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IL MONDO DEI BAMBINI. Piana Anna Laura Beretta Laura 3^ D. I BAMBINI NELLA SHOAH. I bambini furono ovviamente tra i più esposti alle violenze dell'Olocausto.
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IL MONDO DEI BAMBINI Piana Anna Laura Beretta Laura 3^ D
I BAMBINI NELLA SHOAH I bambini furono ovviamente tra i più esposti alle violenze dell'Olocausto. I Nazisti sostenevano che l’il destino dei figli di persone ritenute "indesiderabili" o "pericolose" fosse giustificata dalla loro ideologia, sia quella basata sulla "lotta di razza", sia quella che considerava l'eliminazione dei nemici una misura preventiva necessaria alla sicurezza. Da un lato, quindi, i Tedeschi e i loro collaboratori uccisero i più giovani con queste motivazioni ideologiche; dall'altro ne eliminarono molti come forma di rappresaglia agli attacchi partigiani veri o presunti. In tutto, si calcola che almeno un milione e mezzo di bambini e ragazzi sia stato ucciso dai Nazisti e dai loro fiancheggiatori; di queste giovani vittime, più di un milione erano Ebrei, mentre le altre decine di migliaia erano Rom (Zingari), Polacchi e Sovietici che vivevano nelle zone occupate dalla Germania, nonché bambini tedeschi con handicap fisici e/o mentali provenienti dagli Istituti di cura. Le possibilità di sopravvivenza degli adolescenti compresi tra i13 e i 18 anni, sia Ebrei che non-Ebrei, erano invece maggiori, in quanto potevano essere utilizzati nel lavoro forzato.
Il destino dei bambini Le possibilità di sopravvivenza degli adolescenti compresi tra i13 e i 18 anni, sia Ebrei che non-Ebrei, erano invece maggiori, in quanto potevano essere utilizzati nel lavoro forzato. Il destino dei bambini, Ebrei e non-Ebrei, poteva seguire diverse vie: 1) i bambini venivano uccisi immediatamente, al loro arrivo nei campi di sterminio; 2) potevano venir uccisi subito dopo la nascita, o mentre si trovavano ancora negli Istituti che li ospitavano; 3) i bambini nati nei ghetti e nei campi di sterminio (o lager) potevano sopravvivere quando gli altri prigionieri li nascondevano; 4) i bambini maggiori di 12 anni venivano destinati al lavoro forzato o erano usati per esperimenti medici; 5) infine, vi furono i bambini uccisi durante le operazioni di rappresaglia o quelle contro i gruppi partigiani.
Nei ghetti Nei ghetti, i bambini ebrei morivano a causa della denutrizione e dell'esposizione alle intemperie, in quanto mancavano sia il vestiario che abitazioni adeguate. Le autorità tedesche rimanevano indifferenti di fronte a queste morti in massa perché consideravano la maggior parte dei ragazzini che viveva nei ghetti come elementi improduttivi e quindi come "inutili bocche da sfamare". Siccome i bambini erano troppo piccoli per potere essere utilizzati nel lavoro forzato, le autorità tedesche in genere li selezionavano per primi - insieme agli anziani, ai malati e ai disabili per essere deportati nei centri di sterminio, o per le fucilazioni di massa che riempivano poi le fosse comuni.
Nei campi di sterminio Al loro arrivo ad Auschwitz-Birkenau e agli altri centri di sterminio, le autorità dei campi destinavano la maggior parte dei più piccoli direttamente alle camere a gas. Le autorità tedesche incarcerarono anche un certo numero di bambini nei campi di concentramento e nei campi di transito. Medici delle SS e ricercatori usarono i più giovani, in particolare i gemelli, per esperimenti medici nei campi di concentramento, esperimenti che spesso ne causarono la morte. Le autorità dei campi, poi, usarono gli adolescenti (in particolare gli adolescenti Ebrei) per il lavoro forzato; molti di loro morirono a causa delle condizioni in cui tali lavori venivano svolti. Le autorità tedesche confinarono anche altri bambini nei campi di transito, costringendoli a vivere in condizioni spaventose: fu quello che accadde ad Anna Frank e a sua sorella nel campo di Bergen-Belsen, e a molti altri orfani non-Ebrei Quando le forze dell’esercito SS prelevavano i bambini negli orfanatrofi si potevano vedere scelte tragiche operate dagli adulti quando costretti ad accontentare le richieste dei Tedeschi. Invece, JanuszKorczak, direttore di un orfanotrofio nel ghetto di Varsavia, si rifiutò di abbandonare i piccoli a lui affidati, quando questi vennero selezionati per la deportazione, e li accompagnò sul convoglio che li condusse a Treblinka, e poi fin dentro la camera a gas, condividendo così il loro destino
Nei lager Nei lager i prigionieri erano suddivisi in categorie, individuate da un contrassegno visibile che indicava un preciso gradino della scala gerarchica: alla base c’erano gli ebrei mentre al vertice c’erano i criminali ai quali era affidato il compito di mantenere la disciplina. Gli ebrei, soprattutto i bambini intorno ai 9-10 anni erano sottoposti alle violenze più crudeli e forti (alcune testimonianze parlano anche di abusi sessuali)da parte delle autorità e costretti a effettuare i lavori più pesanti in condizioni sempre più devastanti.
