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DOCENTE PROF. MARCUCCI MANUELA. CORSO DI LAUREA MAGISTRALE 2° ANNO 1° SEMESTRE. Risultato atteso : applicare le fasi del processo di formazione Competenze Analizzare i bisogni formativi dei destinatari Sviluppare progetti formativi in relazione ai problemi/bisogni di formazione
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DOCENTE PROF. MARCUCCI MANUELA CORSO DI LAUREA MAGISTRALE 2° ANNO 1° SEMESTRE Risultato atteso: applicare le fasi del processo di formazione Competenze • Analizzare i bisogni formativi dei destinatari • Sviluppare progetti formativi in relazione ai problemi/bisogni di formazione • Utilizzare metodologie didattiche adeguate alle competenze e alla gestione “dell’aula” • Valutare i risultati della formazione in termini di performance e ricadute organizzative • METODOLOGIA: lezione, lavoro di gruppo, esercitazioni Area di Riferimento: FORMAZIONE
PREMESSA: PERCHE' AFFRONTARE LA FORMAZIONE COME PROCESSO? La formazione richiede un approccio metodologico completo per essere parte integrante del sistema organizzativo: · a supporto dei processi in atto · per affrontare il cambiamento/ i problemi che derivano da carente formazione RICORDARE LA FORMULA: FORMAZIONE= EDUCAZIONE X ISTRUZIONE = CAMBIAMENTO
CHI/COSA DA’ LO START AL PROCESSO FORMATIVO? COMUNITA‘ PROFESSIONI FORMAZIONE E PROFESSIONI LA COMUNITA‘: PROBLEMI PRIORITARI DI SALUTE (PPS) E PROBLEMI DI QUALITA' DEI SERVIZI (PQS) BISOGNI DI SALUTE COMPETENZE G A P RISULTATI PROCESSO FORMATIVO
Le fasi del processo di formazione Tradizionale Riclassificata Nascita della committenza Analisi dei bisogni Analisi sul campo Progettazione Ridefinizione committenza Erogazione Progettazione Valutazione Erogazione Valutazione
Committente • Chi finanzia, promuove, fornisce le influenze organizzative per l’azione formativa. • E’ il soggetto che commissiona l’attività, che dà i mandati; è il “presidio politico” dell’attività (decide se e quando farla).
LA COMPETENZA PROFESSIONALE E': • L’ insieme delle caratteristiche individuali che concorrono all’efficace presidio di una situazione lavorativa, di una prestazione, di una attività. La competenza è la capacità di orientarsi in determinate situazioni Modello ISFOL Mc Clelland 1970
TECNICO -PROF.LI Agire del sapere professionale che porta ad una performance (comportamento) distintiva di settore/profilo: “saper fare empirico”, “conoscenza procedurale messa in azione” MAPPA DELLE COMPETENZE DI BASE Organizzative, linguistiche, informatiche, economiche, giuridiche TRASVERSALI Diagnosticare: Trattare informazioni, analisi e diagnosi di situazioni, valutazione problemi, risorse e competenze Relazionarsi: Abilità a gestire comunicazioni interpersonali, di gruppo, uso di strumenti, lavorare con altri, coordinare, cooperare, negoziare Affrontare: Abilità di efficacia, efficienza, pertinenza a risolvere problemi, pianificare lavoro, monitorare/valutare, gestire il tempo, problem solving
FASI 2. RILEVAZIONE E MAPPATURA DELLE COMPETENZE Sotto fasi Di professioni, aree, processo, OUT PUT PROFILO O MAPPA DELLE COMPETENZE 1. INDIVIDUAZIONE DELLE COMPETENZE Strategie aziendali, processi, modalità operative, valori MANUALE COMPETENZE Di un’intera azienda CORE COMPETENCE FASI FONDAMENTALI PER LA COSTRUZIONE DEL MODELLO:
3. GESTIONE DELLE COMPETENZE Diagnosi delle competenze possedute e definizione dei GAP FORMATIVI BISOGNI FORMATIVI Sviluppo, cioè attività di potenziamento e monitoraggio ATTIVITA’ DI FORMAZIONE FASI FONDAMENTALI PER LA COSTRUZIONE DEL MODELLO:
Classificazione nei tre campi COMPETENZA…. intellettivo comunicativo gestuale Capace di ricordare fatti Capace di dar prova di recettività di fronte ad altra persona Capace di imitare gesti di un modello Capace di interpretare dati Capace di dare risposta alla richiesta di altra persona Capace di controllare propri gesti con una certa efficacia Capace di trovare soluzione a nuovo problema Capace di empatia Capace di compiere gesti con alto grado di efficacia ed efficienza ….ESERCITIAMOCI…
