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Ritardo di consolidazione: trattamento con onde d’urto extracorporee

Ritardo di consolidazione: trattamento con onde d’urto extracorporee. Piazza della Loggia-Brescia. O. Gabriotti, C.Gentili, A.Croce, G.Bodini. U.O. di Recupero e Riabilitazione Funzionale Casa di Cura S. Anna - Brescia. I ritardi di consolidazione. possono evolvere: verso la guarigione

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Ritardo di consolidazione: trattamento con onde d’urto extracorporee

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Presentation Transcript


  1. Ritardo di consolidazione: trattamento con onde d’urto extracorporee Piazza della Loggia-Brescia O. Gabriotti, C.Gentili, A.Croce, G.Bodini U.O. di Recupero e Riabilitazione Funzionale Casa di Cura S. Anna - Brescia

  2. I ritardi di consolidazione possono evolvere: • verso la guarigione • in pseudoartrosi • in genere in un periodo compreso tra 3 e 6 mesi dall’evento acuto

  3. Controindicazioni al trattamento • Assolute: • Cartilagini fertili • Patologie neoplastiche • Coagulopatie • Viti di sintesi nel focolaio di frattura • Relative: • Localizzazioni particolari • Infezione del focolaio di frattura

  4. Meccanismo d’azione sul tessuto osseo • Effetto cavitazionale: • Stimolazione osteogenetica • Distacco periostale • Microfissurazione della corticale • Frammentazione delle trabecole • Emorragie subperiostali • Formazione di ematomi • Neoangiogenesi

  5. Scopo del lavoro Verificare l’efficacia del trattamento con onde d’urto nei ritardi di consolidazione

  6. Materiali e Metodi

  7. Apparecchiatura utilizzata:Piezoson 300 • Fonte piezoceramica • Ampio angolo di apertura (94°) • Area focale piccola e ben definita (2,5 x 17 mm) • Puntamento ecografico “assiale in-line” • Regolazione fine dei livelli di intensità (0.01-1.4mJ/mm2) • profondità 0-60 mm

  8. Protocollo di trattamento • intensità media: 0,2 mJ/mm2 (0,1 – 0,4) • numero medio di trattamenti: 5,4 (4 – 6) • cadenza delle sedute: settimanale • numero di colpi per seduta: 2000 • frequenza: 4 cicli al secondo

  9. Controlli confronto dei reperti radiografici prima e dopo 40 giorni dal trattamento

  10. Casistica • 20 pazienti (13 maschi e 7 femmine) • età media 42 anni (min. 18 - max. 73) • tempo medio dall’evento acuto 4 mesi

  11. Sede della frattura • clavicola 3 • omero 4 • radio-ulna 3 • scafoide carpale 3 • falange 1 • femore 2 • tibia-perone 3 • metatarsale1

  12. Frattura di clavicola • D.B F. • maschio, 21 aa • 3 mesi dalla frattura • 6 trattamenti • 2000 colpi • energia media 0,15 mJ/mm2 • Protocollo SITOD (pseudoartrosi) • 2 trattamenti • 3500 colpi a seduta • energia: 0.4 mJ/mm2 • anestesia sottocutanea o sedazione

  13. post trattamento

  14. Frattura tibio- tarsica • G.V. • maschio, 32 aa • 3 mesi dalla frattura • 6 trattamenti • 2000 colpi • intensità media 0,28 mJ/mm2 • Protocollo SITOD (pseudoartrosi) • fino a 5 trattamenti • 4000 colpi a seduta • energia: 0.5- 0.6 mJ/mm2 • anestesia sottocutanea o sedazione

  15. post trattamento

  16. Frattura di ulna • C.L. • maschio, 28 aa • 6 mesi dalla frattura • 6 trattamenti • 2000 colpi • intensità media 0,25 mJ/mm2 • Protocollo SITOD (pseudoartrosi) • fino a 5 trattamenti • 3500 colpi a seduta • energia: 0. 4- 0.5 mJ/mm2 • anestesia intrafocale, plessica o sedazione

  17. post trattamento

  18. Risultati buona consolidazione 13 (65%) parziale consolidazione 4 (20%) mancata consolidazione 3 (15%)

  19. Discussione Abbiamo ottenuto una buona consolidazione anche a fronte di una diastasi dei monconi di 5mm Dei 3 casi con esito negativo, 2 hanno presentato un’ evoluzione in pseudoartrosi atrofica e sono stati indirizzati al trattamento chirurgico; 1 ha iniziato un secondo ciclo di onde d’urto I trattamenti sono stati ben tollerati dai pazienti, pertanto non è stato necessario l’uso di anestetici In nessun caso si sono presentate complicazioni

  20. Conclusioni La terapia con onde d’urto extracorporee si è dimostrata una valida metodica nella cura dei ritardi di consolidazione e ne rappresenta il trattamento di prima scelta.

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