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PROGETTO:. 4C. "DIVENTARE GIORNALISTA". FASE 2:. IL GIORNALISMO TELEVISIVO. LICEO SCIENTIFICO A. PACINOTTI. ANNO 2003/2004. COME ABBIAMO LAVORATO?. Raccolta e consultazione periodica dei quotidiani. Visione dei notiziari nazionali e regionali. Lavoro di gruppo sugli
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PROGETTO: 4C "DIVENTARE GIORNALISTA" FASE 2: IL GIORNALISMO TELEVISIVO LICEO SCIENTIFICO A. PACINOTTI ANNO 2003/2004
COME ABBIAMO LAVORATO? Raccolta e consultazione periodica dei quotidiani Visione dei notiziari nazionali e regionali Lavoro di gruppo sugli argomenti assegnati Confronto critico fra i due mezzi di comunicazione Stesura delle relazioni
ARTICOLAZIONE DEL PROGETTO DICEMBRE/GENNAIO Selezione notizie dai giornali 28/01/2004 Prima esposizione delle relazioni dei singoli gruppi 25/02/2004 Lezione teorica sui principi del giornalismo televisivo 10/03/2004 Seconda esposizione delle relazioni dei singoli gruppi 13/03/2004 Consegna dell’analisi sul servizio giornalistico 07/04/2004 Terza esposizione delle relazioni dei singoli gruppi 12/05/2004 Quarta esposizione delle relazioni dei singoli gruppi
RELAZIONI ARGOMENTI: Politica Internazionale Cronaca Nazionale Cronaca Regionale Ambiente & Salute Cultura & Spettacolo
POLITICA INTERNAZIONALE La nostra relazione si occuperà del nucleo tematico “Politica interna ed estera” analizzando il materiale relativo al periodo dal 31/01/04 al 10/03/04. Per quanto riguarda la politica estera il “Secolo XIX” e i vari telegiornali si sono occupati dei numerosissimi attentati kamikaze in Iraq e delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti. Guardando alla nostra penisola, invece, i principali articoli di politica. Passiamo, ora, in rassegna i vari avvenimenti. Il 2 febbraio scorso il quotidiano titolava “Iraq, kamikaze contro i turchi”. L’articolo compare in prima pagina e prosegue a pagina 3 ed è corredato di immagini che rappresentano le vittime dell’attentato e la disperazione dei parenti delle vittime e di una cartina geografica che ci mostra i luoghi degli attentati. L’articolo ci informa che cento morti e quasi duecento feriti è il bilancio dei due attentati terroristici che alcuni kamikaze hanno messo a segno il primo febbraio contro le sedi dei due principali partiti: il PDK (partito democratico del Curdistan) e l’UPK (unione patriottica del Curdistan). Le sedi dei due partiti erano affollate a causa dei festeggiamenti per la ricorrenza musulmana dell’Eid Al Adha, la “festa del sacrificio”. Nell’attentato sono rimasti uccisi alti esponenti del governo locale e i principali leaders dei due partiti. A causa della confusione causata dai festeggiamenti per i kamikaze, imbottiti di tritolo, è stato ben poco difficile mescolarsi alla folla e farsi saltare in aria.
Anche in questi casi i telegiornali hanno trasmesso la notizia con molta efficacia e precisione e sicuramente in modo molto più incisivo del giornale poiché alcuni telegiornali hanno utilizzato immagini molto forti, come, ad esempio, il trasporto dei feriti nei centri medici e intersviste ai parenti delle vittime mostrandone il dolore. La sensazione che dominava, quasi in tutti i servizi, era il panico e la confusione della popolazione irachena. In America, nel periodo esaminato, abbiamo assistito ad un altro genere di guerra, meno violenta e combattuta con il denaro e con l’arte oratoria: le elezioni per la presidenza della Casa Bianca. Tre i candidati per l’ambita carica: John Kerry, John Edwards e Wesley Clark. E un periodo rovente e decisivo per gli States, che culminerà agli inizi di marzo con le elezioni primarie dei principali stati come New York e la California. I sondaggi del momento vedono John Kerry, il senatore del Massachussetts, come principale avversario di Bush. Più che una disputa politica sembra una gara di pettegolezzi: Kerry accusa Bush di aver evitato la guerra del Vietnam prestando servizio nella guardia nazionale, comportandosi da codardo e non dimostrando il benché minimo amor di patria. Bush colpisce ai fianchi Kerry svelando alcuni suoi presunti altarini (in modo da far leva sul forte senso puritano degli Americani). Chissà se il presidente Bush riuscirà a strappare un secondo mandato anche dopo le ingenti perdite causate dalla guerra in Iraq. Vero è che il presidente ha tirato acqua al suo mulino con la cattura di Saddam Hussein.
Il telegiornale ha dato molto rilievo alla notizia effettuando collegamenti in tempo reale con i vari inviati e montando servizi di grande effetto. La struttura dei servizi dei principali telegiornali nazionali è molto simile: si aprono con una panoramica sui festeggiamenti in corso, seguono le immagini del momento dello scoppio degli esplosivi e vanno a chiudere le sequenze dove si possono constatare i danni alle strutture, agli edifici e alle persone. Il 10 febbraio un secondo attentato suicida si è consumato nella cittadina di Iskandariya. La notizia riguardante questo attentato viene riportata in prima pagina; il servizio è corredato di immagini che mostrano le vittime e i danni causati dall’esplosione, con un titolo a carattere informativo: “Kamikaze fa strage di reclute irachene”. Un’automobile guidata, probabilmente, da un fanatico iracheno ha sostato davanti alla stazione di polizia, adibita a provvisorio ufficio di collocamento. Improvvisamente l’auto è esplosa. La causa dell’attentato è da ricercare nei legami che intercorrono tra le truppe americane e parte della polizia irachena. A meno di 24 ore da questo attentato una seconda autobomba è esplosa nei pressi del centro di reclutamento di Baghdad dove più di 400 giovani erano in fila per arruolarsi tra le file del nuovo esercito: 47 morti e circa 30 feriti in condizioni gravi. L’auto esplosa conteneva circa 200 chili di esplosivo e una moltitudine di schegge metalliche per amplificare l’effetto dirompente.
Chiaramente la decisione del capo di Stato americano avrà un peso notevole sugli equilibri mondiali e proprio per questo i mass media non hanno perso occasione per tenerci informati. Nei servizi dei vari telegiornali sono stati riportati i dati dei sondaggi e la principali svolte di questa battaglia portata avanti a colpi di comizi. Tra le immagini più frequenti dei servizi i due candidati impegnati in un discorso o in mezzo ad una folla intenti in quei gesti che fanno tanto piacere in periodo di elezioni (come strette di mano e baci ai bambini). Ma spostiamoci entro i confini della nostra penisola. Nel periodo da noi analizzato sono emerse le gravi difficoltà economiche che hanno portato a tracollo di due tra i pilastri dell’economia italiana, Cirio e Parmalat. I leaders delle due aziende, Callisto Tanzi e Sergio Cragnotti, uniti da un amaro destino e dall’accusa di bancarotta fraudolenta. Dopo l’arresto di Tanzi, nei primi giorni di gennaio, anche Cragnotti è stato fermato nella sua villa in Toscana insieme al figlio e al cognato. L’articolo riguardante questa compare nella prima pagina del giornale del 12/02/04, occupando buona parte di questa con una immagine di Cragnotti fotografato mentre viene condotto in carcere. Il titolo ci informa che oggi il presidente della Cirio è stato arrestato e nell’occhiello viene citata l’accusa. L’articolo ci informa che da una revisione dei conti Cirio è emerso un buco di 150 milioni di euro. Gli effetti di questa crisi economica hanno interessato anche società affiliate alla Cirio come la Lazio Calcio. Molto probabilmente, se Cragnotti non fosse stato fermato, non ci sarebbe più stato nulla da fare per la sua società.