1- ANALISI DEI BISOGNI FORMATIVI • “L’analisi dei bisogni è simile al lavoro di un detective: occorre seguire ogni traccia, verificare ogni tipo di informazione ed esaminare ogni alternativa prima di abbozzare qualsiasi conclusione” (McArdle, Fare formazione nella propria Azienda, Franco Angeli Editore, 1995)
BISOGNO è la discrepanza fra ciò che è e ciò che dovrebbe essere, perciò non può essere definito se non sono ben noti lo stato attuale e quello ideale. GAP FORMATIVO SO NON SO
ANALISI DEI BISOGNI DI FORMAZIONE DELL’ORGANIZZAZIONE Dati sull’organizzazione ANALISI DEI BISOGNI DI FORMAZIONE DEGLI INDIVIDUI Analisi delle competenze/ attività Analisi del ruolo/rapporti nell’org.ne Dati sul personale Analisi eventi critici Dati sulla formazione Analisi sistema attese SVILUPPO CAPITALE UMANO 1. ANALISI DEI BISOGNI FORMATIVI Attività di raccolta dati e informazioni utili per la pianificazione della formazione E RENDERLA INVESTIMENTO. DATI NECESSARI PER LA DEFINIZIONE:
QUALI STRUMENTI: · osservazione diretta · intervista (individuale o di gruppo), focus group · questionari · monitoraggio eventi critici QUALE FINALITA’ : DEFINIRE GAP FORMATIVI E COMPETENZE DA SVILUPPARE
OSSERVAZIONE DIRETTA (vantaggi) ·ricchezza · autenticità
OSSERVAZIONE DIRETTA (limiti) • complessi problemi operativi • preparazione specifica • implicazione soggettiva
INTERVISTA(vantaggi) • Varianti: individuale, di piccolo gruppo, di grande gruppo, strutturata, semistrutturata. • grande flessibilità • permette di acquisire una gran quantità di dati (ricchezza) • possibilità di approfondimento • concreta partecipazione e collaborazione
INTERVISTA(limiti) • rischio di “invischiamento”, di “collusione” • il ricercatore può influenzare le risposte • l’intervistatore deve presidiare oltre che i messaggi di contenuto anche quelli di relazione
QUESTIONARIO(vantaggi) di facile somministrazione conveniente per un campione ampio o molto distribuito “standardizzazione” (si può testare) esprime dati in forma quantitativa di facile lettura
QUESTIONARIO(limiti) molto strutturato, quindi poco flessibile eccessiva distanza fra ricercatore e oggetto d’indagine impossibile controllare la validità e l’attendibilità dei dati raccolti non consente di approfondire
ES: PROBLEMA: alta incidenza di agricoltori intossicati da fitofarmaciINDICATORE: 20% degli agricoltori dell’azienda agricola “Bel Podere” hanno presentato segni di intossicazione da esposizione a fitofarmaci • Destinatari TECNICI DELLA PREVENZIONE (i soggetti delle competenze da sviluppare) • Metodi e strumenti rilevazione bisogni formativi……. Può essere la causa da carente FORMAZIONE? Se si….cerchiamo il GAP
Definire le Competenze e relativi CAMPI ESEMPIO: PROGETTO FORMATIVO • FUNZIONE: PREVENZIONE E EDUCAZIONE ALLA SALUTE • AREA DI RIFERIEMNTO: Promuovere stili di vita sani • RISULTATO ATTESO: il professionista è in grado di educare gli agricoltori al corretto utilizzo di fitofarmaci COMPETENZE intellettivo comunicativo gestuale Progettare interventi educativi rivolti al singolo e alla collettività per l’utilizzo fitofarmaci X X X Attuare interventi educativi rivolti al singolo e alla collettività per l’utilizzo fitofarmaci Attuare campionamenti di materiali biologici per la rilevazione dei livello di tossicità
2. PIANIFICAZIONEDEL PROGETTO FORMATIVO: • 2.1 contenuti e tempi • 2.2 metodi app.to/sussidi • 2.3 metodi valutazione • 2.4 risorse/costi
FASE 2.PIANIFICAZIONE DEL PROGETTO FORMATIVO2.1 I CONTENUTI FORMATIVI lo studente apprende dall'esperienza pregressa di altri, per la spiegazione e rappresentazione di un fenomeno o per la soluzione di problemi "conoscenze di una disciplina", elementi prodotti dall'uomo rispetto ad un fenomeno utilizzando metodi scientifici • ·PERTINENZA • ·SEQUENZIALITA’ • LIVELLO DI COMPLESSITA' • POTENZIALITA' DI TRASFER.
