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“LE TOSSICODIPENDENZE” Lezione del 2 e 3 Aprile 2011 Dott.ssa Barbara BOSSO

“LE TOSSICODIPENDENZE” Lezione del 2 e 3 Aprile 2011 Dott.ssa Barbara BOSSO. VISIONI SULLA TOSSICODIPENDENZA. Possiamo ricondurle a tre schematizzazioni generali: Visione moralistica Visione psicosociologica Visione medicalistica. LA NATURA DELLA DIPENDENZA.

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“LE TOSSICODIPENDENZE” Lezione del 2 e 3 Aprile 2011 Dott.ssa Barbara BOSSO

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  1. “LETOSSICODIPENDENZE”Lezione del 2 e 3 Aprile 2011Dott.ssa Barbara BOSSO

  2. VISIONI SULLA TOSSICODIPENDENZA Possiamo ricondurle a tre schematizzazioni generali: • Visione moralistica • Visione psicosociologica • Visione medicalistica

  3. LA NATURA DELLA DIPENDENZA I problemi legati alle sostanze sono caratterizzati da: • FORTE DESIDERIO DI FARNE USO (Craving) • DIFFICOLTÀ A CONTROLLARNE L’USO • ALTRI PROBLEMI CORRELATI A TALE USO

  4. LA NATURA DELLA DIPENDENZA CRAVING Il craving che significa desiderio irresistibile, costituisce il sintomo centrale della compulsione che spinge la persona con problemi di dipendenza a ripetere l’esperienza dell’uso della sostanza. Esso è alla base del mantenimento della condizione tossicomanica e della ricaduta, anche dopo anni di astensione.

  5. LA NATURA DELLA DIPENDENZA CHE COS’E’ UNA SOSTANZA PSICOATTIVA? Una sostanza farmacologicamente attiva è un agente chimico, che ha degli effetti sulle funzioni biologiche degli uomini o degli altri animali. Una sostanza psicoattiva agisce nel cervello in modo da alterare l’umore, i processi cognitivi o il comportamento.

  6. LA NATURA DELLA DIPENDENZA LE CAUSE DELLA DIPENDENZA Le teorie moderne considerano la dipendenza come la conseguenza dell’uso pesante e cronico di sostanze. Si ritiene che questo uso pesante derivi dall’interazione tra i geni dell’individuo e il suo ambiente. Una volta instaurato questo tipo di uso la dipendenza è lo stadio successivo.

  7. LA NATURA DELLA DIPENDENZA Secondo il DSM la dipendenza è una compulsione a usare una sostanza non necessaria dal punto di vista medico, accompagnata da un deficit della salute o della funzionalità sociale. L’espressione dipendenza da sostanze psicoattive equivale al concetto di “addiction”.

  8. LA NATURA DELLA DIPENDENZA SINTOMI CARATTERISTICI DELLA DIPENDENZA • Riduzione del repertorio comportamentale • Importanza dell’assunzione di sostanze • Consapevolezza della compulsione • Tolleranza • Manifestazione di ripetuti sintomi dell’astinenza • Sollievo o eliminazione dei sintomi dell’astinenza con ulteriore assunzione • Ripristino della dipendenza dopo l’assunzione

  9. LA NATURA DELLA DIPENDENZA UNA PERSONA HA UN PROBLEMA DI DIPENDENZA SE: • Prova un forte desiderio di assumere sostanze (craving) • Ha difficoltà a controllarne l’uso • Ha dei problemi correlati all’uso

  10. CHI DIVENTA DIPENDENTE? Gli studi epidemiologici forniscono molte informazioni su chi diventa dipendente. Mostrano, coerentemente nei diversi paesi, come i maschi hanno probabilità molto maggiori delle femmine di diventare dipendenti in quanto sono maggiormente esposti ad un uso più pesante di sostanze. Indicano inoltre che la dipendenza da alcool si presenta nei giovani in percentuali maggiori rispetto alle persone meno giovani.

  11. TIPI DI RELAZIONE SOGGETTO-SOSTANZA • Uso • Abuso • Dipendenza • Mania

  12. SIGNIFICATI E FUNZIONI DELLA RELAZIONE INDIVIDUO-SOSTANZA Si possono riconoscere almeno quattro possibilità di genesi della tossicodipendenza, tutte con significativi riscontri nella pratica clinica: • Funzione autoterapeutica • Funzione di potenziamento o tossicodipendenza funzionale • Funzione di di svelamento • Funzione di ricondizionamento sensoriale

  13. SIGNIFICATI E FUNZIONI DELLA RELAZIONE INDIVIDUO-SOSTANZA I soggetti che diventano tossicodipendenti sono trasformati dalla droga, pur essendo soggetti molto diversi fra loro. Si possono riconoscere gli effetti della trasformazione in alcuni modi di funzionamento psichico che i tossicodipendenti condividono.