Esperimenti medici In diversi campi di concentramento si sviluppò una metodologia di morte basata su sperimentazioni pseudomediche sugli internati. Di fatto in questi campi, formalmente di lavoro, si sviluppò l'uso dei prigionieri come cavie. I campi di applicazione furono moltissimi e di conseguenza le cause di morte. • Esperimenti di decompressione per il salvataggio da grande altezza • Esperimenti di congelamento/raffreddamento prolungato • Esperimenti di vaccinazione antipetecchiale • Ricerche sull'epatite epidemica • Esperimenti di sterilizzazione • Raggi X e castrazione chirurgica • Studio sulle condizioni precancerose della cervice uterina • Le ricerche sui gemelli monozigoti • Ricerche sulla cura ormonale dell'omosessualità
I gemelli monozigoti I bambini arrivati ad Auschwitz venivano isolati dai genitori e marchiati con un numero speciale.Una volta arrivati alle baracche, per prima cosa venivano esaminati e misurati dalla testa ai piedi. A differenza di tutti gli altri prigionieri ai gemelli era consentito di mantenere i capelli lunghi per diversi giorni dopo l'esame. Dopo essere stati selezionati sulla banchina dei treni erano sottoposti ad una doccia per poi essere condotti nell'ambulatorio medico. Gli esami iniziavano dalla testa che veniva misurata accuratamente anche per più giorni. Successivamente erano sottoposti ad un esame completo ai raggi X in tutto il corpo.Il giorno dopo erano svegliati di mattina presto e condotti in una stanza nella quale vi era un tino con acqua calda e una serie di tavole. Dapprima erano costretti ad immergersi nel tino e poi, venivano legati ad una tavola in modo che i capelli ricadessero all'esterno.La fase successiva consisteva nel praticare clisteri di due litri dolorosissimi. Il giorno successivo era la volta di un doloroso esame urologico con prelevamento di tessuti dai reni, dalla prostata e - nei maschi - dai testicoli. Dopo tre settimane di esami i due gemelli venivano uccisi simultaneamente con un'iniezione al cuore; i cadaveri venivano dissezionati e gli organi interni inviati al professor Verschuer all'Istituto di ricerca biologico-razziale di Berlino.
Bambini soldato In Africa, soprattutto, è diffuso il fenomeno dei bambini soldato. Questi piccoli killer dai 10 ai 12 anni sono schiavizzati e costretti a uccidere la loro famiglia e a massacrare interi villaggi a colpi di machete. Tutto questo sotto gli ordini di capi rivoluzionari alla ricerca di diamanti o solo per mantenere il potere, senz’altro scopo. Il più importante tra questi comandanti è Kony. L’uomo più ricercato al mondo
I KILLER figli di Rambo Uno dei paradossi del Sierra Leone è che una guerra che usava metodi medievali come le amputazioni, si nutriva di rap e di miti guerrieri americani. I film di Rambo e di Van Damme sono stati per anni l’unico “supporto didattico”, di migliaia di adolescenti analfabeti che nel kalashnikov cercavano un’identità, un futuro o forse semplicemente un’occasione per esercitare un potere e un possesso. Si diventava soldati, cioè si ‘consumavano’ vite umane, per diventare finalmente consumatori. Se il mito di Rambo drogava il coraggio dei bambini-soldato, la fame e la paura della morte facevano riemergere riti di sangue che sconfinavano nel cannibalismo. Sedato l’incendio della guerra civile con un dispiegamento colossale di caschi blu è iniziata la cosiddetta “politica di riconciliazione nazionale”. Per domare i ribelli e convincerli a deporre le armi gli è stata donata una moto per ogni kalashnikov e oggi li vedi sfrecciare accanto alle loro vittime costrette ad arrancare su protesi e stampelle senza nessun aiuto.