ESEMPIO: PROGETTO FORMATIVO • FUNZIONE: PREVENZIONE E EDUCAZIONE ALLA SALUTE • AREA DI RIFERIEMNTO: Promuovere stili di vita sani • RISULTATO ATTESO: il professionista è in grado di educare gli agricoltori al corretto utilizzo di fitofarmaci COMPETENZE intellettivo comunicativo gestuale Progettare interventi educativi rivolti al singolo e alla collettività per l’utilizzo fitofarmaci X X X Attuare interventi educativi rivolti al singolo e alla collettività per l’utilizzo fitofarmaci Attuare campionamenti di materiali biologici per la rilevazione dei livello di tossicità CONTENUTI ORE Progettazione dell’educazione nell’adulto Metodi per l’analisi dei bisogni educativi Tecniche di gestione della comunicazione e educazione Procedure di campionamento
2.2 I METODI DI APPRENDIMENTO/INSEGNAMENTO: LA SCELTA Modo di procedere, sequenza di azioni/mezzi che consentono di perseguire un obiettivo educativo PROCESSO CHE COMPORTA CAMBIAMENTO DI PENSARE, SENTIRE,AGIRE APPRENDIMENTO DA RICORDARE… • È un “fatto personale • La motivazione è essenziale • Il feed-back è importante per chi impara Il metodo si avvale dell'uso di sussidi (strumento, materiale utile all'applicazione del metodo:lavagna luminosa, a fogli, slide,manichini,…) CRITERI DI SCELTA TRA METODI: EFFICACIA FATTIBILITA’ In riferimento alla componente Principale della competenza: INTELLETTIVA/COMUNICATIVA/GESTUALE
VANTAGGI E INCONVENIENTI DI ALCUNI METODI DI INSEGNAMENTO/APPRENDIMENTO CAMPO INTELLETTIVO VANTAGGI INCONVENIENTI LEZIONE • Economica • rassicurante • Studente passivo • Manca controllo progressi • Non rispetta ritmi di apprendimento • Bassa recettività LAVORO DI GRUPPO SESSIONI PBL • Consente dialogo docente/discente • Facilita la valutazione • Costo elevato • Necessità di spazi e sussidi AUTO APPRENDIMENTO • Rispetta ritmi “personali” • Facilita auto valutazione • Responsabilizza • Costo elevato di investimento • Manca dinamica di gruppo
VANTAGGI E INCONVENIENTI DI ALCUNI METODI DI INSEGNAMENTO/APPRENDIMENTO CAMPO comunicativo e gestuale VANTAGGI INCONVENIENTI DIMOSTRAZIONE Sviluppa osservazione,mostra Contatto con problemi concreti Consente di porre domande al docente • Ristretto n. di studenti • Costo elevato SIMULAZIONE Studente attivo Contatto con problemi concreti Consente di porre domande al docente Autovalutazione • Costo elevato • Necessità di spazi e sussidi TIROCINIO Studente attivo Contatto con problemi concreti Consente di porre domande al docente Sviluppa autostima Ristretto n. di studenti Costo elevato
ESEMPIO: PROGETTO FORMATIVO • FUNZIONE: PREVENZIONE E EDUCAZIONE ALLA SALUTE • AREA DI RIFERIEMNTO: Promuovere stili di vita sani • RISULTATO ATTESO: il professionista è in grado di educare gli agricoltori al corretto utilizzo di fitofarmaci COMPETENZE intellettivo comunicativo gestuale AMBITI DI APPRENDIMENTO Progettare interventi educativi rivolti al singolo e alla collettività per l’utilizzo fitofarmaci AULA TIROCINIO LABORATORIO Attuare interventi educativi rivolti al singolo e alla collettività per l’utilizzo fitofarmaci Attuare campionamenti di materiali biologici per la rilevazione dei livello di tossicità CONTENUTI ORE METODI APPRENDIMENTO S U S S I D I • Progettazione dell’educazione nell’adulto • Metodi per l’analisi dei bisogni educativi • Tecniche di gestione della comunicazione • e educazione • Procedure di campionamento 4 6 6 Lezione Simulazione Tirocinio