  14. SIGNIFICATI E FUNZIONI DELLA RELAZIONE INDIVIDUO-SOSTANZA • Coartazione del desiderio • Ambivalenza verso la rinuncia e lutto per la perdita • Rimpianto per la dimensione tragico-eroica • Discontinuità del sé (del senso della propria storia e della propria identità) • Impulsività/compulsione

  15. DEFINIZIONE DI “DIPENDENZA” Condizione patologica caratterizzata da perdita del controllo dei comportamenti di assunzione e gravi conseguenze sulla vita sociale dell’individuo

  16. DEFINIZIONE DI DROGA Perché una sostanza sia inclusa tra le”droghe” è necessario che: • Sia autosomministrata dalla persona • Provochi la stimolazione del sistema mesolimbico del cervello (circuito di reward)

  17. DIPENDENZA “PSICOLOGICA” Caratterizzata dal “craving” (bramosia irrefrenabile) per la sostanza. E’ la causa di: • comportamento di ricerca compulsiva della sostanza • ricadute a distanza.

  18. CRITERI DI CLASSIFICAZIONE c. giuridicilegali / illegali c. di “pericolosità”leggere / pesanti c. di preparazionenaturali / sintetiche c. farmacologicicaratteristiche strutturali e farmacodinamiche c. di modalità d’azioneeccitanti / sedative

  19. CRITERI GIURIDICI Risentono delle legislazioni dei singoli Stati. Ogni società accetta alcune sostanze come lecite e ne condanna altre come illecite. Nel mondo occidentale alcol etilico e nicotina sono ammesse, in Medioriente cannabis e khat sono tollerati e l’alcol è proibito, nei paesi andini le foglie di coca sono usate per poter lavorare alle alte quote

  20. “droghe pesanti”: Oppiacei Cocaina Amfetamine Allucinogeni Barbiturici Alcol Etilico “droghe leggere”: Cannabinoidi Nicotina Caffeina Solventi volatili CRITERIO DI PERICOLOSITÀ Questa classificazione si presta a molte critiche ed ha generato sottovalutazione della reale tossicità delle droghe “leggere”

  21. CRITERI DI MODALITÀ DI AZIONE • Stimolanti: Cocaina, Amfetamine, Ecstasy, Nicotina, Canapa indiana, … • Depressive: Oppio e derivati, Benzodiazepine, … • Ipnotici: Barbiturici, Analgesici, Benzodiazepine, … • Psichedeliche: LSD, Mescalina, …

  22. LE SOSTANZE Effetti, tossicità.

  23. EROINA Polvere finissima o granulare di colore bianco, bruno o rossastro, solubile in acqua. Si assume per via nasale, fumata, IM o EV. Subito dopo l'assunzione produce una potente euforia che svanisce dopo pochi minuti per lasciare il posto ad uno stato di rilassamento e di benessere con scomparsa di ansie e dolori.

  24. COCAINA Polvere bianca o biancastra, fine, raramente umida. Si assume per via nasale, EV o fumata (crack). Provoca una breve ed intensa sensazione di piacere seguita da un periodo caratterizzato dalla rimozione dei dubbi e dall’aumento della stima e della fiducia in se stessi con sensazione di essere più creativi, competenti, produttivi e forti.

  25. CANNABIS Infiorescenze e foglie seccate (Marijuana), o resina e fiori pressati (Hashish) o liquido oleoso (Olio di hashish). Viene fumata da sola o con tabacco in sigarette o apposite “pipe” (chilum, narghilè); può essere assunta per via orale. Provoca dapprima secchezza alla gola, sete e midriasi con alterazione di vista, udito, odorato, tatto e gusto (più acuti). Segue una fase di eccitazione sensitiva e motoria i cui aspetti variano soggettivamente

  26. ECSTASY Compresse di varia forma e colore. Viene assunta per via orale. Provoca effetti di eccitamento e di natura psichedelica, maggior capacità di comunicare con gli altri, aumento del desiderio sessuale, potenziamento delle sensazioni e delle percezioni. Provoca anche esperienze depersonalizzanti, lievi disturbi delle percezioni sensitive nonchè, a volte, stati di psicosi con allucinazioni della durata di diverse ore e insonnia pronunciata.

