E N D
1. PILOTI DI FLUSSO RUOLO E RESPONSABILITA
2. LIVELLO DELLE SCORTE
COSTO DELLE OBSOLESCENZE DI PRODOTTO FINITO
COSTO DELLE OBSOLESCENZE DI PACKAGING
COSTI DI GESTIONE LEGATI ALLE FREQUENZE DI LANCIO
LIVELLO DI SERVIZIO AL CLIENTE
FRESCHEZZA PRODOTTI (resi)
4. NEL 1998/99
LE MODIFICHE ORGANIZZATIVE NELLA SUPPLY-CHAIN
(centralizzazione e compiti operativi)
I GAPS ESISTENTI FRA LE PERFORMANCES ESPRESSE, QUELLE ATTESE E LE BEST PRACTICES
ESIGENZE COMPETITIVE
capacitŕ di reagire a mercati sempre meno prevedibili
incremento dellinnovazione e riduzione del time to market
HANNO CONDOTTO A RIVEDERE IL PROCESSO DI PROGRAMMAZIONE ED A
MODIFICARNE LORGANIZZAZIONE
INTRODUCENDO IL
PILOTA DEI FLUSSI
6. MODELLO ORGANIZZATIVO PILOTI DI FLUSSO DIVISIONALI O DI BUSINESS UNIT
con al proprio interno
FIGURE PROFESSIONALI SPECIALIZZATE NELLA GESTIONE DELLE ATTIVITA CHE COMPONGONO IL PROCESSO
Pianificazione dalto livello
Demand & Supply Planning
Programmazione delle Produzioni
IMSP (Producer-Receiver)
Programmazione Terzi e Gestione Conti Lavoro
Politiche di approvvigionamento Materiali
Project Planning
7. PROCESSO DI PIANIFICAZIONE/PROGRAMMAZIONE
8. QUALI LE NOVITA 1. PREVISIONI
Responsabilitŕ condivisa MKTG - S.C.
DEMAND PLANNER = PONTE FRA GENERATING DEMAND ED ENSURING SUPPLY
2. RIDUZIONE SCORTE ED INCREMENTO VELOCITA DI REAZIONE ALMERCATO
Da ciclo mensile a ciclo settimanale
PRODUCTION PLANNER = CONOSCE I VINCOLI DI FABBRICA ED OTTIMIZZA
LIMPIEGO DELLE RISORSE
9. QUALI LE NOVITA 3. OTTIMIZZAZIONE DEL COSTO TOTALE
Calcolo sistematico del trade-off
PILOTA DI FLUSSO = NEGOZIATORE DI NUOVI EQUILIBRI
EFFICIENZA ? FLESSIBILITA
4. TIME TO MARKET
Coordinamento delle attivitŕ di progettazione
PROJECT PLANNER = PROCESSO INTERFUNZIONALE OGGETTO DI MIGLIORAMENTO CONTINUO (KPI)
10. DEMAND PLANNER
11. IL D.P. HA VISIBILITA SUI PIANI COMMERCIALI DI DIVISIONE/BU
IL D.P. HA CAPACITA E STRUMENTI PER VERIFICARE IL REALISMO DEGLI OBIETTIVI
analisi opportunitŕ/rischi di prodotto e di canale (trends serie storiche)
relazioni di causa-effetto (Banca Dati Eventi)
IL D.P. HA VISIBILITA DI CIO CHE AVVIENE SUL MERCATO ATTRAVERSO
informazioni sul sell-out (Nielsen SCAN-TRACK, dati POS)
preordini (campagne Normal Trade)
referenziamenti (campagne GDO)
iniziative promozionali (Vendite)
IL D.P. HA STRUMENTI PER VERIFICARE LA COERENZA DELLAVANZAMENTO DELLE VENDITE RISPETTO AGLI OBIETTIVI
analisi campionarie
passi progressivi
clienti comuni
IL D.P. HA LAUTORITA PER RITARARE LE PREVISIONI DI BREVE LA SOLUZIONE PROPOSTA
12. BUDGET ED OBIETTIVI DI CANVASS/CAMPAGNA SONO PROGETTI INTERFUNZIONALI CONDIVISI
GLI ENTI COMMERCIALI E GLI ENTI TECNICI E DI SERVIZIO COMUNICANO TRA LORO
SI SVILUPPA LA CULTURA DEI FATTI E DELLANALISI DEI DATI
SI INVESTE NELLO SVILUPPO DI SUPPORTI ADEGUATI ALLA COMUNICAZIONE E ALLANALISI DEI DATI CONDIZIONI PER IL SUCCESSO
13. OBIETTIVI 2001
14. LATTUALE SOLUZIONE ORGANIZZATIVA DERIVA DALLANALISI DEI PRO E CONTRO DELLE POSSIBILI ALTERNATIVE DESCRIZIONE DEI POSSIBILI SCENARI ORGANIZZATIVI
15. DESCRIZIONE DEI POSSIBILI SCENARI ORGANIZZATIVI
16. DESCRIZIONE DEI POSSIBILI SCENARI ORGANIZZATIVI
17. MODALITA DI PROGRAMMAZIONE
18. CONTINUATIVI
19. SCORTA DI SICUREZZA
dipende da
errore di previsione
livello di servizio che si vuole ottenere
lead time cumulato = tempo di revisione