L’ormai avanzata inchiesta Parmalat ha portato nuove sconcertanti verità. Ad esempio l’indebitamento finanziario netto del 30 settembre 2003 è stato di 14,3 miliardi di euro, non 1,8 miliardi di euro, come avevano dichiarato i managers di Tanzi. Quest’ultimo è stato interrogato per sei ore e pare che le sue risposte sulla ricostruzione del crac siano state meno evasive. Nel registro degli indagati della procura di Milano per il crac Parmalat sono finiti 7 istituti di credito tra cui: Bank of America, la Morgan Stanley, l’Ubs, la Banca Popolare di Lodi e Banca Intesa, accusati di aver frodato i loro clienti consigliando loro di acquistare azioni Parmalat. La vicenda relativa ai due crac è rimasta (e rimane tutt’ora) sotto i riflettori della politica. I vari telegiornali ci hanno tenuto costantemente informati, così come i quotidiani, su questa vicenda, montando servizi accurati e ricchi di riferimenti alle varie inchieste. I servizi principali riportano immagini dell’arresto dei due presidenti e interviste ad alcuni risparmiatori truffati. La politica interna ed estera è un argomento di grande interesse ed è quasi sempre in prima pagina. Le principali fonti d’informazione, pertanto, danno il dovuto rilievo a notizie riguardanti la politica. Il Secolo XIX è costituito da due ampie rubriche: “Dal Mondo”, che ci informa su notizie di politica estera, e “Politica”, attraverso la quale veniamo a conoscenza di ciò che avviene nel nostro paese. Analizzando i principali telegiornali si riscontra che sono sempre presenti notizie di politica poste all’inizio o al centro della scaletta. Se poi si passano in rassegna le edizioni regionali di alcuni telegiornali, si può notare che, anche in questo caso, è la politica a farla da padrona riportando provvedimenti comunali o provinciali.
CRONACA NAZIONALE Nel periodo che va dal 13 marzo all’11 maggio 2004 abbiamo raccolto vari articoli riguardanti fatti di cronaca nazionale. Tra questi ne abbiamo scelti alcuni, i più significativi, che trattano casi di grande disagio sociale: una ragazza di 14 anni è vittima di un regolamento di conti tra camorristi; una diciottenne abbandona al gelo il proprio figlio appena dato alla luce. Il primo caso è accaduto a Napoli. La notizia è stata trattata, nella parte dedicata alle cronache dal Secolo XIX il 29 Marzo. Il titolo a caratteri grandi colpisce subito l’attenzione del lettore: “Uccisa per sbaglio a 14 anni”; questa è la triste vicenda che è accaduta la sera di sabato nel rione Forcella dove la vittima, Annalisa Durante, stava conversando con delle amiche. Nel sunto si mette sotto accusa lo Stato mentre l’occhiello consta di due parti: una in cui si riassume lo svolgimento dei fatti e un’altra, scritta in neretto, con i commenti del padre e delle amiche. Non solo l’articolo è corredato da due fotografie ritraenti la vittima e il padre in lacrime. Annalisa aveva appena 14 anni quando è stata colpita alla testa ridotta in fin di vita durante una sparatoria. La ragazza ha avuto la sfortuna di trovarsi sulla traiettoria di una decina di proiettili destinati, probabilmente, ad un pregiudicato di vent’anni, Salvatore Giuliano, da due sicari a bordo di una moto.
Erano da poco passate le 23 e Annalisa era poco distante da Salvatore Giuliano cugino di secondo grado dell’ex capo clan Luigi Giuliano, quando un proiettile le ha perforato il cervello. Probabilmente si è trattato di un regolamento di conti tra due clan di rioni vicini che si contendevano da sempre il potere. Gli investigatori avrebbero già identificato già uno degli assassini ma questo poco importa al papà della vittima che ha visto morire il suo “angelo” senza poter far nulla. E cominciano le polemiche. Il sindaco Rosa Russo Iervolino dice che si dovrebbe fare di più per evitare tragedie simili e il sotto segretario all’ambiente Antonio Martusciello dice che l’operazione “Alto Impatto”, indette dal ministero dell’interno, che ha disposto più di 500 uomini tra poliziotti e carabinieri per il controllo del territorio, non basta: a Napoli c’è un degrado profondo che colpisce soprattutto i giovani, il cosiddetto “branco”, che prende di mira anziani, donne, ma soprattutto coetanei nelle scuole e nelle discoteche; si è diffusa l’abitudine tra i minorenni di girare armati di coltello. Ma tra le polemiche resta comunque il dolore di un padre per la scomparsa della figlia e il dolore delle amiche che dichiarano come Annalisa fosse intelligente, buona, ma soprattutto bellissima, insomma, un angelo che non doveva morire così.
Anche i TG hanno dato la notizia con commozione: il TG5 ha mostrato le immagini del rione nel quale è avvenuto il fattaccio, del padre disperato che chiedeva giustizia e di Annalisa, insistendo sulla sua bellezza e sulla sua giovane età per contrapporla alla violenza dilagante tra i clan camorristi. La vita felice che conduceva Annalisa e la tenerezza che emanavano le sue immagini su questo insistono i giornalisti per far nascere nello spettatore un senso di orrore, di commozione e di voglia di ottenere giustizia, giustizia che, probabilmente, non arriverà essendo la realtà dei clan troppo consolidata nel panorama napoletano. Giornale e telegiornale hanno dedicato ampio spazio ad un caso che ha destato grande sgomento nell’animo di tutti: una ragazza diciottenne di Modena abbandona il proprio figlio appena dato alla luce in un giardino, sotto la pioggia ed a una temperatura di 7-8 gradi e aspetta di nascosto che qualcuno lo trovi e chiami i soccorsi. Un atto veramente insensato che ha già segnato irrimediabilmente la vita del piccolo Jacopo (così è stato chiamato dal personale dell’ospedale): la sua vita è probabilmente salva ma non si sa ancora con quale disabilità. La ragazza, presa dal rimorso, ha confessato quasi subito. Il giornale, infatti, intitola l’articolo a pagina 7 del 22/04: “Sono io la madre di Jacopo” . Ora, però, è necessario aspettare gli esiti dell’esame del DNA per confermare la sua confessione. La donna ha dichiarato di aver partorito nel salotto di casa senza l’aiuto di nessuno mentre i suoi genitori dormivano e poi di aver abbandonato il bambino, ma la tesi non convince gli inquirenti è possibile che la sua famiglia – una famiglia normale, con cui lei ha buoni rapporti – non si sia mai accorta della gravidanza? Il timore è che qualcuno l’abbia spinta ad agire in questo modo. Le indagini stanno continuando e si sta cercando il padre del bambino. In tanto alcune madri hanno chiesto di poter stare vicino al neonato per tentare di trasmettergli affetto, convinte che questo possa migliorare la sua salute. Considerando la mancanza di una famiglia vera e propria e gli handicap che colpiranno il bambino.