  27. AMFETAMINA Compresse o capsule di varia forma e colore. Viene assunta per via orale. Provoca aumento dell'attenzione e maggiore resistenza alla fatica, netta esaltazione dell'umore, aumento dell'iniziativa personale, marcata euforia. Le amfetamine liberano l'aggressività fino al punto che l'assuntore può arrivare a stadi di delirio, di allucinazione, di panico, con tendenza al suicidio e all'omicidio. Presente inoltre, un marcato effetto anoressizzante.

  28. ALLUCINOGENI Naturali (derivati da vegetali) e di sintesi (sotto forma di polveri, fogli gelatinosi, “francobolli”). Assunti per via orale. Hanno una enorme potenza sulla psiche umana, rendendo possibile la percezione di allucinanti fantasmagorie. Provocano una deviazione delirante del giudizio con distorsione della realtà. Inducono allucinazioni o illusioni, stati confusionali o di depersonalizzazione.

  29. ALLUCINOGENI(effetti 1) Effetti immediati: Alterazione del pensiero, dell’umore, della percezione sensitiva. “Espansione” della mente con esperienze trascendentali quasi religiose. Esperienze “fuori dal corpo”, modificazione della percezione corporea, senso di distacco. Facilità di comunicazione e socializzazione. Effetti a breve termine: Percezione distorta del tempo, dello spazio, del movimento. Amplificazione della sensibilità ai suoni e al tatto. Ansia, disorientamento, vertigine, depressione e paranoia, associato a senso di forza e di invulnerabilità. Diminuzione della capacità di guidare o manovrare macchinari.

  30. ALLUCINOGENI(effetti 2) Effetti a lungo termine: Sviluppo rapido di tolleranza e, per alcune sostanze, di forte dipendenza psicologica. Episodi di “flashbacks” (che consistono nel riprovare in maniera realistica le sensazioni sperimentate in una assunzione precedente, anche a distanza di giorni o mesi) con conseguente disorientamento e angoscia.

  31. LE CONSEGUENZE SULLA SALUTE DELLA DIPENDENZA Effetti psicologici ed effetti avversi sulla salute correlati all’uso di: • Cannabis • Amfetamine • Cocaina • Eroina

  32. IL DOPING Un problema sommerso o emergente (a seconda dei punti di vista)

  33. COS’È IL DOPING Dall’inglese “To Dope” = Drogare Assunzione o somministrazione ad atleti o ad animali di sostanze illecite che migliorano artificialmente le prestazioni in gara. Non esiste una classificazione unitaria: ogni federazione sportiva prevede una propria lista di sostanze proibite.

  34. ALCUNE SOSTANZE DOPANTI • Stimolanti: Cocaina, Amfetamine, Efedrina, Caffeina, … • Anabolizzanti:Testosterone,Nandrolone, Stanatolo, Tetraidrogestrinone, … • Ormoni Peptidici e analoghi: Ormone della crescita (GH), Eritropoietina (Epo), Insulina, Corticotropina (ACTH), … • Altri: Diuretici, Betabloccanti, Corticosteroidi, Alcol, Autoemotrasfusione, …

  35. DOPING E DIPENDENZA In entrambi i casi viene utilizzata una sostanza a scopo non terapeutico con rischi per la salute. In entrambi i casi vengono messi in atto azioni specifiche allo scopo di non essere individuati come “utilizzatori”. In entrambi i casi nella prima fase non c’è la consapevolezza di avere un “problema” (questa prima fase può durare molti anni o indefinitamente).

  36. CARATTERISTICHE DEL “DOPATO” Segue la filosofia della “scorciatoia” per ottenere risultati che altrimenti costano sacrifici quando ottenuti per la via “fisiologica”. Considera lecito il ricorso all’aiuto “chimico”, giustificando tale convinzione con l’ampia diffusione del fenomeno. Rifiuta la diagnosi di Dipendente/Abusatore di sostanze e del possibile invio a struttura specialistica.

  37. POTENZIALI “DOPATI” Sportivi a livello agonistico (sia professionisti che dilettanti). Persone che svolgono attività sportiva a livello non agonistico. Persone con attività lavorativa “impegnativa” sia a livello fisico che mentale (es. camionista, progettista). Qualunque altra persona sensibile a messaggi pubblicitari che promuovano “integratori” di qualsiasi tipo

  38. LA VULNERABILITÀ Chi è a rischio per dipendenza da sostanze

  39. 4 DOMANDE “SEMPLICI” 1. Perché le persone utilizzano droghe? 2. Perché alcune ne diventano dipendenti? 3. Esistono delle condizioni e dei fattori di rischio prevedibili? 4. Si può agire su questi fattori e prevenire le dipendenze?

