1 / 14

“Un altro welfare: esperienze generative”

“Un altro welfare: esperienze generative”. I risultati dell’analisi valutativa: Valori generati e meccanismi generativi Giuseppe Silvestris . Indice. -DOMANDA VALUTATIVA E OBIETTIVI -VALORE AGGIUNTO DELLA RICERCA -INNOVATIVITA’ DELL’APPROCCIO -IL PERCORSO DI LAVORO

jubal
Download Presentation

“Un altro welfare: esperienze generative”

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. “Un altro welfare: esperienze generative” I risultati dell’analisi valutativa: Valori generati e meccanismi generativi Giuseppe Silvestris

  2. Indice -DOMANDA VALUTATIVA E OBIETTIVI -VALORE AGGIUNTO DELLA RICERCA -INNOVATIVITA’ DELL’APPROCCIO -IL PERCORSO DI LAVORO -IL CAMPIONE FINALE DI 16 CASI -RISULTATI: I VALORI E I MECCANISMI -CONCLUSIONI

  3. DOMANDA VALUTATIVA E OBIETTIVI • Costruire e “mappare” il quadro di relazioni e di rapporti tra i soggetti che compongono il terzo settore e la capacità di risposta che questi riescono ad offrire a fronte delle sempre nuove sfide di mutamento della società (cambiamento demografico, immigrazione, nuove povertà ecc..); • Cogliere indicazioni, riflessioni e spunti utili alle programmazioni pluriennali delle politiche sociali della Regione. Domanda valutativa: Qual è il contributo allo sviluppo del territorio fornito dai soggetti del Terzo Settore, in particolare in termini di coesione sociale ed innovazione sociale? Obiettivi dell’indagine:

  4. IL VALORE AGGIUNTO DELLA RICERCA Leggere il Terzo settore da angolature diverse (i beneficiari finali, i tanti e diversi protagonisti, il territorio) Concorrere a definire criteri nuovi e diversi per dimensionare e “leggere” gli effetti sul territorio regionale del Terzo settore, oltre i numeri e le statistiche. Produrre una base conoscitiva utile a: • Avviare progettualità in campo europeo • Integrare i dati quantitativi per meglio interpretare i fenomeni in atto • Fornire un supporto alla costruzione di politiche integrate nel campo del terzo settore, nell’ottica della coesione sociale, territoriale ed economica

  5. INNOVATIVITA’ DELL’APPROCCIO Approccio qualitativo e integrato: l’indagine punta a dare una dimensione non solo “numerica” del Terzo settore e nasce da una esigenza di valutare gli effetti delle politiche sociali della Regione in maniera integrata, dando forte valore alla dimensione territoriale. L’integrazione delle competenze: la composizione del gruppo di lavoro è eterogenea, oltre al Servizio programmazione e sviluppo del sistema dei servizi sociali coinvolge competenze del Nucleo di valutazione degli Investimenti pubblici, rappresentanti del F.T.S, l’Agenzia di sviluppo regionale (ERVET) ed AICCON. Percorso partecipato: istituzione dello Steering Group composto da rappresentanti delle tre centrali cooperative e del Forum del Terzo settore per la condivisione del metodo, dei criteri di individuazione e selezione dei casi attraverso le sedi territoriali del FTS.

  6. IL PERCORSO DI LAVORO • Definizione criteri di base • Raccolta dei casi con il contributo del FTS (55 progetti) • Interviste sul campo con gli operatori, i beneficiari e le amministrazioni locali • Raccolta di dati di contesto • Costruzione della matrice per identificare le tipologie di valore creato nel territorio per la collettività • Selezione delle buone prassi (16 progetti) • Studio e identificazione dei meccanismi specifici dei casi studio, che hanno generato innovazione

  7. 5. IL CAMPIONE FINALE DI 16 CASI • distribuzione territoriale: 4 BO, 2 FE, 1 FC, 3 MO, 1 PR, 2 PC, 1 RA, 1 RE, 1 RN • distribuzione per ambito di intervento: 5 anziani, 3 minori, 8 inclusione sociale • distribuzione per componente del terzo settore: cooperazione sociale (8) associazionismo (5) volontariato (3)

  8. I RISULTATI: I VALORI • Valori prevalenti generati da ciascun caso e forme che questi hanno assunto di volta in volta, ponendoli in rapporto agli elementi di contesto, ai bisogni individuati, ai differenti attori sociali; • Valori che hanno dato luogo in generale a “innovazione sociale”, in particolare a innovazioni sia di processo che di prodotto. • Capacità di produrre un determinato valore: “qualità specifica” che le azioni dei singoli progetti hanno apportato, ovvero la rilevazione del processo di trasformazione di una prestazione o servizio in termini qualitativi, cioè, rispetto alla qualità percepita del servizio da parte dell’utilizzatore.