I telegiornali nazionali danno grande importanza a questo caso, seguendo il suo sviluppo passo passo. Quando il fatto si è appena verificato il TG5 del 12/04 delle ore 20 si apre proprio con un servizio riguardante questo doloroso caso di cronaca. Nel servizio è mostrato il giardino dove la ragazza ha abbandonato il bambino e il rapporto di neonatologia del Policlinico di Modena, dove i medici presentano le prime cure a Jacopo; sono intervistati i condomini della giovane madre: tutti dicono che è una ragazza normale, senza problemi di droga, che aveva lasciato la scuola per lavorare e che sicuramente è stata influenzata da qualcuno. Con il passare dei giorni, il caso il caso viene proposto come seconda o terza notizia . Ora si dà più importanza all’aspetto giuridico della questione. Nei servizi viene intervistato il PM Fausto Casari che coordina le immagini e l’avvocato della ragazza: si vuole capire, se la ricostruzione della giovane è vera o No. I giornalisti, che commentavano i servizi, sottolineano la drammaticità dell’evento, soprattutto se si pensa alla condizione del bambino: appena dato alla luce non è stato avvolto dal calore della madre, ma dal gelo della pioggia, un gelo che lo ha segnato per sempre e che sempre gli resterà dentro.
CRONACA REGIONALE Nel periodo dal 13/03/04 al 11/05/04 abbiamo analizzato la sezione regionale del quotidiano “Il Secolo XIX” e le edizioni dell’unico telegiornale con una sezione regionale: il TG3. Abbiamo, dunque,considerato articoli a carattere regionale di notevole importanza. Dalla nostra analisi abbiamo individuato quattro nuclei tematici: -droga -emergenza case Per quanto riguarda l’argomento “droga” abbiamo selezionato due articoli significativi entrambi tratti dalla cronaca di La Spezia. Il primo è nella prima pagina del giornale del giorno 03/03/04. Il titolo è a carattere informativo e dice: “Presi con dieci chili di cocaina”; l’occhiello ci informa che le persone arrestate dalle fiamme gialle sono due fidanzati di Sarzana. L’articolo, inoltre, è correlato da una foto raffigurante la cocaina requisita e da un articolo allegato circa altri arresti di spacciatori spezzini. L’articolo principale ci informa che i due sono stati arrestati a Roma. Sembravano fidanzatiti in vacanza tra le scalinate di Trinità dei Monti e Fontana di Trevi, ma nell’auto non avevano souvenir bensì dieci chili di cocaina purissima. Lui, Mirko Vasoli di 34 anni, residente ad Arcola, è stato condotto nel carcere a Regina Coeli, lei di 19 anni di Sarzana nel carcere di Rebbiana. Sull’operazione si sa pochissimo. Il giorno 02/03/04 le fiamme gialle hanno proceduto ad altre perquisizioni ma sull’esito nulla è trapelato. Non è dato di sapere se siano sempre a carico dei 2 corrieri o di altre persone a loro collegabili.Di certo l’operazione delle fiamme gialle non è un colpo isolato. Si sa che la droga arriva dalla Spagna e che la Francia meridionale è la regione di transito.
L’altro articolo, riguardante questo argomento, compare a pagina 23 del giornale dell’ 11/03/04. Il titolo, a carattere informativo, dice: “Tre arresti per sette etti di coca”. Dall’occhiello sappiamo che sono state arrestate due domenicane che avevano ingoiato 29 ovuli; l’articolo è, inoltre, corredato di foto raffigurante i carabinieri e la droga. L’articolo ci informa che questa è l’ennesima tranche dell’operazione “Car Wash” dei carabinieri che hanno ormai smantellato un’organizzazione gestita da domenicani specializzata nel traffico internazionale di droga. Il referente principale di questa gang caraibica era Miguel Bonilla, di 30 anni, insospettabile perché integrato in Italia da otto anni; era un saldatore ed era titolare di una pizzeria. Gestiva impeccabilmente l’organizzazione criminale e la sua doppia vita. Mezzo chilo di cocaina doveva essere “girato” ai suoi referenti spezzini che si sono salvati solo perché i carabinieri puntavano al boss. Bonilla era così sicuro che non sarebbe mai stato scoperto che è andato lui stesso a prendere le due donne-corrieri. Ognuna aveva ingerito 29 ovuli per un totale di 700 grammi di coca. I tre spacciatori si sono fermati prima in un albergo dove le due donne hanno evacuato gli ovuli e poi con un auto si stavano dirigendo verso San Casciano quando il blitz è scattato e i tre sono stati bloccati dai carabinieri. Dall’analisi di questi due articoli emerge che negli ultimi 6 mesi il traffico di cocaina che vede La Spezia come crocevia principale è aumentato a dismisura nonostante le ingenti operazioni della Polizia e della Guardia di Finanza.
Anche il TG regionale ha messo l’accento su questo preoccupante fenomeno in crescita dedicando ampio spazio a notizie di questo genere in ogni edizione puntando molto sulle immagini della droga requisita e degli arresti degli spacciatori effettuati. L’altro tema che abbiamo deciso di trattare è quello dell’emergenza case. L’articolo è tratto dal giornale del 17 aprile e compare a pagina 23 della sezione del quotidiano riguardante la cronaca spezzina; è corredato di foto che raffigura il mattone simbolico destinato al presidente Berlusconi e di un articolo allegato che parla delle 300 case vuote in Piazza Brin. Il titolo è didascalico : “Un mattone a Berlusconi”. L’occhiello ci informa che 800 famiglie sono in corsa per 10 alloggi. L’articolo ci mette al corrente che Comune e sindacati degli inquilini hanno deciso di inviare al presidente Silvio Berlusconi un mattone in occasione della giornata nazionale per l’affitto e per la casa popolare. Anche nella nostra città, infatti, sono ancora troppe le famiglie a cui è negato il diritto di abitare. Sono 800 le persone che hanno presentato domanda all’ultimo bando di Arte per l’assegnazione di una decina di alloggi in Via Napoli; 830 le famiglie che hanno chiesto aiuto al Comune per pagare l’affitto di casa, il doppio di quelle che avevano fatto domanda nel 2000 quando i buoni affitto furono introdotti per la prima volta. Sono 754 le persone che sono state ammesse al contributo, ma si dovranno accontentare di piccole somme. Secondo i sindacati degli inquilini, per placare la “fame” di case ci vorrebbero almeno 1500 alloggi popolari in più rispetto ai 4000 esistenti in tutta la provincia. Non solo nuove costruzioni, ma anche interventi di recupero come quello realizzato da Arte sull’ex-hotel Tirreno. Per calmierare il mercato degli affitti i sindacati puntano sui canoni concordati con le associazioni dei proprietari e chiedono che il meccanismo venga esteso a tutta la provincia. Attualmente i contratti concordati possono essere applicati solo in alcuni comuni: La Spezia, Arcola, e per la prima volta anche Santo Stefano e Ortonovo.
I primi risultati sono soddisfacenti, ma è necessario che il governo stanzi ulteriori incentivi fiscali per spingere i proprietari ad aderire. Come si è visto, dunque, l’emergenza case è un’alta piaga sociale che gli esili provvedimenti del governo non sono in grado di sanare.Il TG regionale, ma anche l’edizione nazionale, si sono occupati di questo fenomeno e del simbolico invio del mattone a Berlusconi. I servizi su questo argomento sono numerosi; in ogni edizione era dedicato largo spazio al problema dell’emergenza case. I telegiornali per mezzo degli inviati hanno mostrato ai telespettatori immagini di persone disperate perché non erano in grado di fornire ai propri figli una casa accogliente e che, pur avendo fatto richiesta già da molto tempo, non avevano avuto ancora nessuna risposta.Gli inviati mostrano poi case abbandonate e tenute in pessime condizioni che, se il governo decidesse di mettere a posto, offrirebbero numerosi appartamenti per le persone che ancora sono senza un tetto sopra la testa. Ancora una volta il telegiornale, per attirare l’attenzione del telespettatore, ha puntato tutto sulle immagini e sulle parole disperate delle persone che stanno ancora cercando un posto dove vivere. L’analisi di telegiornali e quotidiani ha fatto emergere una forte somiglianza tra queste due forme d’informazione nel dare notizie di cronaca bianca. Infatti, nel mostrare pezzi riguardanti queste notizie i giornalisti televisivi non si avvalgono della colonna sonora (molto fuori luogo). I giornalisti che stendono la notizia di cronaca bianca si avvalgono molto della testimonianza di personaggi autorevoli o dei semplici cittadini sotto forma di interviste. Il giornalista della ”carta stampata” rilegge l’intervista, la adatta al suo articolo e poi la inserisce. Per il giornalista televisivo, supportato dalla tecnologia computerizzata, l’adattamento di un’intervista audio e video è diventato altrettanto semplice che modificare un’intervista su carta. Di certo un telegiornale propone le interviste in una forma più viva in quanto il pubblico può sentire la voce e vedere il personaggio intervistato. Questo contribuisce a suscitare maggiore interesse nel pubblico.
