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LA CRISI DEL 29. SANTOMASI SIMONE 3^C. Crisi del 29: la crescita I. Anni 20. Alla fine della guerra (I^ww), gli Stati Uniti si trovarono in uno stato di grande ricchezza, che consentì di avviare un processo di crescita e sviluppo, reso possibile
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LA CRISI DEL 29 SANTOMASI SIMONE 3^C
Crisi del 29: la crescita I Anni 20 Alla fine della guerra (I^ww), gli Stati Uniti si trovarono in uno stato di grande ricchezza, che consentì di avviare un processo di crescita e sviluppo, reso possibile anche dai progressi tecnologici e dalle innovazioni introdotte da Ford nella organizzazione del processo produttivo (Fordismo, Taylorismo) Le nuove tecnologie produttive fondate sulla standardizzazione del lavoro (manodopera non specializzata), consentono di ridurre notevolmente il costo delle automobili Cresce la domanda di prestiti alle banche Aumentano le vendite di automobili (prodotto ad alto impatto nel sistema economico per le aziende dell’indotto coinvolte nella produzione). In conseguenza: ampliamento delle Strade, possibilità di spostarsi nelle periferie acquisto di abitazioni, di arredamento, di elettrodomestici L’aumento dei consumi È reso possibile dal Crescente CREDITO Concesso dalle Banche (Prestiti ipotecari)
Crisi del 29: la crescita II Le aziende generavano profitti elevati, ciò rendeva particolarmente Appetibili e remunerativi per gli investitori i loro titoli azionari che grazie Alla crescente domanda, aumentavano di valore. Capitalisti, agenti di borsa e speculatori ebbero modo di arricchirsi facilmente. La causa di ciò fu l’ottimismo diffuso Che spingeva le famiglie ad indebitarsi Per aumentare il benessere. Ciò portò ad un rapido sviluppo delle Industrie che, divenendo sempre più Grandi e competitive.
Crisi del 29: la caduta I Le azioni fruttavano continuamente soldi. Pur di guadagnare gli americani decisero di indebitarsi a loro Rischio. Spinto dai successi realizzati, FORD decise di investire nella produzione di un nuovo modello di automobile, convinto di riuscire a recuperare con le vendite, gli alti investimenti nei nuovi impianti produttivi. Il mercato era, però, ormai SATURO. Le auto rimasero invendute. Il processo produttivo venne arrestato, i dipendenti licenziati. Il valore delle azioni crollò crollo della Borsa. I problemi della Ford si riversarono in poco tempo in tutti i settori dell’economia americana Il fallimento di Ford causo Il fallimento di molte Fabbriche a lui annesse
Crisi del 29: la caduta II Causa della crisi del ‘29: ECCESSO DI INVESTIMENTI BANCHE. Le imprese in crisi non riuscirono a restituire i prestiti ottenuti dalle Banche, anche le famiglie a causa della disoccupazione non riuscirono ad estinguere i loro debiti per mutui. Le banche quindi cominciarono ad avere problemi di liquidità. I risparmiatori corsero nelle banche a ritirare i propri depositi, ma questa corsa al recupero portò le banche al fallimento (BANCAROTTA). Più di 5000 banche furono costrette a chiudere • + disoccupati • + debiti insoluti • Vendite • = RECESSIONE
Crisi del 29: la ricrescita La crisi si concluse con la presidenza di Roosevelt, che riuscì, con adeguate norme e riforme (programma “New Deal” che applicava le teorie dell’economista Keynes) a rilanciare l’occupazione prevedendo la costruzione di importanti opere pubbliche che coinvolsero nella realizzazione numerose industrie americane. Aumenta l’occupazione, il reddito individuale, gli acquisti, la produzione delle aziende, i profitti delle aziende … la grande depressione era finita. Correva l’anno 1932.