
Grandi: angoli del gioco simbolico b) lo spazio per le bambole • Per la possibilità di ricoprire i ruoli della mamma e del papà. I materiali proposti per questo specifico angolo devono essere scelti con cura. È importante, infatti, allestire questo angolo con bambole le cui caratteristiche somatiche siano diverse, con pupazzi, abiti e accessori che riflettano le differenze della realtà che i bambini vivono quotidianamente;
Grandi: angoli del gioco simbolico c) lo spazio per i travestimenti • Per l’assunzione di diversi ruoli (principe, principessa, dottore, maestra). Il travestimento costituisce un’ottima occasione per comunicare emozioni, stati d’animo, ansie;
Grandi: angoli del gioco simbolico d) lo spazio per i travestimenti • Qui i bambini possono impersonificare i diversi ruoli. Utili in questo spazio sono i giochi con le maschere, le recite con i burattini, marionette ecc;
Grandi: angolo della manipolazione e della pittura • Èstrutturato per la creatività e la liberaespressione. Questo spazio offre ai bambini la possibilità di sperimentare diverse tecniche come la pittura e la manipolazione, avendo a loro disposizione tutti i materiali necessari per queste due attività, come colori a dita, pennarelli, tempere, matite, gessetti, carta, farina, sale, acqua ecc;