AMBIENTE & SALUTE • N Nel periodo dal 20/11/03 al 27/01/04 abbiamo analizzato il quotidiano “ Il Secolo XIX” e vari telegiornali nazionali (TG1, TG2, TG5) e regionali (TG3), focalizzando sul tema “Ambiente & Salute”. Dall’analisi abbiamo identificato essenzialmente 5 nuclei tematici: • - Il terremoto che ha colpiti l’Iraq • - L’ondata di gelo che ha colpito l’Italia • - - L’epidemia di influenza che ha raggiunto la nostra penisola • - - Notizie legate alla campagna di prevenzione per la riduzione dell’inquinamento acustico lanciata dalle Ferrovie dello Stato • - Notizie di vario genere sul tema della droga. • Vediamo ora in breve i vari avvenimenti. • Il Il 26 dicembre scorso un tremendo terremoto, con epicentro nella città di Bam, ha devastato l’Iran. 25000 morti, 70000 feriti ed irreparabili danni alle costruzioni della cittadella abbandonata di Bam utilizzata come set per il famoso film “Il deserto dei tartari” e considerata patrimonio artistico dell’ UNESCO.
I soccorsi hanno tardato ad arrivare perché ostacolati dalla mancanza di energia elettrica, dall’interruzione delle comunicazioni telefoniche e soprattutto dalla distanza tra una città e l’altra (circa 300 chilometri). Il quotidiano ha dato molto rilievo alla notizia (soprattutto nei giorni 27/12 e 28/12): molto interessante il quotidiano del 29/12 che riporta in prima pagina un trafiletto con foto a colori e titolo a caratteri grandi che cita “Iran, 25000 morti già sepolti”. L’articolo integrale, presentato a pagina 3, corredato di foto e articoli supplementari, ci informa dei dettagli dell’avvenimento (ES: il terremoto è avvenuto alle 5.30 del mattino). L’articolo integrativo su sfondo arancione in basso a destra riporta la stima dei danni. L’altro articolo supplementare riporta il compianto per la distruzione della cittadella di Bam. La parte più interessante dell’articolo centrale riguarda le lamentele della popolazione circa la lentezza dei soccorsi e descrive gli sforzi dei sopravvissuti per cercare di estrarre i corpi dalle macerie, aiutati dai mezzi di fortuna. I vari telegiornali hanno trattato molto dettagliatamente la notizia già a partire dalle prime edizioni del 26/12 e hanno dato spazio alla notizia per circa una settimana. I cronisti dei vari TG sono stati molto precisi fornendo cifre circa i danni e le vittime.
Il modo di trattare la notizia da parte del telegiornale è stato più incisivo grazie all’ausilio di filmati e colonne sonore. Colpiscono molto i filmati privi di audio e commento che pongono l’accento sulla tragicità della notizia. Molto tragico, per esempio, il filmato mandato in onda al TG1 nell’edizione serale del 27/12, che mostra i cittadini nel tentativo di estrarre i concittadini dalle macerie e la disperata estrazione dalle macerie del corpicino senza vita di una bambina. Le principali fonti d’informazione si sono occupate dell’ondata di freddo polare che ha colpito tutta l’Italia. In tutta la penisola, infatti, la temperature sono crollate al di sotto delle medie stagionali e molte città sono state ricoperte da una spessa colte di neve. Su molte strade si sono formati lastroni di ghiaccio, causa di numerosi incidenti. Tra le vittime del freddo soprattutto anziani e senza tetto. Il Secolo XIX si è occupato solo in piccola parte della notizia inserendo soprattutto articoli brevi nella rubrica “La Spezia”. Il giorno 9/12 il quotidiano ha riportato un articolo a pagina 6 con titolo a caratteri grandi: “L’Italia nella morsa di freddo e neve”. L’occhiello ci informa che l’inverno è giunto in leggero anticipo colpendo soprattutto il centro-sud. L’articolo traccia una panoramica sulla situazione metereologica delle varie regioni: in Abruzzo le temperature sono calate a picco fino a zero gradi; in Veneto si è toccato il record negativo di –20 gradi; completamente innevate Umbria, Marche, Molise e Lazio.
L’articolo è corredato da una tabella che ne riassume il contenuto. I vari telegiornali hanno dato maggior rilievo alla notizia dandole spazio per un numero maggiore di giorni, mostrando servizi riguardanti le maggiori città italiane (più somiglianti ad un paesaggio artico che mediterraneo). Le notizie riguardanti l’ondata di freddo sono state inserite quasi sempre nel sommario, precedute da notizie di cronaca e politica, sia estera che interna. Strettamente legato al gelo si trova il tema dell’epidemia di influenza che, come ogni anno, puntuale (o forse leggermente in anticipo) ha raggiunto la nostra penisola disseminando malati da nord a sud. Il virus, che generalmente mette KO per circa una settimana, è stato identificato come il più forte degli ultimi anni. In molti casi a poco o nulla sono valse le precauzioni prese durante l’autunno vaccinandosi. Tra i sintomi principali (e più fastidiosi) febbre alta, affezioni del cavo orale e dolori generalizzati in tutto il corpo. I mass media si sono occupati della notizia nei giorni dal 09/12 al 22/01. Nel quotidiano del 09/12 ritroviamo un articolo a caratteri grandi: “L’influenza è in anticipo”. L’occhiello ci informa che “non è ancora un’epidemia ma l’ASL e i medici di famiglia sono impegnati nel controllo dei pazienti più a rischio”. L’articolo è corredato da una tabella e da un articolo integrativo nei quali vengono indicati i sintomi e l’eventuale terapia da seguire. All’interno dell’articolo principale vengono riportate la parole del professor Pietro Cucuai, secondo il quale “la vera epidemia è solo alle porte e il peggio deve ancora venire”. Di analoga impostazione anche gli articoli del 12/12 e 13/12, collocati rispettivamente alle pagine 2 e 4. L’interessamento per questo argomento da parte dei telegiornali è stato molto forte. Durante il periodo analizzato, infatti, i sommari dei principali TG nazionali e regionali (notare che il TG3 ha una rubrica dal titolo “Ambiente & Salute”) hanno riservato un posto, per lo più di coda, alle notizie riguardanti l’influenza. I servizi montati per accompagnare queste notizie riportano interviste a medici, specialisti ma anche semplici passanti incontrati per le strade delle principali città italiane e mostrano i meno fortunati a letto alle prese con il virus e il tradizionale brodino di pollo.
