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La Protezione Civile Settimana dell’Ambiente Marzo 2013 Ing. Roberto Tonellato. Parliamo di protezione civile:.
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La Protezione CivileSettimana dell’AmbienteMarzo 2013Ing. Roberto Tonellato
Parliamo di protezione civile: “E’ istituito il Servizio nazionale della protezione civile al fine di tutelare l’integrità della vita, i beni, gli insediamenti e l’ambiente dai danni o dal pericolo di danni derivanti da calamità naturali, da catastrofi e da altri eventi calamitosi” Legge 225/92 e s.m.i.
IL SERVIZIO NAZIONALE “Non è una funzione demandata ad una sola Amministrazione, ma UN SISTEMA, nel quale intervengono tutte le forze pubbliche e private”
SONO ATTIVITA’ DI PROTEZIONE CIVILEArt. 3 - L. 225/92 e s.m.i. PREVISIONE PREVENZIONE SOCCORSO SUPERAMENTO EMERGENZA
PREVISIONE “Attività, svolte anche con il concorso di soggetti scientifici e tecnici competenti in materia, dirette all’identificazione degli scenari di rischio probabili e, ove possibile , al preannuncio, al monitoraggio, alla sorveglianza e alla vigilanza in tempo reale degli eventi e dei conseguenti livelli di rischio attesi”
PREVENZIONE “Attività volte ad evitare o a ridurre al minimo la possibilità che si verifichino dei danni conseguenti ad eventi o calamità anche sulla base delle conoscenze acquisite per effetto delle attività di previsione”
PREVENZIONEAttività non strutturali concernenti: - Allertamento - Pianificazione • Formazione • Diffusione della conoscenza - Informazione - Applicazione della normativa tecnica - Attività di esercitazione
SOCCORSO “Attuazione degli interventi integrati e coordinati diretti ad assicurare alle popolazioni colpite dagli eventi ogni forma di prima assistenza”
SUPERAMENTO DELL’EMERGENZA “Attuazione, coordinata con gli organi istituzionali competenti, delle iniziative necessarie ed indilazionabili volte a rimuovere gli ostacoli alla ripresa delle normali condizioni di vita”
Principale Normativa Nazionale • L. 225 / 1992: Istituzione del Servizio Nazionale della protezione civile • L.100/ 2012: integrazione e modifiche della 225/92 • D. Lgs. 112 / 1998 : Trasferimento di competenze alle Regioni ed EE.LL. • L. 401 / 2001: Al DPC l’attività di coordinamento • D.P.R. 194 / 2001: Regolamento per la partecipazione delle Org. di Vol. alle attività di protezione civile
Ai fini dell’attività protezione civile gli eventi si distinguono in - Eventi che possono essere fronteggiati da singoli Enti e Amministrazioni competenti - Eventi che richiedono il coordinamento di più Enti - Calamità naturali o connesse con l’attività dell’uomo che in ragione della loro intensità ed estensione debbono, con immediatezza d’intervento, essere fronteggiate con mezzi e poteri straordinari da impiegare durante limitati e predefiniti periodi di tempo (Legge 225/92 - art.2)
TIPOLOGIE DEGLI EVENTI • ANTROPICI • Chimico- Industriale • Trasporti • Cedimenti strutturali • Batteriologico • …. • NATURALI • Sismico • Vulcanico • Idraulico • Geologico • ….
Dichiarazione dello Stato di Emergenza Lo stato di emergenza può essere dichiarato anche “nell’imminenza” e non solo “al verificarsi” di calamità naturali oppure connesse all’attività dell’uomo che per intensità ed estensione devono essere fronteggiate con immediatezza di intervento con mezzi e poteri straordinari. La durata non può, di regola, superare i 90 giorni e può essere prorogata, di regola, per un massimo di 60 giorni.
I compiti della Regione Legge Reg. 58/84 e 17/98 (disciplina degli interventi in materia di P.C.) • La Regione organizza la struttura interna con precisi compiti e attività; • Prevede il concorso diretto degli Enti Locali (Comuni e Province); • Promuove e valorizza l’attività del volontariato ; • Addotta sistemi di contribuzione e acquisto di materiali per Enti e Volontariato.
I compiti della Regione Legge Reg. 58/84 e 17/98 • Integra la struttura regionale prevedendo il Co.R.Em. (coordinamento regionale di emergenza); • Da una commissione tecnica regionale in materia di P.C., si passa al Comitato tecnico regionale di P.C.; • Dagli elenchi del Volontariato, si passa all’Albo, che richiede una serie di requisiti e definisce le modalità di accesso.