Un machete per un diamante La ferocia del fronte rivoluzionario unito è stata paragonata a quella di pol pot, ma la strategia del machete era un’operazione economica: tagliando le braccia di alcuni si riducevano in schiavitù quelle di tutti gli altri, costringendoli a lavorare sino allo sfinimento nelle miniere dei diamanti, “la più maneggevole di tutte le ricchezze” ha scritto greg campbel nel libro diamanti di sangue“perché consentiva di riciclare il denaro sporco dei narcos, ma anche quello di hezbollah e al qaeda”. Quando i ribelli hanno conquistato kono e la regione delle miniere, la storia della sierra leone è tornata indietro di secoli. Nella terra degli schiavi liberati che diede il nome a freetown, la schiavitù venne ripristinata di fatto, costringendo migliaia di persone a scavare nel fango dall’alba al tramonto. Chi sgarrava, chi cercava di nascondere una pietra per sé veniva bruciato vivo. Il traffico di diamanti, controllato da signori della guerra liberiani come charles taylor, a tutto vantaggio di multinazionali come la de beers, consentiva ai ribelli di comprare armi a volontà prolungando la guerra. Solo dopo anni di massacri sarebbe emerso anche in occidente che i diamanti che adornavano bellissime mani bianche, erano cristalli di sangue, ottenuti amputando poverissime mani nere, al punto che allo slogan “un diamante è per sempre”, qualcuno replicò che anche un’amputazione è “per sempre”.
testimonianze “Ricordo un ragazzo che si chiamava SherifKangei – dice Foday – L’ho ucciso proprio qui. Aveva rifiutato di trasportare dei carichi. Di obbedire agli ordini della rivoluzione… ”. Cinque ore di auto più a sud, nel villaggio di “Mattru on the rail”, le uniche figure intere sono quelle dei bambini e dei loro pupazzi. Gli adulti sono stati tutti amputati. “Quando mi hanno catturato”, racconta MamieLebbie, una donna di 35 anni che stringe al petto un bimbo con l’unica mano che le hanno lasciato “mi dissero che mi avrebbero amputato e che avrebbero ucciso mio marito … Ed è quello che fecero. Lui fu picchiato a morte e a me hanno tagliato la mano destra. Erano dei ragazzini dai 10 ai 13 anni …” . Mc Luhan scrive che il mezzo è il messaggio. In Sierra Leone il mezzo era il machete e il messaggio ai civili era il potere della guerriglia sul territorio. “Dissero che lo avrebbero fatto anche se non gli avevamo fatto nulla – continua MamieLebbie – era un esempio, per mostrare che avevano preso la città e che era sotto il loro controllo”. “Mi catturarono nel 1996 – racconta a SallayGoba – mi tagliarono la mano destra e poi la sinistra. Mi dissero ‘quando andrai all’ospedale di’ a tutti che dio ti ha fatto questo!’. Li pregai di uccidermi. Risposero: ‘Se avessimo voluto ucciderti avremmo fatto in un altro modo ’ e mi spinsero via dandomi un calcio nel sedere”. “Tagliare le braccia – spiega Hassan Kamara un altro ex-ribelle – era un modo per mandare un messaggio: ‘Siamo ovunque. Possiamo arrivare in qualsiasi momento!’”.
kony È il capo del movimento LRA ("Esercito di Resistenza del Signore"), un gruppo di guerriglieri ugandesi Che si ritorse brutalmente contro i suoi stessi sostenitori, presumibilmente per "purificare" il popolo degli Acholi e trasformare l'Uganda in una teocrazia fondata sulla personale interpretazione che Kony dà dei Dieci comandamenti. La LRA è un gruppo di attivisti con un'ideologia religiosa nota per le atrocità commesse contro i civili. Guidata da Kony, la LRA si è guadagnata la sua reputazione per le sue azioni contro i popoli di diverse nazioni del centro-Africa ha rapito e costretto a combattere per essa circa 66.000 bambini e ha forzato una migrazione interne di oltre due milioni di persone da quando iniziò la sua rivolta nel 1986 Nel 2005 Kony fu incriminato per crimini di guerra dalla Corte Penale Internazionale, dell'Aia, Paesi Bassi, ma riuscì a evitare la cattura. Il LRA nacque raccogliendo i singoli ribelli sbandati dopo la sconfitta dell'Holy Spirit Movement. Si dice che Kony compia rituali magici per proteggere i propri soldati, sostenendo che le pallottole si trasformerebbero in acqua prima di ferirli. Uno dei ribelli fuggiti dai campi di Kony ha affermato: "È una strana religione, quella cui Kony si professa fedele: la Domenica prega il Dio dei Cristiani, recitando il rosario e citando la Bibbia, ma osserva anche il Venerdì, con la preghiera di Al-Jummah, come i Musulmani. Festeggia il Natale, ma rispetta anche il digiuno di 30 giorni durante il Ramadan e proibisce che si consumi carne di maiale.“ Video: www.youtube.com/kony …Testimonianze…
La prostituzione minorile Quando un’ organizzazione ribelle (ad esempio quella di Kony) distrugge un territorio, aumentando il suo esercito, cosa ne fa delle bambine, troppo fragili per maneggiare un machete o un fucile? La risposta è quasi scontata: le trasforma in schiave del sesso al suo servizio.