Un’iniziativa molto interessante è stata promossa dalla Regione in collaborazione con le Ferrovie dello Stato: una campagna per la diminuzione dell’inquinamento acustico causato dai terni in transito lungo la rete ferroviaria che attraversa la Liguria. Il titolo a caratteri grandi dell’articolo del quotidiano del 18/12 ci informa dell’iniziativa con la frase “I treni mettono il silenziatore”. Già dall’occhiello possiamo apprendere che su tutta la rete ferroviaria ligure sono già stati effettuati undici interventi pilota e nell’articolo vengono indicate anche tutte le linee ferroviarie in cui verrà inserito il sistema di desonorizzazione. Anche la sezione del TG3 riporta la notizia fornendo però scarsi particolari e non accompagnandola da alcun servizio (durante la nostra analisi abbiamo potuto constatare che il TG3, soprattutto nella rubrica regionale, è piuttosto carente nel montaggio dei servizi). Il nucleo tematico dei casi di droga racchiude articoli di vario genere tratti da quotidiani e telegiornali. Nell’edizione regionale del quotidiano si trovano per lo più notizie sull’arresto dei narcotrafficanti. Da tutti gli articoli è comunque emerso che, malgrado l’intensificazione dei controlli, la città di La Spezia è divenuta una crocevia per lo spaccio di sostanze stupefacenti (soprattutto di cocaina). Molto interessante l’articolo del 12/01 presente nella rubrica “La Spezia” dal titolo: “In città un fiume di cocaina” e corredato della foto di un uomo intento a consumare della cocaina. Nell’articolo si legge chiaramente che ultimamente si è registrato un calo dello spaccio e del consumo di eroina (che sembra “passata di moda”).Sembra, infatti, che il panorama del consumo di droghe sia occupato maggiormente da cocaina, “fumo” (hashish e marijuana) e nuove sostanze sintetiche (sotto forma di pasticche e sostanze da inalare). Secondo l’articolo la droga ormai è entrata negli ambienti più disparati e tra le persone più rispettabili. Nell’articolo si legge chiaramente: “I bilanci di fine anno dei carabinieri hanno fatto emergere l’esistenza di traffici che vedono La Spezia come crocevia dello spaccio internazionale”. La seconda parte dell’articolo è interamente dedicata all’intervista di una psicologa, nella quale emerge che i soggetti più a rischio sono i ragazzi che, senza neanche rendersene conto, possono diventare schiavi di qualcosa di terrificante (anche il comune spinello al giorno d’oggi è trattato con sostanze chimiche che ne aumentano la capacità di dare assuefazione e gli effetti negativi sulle sinapsi celebrali).
Nell’edizione nazionale, molto interessante è l’articolo del 28/01 dove viene riportata l’opinione dell’arcicuria genovese di fronte alla legge Fini. L’articolo presenta un titolo a caratteri grandi (“La curia assolve lo spinello”), una tabella informativa (all’interno della quale vengono riportate la differenza legale tra droghe leggere e pesanti, le dosi al di sotto delle quali non è prevista sanzione finale, e le varie pene che rischiano coloro che vengono trovati in possesso di sostanze stupefacenti) e due articoli integrativi a sfondo giallo nei quali vengono riportati rispettivamente l’opinione (nettamente contro ogni tipo di sostanza) del ministro delle Comunicazioni Gasparri e il risultato di un sondaggio condotto in Gran Bretagna (secondo il quale il 51% della popolazione è a favore della legalizzazione e depenalizzazione della droghe leggere). L’articolo principale riporta le parole del cardinale Tarcisio Bertone secondo il quale l’equiparazione delle droghe leggere e pesanti potrebbe solo portare risultati controproducenti: primo tra tutti l’emarginazione, tra i ragazzi, di coloro che fanno uso di sostanze come la marijuana, che sarebbero considerati alla stregua dei tossicomani consumatori di eroina. Questo non significa via libera allo spinello ma è semplicemente un invito a riflettere sull’effettiva utilità di un simile decreto. Anche il telegiornale si è spesso occupato di casi di droga. Le notizie riportate dai vari TG si dividono in due tronconi principali, analoghi a quelli utilizzati per le notizie del quotidiano (casi di spaccio e polemica sulla legalizzazione). I telegiornali in queste occasioni hanno dato voce anche a personaggi famosi (soprattutto del mondo della musica), soprattutto dopo essere stati invitati dal ministro Fini a schierarsi contro lo spaccio e il consumo di sostanze stupefacenti. I servizi montati dai telegiornali per l’occasione riportano interviste fatte soprattutto ai ragazzi e qualche immagine un po’ trasgressiva come un bel primo piano su una fogli di marijuana o su un gruppo di ragazzi intento a “farsi una canna”.
Il quotidiano presenta una struttura molto più rigida rispetto al telegiornale. Il Secolo XIX è, infatti, organizzato in rubriche che difficilmente vengono modificate e le notizie di ambiente e salute sono quasi sempre relegate nelle pagine finali. Fanno logicamente attenzione notizie di rilevante importanza che possono essere messe in risalto da un trafiletto in prima pagina con foto a colori. I telegiornali sono molto più dinamici e malleabili e vengono organizzati giorno per giorno ordinando la scaletta in base all’interesse che le notizie possono suscitare nel pubblico. Prima del telegiornale deve però essere mirabilmente realizzato il sommario, che costituisce lo strumento più forte per attirare l’audience. Nei sommari dei vari telegiornali, infatti, le notizie vengono date in modo molto sintetico (quanto basta per suscitare l’interesse del pubblico), accompagnate da brevi spezzoni di servizi particolarmente rilevanti. Il giornale ha però dalla sua parte il fatto di essere scritto:il lettore, infatti, può soffermarsi con più attenzione sulla notizia ed è in grado di recepire i particolari che più lo interessano. Certamente si può affermare che quotidiani e telegiornali sono fonti d’informazione ugualmente validi ed è difficile stabilire quale sia il migliore.
CULTURA & SPETTACOLO Nel quotidiano "Il secolo XIX viene dedicato adeguato spazio alla cultura e allo spettacolo, infatti viene riservato loro una vera e propria sezione intitolata "Cultura & Spettacolo". Questa sezione è posta tra le ultime pagine del giornale e gli argomenti trattati sono numerosi, anche se la maggior parte di essi riguardano la città di Genova. Nel caso di avvenimenti di interesse nazionale, i servizi che la riguardano sono posti in primo piano nella sezione. Ciò avviene, per esempio,quando vengono recensiti film, anche non italiani, che attendono di essere proiettati nelle sale cinematografiche delle nostre città. In queste recensioni il giornalista commenta il film e per certi aspetti ne svela anche i fatti e mostra diverse immagini prese dal film e interviste ad alcuni attori. Inoltre come nel caso di "Matrix: Revolution" e "L'ultimo samurai" il giornalista aggiunge all'articolo delle schede che riassumono i dati più importanti del film, come per esempio chi sono i personaggi, la durata, il regista, evitando così di inserire queste notizie nel suo servizio. Allo stesso modo, anche i servizi che riguarda il festival di Sanremo hanno occupato grande spazio in questo periodo, che va dai primi di ottobre alla metà di novembre; la maggior parte di questi sono relativi alla novità del festival di quest'anno. Hanno avuto forte rilievo le proposte del nuovo direttore artistico del festival sanremese, Tony Renis, ed poiché hanno suscitato un forte clamore negli articoli vengono presentate anche molte interviste di chi è d'accordo e di chi non è convinto delle novità; interviste quindi a presentatori televisivi, star musicali come quella a Renato Zero che sogna uno show "dove non ci si scanni più". Queste notizie, la recensione dei film e le novità di Tony Renis, non vengono annunciate solo dai giornali, ma anche dai TG. Solitamente le notizie di spettacolo vengono relegate tra le ultime del giornale, insieme a quelle sportive, anche se nel caso del festival di Sanremo il servizio è stato posto a metà del TG. Nei servizi dei film in uscita viè una sorta di anteprima del film naturalmente senza svelarne la trama e una breve presentazione dei protagonisti del film stesso. Questi servizi sono creati per pubblicizzare i film, infatti gli ascoltatori se ne fanno un'idea, grazie appunto alle brevi scene più significative, che servono per incuriosire il pubblico. Si può affermare perciò che i notiziari televisivi rispetto al quotidiano, affrontano servizi quasi esclusivamente di ambito nazionale e di una certa importanza, o per lo meno di sicuro interesse pubblico. Per oltre una settimana, dal 12 novembre 2003, i giornali non hanno affrontato temi di cultura o spettacolo, in quanto occupati esclusivamente a documentare la strage di Nassiriya dei nostri soldati rispettando così un periodo di lutto, che gli italiani hanno fortemente sentito e condiviso.