  9. I RISULTATI: I VALORI Valore sociale: Capacità di lettura ed interpretazione dei bisogni del territorio, rafforzamento delle relazioni tra partners e con le istituzioni a beneficio del progetto, capacità di relazione con i beneficiari, crescita del volontariato, costruzione di sistemi aperti di governance con il coinvolgimento degli stakeholders rilevanti. Valore culturale e di promozione della partecipazione civica: animazione della comunità attraverso la promozione di associazioni o l’organizzazione di eventi, sviluppo di attività di cross fertilization, presenza di cultura della valutazione e della trasparenza, continuità delle attività progettuali. Valore ambientale: valorizzazione del capitale ambientale attraverso attività educative, eventi, campagne di comunicazione, conservazione del capitale ambientale attraverso modalità operative volte al risparmio delle risorse e alla riduzione dell’impatto ambientale.

  10. RISULTATI: I VALORI Rafforzamento istituzionale: rafforzamento della sussidiarietà orizzontale attraverso la riproduzione dei risultati in altre progettualità o il ri-orientamento delle politiche, rafforzamento della sussidiarietà intra e infra istituzionale attraverso lo sviluppo di consapevolezza, conoscenza, condivisione di visioni e pratiche di collaborazione all’interno di una singola istituzione o fra differenti istituzioni. Valore economico: promozione di imprenditorialità sociale attraverso la nascita di nuovi soggetti o lo sviluppo di attività imprenditoriali già in essere, attivazione di risorse economiche attraverso la diversificazione delle fonti di finanziamento e di risorse non-economiche attraverso l’acquisizione gratuita e reciproca di locali, attrezzature, prestazioni e competenze.

  11. I RISULTATI: I MECCANISMI GENERATIVI • processi che danno conto di come si sono generati i valori prodotti dalle organizzazioni dell’economia sociale • processo causale, molto spesso osservabile, attraverso il quale viene generato un determinato outcome e che implica tre distinte condizioni: • le condizioni sociali che influenzano la situazione; • le modalità con cui gli attori in una data situazione agiscono e producono effetti individuali e collettivi; • come l’insieme delle azioni dei singoli soggetti (anche in forma aggregata) si ricompone in un processo più ampio.

  12. I RISULTATI: I MECCANISMI GENERATIVI • Identità e motivazione intrinseca: è alla base della qualità del servizio e della relazione con i beneficiari, consente alla partnership di tenere nel tempo, agisce come leva del cambiamento • Imprenditorialità civile: capacità di implementare una combinazione efficace di risorse pubbliche e private, di adattare i propri modelli organizzativi e coordinare modelli diversi, di attivare risorse non economiche e di reinvestire le proprie eccedenze a fini sociali • Visioni, saperi e sistemi di apprendimento: investimento sulla ricerca per individuare soluzioni nuove, sull’accumulazione di conoscenza per approdare a nuove visioni e creare una cultura condivisa con la pubblica amministrazione

  13. I RISULTATI: I MECCANISMI GENERATIVI • Approccio di sussidiarietà della pubblica amministrazione: la PA riconosce il ruolo di “advocacy” del terzo settore e mette in atto gradi diversi di coinvolgimento, dalla delega di gestione alla partecipazione diretta nella lettura del bisogno e progettazione delle risposte • Partecipazione e governance: ruolo proattivo della società civile non solo nella lettura dei bisogni ma anche nella soluzione dei problemi attraverso la partecipazione attiva dei beneficiari, la pratica della cultura dell’integrazione, la progettazione partecipata • Qualità della rete e produzione di beni relazionali: Il successo delle iniziative è il prodotto della qualità della rete, del suo radicamento sul territorio e del capitale di relazioni di cui è portatrice, la stessa concezione del servizio è improntata alla produzione di beni relazionali

  14. CONCLUSIONI Quali indicazioni a supporto delle politiche? Alcuni spunti di riflessione: • Politica pubblica come azione combinata pubblico -privato sociale • Ingrediente pubblico non derogabile • Il privato sociale produce valore aggiunto in tutte le fasi • L’offerta prodotta in partnership con i soggetti dell’Economia sociale non è sostitutiva ma molto spesso aggiuntiva

More Related