Schiave o prostitute? In questo caso le bambine sono entrambe le cose, infatti kony costringe queste bambine a prostituirsi e a consegnargli i soldi ricevuti. Queste bambine catturate potevano anche essere stuprate e soggette ad abusi da parte degli enti del gruppo. Abbiamo raccolto una testimonianza: Grace
Grace Grace è una delle 30 ragazze strappate al Convento di Santa Maria di Aboke, nel nord dell’Uganda, e con la forza condotte in un campo militare del Sudan. Uno dei tanti casi raccapriccianti di giovanissimi strappati alla loro serenità. “HO PENSATO DI MORIRE” – “Ho pensato che la mia vita sarebbe finita”, dice oggi la giovane Grace ricordando i momenti del rapimento ad opera di guerriglieri sporchi e aggressivi. “Avevo sentito molto parlare di loro, erano pericolosi e potevano uccidere. Sapevo – continua la ragazza – che una volta presa poteva essere la fine”. L’attenzione sulla questione ugandese è stata sollevata da un video di successo chiamato KONY 2012 postato su you tube a marzo. Questo video ha ricevuto centinaia d visualizzazioni ed è stato un grande successo. VIOLENZA IMPUNITA– Grace racconta di aver visto persone colpite con un machete, di essere stata impossibilitata ad opporsi al volere dei molestatori. La bambina, ripetutamente violentata da un membro anziano del gruppo di guerriglieri, riuscì a scappare solo quando l’esercito ugandese riuscì ad individuare ed attaccare la base. “Mi sento come se qualcosa fosse stato preso da me. Come qualcosa di importante fosse stato strappato per sempre”, ripete oggi. Come lei tanti bambini hanno subito simili abusi: “Non ho avuto scelta o sarei stata uccisa”, dice la 15enne ribadendo l’impossibilità di opporsi all’orco. Dolore, amarezza, voglia di rinascita. Mentre i responsabili dell’orrore restano impuniti. Nel 2005 Kony è stato incriminato per crimini di guerra dalla Corte Penale Internazionale, ma è riuscito ad evitare la cattura.
Anne Frank Seconda figlia di Otto Heinrich Frank e di sua moglie Edith Frank, nata Holländer, apparteneva ad una famiglia di patrioti tedeschi che prestarono servizio durante la Prima guerra mondiale. Nel 1940, l'esercito tedesco invase l'Olanda. I Frank furono costretti a sottostare alle leggi razziali. Il 12 giugno 1942 Anne ricevette per il suo tredicesimo compleanno un quadernino a sul quale scriverà il suo “Diario”. il 6 luglio 1942 dovette nascondersi in un alloggio segreto, un piccolo spazio a due piani posto sopra i locali della Opekta di Otto, in seguito ad un invito da parte della polizia tedesca. L'alloggio segreto era situato in un vecchio - ed abbastanza tipico - edificio sul Canale Prinsengracht, nella parte ovest di Amsterdam. Il 4 agosto 1944 la Gestapo fa irruzione nell'alloggio segreto, in seguito ad una segnalazione da parte di una persona che non è mai stata identificata. La sua famiglia venne arrestata e trasferita al campo di smistamento di Westerbork e poi furono trasferiti ad Auschwitz. Lì, Anne e la madre morirono, mentre il padre riuscì a sopravvivere.