Nel secolo XIX, come si è già detto, viene dedicata gran parte della sezione "Cultura & Spettacolo" ad avvenimenti regionali, proprio perché sono servizi che ci riguardano da vicino e quindi interessano di più al lettore. Per esempio, per più di una settimana, dal 7/11 al 14/11 sono stati scritti numerosi servizi sull'opera teatrale "Turandot", messa in scena al teatro Carlo Felice di Genova, con il finale riscritto dal compositore ligure Luciano Berio. Quest'opera ha riscontrato un grande successo, come testimoniano i titoli dei servizi del quotidiano "Berio illumina Turandot" e molti altri. Per quanto riguarda il settore scientifico, che interessa sempre il campo culturale, è stato dedicato molto spazio al festival delle scienze, svoltosi a Genova alla fine di Ottobre, che ha avuto un notevole successo con oltre 136.000 visite: (sottotitolo del 4/11: "Genova incoronata da un successo davvero straordinario, sono stati 34 mila i biglietti venduti, 136.000 le visite") Questo avvenimento è stato descritto con tale abbondanza di articoli che dal 25/10 al 4/11, ad esso è stata dedicata una sezione intitolata appunto "Festival della Scienza". Gli articoli di questo settore erano svariati, alcuni parlavano dello svolgimento del festival, altri riportavano critiche per l'accoglienza riservata ai visitatori, da parte della realtà cittadina del centro storico, e così via... Il secolo XIX, infine, periodicamente riporta alcuni manifesti che ricordano la candidatura di Genova a capitale della cultura per l'anno 2004.
ANALISI SUL SERVIZIO GIORNALISTICO • Telegiornale: TG 5 del 28 febbraio 2004, ore 20:00 • Giornalista in studio: Annalisa Spiezie • Argomento del servizio: il maltempo in Italia • Il TG inizia proponendo una scaletta iniziale, cioè, all’interno della sigla stessa, si susseguono brevi spezzoni dei servizi che andranno in onda nel TG accompagnati da sintetiche scritte che riportano le idee principali di ogni argomento; la giornalista, però, non si limita a leggere le scritte che compaiono in sovrimpressione, ma commenta sinteticamente ogni argomento con parole sue, aggiungendo altre informazioni importanti per far capire al pubblico su che cosa verterà ogni servizio. Bisogna sottolineare che nella scaletta il tempo dedicato alla presentazione di un servizio è molto ristretto: sono infatti impiegati meno di 10 secondi. La giornalista, allora, per non “sprecare tempo prezioso”, presenta le notizie in modo chiaro e efficace attirando l’attenzione del pubblica che è portato a seguire l’edizione del TG se vuole avere una trattazione completa e approfondita sull’argomento che sarà trattato per primo nel TG: il maltempo. Sul video scorrono immagini di code di automobili immerse nella neve e di aerei fermi sulle piste innevate; in sovrimpressione si legge: “Maltempo: qualcosa non ha funzionato. La giornalista commenta dicendo:<< Un’ondata di maltempo ampiamente prevista in questi giorni, ma qualcosa non ha funzionato ammette la protezione civile. Neve, pioggia, vento mettono in crisi il traffico stradale e aereo: autostrade intasate, voli cancellati>>.
Come si può notare in queste sono presenti le caratteristiche del linguaggio prima riportate: il commento inizia con una frase ellittica del verbo, è usato il participio passato come <<previsto>>, <<intasate>>, <<cancellati>>; <<neve, pioggia, vento>>, le cause dei disagi, sono il soggetto di una frase composta da verbo e complemento. Dopo la scaletta, c’è la conclusione della sigla e si entra nello studio dove la giornalista è seduta alla scrivania. Dopo una panoramica di tutto lo studio, si passa al primo piano della conduttrice che non perde tempo: infatti, dopo un veloce “buona sera”, senza nemmeno una pausa, inizia subito a parlare del maltempo con un’espressione seria e un fare deciso; mette in evidenza la gravità della situazione con l’espressione del viso: infatti molte volte, in corrispondenza delle informazioni più importanti - per esempio dove sono cadute le nevicate, le responsabilità della protezione civile, i disagi su strade e autostrade, la cancellazione dei voli - spalanca gli occhi corrugando la fronte. La giornalista presenta l’argomento in maniera sintetica, oggettiva e veloce, senza pause, per passare direttamente ai servizi che hanno lo scopo di far conoscere visivamente la situazione nelle ultime ore e dare delle previsioni. I servizi sono due e vengono proiettati uno dopo l’altro: il primo dura cinque minuti, il secondo tre minuti. Il primo servizio si concentra sulla situazione delle autostrade; infatti si apre con eloquenti immagini di lunghe code di automobili che procedono a passo d’uomo perché immerse in una continua bufera di neve. Si vedono i mezzi spargisale e gli spazzaneve che percorrono i tratti autostradali più innevati, ma il loro lavoro, come sostiene il commentatore del servizio, sembra non essere sufficiente a limitare i disagi. Si vedono immagini di automobilisti che montano le catene: infatti il giornalista riferisce che la polizia stradale ha dato l’obbligo dell’uso delle catene per automobili e camion.
Le zone più colpite dalla bufera sono l’Appennino Tosco-Emiliano e la Pianura Padana da Bologna a Piacenza; infatti il passo della Cisa si è chiusa al traffico per i mezzi pesanti mentre per gli automobilisti, afferma il giornalista con ironia sarà una bell’avventura percorrerla. La situazione, dice il giornalista, è ancora più grave nel tratto Bologna – Firenze: infatti si vedono le pattuglie della polizia stradale e i mezzi della protezione civile che aiutano gli automobilisti rimasti bloccati per la neve e il ghiaccio. Ci si sposta poi all’aeroporto “Marconi” di Bologna dove l’inviato, sotto la violenta nevicata, commenta coraggiosamente la situazione: la neve ha bloccato voli in arrivo e in partenza, causando disagi ai passeggeri alcuni dei quali, particolarmente risentiti, sono venuti anche alle mani, come mostra il servizio. Si vedono le immagini della pista d’atterraggio: è completamente imbiancata e gli spazzaneve sembrano lavorare invano. Si passa poi al secondo servizio; il passaggio è sottolineato da un particolare agganciamento grafico: l’ultima scena del primo diventa come una pagina che viene “sfogliata, dietro alla quale compare la prima immagine dell’altro servizio. Il servizio si concentra sulla situazione nei paesi e nelle città. In Liguria, nelle valli e sulle colline, si è già accumulato una strato di settanta centimetri di neve, come mostrano le immagini. Piazza San Marco a Venezia è innevata e a Trieste soffia un vento gelido di Bora che ha raggiunto i 100 km/h; nevica addirittura in Sardegna nel Nuorese; l’aeroporto di Fiumicino ha dovuto cancellare 70 voli. La giornalista si sofferma poi sulle previsioni: la perturbazione nelle prossime ore dovrebbe farsi sentire nelle regioni del Sud; in alcuni paesi infatti, è già scattato l’allarme. Il servizio si conclude con le immagini di un esperimento di distacco programmato della neve compiuto dalla protezione civile della Val d’Aosta alle pendici del Monte Rosa tramite un elicottero si posiziona nella neve una carica che, esplodendo genera una valanga controllata.