2.3 METODI DI VALUTAZIONE • fornire le basi per un giudizio di valore SECONDO criteri per misurare la performance accettabile per definire LA COMPETENZA ACQUISITA consentire migliori decisioni pedagogiche • L'oggetto della valutazione? • I discenti • Gli insegnanti • Metodologie di insegnamento/apprendimento • I programmi
VALUTAZIONE CERTIFICATIVA VALUTAZIONE FORMATIVA Finalizzata alla legalizzazione di qualcosa Finalizzata alla legalizzazione di qualcosa Finalizzata all’apprendimento ed al miglioramento delle prestazioni Necessariamente quantitativa Necessariamente quantitativa Spesso qualitativa Spesso qualitativa Una tantum Una tantum • Continua • Continua Non revisionabile Non revisionabile Sempre ridiscussa Sempre ridiscussa
CRITERIO:(dal greco crino = distinguo, giudico, scelgo, decido) • è la caratteristica valutabile di un “oggetto”, selezionata dal soggetto valutante in base alle sue finalità per: • fare distinzioni • esprimere giudizi • operare scelte
CRITERI DI SCELTA TRA METODI • OGGETTIVITA'/VALIDITA' • CONDIVISIONE • STIMOLO POSITIVO • PERTINENZA Componente principale della COMPETENZA (I C G)
VANTAGGI E INCONVENIENTI DI ALCUNI METODI DI VALUTAZIONE CAMPO INTELLETTIVO VANTAGGI INCONVENIENTI ESAMI ORALI • Rapporto personale diretto • Possibilità di tenere conto di • circostanze attenuanti • Chiarire le risposte • Insufficiente oggettività • Effetto “alone” • Costi eccessivi ESAMI SCRITTI TRADIZIONALI E OGGETTIVI • Insufficiente oggettività • Lunghi tempi di correzione • Possibilità di ordinare le idee • Garantisce oggettività • Rapida correzione • Lunghi tempi di preparazione CAMPO COMUNICATIVO/GESTUALE ESAMI PRATICI • Misura oggettiva del livello di performance • Valutare “reazioni” in situazioni complesse • Costi elevati • Preparazione del setting
ESEMPIO: PROGETTO FORMATIVO • FUNZIONE: PREVENZIONE E EDUCAZIONE ALLA SALUTE • AREA DI RIFERIEMNTO: Promuovere stili di vita sani • RISULTATO ATTESO: il professionista è in grado di educare gli agricoltori al corretto utilizzo di fitofarmaci COMPETENZE intellettivo comunicativo gestuale AMBITI DI APPRENDIMENTO Progettare interventi educativi rivolti al singolo e alla collettività per l’utilizzo fitofarmaci AULA TIROCINIO LABORATORIO Attuare interventi educativi rivolti al singolo e alla collettività per l’utilizzo fitofarmaci Attuare campionamenti di materiali biologici per la rilevazione dei livello di tossicità CONTENUTI ORE METODI APPRENDIMENTO METODI VALUTAZIONE S U S S I D I • Progettazione dell’educazione nell’adulto • Metodi per l’analisi dei bisogni educativi • Tecniche di gestione della comunicazione • e educazione • Procedure di campionamento 4 6 6 Test risp.mult. Prova Pratica simulata Lezione Simulazione Tirocinio
2.4 DEFINIZIONE RISORSE E COSTI Esempi di voci di costo: • docenza (N. ore X E 25,82) • Tutorato per progettazione (N. ore X E 15) • Tutorato per organizzazione e monitoraggio • Bibliografia e Kit • Affitto, Materiali, sussidi • Colazione di lavoro Etc… I costi indiretti?????