IL DIARIO Inizia come una espressione privata dei propri pensieri intimi, manifestando l'intenzione di non permettere mai che altri ne prendessero visione. Descrive candidamente la sua vita, la propria famiglia ed i propri amici, e del ragazzo di cui si innamorò nonché appunto la sua vocazione a diventare un giorno scrittrice affermata di racconti. Durante l'inverno del 1944, le capitò di ascoltare una trasmissione radio di Gerrin Bolkestein — membro del governo Olandese in esilio — il quale diceva che, una volta terminato il conflitto, avrebbe creato un registro pubblico delle oppressioni sofferte dalla popolazione del Paese sotto l'occupazione nazista. Menzionò la pubblicazione di lettere e diari, cosa che spinse Anna a riscrivere sotto altra forma, e con diversa prospettiva, il proprio.
I bambini prodigio Un bambino prodigio è un bambino che ad un'età precoce, di solito prima dei 10 anni, che possiede una profonda conoscenza o talento in uno o più settori della scienza o dell'arte. Scansioni PET eseguite su parecchi prodigi matematici hanno indotto a considerare il fenomeno in termini di memoria a lungo termine (MLT). Questa memoria, specifica di un campo di competenze, è capace di conservare informazioni per periodi prolungati, di solito ore. Il suo cervello, comparato con altri sei, fu studiato con la scansione PET, rivelando che egli usava aree specifiche del suo cervello per risolvere i problemi complessi. • I 10 bambini prodigio di oggi • I 6 bambini prodigio del passato
i10 bambini prodigio più famosi di oggi • Kim Ung Yong: nato nel 1962 in Corea, fu un bambino prodigio perché a soli 4 anni, il bambino sapeva già parlare 4 differenti lingue. • Kishan Shrikanth: è considerato il più giovane attore e regista del mondo. • Ronan Farrow: a soli 11 anni è diventato studente universitario, e attualmente ricopre incarichi all’interno dell’amministrazione Obama. • Gregory Smith: Nato nel 1990, è il più giovane della storia ad aver già ricevuto diverse nomination per il Premio Nobel. • Fabiano Luigi Caruana : l’italo-americano, nato nel 1992, è un bambino prodigio nel mondo degli scacchi. All’età di soli 14 anni ha ottenuto il titolo di Grande Maestro. • Michael Dowling: è un autore di romanzi fantasy. Insieme a sua madre (Diane Purkiss) scrive libri sotto lo pseudonimo di Tobias Druitt. • Akrit Jaswal: è considerato uno dei bambini con il più alto quoziente intellettivo. Le vicende narrano che il bimbo abbia programmato un intervento chirurgico all’età di soli 7 anni. • Cleopatra Stratan: nata in Moldavia nel 2002, è una delle cantanti di successo più giovani al mondo. • Aelita Andre: la bambina prodigio australiana è conosciuta nel campo dell’arte. Ha iniziato a dipingere all’età di soli 2 anni. • Arfa Karim: nata nel 1995 in Pakistan, l’esperta di informatica Arfa Karim è stata, all’età di soli 9 anni, la più giovane Microsoft Certified Professional del mondo.
I 6 bambini prodigio del passato • Wolfang Amadeus Mozart: bambino dimostrò un talento per la musica tanto precoce quanto straordinario, un vero e proprio bambino prodigio: a tre anni batteva i tasti del clavicembalo, a quattro suonava brevi pezzi, a cinque componeva. Inoltre sviluppò l'orecchio assoluto dall'età di tre anni. • Carl Friederich Gauss:era un bambino prodigio. Esistono diversi aneddoti riguardo alla sua precocità: Gauss all'età di tre anni avrebbe corretto un errore del padre nel calcolo delle sue finanze. • Maria Gaetana Agnesi: Maria Gaetana mostra ben presto di possedere una straordinaria intelligenza e una particolare propensione per le lingue straniere apprende perfettamente, tanto da meritarsi il soprannome di Oracolo Settilingue, l'italiano, il tedesco, il francese, il latino, il greco, lo spagnolo e l'ebraico. • Fryderyk Franciszek Chopin: è stato un compositore e pianista polacco. Fu uno dei grandi maestri della musica romantica ed è talvolta ricordato come il poeta del pianoforte. • Ludwig van Beethoven: a undici anni suonava il pianoforte con molta bravura e forza, leggeva molto bene a prima vista e suona per la maggior parte il Clavicembalo ben temperato di Bach • William Rowan Hamilton: Il genio di Hamilton si fece notare inizialmente nella capacità di apprendere le lingue. All'età dei sette anni aveva fatto progressi considerabili nella conoscenza dell'ebraico, e prima dei tredici anni aveva imparato, sotto l'istruzione dello zio linguista, molte lingue
