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Curricoli realizzabili con i giochi di girotondo. Educazione logico-matematicaEducazione all'immagineEducazione motoria: area dei movimenti (locomotoria)Educazione motoria: area dei movimenti (non locomotoria)Educazione motoria: area psicomotoria del linguaggioEducazione linguisticaEducazione
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1. Giocando s’impara e si cresce….
2. Curricoli realizzabili con i giochi di girotondo Educazione logico-matematica
Educazione all’immagine
Educazione motoria: area dei movimenti (locomotoria)
Educazione motoria: area dei movimenti (non locomotoria)
Educazione motoria: area psicomotoria del linguaggio
Educazione linguistica
Educazione al suono e alla musica
5. Esempi di giochi di girotondo Girotondo classico: i bambini eseguono il girotondo cantando filastrocche che danno il ritmo, impongono cambiamenti di verso, restringimenti o allargamenti concentrici o altro.
Rubaposto (da 4 a 20 bambini): i bambini si dispongono in circolo dandosi la mano ed eseguono il girotondo mentre un altro bambino gira all’esterno ruotando in senso contrario o uguale a quello del circolo. Il bambino ha un fazzoletto e, a un certo punto, dà un colpetto sulla schiena ad un bambino a sua scelta e lascia cadere il fazzoletto. Il bambino toccato esce dal circolo e gareggia con il bambino che l’ha toccato per occupare il posto lasciato: entrambi corrono intorno al circolo ma in senso opposto. Vince il bambino che raccoglierà per primo il fazzoletto e rientrerà nel posto rimasto vuoto.
6. Curricoli realizzabili con i giochi a rispetto Educazione logico-matematica
Educazione all’immagine
Educazione motoria : area dei movimenti (locomotoria)
Educazione motoria: area dei movimenti (non locomotoria)
Educazione motoria: area psicomotoria del linguaggio
Rispetto di regole nelle performances espressive di gruppo
Educazione al suono e alla musica
Educazione linguistica
9. Esempi di giochi a rispetto Si tratta di giochi eseguiti da coppie di singoli o da schiere contrapposte;
Le sequenze prevedono comportamenti di imitazione, ripetizione, riecheggiamento o contrapposizione;
I movimenti si susseguono come strofe di un canto e l’aggiunta dei versi deve favorire e non soverchiare l’esecuzione motoria;
L’ambasciatore: con una conta si affida a un bambino il ruolo di ambasciatore e gli altri bambini si dispongono allineati a braccia conserte;
L’ambasciatore si pone a una distanza stabilita e va incontro alla fila cantando e saltellando per poi tornare indietro a passo di gambero;
I bambini fanno la stessa cosa cantando una strofa complementare;
Attraverso strofe successive l’ambasciatore descrive un bambino che si unirà a lui;
Il gioco prevede lo spostamento di tutti i bambini – tranne uno – e ricomincerà affidando al bambino rimasto il ruolo di ambasciatore.
10. Curricoli realizzabili con i giochi “moscacieca” Comunicazione fatica
Educazione motorio-percettiva: con esecuzione di movimenti locomotori
Educazione motorio-percettiva: mediante discriminazione percettiva
Educazione motorio-percettiva: con esecuzione di movimenti non locomotori
Educazione linguistica
Comunicazione perlocutoria
Educazione al suono e alla musica
13. Esempi di giochi a “moscacieca” Moscacieca guidata: si gioca a coppie; un bambino sarà la guida che indirizzerà il compagno attraverso indicazioni spaziali definite (a destra, a sinistra, un passo avanti, un passo indietro, ecc.);
La coppia deve eseguire un percorso segnato da ostacoli predisposti e che possono facilmente spostarsi o cadere (birilli, seggioline o altro);
Vince la coppia che esegue il percorso più netto e che fa cadere un numero più basso di oggetti.
14. Curricoli realizzabili con i giochi con la palla Educazione motoria
Educazione pre-sportiva
Educazione espressiva
17. Esempi di giochi con la palla Palla dell’orco: si esegue tramite lanci della palla e movimenti associati delle e del corpo;
L’esecuzione è accompagnata da una filastrocca:
Palla: nessuna azione, afferra solo la palla lanciata sul muro;
batto le mani: batte le mani una volta;
le ribatto: batte le mani due volte;
poi le giro: gira le mani come le pale di un mulino;
le rigiro: come sopra, più velocemente;
un piede zoppo: afferra la palla stando su un piede solo;
i piedi uniti: afferra la palla saltando sui piedi uniti;
avanti e indietro: batte le mani davanti al torace e dietro la schiena;
la testa mi gira: gira su se stesso prima di riprendere la palla;
per San Michele: gamba piegata, la mano sul ginocchio e prende la mano con una sola mano;
a terra sarà: afferra la palla e la ferma a terra senza farla rimbalzare.
