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Fabio MarcoQuintiliano. Istitutio oratoria. Simone Compagno - VB. L' Institutio oratoria è l'opera maggiore di Marco Fabio Quintiliano . Dedicata a Vittorio Marcello, funzionario della corte di Domiziano, per l'educazione del figlio Geta , l'opera è databile tra il 90 e il 96 d.C.
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Fabio MarcoQuintiliano Istitutio oratoria Simone Compagno - VB
L'Institutio oratoria è l'opera maggiore di Marco Fabio Quintiliano. Dedicata a Vittorio Marcello, funzionario della corte di Domiziano, per l'educazione del figlio Geta, l'opera è databile tra il 90 e il 96 d.C. Lo scopo di quest'opera è fungere da manuale per coloro che vogliano impegnarsi nell'educazione.
Struttura dell’opera L’opera è costituita da 12 libri. Il primo libro tratta di problemi vari di pedagogia relativi all'istruzione "elementare": dalla scelta del maestro, al modo di insegnare i primi elementi di scrittura e lettura, dalla questione se sia più utile l'istruzione pubblica o privata, in questo lui privilegia la scuola pubblica poiché suscita nei piccoli l'attitudine alla vita sociale, stimolanti forme di competizione e crea amicizie. Il secondo libro chiarisce la didattica del retore, consiglia la lettura di autori "optimi", né troppo antichi né troppo moderni, esorta gli scolari a praticare declamazioni attinenti alla vita reale (e a puntare comunque alla "sostanza delle cose"), con un linguaggio semplice ed appropriato.
I libri dal III al VII trattano della inventio e della dispositio, cioè lo studio degli argomenti da inserire nelle cause e l'arte di distribuirli. I libri dall'VIII al X, dell'elocutio,ovvero della scelta dello stile e dell'orazione. Il X libro insegna i modi di acquisire la facilitas, cioè la disinvoltura nell'espressione; qui, prendendo in esame gli autori da leggere e da imitare, Quintiliano inserisce un famoso excursus storico-letterario sugli scrittori greci e latini, preziosa testimonianza sui canoni critici dell'antichità. L'XI libro parla della memoria e dell'actio, cioè dell'arte di tenere a mente i discorsi e di esporli. Il XII libro presenta la figura dell'oratore ideale, il cosidetto“Vir bonus dicendiperitus”: le sue qualità morali, i principi del suo agire, i criteri da osservare.
Il “Vir bonus dicendiperitus” Quintiliano utilizza la frase “Vir bonus dicendiperitus” in riferimento al retore perfetto, per lo scrittore l’insegnante deve essere un uomo onesto intellettualmente e esperto nel suo campo, deve dare l’exemplum all’alunno portando la maximareverentianei suoi confronti , inoltre non deve usare la violenza ma il dialogo. Deve trasmettere al ragazzo l’amore per lo studium rendendolo interessante facendolo sembrare un ludus.