REATO AI BAMBINI: LA PEDOFILIA In ambito psichiatrico la pedofilia è catalogata nel gruppo delle parafilie, ovvero tra i disturbi del desiderio sessuale, e consiste nella preferenza erotica da parte di un soggetto giunto alla maturità genitale per soggetti che invece non lo sono ancora, cioè in età pre-puberale. Il limite di riferimento di età varia da persona a persona (poiché ogni individuo raggiunge la maturità sessuale in tempi diversi), ma oscilla generalmente tra gli 11 e 13 anni Nell'accezione comune, al di fuori dall'ambito psichiatrico, talvolta il termine pedofilia si discosta dal significato letterale e viene utilizzato per indicare quegli individui che commettono violenza attraverso la sessualità su di un bambino, o che commettono reati legati alla pedopornografia. Questo uso del termine è inesatto e può generare confusione. La psichiatria e la criminologia distinguono i pedofili dai child molester (molestatori o persone che abusano di bambini); le due categorie non sono sempre coincidenti. La pedofilia è una preferenza sessuale dell'individuo o un disturbo psichico, non un reato. Vi sono soggetti pedofili che non attuano condotte illecite, come si hanno casi di abusi su bambini compiuti da individui non affetti da pedofilia
Sfruttamento sessuale Tra le forme di violenza, soprattutto per il fatto che non si presenta mai da solo, ma sempre associato alle altre, anche nella legge l’abuso sessuale di un minore è la forma più grave e più dannosa per la salute psichica a breve e a lungo termine del bambino. L’abuso sessuale di per sé implica violenza psicologica, anche quando quest’ultima non si esprime nelle forme della denigrazione verbale o della svalutazione esplicita e si associa anche a quella mancanza di protezione e di tutela da parte del genitore non direttamente abusante e violento, definita trascuratezza psicologica. Le aree di disturbo sono molte. Una differenza sostanziale rispetto alle altre forme di violenza è costituita da quell’insieme di problemi che attengono l’area del comportamento sessualizzato. Atteggiamenti e conoscenze sessuali impropri del bambino sono possibili indicatori di esperienze sessuali. Inoltre, sono molto più frequenti sintomi post traumatici da stress, segnalati da paura, ansia, problemi di attenzione e concentrazione. Appare anche ridotta la socialità, con tendenza all’isolamento e scarse relazioni tra pari, e sono consistenti i comportamenti instabili, i tentativi di fuga, la mancanza di fiducia negli adulti e una percezione di sé come diversi. La sfiducia, il senso di impotenza, l’emergere di sentimenti di vergogna e di colpa, e un insieme di sintomi depressivi e autolesionisti determinano uno squilibrio delle funzioni cognitive del bambino che appaiono disomogenee e oscillanti. Questi abusi contrassegnano per anni se non per tutta la vita il bambino.
Abuso sessuale di un minore:codice penale Articolo 519. Della violenza carnale. Chiunque, con violenza o minaccia, costringe taluno a congiunzione carnale è punito con la reclusione da tre a dieci anni. Alla stessa pena soggiace chi si congiunge carnalmente con persona la quale al momento del fatto: • non ha compiuto gli anni quattordici; • non ha compiuto gli anni sedici, quando il colpevole ne è l’ascendente o il tutore, ovvero è un’altra persona a cui il minore è affidato per ragioni di cura, di educazione, d’istruzione, di vigilanza o di custodia; • è malata di mente, ovvero non è in grado di resistergli a cagione delle proprie condizioni d’inferiorità psichica o fisica, anche se questa è indipendente dal fatto del colpevole; • è stata tratta in inganno, per essersi il colpevole sostituito ad altra persona. Articolo abrogato dall’Articolo 1 della L. 15 febbraio 1996, n. 66