18. La Campana È uno dei giochi più antichi, accanto ai giochi con la palla e con le bambole;
Prese il nome nel Medioevo quando il tempo era scandito dai rintocchi di campane e nelle varie caselle del gioco si rappresentavano le ore della giornata e della vita;
Il gioco della Campana è un percorso semplice, che permette, tuttavia, l’invenzione di difficoltà esecutive aggiunte, per renderlo più ricco e stimolante;
Esecuzione di base: si disegna a terra un tracciato simile a una porta sormontata da un arco (detto cielo o sole o paradiso o altro) e suddivisa in 10 caselle; una casella può essere scelta per la sosta a due piedi;
Si inizia lanciando una piastrella (di materiale non fragile) nella casella 1 ed entrandovi saltellando con un piede solo; la piastrella viene raccolta e, sempre saltellando si raggiunge la casella 6 dove si poggiano entrambi i piedi per poi ripartire e completare il giro saltellando su un piede solo.
N.B. Il gioco si può complicare ponendo come regola quella di non far cadere mai la piastrella sulle righe o trasportando la piastrella sul piede o altro ancora.
19. L’insieme dei benefici derivanti dai giochi percettivo-motori Consapevolezza della parte destra e sinistra del corpo;
Senso della direzione;
Abilità visive: inseguimento, focalizzazione, uso delle mani e del corpo;
Esercizio per una coordinazione motoria fine;
Abilità sociali: esperienza di gioco, aspettare il turno, condividere, tollerare frustrazioni;
Ascolto, concentrazione, attenzione, discriminazione uditiva;
Memoria a breve e lungo termine; memoria uditiva e visiva;
Regolazione del passo, transizione (da rapido a lento, da attenzione profonda a osservazione rapida);
Controllo degli impulsi, reazioni rapide, fermarsi e ripartire;
Pensare mentre si agisce, coordinare mente e corpo;
Creatività, improvvisazione, emozioni positive;
Discriminazione visiva (di distanze grandi o piccole);
Sviluppo del linguaggio e arricchimento lessicale.
20. dizionario onomatopèa: formazione di parole che riproducono o suggeriscono rumori o suoni naturali;
melodia: successione di diversi suoni aventi tra loro una relazione espressiva organica; armonico insieme di suoni o di voci;
melopèa: melodia lenta;
comunicazione fatica: funzione del linguaggio verbale che ha lo scopo di stabilire, mantenere aperta o verificare la comunicazione tra il locutore e il destinatario (ad es. con frasi: “mi ascolti?”, con parole: “certo”, o versi: mhum);
perlocutoria: comunicazione con funzione di richiesta, sollecitazione, comando o simili obiettivi;
surplace: posizione di equilibrio, interruzione statica di una sequenza dinamica.
21. Gioco e giocattoli Nella prima infanzia è il corpo stesso il giocattolo con cui il bambino organizza i precoci schemi senso-motori:
aprire e chiudere gli occhi;
fare smorfie;
afferrarsi i capelli, gli orecchi, i piedi;
far rumore e palloncini di saliva con la bocca;
arricciare il naso;
succhiare il pollice;
emettere suoni e gorgheggi.
22. I primi oggetti-giocattolo Dopo le parti del corpo, il bambino passa ad afferrare gli oggetti che gli capitano sotto tiro:
Lenzuolino, copertina, bavaglino, capelli della mamma, occhiali di un adulto che si avvicina, oggetti del bagnetto, della pappa, ecc.
Tutte queste cose non sono, tuttavia, viste dal bambino nella loro struttura specifica e nella loro funzione, ma semplicemente come qualcosa da afferrare, da scuotere, da tirare, da gettare in terra, da esplorare, soprattutto in senso tattile e sonoro.
Tra i prodotti destinati a questa fase troviamo: i giocattoli di stoffa, di gomma, di plastica, di legno.
23. I giocattoli dai 3 ai 7 anni Questo periodo vede il bambino interessato soprattutto ai giochi interattivi e ai giochi con strumenti che sviluppano destrezza e padronanza sull’ambiente.
I giocattoli comprendono – a seconda del momento storico - cavalli a dondolo, altalene, automobiline a pedali, tricicli, biciclette, slittini; oppure: costruzioni in legno o il Lego, casette di bambole, ecc…
Questo tipo di gioco produce il “saper fare”, lo sviluppo muscolare, l’organizzazione di schemi psicomotori, lo sviluppo dei sensi e dell’intelligenza corporea e spaziale.
Su un altro versante, il bambino prova interesse per i giochi interattivi e per l’ascolto delle favole; tali attività producono arricchimento nell’area dello sviluppo emozionale e relazionale.
24. I giocattoli dai 7 ai 12 anni Continuano i giochi di movimento, ma con richieste evolutive più importanti dal punto di vista dello spazio a disposizione del bambino:
il cortile, il campo, la spiaggia, la strada, ogni spazio all’aria aperta diviene - in questa fase di età - area privilegiata per l’attuarsi delle attività in gruppo dalle quali i bambini traggono benefici fisici e psicologici.
Ai giorni nostri, molti di questi giochi all’aria aperta sono sostituiti da giochi da tavolo o attività sportive organizzate con tempi e spazi troppo rigidi che impediscono la libera espressione della creatività individuale e della capacità di organizzarsi tra bambini.
In passato, tra i giocattoli a disposizione del bambino trovavamo: la palla, le racchette o tamburelli, il monopattino, la bicicletta, i birilli, le pistole finte per le guerre tra cow boys e indiani; sono stati sostituiti, dagli attuali giochi elettronici e dalla televisione.
Inoltre, fino a qualche decennio fa, i libri di avventura fornivano “copioni” per giochi tra coetanei ispirati ai personaggi eroici delle storie lette.