L’esperimento, come mostrano le immagini è perfettamente riuscito e, come afferma la giornalista, potrebbe diventare un metodo efficace per assicurare la sicurezza delle piste da sci e delle strade di montagna. Come si può notare, si tratta di servizi che propongono immagini commentate passo passo dai giornalisti che possono aggiungere informazioni che le immagini non danno. Il linguaggio utilizzato è molto semplice e chiaro: le rasi sono brevi e non ci sono subordinate complesse poiché le notizie fornite devono essere sempre abbinate alle immagini che scorrono in questo caso le immagini dei servizi sono già abbastanza eloquenti, quindi il commento del giornalista si limita a far risaltare alcuni aspetti della notizia, per esempio il lavoro dei mezzi della protezione civile, l’obbligo delle catene per chi si mette in viaggio, l’allarme valanghe. Questi servizi sono di tipo informativo poiché il giornalista si limita a descrivere una situazione di maltempo, non un evento molto grave come può essere un attentato, dunque non c’è una partecipazione emotiva del commentatore. Anche la giornalista in studio presenta l’argomento oggettivamente e nei suoi tratti essenziali, poiché in questo caso sono più eloquenti le immagini ed esse non hanno bisogno di grande commento inoltre, quando i due servizi finiscono, la giornalista passa alla notizia seguente senza commentare ulteriormente l’argomento.
VISITA A GENOVA VISITA ALLA SEDE REGIONALE DELLA RAI IL DISCORSO DI CERRATO LA PROFESSIONE DEL GIORNALISTA (REDATTORE CAPO) Come si diventa giornalista?
VISITA ALLA SEDE REGIONALE DELLA RAI . Alle 7:45 la nostra classe 4c assieme alla classe 4d è partita in pullman alla volta di Genova per visitare la sede regionale della RAI situata in Corso Europa 125. La visita è iniziata alle 9:30 quando le classi sono state accolte e fatte accomodare dal Direttore Carlo Cerrato in una vecchia sala di registrazione ora adibita ad auditorium. Durante la conversazione sono intervenuti un tecnico e il vice-redattore Orsini; quest’ultimo gentilmente ci ha dedicato il suo tempo e ci ha mostrato tutto l’edificio e le sue funzionalità. La prima stanza che abbiamo visitato è stata quella dove quotidianamente, alle ore 7:20 e 12:20 su Radio Due, viene trasmesso il giornale radio regionale. Il tecnico del suono ha invitato una nostra compagna a sedere nella sala di trasmissione mentre gli altri assistevano dall’esterno. Attraverso l’esperienza diretta abbiamo potuto notare come sia importante la totale insonorizzazione della stanza, poiché ogni minimo rumore potrebbe essere elemento di disturbo per i vari conduttori. Dopo circa venti minuti tutti insieme ci siamo recati al quarto piano dove abbiamo potuto osservare gli uffici e il modo in cui si svolge il lavoro dei giornalisti e del redattore.
Abbiamo conosciuto la cordiale e simpatica conduttrice del Tg3 sig.ra Teresa Tacchella che ci ha spiegato quanto sia importante saper giudicare una notizia vagliandone la attendibilità e veridicità. Ha dimostrato una grande disponibilità nei nostri confronti e, se avesse avuto maggior tempo a disposizione, si sarebbe intrattenuta di più a dialogare con noi. In seguito siamo scesi al piano terra e siamo stati accompagnati nello studio televisivo da cui viene trasmesso il Tg3 regionale alle ore 14 e alle 19:30 e nelle due sale regia. Nello studio dove viene registrato il Tg3 il tecnico ha consentito ad alcuni di noi di sedere di fronte alle telecamere, anche se spente, per simulare un notiziario televisivo; gli altri compagni assistevano dalla sala regia. Dopo questa simpatica esperienza, alle ore 12 la visita si è conclusa e, usciti dalla sede, abbiamo raggiunto il pullman che ci ha portato in centro città.
IL DISCORSO DI CERRATO In una sala di registrazione del palazzo della sede regionale ligureRAI ci ha accolto il direttore Carlo Cerrato che ha tenuto un discorso introduttivo sulla situazione del mondo televisivo italiano.In Italia esistono novetelevisioni generaliste nazionali,cioè con una programmazione che non tratta un singolo argomento.Il principale sostentamento delle emittenti televisive è costituito dalle pubblicità anche nel caso della RAI in quanto solo una minima parte del canone viene versata nelle casse della rete statale. Essendo la pubblicità programmata non a caso ma bensì in funzione degli utenti sintonizzati in una determinata fascia oraria,le televisioni possono scegliere due strade differenti,impostare una programmazione che si adatti alle differenti utenze associate ad ogni fascia oraria oppure accompagnare una determinata fascia di pubblico per tutta la giornata:ad esempio ITALIA 1 con i giovani.Ci è stato inoltre spiegato come nasce un giornale radiofonico e come si procede per la realizzazione dei servizi.Per quanto riguarda l’informazione televisiva la sede regionale dispone di diverse troupes pronte ad intervenire in caso si presentassero notizie interessanti.In genere queste troupes sono composte da due giornalisti:uno svolge la vera e propria funzione di cronista,l’altro è in genere addetto alle riprese.
LA PROFESSIONE GIORNALISTICA: COME SI DIVENTA GIORNALISTA? Durante la visita alla sede genovese della Rai, il capo redattore ci ha parlato della sua esperienza come giornalista confrontandola con il percorso di specializzazione di un giornalista moderno. Per un giornalista degli anni ottanta non esisteva un vero e proprio iter di specializzazione per diventare giornalista professionista. La maggior parte dei giovani che intendevano accostarsi a questa professione entravano in redazioni di piccoli giornali, telegiornali o radio-giornali come collaboratori. I giovani che mostravano buone qualità potevano essere contattati da redazioni di maggiore importanza, dove poteva iniziare la scalata a l successo. In particolare il signor iniziò a Torino come giornalista radiofonico per un piccolo radio-giornale, per andare in seguito a ricoprire il ruolo di conduttore televisivo, fino ad occupare ruoli gestionali per il telegiornale Rai. Attualmente esistono apposite scuole di giornalismo dove un giovane può sviluppare e affinare le sue doti. Queste scuole si occupano poi dell’inserimento degli studenti nel mondo del lavoro. Indubbiamente un giovane che esce da una facoltà di giornalismo e si inserisce in una direzione, va a ricoprire un ruolo di maggior prestigio rispetto ad un suo collega che fa la proverbiale gavetta.