La denutrizione dei bambini del terzo mondo Roma, 11 novembre 2009 - «Nei Paesi in via di sviluppo circa 200 milioni di bambini sotto i cinque anni soffrono di ritardi nella crescita come conseguenza della denutrizione cronica infantile e materna. La denutrizione contribuisce a determinare più di un terzo del totale dei decessi dei bambini sotto i cinque anni», dichiara il Presidente dell'UNICEF Italia Vincenzo Spadafora presentando alcuni dei dati contenuti nel nuovo rapporto UNICEF "Tracking Progress On Child and Maternal Nutrition" (Il punto sui progressi nella nutrizione materno-infantile), lanciato oggi. «La denutrizione» prosegue Spadafora «spesso risulta invisibile fino a quando non diventa grave, e i bambini che appaiono sani, possono, in realtà, essere esposti a seri rischi e danni permanenti per la loro salute e per il loro sviluppo». «La denutrizione sottrae le forze al bambino e fa in modo che sia più vulnerabile alle malattie che il suo corpo altrimenti potrebbe debellare» ha affermato Ann Veneman, Direttore generale dell'UNICEF. «Più di un terzo dei bambini che muoiono di polmonite, diarrea e altre malattie potrebbero sopravvivere se non fosse denutrito.» Un importante associazione che combatte la fame del mondo è “save the children”
Save the children • Save the Children è il nome con cui è nota la rete di associazioni umanitarie nazionali facenti capo a International Save the Children Alliance, organizzazione non governativa con sede a Londra. • Presente in 27 paesi, in Italia è rappresentata da Save the Children Italia, che ha lo status di ONLUls • L'International Save the Children Alliance ha status consultivo presso il consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite. • Save the Children, al pari di altre ONG, presta aiuti immediati alle comunità in difficoltà e soccorso alle famiglie e ai bambini colpiti da disastri e catastrofi naturali, da conflitti e guerre. • Le sue attività principali sono nell'ambito dell'educazione (istruzione), nella risposta alle emergenze, la riduzione della povertà, la lotta all'Aids, la salute e il contrasto allo sfruttamento e abuso dei bambini, come il fenomeno dei bambini soldato, della tratta, dello sfruttamento sessuale.
I bambini nell’ arte Molti artisti contemporanei, come Vik Muniz hanno rappresentato i bambini. Ma nel passato? Ecco alcuni artisti: • VINCENT VAN GOGH - Due bambini • CHARDIN - Bambino con le bolle di sapone • DEGAS - Bambini che giocano sulla soglia di casa • JAMES SHANNON - Jungle tales • JOHN SINGER SARGENT - Carnation Lil • JOSEPH RAPHAEL • SILVESTRO LEGA - La lezione • MARY CASSATT - Bambine sulla spiaggia • CLAUDE MONET 1872 • RENOIR • VIK MUNIZ
Van Gogh: “Due bambini” Van Gogh ha sempre avuto una vita inquieta caratterizzata da una grande sensibilità e da un carattere irruento. Nella sua breve vita ha dipinto scene comuni come un paio di scarponi o il cielo esprimendo le sue emozioni attraverso il colore. Ha dipinto molte scene in cui la famiglia e i bambini sono al centro dell’attenzione. "Due bambini (accigliati)" è un dipinto di Van Gogh realizzato con tecnica ad olio su tela nel giugno del 1890 (periodo di Auvers), misura 51,5 x 51,5 cm ed è custodito a Parigi nel Museo d'Orsay. L'opera non è firmata né datata dall'artista.
RENOIR: Gabrielle e Jean Negli anni novanta del novecento Renoir dedica molti dipinti a scene famigliari in cui sono protagonisti i suoi figli, accompagnati spesso dalla loro governante: ‘’Gabrielle’’
DEGAS: ‘’la classe di danza’’ Questo dipinto mostra un gruppo di piccole ballerine intente a seguire la lezione di un vecchio maestro. Esse seguono le sue indicazioni e leggere come piume si muovono nella sala sotto gli occhi delle compagne. Questo è stato uno dei primi quadri di Degas dedicato alle ballerine.
VIK MUNIZ Vik muniz è un artista di arte moderna. Ha avuto successo dopo l’opera ‘’sugar children’’. In quest’opera ha ricreato cn dello zucchero le foto di alcuni bambini, figli dei lavoratori sfruttati nelle piantagioni di canna da zucchero. Questo artista sta tuttora cercando di fare qualcosa per le persone più povere attraverso la sua arte.