+
tempo che intercorre dal momento in cui ho preso la decisione, al momento in cui il prodotto č disponibile per levasione degli ordini
LOTTO ECONOMICO DI PRODUZIONE
= quantitŕ minima di produzione che ottimizza gli oneri di possesso (interessi sul capitale, spazi, obsolescenze)
con i costi di ripristino (costo di un lancio) PARAMETRI CHIAVE
20. CICLO MENSILE
PLANNING DEFINISCE GLI OBIETTIVI DI SCORTA E I FABBISOGNI MENSILI
FABBRICA DEFINISCE I PIANI DI PRODUZIONE CON AMPIA DISCREZIONALITA NELLAMBITO DEL MESE
LE RISORSE VENGONO APPROVVIGIONATE DALLE FABBRICHE FACENDO RIFERIMENTO AI PIANI MENSILI DI MEDIO TERMINE
CICLO SETTIMANALE
PLANNING ELABORA E CONDIVIDE CON LE FABBRICHE PROGRAMMI SETTIMANALI FATTIBILI
LAPPROVVIGIONAMENTO DELLE RISORSE E FASATO CON I FABBISOGNI SETTIMANALI PIANI DI PRODUZIONE
21. NECESSITA DI CONOSCERE LE FABBRICHE E I LORO VINCOLI
CONDIVISIONE DEI LOTTI, DELLE FREQUENZE DI LANCIO, DELLE SEQUENZE DI PRODUZIONE OTTIMALI
IMPLEMENTAZIONE MODELLI A CAPACITA FINITA
SVILUPPO CAPACITA DI MODELLIZZAZIONE E DI PARAMETRIZZAZIONE
AFFIDABILITA DEI FLUSSI INFORMATIVI DA-VERSO LE FABBRICHE (FMS1, consuntivi, stds)
MISURAZIONE DEL RISPETTO DEI VINCOLI CONCORDATI
MISURAZIONE DEL RISPETTO DEI PIANI DI PRODUZIONE PIANI DI PRODUZIONE
22. SI FISSA LA DATA ULTIMA DI PRODUZIONE
SI VALUTA LA CAPACITA MASSIMA DI PRODUZIONE
SI PRENDONO LE PREVISIONI DI CAMPAGNA CON I PRESUMIBILI MARGINI DI ERRORE IN + IN -
A PARTIRE DALLA DATA ULTIMA DI PRODUZIONE SI SATURA LA CAPACITA PRODUTTIVA PROCEDENDO ALLINDIETRO
VIENE DEFINITA LA DATA DI INIZIO PRODUZIONE, DATA ENTRO CUI DOVRANNO ESSERE DISPONIBILI LE RISORSE NECESSARIE (mdo, impianti, materiali)
IN RELAZIONE AI VINCOLI LOGISTICI E AL TEMPO DI SERVIZIO VIENE DEFINITO IL PIANO DI SPEDIZIONE
PROGRAMMAZIONE DELLE CAMPAGNE
23. LA DATA DI INIZIO SPEDIZIONE FISSA IL MOMENTO IN CUI IL MIX DOVRA ESSERE COMPLETATO
LA DATA DI INIZIO PRODUZIONE E LA DATA DI INIZIO SPEDIZIONE DEFINISCONO I CONFINI PER IL PRIMO ARRIVO DEI MATERIALI E QUINDI PER LA PROGETTAZIONE
VENGONO DEFINITE LE DATE LIMITE DI REVISIONE. TALI DATE RAPPRESENTANO I MOMENTI IN CUI SI HANNO LE INFORMAZIONI MINIME SUFFICIENTI PER RITARARE LE PREVISIONI
IN RELAZIONE ALLE DATE LIMITE E ALLE QUANTITA VENGONO DEFINITE LE POLITICHE DI PRIMO ACQUISTO E LE MODALITA DI RIORDINO (ACQUISTI)
IN CODA DI CAMPAGNA VENGONO CONCORDATE LE QUANTITA MINIME LANCIABILI (IN DEROGA AL LOTTO MINIMO) LAVORANDO SU COMMESSA PROGRAMMAZIONE DELLE CAMPAGNE
24. PROGRAMMAZIONE CAMPAGNE
25. CREARE LE CONDIZIONI PERCHE IL SISTEMA PRODUTTIVO E DEGLI APPROVVIGIONAMENTI FUNZIONI NELLA SITUAZIONE DI MINIMO COSTO TOTALE TENENDO CONTO DEI VINCOLI ESISTENTI
INDIVIDUARE I VINCOLI CRITICI E PROMUOVERNE IL SUPERAMENTO EVIDENZIANDO IL POSSIBILE RITORNO SUGLI INVESTIMENTI
LA RICERCA DI NUOVI PUNTI DI EQUILIBRIO DEVE ESSERE COERENTE
CON LE ESIGENZE COMPETITIVE DEL BUSINESS
un processo č da giudicare efficiente quando č competitivo
il suo valore č quindi relativo a quanto riescono a fare gli altri RUOLO DEL PRODUCTION PLANNER
26. EFFICIENZA ? FLESSIBILITA OBJ PRIORITARIO PLANNING
OBJ PRODUZIONE
STRATEGIA SCORTE
FORNITORI
PROGETTAZIONE
27. SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE
28. MODELLO DI RIFERIMENTO
29. MONITORAGGIO E CONTROLLO
30. RISORSE UMANE
31. RISORSE UMANE
32. RISORSE UMANE