Proponiamo di seguito alcuni esempi di itinerario professionale di formazione giornalistica. La Scuola di giornalismo di Urbino è la più antica scuola di giornalismo esistente in Italia. Istituita fin dal 1949 dall’Università degli studi di Urbino di concerto con la Federazione nazionale della stampa italiana, mira soprattutto alla formazione culturale specifica degli aspiranti alla professione e di quanti intendono approfondire le loro conoscenze in questo campo. E’ un corso libero di durata triennale volto alla valutazione dei fenomeni sociali e di orientamento della pubblica opinione e all’uso degli strumenti di comunicazione sociale (stampa quotidiana e periodica, mezzi audiovisivi ed elettronici). Non è sostitutivo del praticantato, ma la frequenza ha valore propedeutico e, in base al profitto, permette a chi sia interessato di acquisire un punteggio utile per i concorsi biennali di selezione dei trenta allievi ammessi all’Istituto per la formazione al giornalismo. In ogni caso, al termine dei tre anni di corso, gli studenti dovranno presentare un elaborato scritto con valore di tesi di Diploma che costituirà anche una documentazione a disposizione della Federazione nazionale della stampa oltre che dell’Università degli studi. Trattandosi di un libero corso di cultura la frequenza può svolgersi in parallelo con quella a facoltà universitarie. Alla scuola superiore di giornalismo possono accedere i candidati in possesso di licenza o diploma di scuola media superiore, oppure che abbiano superato presso l’Ordine professionale dei giornalisti l’esame di cultura generale per l’iscrizione all’elenco preliminare dei praticanti. La scuola rilascia un diploma di cultura professionale giornalistica.
Di seguito proponiamo il piano di studio dei tre anni: Primo anno Letteratura italiana I (biennale) - Letteratura straniera I (biennale) (a scelta fra le fondamentali: francese, inglese, spagnolo, tedesco) – Storia contemporanea I (biennale) – Storia del giornalismo I (biennale) – Statistica – Sociologia – Storia delle dottrine politiche – Economia politica – Istituzioni di diritto pubblico – Etica professionale – Legislazione giornalistica – Psicologia dell’opinione pubblica – Organizzazione degli enti locali. Secondo anno Letteratura italiana II – Letteratura straniera II – Storia contemporanea II – Storia del giornalismo II – Sociologia della comunicazione – Geografia – Storia del teatro e dello spettacolo – Storia e critica del cinema – Teoria e tecnica del quotidiano I (biennale) – Tecnica grafica I (biennale) – Un insegnamento complementare. Terzo anno La grafica nelle pubblicazioni periodiche – Teoria e tecnica del quotidiano II – Tecnica grafica II – Teoria e tecnica del periodico – Teoria e tecnica del giornalismo radiofonico e televisivo – Un insegnamento complementare. Complementari: Relazioni internazionali – Storia della filosofia – Storia dell’arte – Semiologia – Teoria e tecnica delle comunicazioni di massa – Socio-linguistica – Estetica – Il linguaggio del nuovo sistema media – Due insegnamenti a scelta. Nell’ambito dei tre anni lo studente ha l’obbligo di sostenere un’esercitazione scritta. Gli insegnamenti biennali comportano ciascuno un unico esame.
La RAI - Radiotelevisione italiana e l’Università degli Studi di Perugia, con la collaborazione dell'Ordine Nazionale dei Giornalisti ha dato vita al “Centro Italiano di Studi Superiori per la Formazione e l’Aggiornamento in Giornalismo Radiotelevisivo” consapevole dell’importanza che questa professione riveste in una moderna società democratica. La "Scuola di Giornalismo Radiotelevisivo" rappresenta l'iniziativa più importante del Centro, dalla sua fondazione nel 1992. Oltre alle attività di aggiornamento degli operatori già impegnati in testate radiotelevisive pubbliche e private, il Centro promuove un Corso biennale in Giornalismo Radiotelevisivo destinato a giovani intenzionati ad intraprendere questa professione. L’obiettivo e' quello di formare giornalisti con un solido bagaglio professionale, in grado di gestire tutte le diverse e complesse fasi del processo di produzione delle notizie con particolare riguardo al campo specifico della radiotelevisione. Particolare cura e' dedicata alla formazione di figure professionali in grado di operare utilizzando i più aggiornati strumenti dell'informatica e della multimedialità.Il Corso, integrando formazione teorica e pratica professionale nel campo del giornalismo in generale, e di quello radiotelevisivo e della convergenza digitale multimediale in particolare, intende fornire: -Conoscenze culturali e di contestoPartendo da un’ottima conoscenza di base, si approfondiranno tutte quelle conoscenze relative ai diversi campi del sociale, indispensabili ad operare nella complessità odierna.-Conoscenze tecnico professionali .Riguardano il campo delle comunicazioni di massa e più specificatamente i principi base del giornalismo, la sua etica, la sua storia, le metodologie e le tecniche specifiche della professione, con particolare attenzione ai nuovi mezzi e ai nuovi prodotti e formati.-La specializzazione professionale.Essa si svolge in un processo produttivo concreto tipico di una redazione di giornale. La frequenza del corso è riconosciuta dall'Ordine Nazionale dei Giornalisti come sostitutiva del praticantato.
TUTTO CIO' CHE FA NOTIZIA Le notizie sono alla base della comunicazione di massa, perché un evento diventi notizia deve rispondere ad un criterio semplice quanto importante:l’interesse che deve suscitare nel pubblico. In base a questo interesse i direttori dei media sono disposti a pagare ingenti somme di denaro o per garantirsi l’esclusiva o per avere un maggior numero di dettagli rispetto la concorrenza. Non tutti gli eventi vengono riportati dai media in quanto lo spazio o il tempo che essi hanno a disposizione è limitato, affinché una notizia venga resa nota deve avere delle proprietà: · La frequenza: è più facile che trovi spazio nei servizi dei mass-media un evento che si consuma in un breve lasso di tempo anziché un altro di maggior durata.Infatti è più facile trovare notizie riguardanti la cronaca (omicidi,rapimenti) che notizie riguardanti la moda e le tendenze. · Soglia:la misura di un evento, la di sotto di essa la notizia non viene considerata rilevante. · Consonanza:è il desiderio dei media con il quale attendono un avvenimento (come ad esempio al G8 quando i TG incentrarono i loro servizi sugli scontri e non sul significato della manifestazione. · Rarità:un evento del tutto inatteso e singolare è più facile che faccia notizia . · Continuità:un’ avvenimento di particolare importanza solitamente viene seguito per più tempo in modo da cogliere tutti gli sviluppi. · Riferimento ad un’elite di persone: le azioni di alcune persone importanti vengono riportate anche se non sono di particolare rilevanza poiché sono fatti da costoro (cosa fa il Papa, ecc…)
BILANCIO CONCLUSIVO Nell’anno scolastico 2003/04 le classi IV C e IV D, coordinate dalle docenti di lettere, prof.sse Ambrosini Roberta e Cecchini Sara, hanno portato a termine il progetto biennale“ Diventare giornalista”. Nel corso del secondo anno le classi si sono proficuamente confrontate con le problematiche relative al mondo del giornalismo televisivo. Principale obiettivo della seconda fase di lavoro è stato il confronto critico tra le tecniche del giornalismo della carta stampata e quello televisivo. Al riguardo si sottolinea il contributo dello sponsor Termomeccanica che ha fornito gratuitamente copie giornaliere del quotidiano Secolo XIX per tutta la durata del progetto. Al termine dell’esperienza le insegnanti ritengono di avere raggiunto gli obiettivi proposti, sia in merito allo sviluppo delle capacità critiche degli allievi nella lettura ragionata e consapevole dei nodi problematici della contemporaneità, sia in merito alla valenza orientativa del progetto verso il mondo del lavoro.
CLASSE 4C Barrani Alessandro, Basile Marco, Cresta Ruben, De Pascalis Alessandro, De Vito Virginia, Garibotti Chiara, Gervasi Chiara, Giovannini Giacomo, Manfredi Alice, Moruzzi Filippo, Nana Alessandra, Oggiano Gabriele, Pittavini Matteo, Quaradeghini Alessia, Ragazzi Simone, Santelli Lorenzo, Saudella Angelo, Scaramuccia Francesco, Sommovigo Mattia, Torracca Stefano, Vergassola Nicholas.