I compiti della Regione Legge Reg. 11/2001(recepimento del D.Lgs. 112/98) • Definisce il Sistema regionale di P.C. formato dai Comuni, Comunità Montane, Province, Org. di Vol; • Riconosce la pianificazione in materia di P.C. e le prescrizioni in essa contenute, quale elemento vincolante per gli gli strumenti di pianificazione; • Istituisce i Distretti di P.C. e Antincendio boschivo; • Implementa il ruolo di Province, Comunità Montane, Comuni; • Istituisce il fondo regionale di P.C.
I Distretti di Protezione Civile DGR n.506/05 e DGR n.3936/06 Belluno: 9; Treviso: 5; Vicenza: 10;Venezia: 7; Padova: 13; Verona: 8; Rovigo: 6.
Regione ed Enti Locali Favorire l’integrazione delle attività di P.C. a livello di Distretto anche attraverso forme di convenzionamento tra EE.LL. e Volontariato;Programmare le necessità di risorse, i finanziamenti di mezzi e dotazioni e le azioni di formazione tenendo conto delle attività di Distretto;Proporre esercitazioni e manifesta-zioni sulla base di scenari che coinvolgano almeno il Distretto interessato, operando con coordinamenti a scala di Distretto; Sviluppare le propria pianificazione nell’ambito delle problematiche di Distretto; Azioni nei confronti dei distretti
I compiti della Regione • Un sistema fondato su integrazione e sussidiarietà; • La precisazione di un ruolo attivo sia nella pianificazione che in emergenza; • Rapporti più efficaci con gli altri enti; • Adeguamento della Struttura in relazione al ruolo e agli obblighi conseguenti; • Programmazione – pianificazione ed emergenza – linee guida e direttive;
Linee Guida Regionali • Pianificazione comunale • Pianificazione provinciale di emergenza • Pianificazione urgente di emergenza • Formazione • Simulazioni di emergenza • Simbologia unificata • Modulistica di emergenza • Dispositivi di Protezione Individuale
Il Co.R.Em. Interfaccia tra il Sistema di Protezione Civile della Regione del Veneto e gli altri soggetti del Servizio Nazionale di Protezione Civile. • Acquisizione ed aggiornamento dati; • Collegamenti telefonici, telematici, radio, altro; • Attrezzature per il trattamento, la condivisione e l’elaborazione dei dati necessari per i processi decisionali
Obiettivo: Fornire un servizio quotidiano di analisi del rischio idrogeologico ed idraulico Il Centro Funzionale Decentrato Uno strumento per la gestione e monitoraggiodelle emergenze La Direttiva PCM 27 febbraio 2004, organizza il CFD in tre aree: ARPAVRaccoglie, concentra, elabora, archivia e valuta i dati di tipo motereologico e idropluviometrico ARPAV e Difesa del SuoloInterpreta nonché utilizza i dati, per elaborare gli scenari degli effetti Co.R.Em.Gestisce operativamente il Sistema di Protezione Civile regionale
Il sistema di allertamento Procedure Centro Funzionale Decentratodella Regione Veneto CO.R.EM U.T.G.(Uffici Territorialidel Governo) Comuni interessati Province C.F.D. (altre regioni) C.F.C. D.P.C. - Roma Strutture del Sistema Regionale di Protezione Civile Architettura di Allertamento Regionale di Protezione Civile - Flusso informativo
P1 - moderata P2 - media P3 - elevata P4 - molto elevata Il territorio veneto Distribuzione dei fenomeni franosi nel territorio Veneto Piani di Assetto Idrogeologico. Punti rappresentativi delle aree di Pericolosità Geologica
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Classificazione sismica del territorio dei Comuni del Veneto Ordinanza n. 3274 del 20 marzo 2003
Come diventarevolontario di Protezione Civile Contatta gli Uffici Regionali e Provinciali di Protezione Civile o il Gruppo Comunale, ovvero l’Associazione di Protezione del tuo Comune e chiedi informazioni per l’iscrizione come volontario.
Come diventarevolontario di Protezione Civile Contatta la Struttura di Protezione Civiledella Regione del Veneto 041/2794780 Presidenza della Regione del Veneto Unità di Protezione Civile
Come contattarela Protezione Civile del Veneto in caso di Emergenza Numero verde h24.