  40. CAUSE DELLA VULNERABILITÀ(1) 1 FATTORI BIOLOGICI & GENETICI 2 3 FATTORI PSICHICI E COMPORTAM. FATTORI SOCIO-AMBIENTALI

  41. CAUSE DELLA VULNERABILITÀ(2)

  42. VULNERABILITÀ ALL’ADDICTION(1) Condizione dell’individuo per la quale vi è un maggior rischio ad esprimere un comportamento d’assunzione reiterato con sviluppo di dipendenza, in presenza di disponibilità di sostanze d’abuso La vulnerabilità può avere basi congenite ed acquisite

  43. VULNERABILITÀ ALL’ADDICTION(2) non è sinonimo di predeterminazione, non deve essere intesa come una condizione la cui esistenza farà sì che l’individuo diventi sicuramente TD. il rischio derivante dai fattori neurobiologici può essere controllato da fattori psichici, educativi ed ambientali

  44. LA VULNERABILITÀ PUÒ ESSERE: TEMPORANEA:dipendente soprattutto da fattori ambientali (generatori di stress con disagio psichico reattivo) PERMANENTE:dipendente soprattutto dai fattori biologici (sistemi neuro endocrini alterati)

  45. I TRATTI DI PERSONALITÀ La personalità è un sistema complesso che può essere scomposto nelle dimensioni psicobiologiche del Temperamento e del Carattere (Cloninger, 1994). I tratti di personalità inducono una variabilità dei comportamenti individuali e possono riflettere una differente funzionalità cerebrale. Si ritiene che le dimensioni del temperamento siano ereditabili e determinate neuro-biologicamente mentre le dimensioni del carattere sarebbero influenzate dai fattori socio- culturali.

  46. TEMPERAMENTO Rappresenta la risposta emozionale alle esperienze, è geneticamente determinato ed è tendenzialmente costante nella vita. Le Dimensioni Temperamentali previste nella teoria di Cloninger sono quattro: • Novelty Seeking (ricerca delle novità) • Harm Avoidance (evitamento del danno) • Reward Dependence (dipendenza dalla ricompensa) • Persistence (persistenza)

  47. DIMENSIONI TEMPERAMENTALI Novelty Seeking (NS): soggetto alla continua ricerca di nuovi stimoli - in relazione all’attività della dopamina Harm Avoidance (HA): soggetto che cerca di evitare situazioni dannose - in relazione alla funzione della serotonina Reward Dependence (RD): soggetto dipendente dalle gratificazioni - in relazione all’attività della norepinefrina Persistent (P): soggetto tenace che affronta le difficoltà con costanza - in relazione all’attività della norepinefrina

  48. CARATTERE Definisce il concetto del sé e le differenze individuali nelle mete e nei valori, che influenzano le intenzioni, le scelte e il significato dell’esperienza esistenziale. E’ influenzato dall’apprendimento socioculturale, modificabile nel corso della vita. Le Dimensioni del Carattere previste nella teoria di Cloninger sono tre: • Self Directedness (autodeterminazione, senso di responsabilità) • Cooperativeness (capacità di collaborazione, solidarismo) • Self Trascendence (autotrascendenza)

  49. DIMENSIONI DEL CARATTERE Autodeterminazione: senso di responsabilità, convinzione di poter autodefinire e mantenere le proprie scelte di comportamento (locus of control interno). Capacità di collaborazione: capacità espressa di cooperare con i propri pari nel raggiungimento di obiettivi e collaborare alla costruzione di “imprese” comuni. Essere tollerante verso gli altri con comportamento alla ricerca di intese. Autotrascendenza: capacita di speranza, spinte spirituali, di pensiero positivo con atteggiamento trascendente profondo, attento agli aspetti morali, forte percezione del futuro, capacità di andare “oltre a se”.

  50. TRATTAMENTO COGNITIVO-COMPORTAMENTALE Il modello cognitivo è uno strumento euristico estremamente utile, attraverso il quale è possibile concettualizzare e spiegare i fenomeni del mantenimento dell’abuso di sostanze e della ciclica tendenza alle ricadute.

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