3 FASEATTUAZIONE DEL PROGETTO Monitoraggio/tutoring dell’aula: • Aspettative dei partecipanti • Logistica • docenza e congruità patto d’aula • rilevazione clima aula • rilevazione/soluzione eventi critici
4° FASEVALUTAZIONE DEI RISULTATI VALUTAZIONE dell’efficacia della formazione (dal latino “valere”: avere forza, potere, salute, essere efficace)
La valutazione è valutare l’apprendimento individuale : Performance:Livello raggiungimento, standard e certificazione competenze dei discenti Gradimento discenti e docenti individuare cambiamenti organizzativi: Ricadute /Impatti Miglioramento organizzativo e assistenziale, misurabile con indicatori e valutabile con standard un’attività di ricerca finalizzata a:
ESEMPIO: PROGETTO FORMATIVO • FUNZIONE: PREVENZIONE E EDUCAZIONE ALLA SALUTE • AREA DI RIFERIEMNTO: Promuovere stili di vita sani • RISULTATO ATTESO: il professionista è in grado di educare gli agricoltori al corretto utilizzo di fitofarmaci COMPETENZE intellettivo comunicativo gestuale AMBITI DI APPRENDIMENTO Progettare interventi educativi rivolti al singolo e alla collettività per l’utilizzo fitofarmaci AULA TIROCINIO LABORATORIO Attuare interventi educativi rivolti al singolo e alla collettività per l’utilizzo fitofarmaci Attuare campionamenti di materiali biologici per la rilevazione dei livello di tossicità CONTENUTI ORE METODI APPRENDIMENTO METODI VALUTAZIONE S U S S I D I • Progettazione dell’educazione nell’adulto • Metodi per l’analisi dei bisogni educativi • Tecniche di gestione della comunicazione • e educazione • Procedure di campionamento 4 6 6 Test risp.mult. Prova Pratica simulata Lezione Simulazione Tirocinio
VALUTAZIONE DEI RISULTATI Performance: competenze intellettive: dato un test di 30 domande a risposta aperta, standard minimo accettabile 20 risposte esatte competenze comunicative e/o gestuali: data una griglia di osservazione rispetto del 100% comportamenti previsti Ricadute organizzative DAL PROBLEMA: alta incidenza di agricoltori intossicati da fitofarmaciINDICATORE: 20% degli agricoltori dell’azienda agricola “Bel Podere” hanno presentato segni di intossicazione da esposizione a fitofarmaci AL MIGLIORAMENTO: Ricaduta attesa dopo il corso: RIDUZIONE DI ALMENO IL 15% DI INTOSSICAZIONI
La valutazione dell'attività formativa REAZIONE LIVELLO 1 APPRENDIMENTO LIVELLO 2 Modello di Kirkpatrick LIVELLO 3 TRASFERIMENTO RISULTATI PER L’AZIENDA LIVELLO 4
LIVELLO 1 _______ __ ________ • Rileva il vissuto positivo/negativo dei partecipanti • Gradimento, soddisfazione, adesione agli obiettivi, ecc… • Generalmente è il più utilizzato: poco costoso, facile da impostare • Non ha alcun rapporto con l’apprendimento effettivo
LIVELLO 2 Valutare l'apprendimento • Rileva la situazione delle competenze-obiettivo al termine della formazione • Attesta il possesso di: - CONOSCENZE - CAPACITA’ OPERATIVE - ATTEGGIAMENTI E COMPORTAMENTI • Non misura la stabilità dell’apprendimento • Fornisce un primo feedback sull’efficacia della proposta formativa
LIVELLO 3 _______ __ _____________ • Rileva la situazione delle competenze sul lavoro (a distanza di tempo dalla formazione) • Attesta l’effettivo utilizzo di: - CONOSCENZE - CAPACITA’ OPERATIVE - ATTEGGIAMENTI E COMPORTAMENTI
LIVELLO 4 _______ _ _________ Rileva il cambiamento prodotto per l’organizzazione • Misura la ricaduta dell’attività formativa sull’azienda in termini di miglioramento di risultati, che possono essere: - RISULTATI DI PRODOTTO - RISULTATI ORGANIZZATIVI/qualità - RISULTATI ECONOMICI
Gli strumenti per la valutazione Scale di reazione, memorie-diario del corso Questionari, Discussioni LIVELLO 1: REAZIONE Questionari, casi, orali, simulazioni, project work LIVELLO 2: APPRENDIMENTO Check list, interviste, prodotti, osservazioni LIVELLO 3: TRASFERIMENTO Interviste, prodotti, statistiche, indicatori aziendali, ROI LIVELLO 4: RISULTATI PER L’AZIENDA
Misurare il ritorno economico della formazione Costi del programma Costi del problema/ conseguenze Return On Investment (ROI) Benefici - Costi del programma Costi del programma Ricadute organizzative (budget) con soluzione problema Miglioramento Salute