Le fogne di Bucarest La Romania è entrata a pieno titolo nell’Unione Europea eppure nelle fogne di Bucarest bambini senza nome sniffano colla e aspettano di essere venduti. Sono carne viva, inesistenti per l’anagrafe e per la società occidentale Ci avevano detto che non esiste più, che è una leggenda metropolitana, che i bambini delle fogne sono scomparsi, che gli sniffatori di colla sono finiti: non è vero. Li abbiamo visti, abbiamo passato quattro orrende ore con loro. Ore eterne là sotto, Mikel e gli altri abitanti del paese sotterraneo ci vivono da sempre. Poche parole bastano a capirsi, pochi soldi sono il biglietto di ingresso. La porta che conduce alla “città dolente” sotterranea di Bucarest è proprio dietro un gigantesco centro commerciale, dove la gente va a fare spesa e a riempire i carrelli di tutto il ben di dio che può offrire l’ipermercato di una capitale europea. Ecco a voi due testimonianze: • Mikel • Rafael e George
Mikel “Attenzione ai soldi, non fate vedere che avete il portafoglio, statemi vicini.” - dice Mikel, camminando attraverso cumuli di immondizia dall’odore rivoltante e intanto racconta la sua storia - “a nove anni me ne sono andato dall’orfanotrofio … Non c’era nulla da mangiare, botte e basta … Non so come sono arrivato in Italia … zingari forse … rubavo nelle case … ero piccolo e veloce … quante volte mi hanno preso e poi riconsegnato al mio padrone che diceva di essere mio padre … sono scappato … sono tornato qui dopo un anno, o forse due … con altri due ragazzi … c’era un pullman che partiva da Milano, mi hanno detto che andava a Bucarest, siamo saliti, ci siamo nascosti alle frontiere, poi qui alla stazione ho trovato altri ragazzi, ci siamo messi insieme … da allora viviamo qui … ecco stiamo arrivando.”. Non dice altro, non racconta altri orrori che si indovinano. Giriamo davanti ad un casermone con tante finestre e appartamenti e tanti ragazzi che entrano ed escono. E’ la casa dello studente - ci spiega la nostra guida – alle spalle dell’edificio c’è una montagnetta con tante buche e tombini sollevati da dove ci caliamo per entrare nei sotterranei. L’ingresso ai condotti delle fogne dove scorrono anche i tubi dell’acqua calda che danno un po’ di calore negli inverni gelidi della città è nascosto da una sorta di inferriata, una grata di ferro che si ripiega verso l’alto: entriamo strisciando nella palta soffocando lo schifo di quale liquido molle e putrido. I bambini giocano per terra, alcuni sono malati di cancro[…] La carne viva la trovi qui. Ce lo dicono tranquillamente: tanti di questi bambini non sono mai stati registrati all’anagrafe, non compaiono nei registri dell’assistenza sanitaria, delle scuole, del comune. Farli scomparire è facile, non sono mai esistiti. Li sfruttano per chiedere la carità oppure li vendono come schiavi o per i loro organi.
Rafael e George “In certe giornate, qui sotto la temperatura sfiora i quaranta gradi, tanto caldo al punto tale che alcuni ragazzi sono stati trovati morti asfissiati”. Impossibile non credergli! L’angolo personale di George è un materasso appoggiato alla parete di cemento a pochi metri dalla conduttura dell’acqua calda.Tutt’intorno la penombra lascia intravvedere ben poco, sufficiente però per capire che sto camminando su un letto di rifiuti. “Benvenuto in una delle mie case!” mi dice George prima di sdraiarsi. Gli ultimi tiri di vernice lo faranno sballare di lì a breve. Pochi minuti e George viaggia già su un’altra dimensione: “So bene cosa si prova in questi momenti – afferma Rafael -, la colla ti fa dimenticare tutto. Cancella tutto e ti prende l’anima. Non senti neppure più l’intenso calore o il freddo che c’è fuori. Svanisce la seta e la fame: svanisci tu, entrando in un’altra dimensione lasciando che la colla devasti il cervello”. “Tranquillo è tutto normale in queste condizioni -mi rassicura Rafael -, per me era la stessa cosa per due tre volte al giorno”. “Non è l’unico a vivere così qui sotto, conosco intere famiglie di Rom come me che vivono da più di dieci anni in queste condizioni. Non è poi raro che vi nascano anche dei bambini. Diciamo che è tutto “normale” o quasi, se non hai né cibo, né lavoro! Nella fogna ti buttano. Non sei tu che scegli di andare …”. La tubatura di acqua calda Passa ancora una manciata di minuti e il fetore si fa insopportabile per effetto del caldo che sfiora i 40 gradi: “Impari a conviverci -aggiunge Rafael - il problema è quando dopo esserti fatto di troppo di colla, smetti di sentire ciò che ti sta attorno! E’ allora che il calore ti tradisce e poi, anche se qui muori, nessuno se ne accorgerebbe. Nessuno ti verrebbe a cercare… è già successo molte volte! Lo sai stando sotto la fine che ti può aspettare, ma proprio perché sei conscio di questo non puoi farci niente! Quelli che sono vivi sopra, pure loro sanno che sotto di loro c’è il regno dei morti che qui camminano …”. Decidiamo di portare fuori George e l’incubo di questa ‘’escursione’’ finisce.