190 likes | 314 Views
Il Valore Aggiunto della Coopera z ione di Inserimento Lavorativo di P. Venturi e R. Villani . Seminario Regionale di Federsolidarietà Emilia-Romagna Lunedì 7 febbraio 2011, Palazzo Confcooperative –BOLOGNA. Elementi di contesto. Ridefinizione dei paradigmi economici
E N D
Il Valore Aggiunto della Cooperazione di Inserimento Lavorativo di P. Venturi e R. Villani Seminario Regionale di Federsolidarietà Emilia-Romagna Lunedì 7 febbraio 2011, Palazzo Confcooperative –BOLOGNA
Elementi di contesto • Ridefinizione dei paradigmi economici • Evoluzione del sistema di welfare • Modificazione dei soggetti e degli ambiti territoriali delle politiche
Ridefinizione dei paradigmi economici Fig.1 - Pil per abitante e livello di soddisfazione in Italia Fonte: lezione magistrale del Governatore della Banca d’Italia Draghi Ancona 5 novembre 2010
Ridefinizione dei paradigmi economici • indipendenza fra gli indicatori di percezione soggettiva della qualità della vita e le misure quantitative di reddito e ricchezza • superamento del PIL e nuovi indicatori di benessere • commissione Stiglitz-Sen-Fitoussi “Commissione sulla Misurazione della Performance Economica e del Progresso Sociale” • I. Standard materiali di vita (reddito, consumi e ricchezza); • II. Salute; • III. Istruzione; • IV. Attività personali compreso il lavoro ; • V. Opinione politica; • VI. Integrazione e relazioni sociali;. • VII. Ambiente (presenti e future condizioni); • VIII. Insicurezza, di tipo economico, nonché di natura fisica.
Evoluzione del sistema di welfare • Crisi dei sistemi di welfare come quello italiano (e più in generale dell’Europa continentale): • la crescente difficoltà a dare risposte attraverso erogazioni monetarie (pensioni, sussidi vari, redditi di cittadinanza, ecc.) piuttosto che sull’offerta di servizi; • la crescente differenziazione dei bisogni (a tutti i livelli: per generi, ambiti territoriali, etc.) che ha reso via via sempre più inefficaci le risposte standardizzate offerte dalle pubbliche amministrazione
Evoluzione demografica traino dei nuovi bisogni • nel 2030, popolazione over 65 pari a 26% (+35% in venti anni) • nel 2040, persone con malattie cronico degenerative o disabilità pari a 6,7 (10,7%); nel 2010 pari a 4,1 (6,7%) • nel 2030, il tasso di dipendenza anziani sarà pari a 43,7% (nel 2010 risulta pari a 30,9%) e creerà un forte squilibrio del sistema pensionistico • La spesa sociale è pari al 27,8% del PIL (media europea 26,4%) • La spesa pensionistica pesa relativamente molto sulla spesa sociale: 3.404 € pro-capite su un totale di €5.880 (media europea 2.504 €) Fonte: Censis 2010
Fig. 2 - Possibili modalità di sviluppo del Welfare State • Fonte: Pestoff, V. (2005) Beyond the Market and State. Civil Democracy and Social Enterprises in a Welfare Society,Aldershot, UK and Brookfield, NJ.
Evoluzione del sistema di welfare • Welfare ad un bivio: • un pluralismo societario, in cui i soggetti dell’economia sociale acquisiscono un ruolo di rilievo, come alternativa al pubblico o al privato for profit; • una privatizzazione dominante, in cui la sfera for profit andrà a sostituire il ruolo finora assunto dallo Stato, senza modificare il ruolo complementare assunto dai soggetti dell’economia sociale.
Soggetti e ambiti territoriali di policy Duplice spinta delle politiche Crescita dell’incidenza della politica comunitaria Indebolimento del livello statale Processo federalista Rilevanza e autonomia del livello regionale nella definizione dei modelli di welfare
Riconoscimento del ruolo delle OES • Riconoscimento delle istituzioni comunitarie del ruolo delle OES: • Risoluzione del Parlamento Europeo “Rapporto sull’Economia Sociale”, approvato il 19 febbraio 2009 • Single market act
Quale approccio da parte della cooperazione sociale? • Contesto: • Ridefinizione dei paradigmi economici • Evoluzione del sistema di welfare • Modificazione della cornice di policy • Approccio difensivo: perimetrare e difendere la nicchia acquisita • Approccio pro-attivo:affermazione e perseguimento di una democrazia economica e di un welfare plurale: • superamento del modello dualistico Stato-Mercato • costruzione di mercati di qualità sociale • individuazione e comunicazione delle specificità e del valore aggiunto da parte delle OES
Cooperative di tipo B e innovazione sociale • La cooperazione di inserimento lavorativo rappresenta un rilevante esempio di innovazione sociale, definita come “una soluzione innovativa a un problema sociale, più efficace, efficiente, sostenibile e giusta di quelle esistenti, che produce valore per la società nel suo complesso piuttosto che per i singoli individui”
Phillis James A. Jr., Deiglmeier Kriss, Miller Dale T., Rediscovering Social Innovation, in “Stanford Social Innovation Review”, Fall 2008, 6, 4, Stanford, p. 36
Specificità della cooperazione sociale di inserimento lavorativo
Produzione di valore aggiunto Aiccon 2010, Venturi P., Villani R., Valore aggiunto prodotto delle organizzazioni dell’economia sociale
Produzione di valore della cooperazione sociale di inserimento lavorativo: esemplificazione
Misurazione del valore aggiunto • Valore economico: • risparmio per la pubblica amministrazione € 7000 • Valore sociale: ? • Valore culturale:? • Valore istituzionale:?
Implicazioni • Evitare la tentazione alla “prassi del risparmio” • Rischio di isomorfismo della dimensione sociale a quella economica • tensione verso un modello di cooperazione residuale e strumentale • La cooperazione di inserimento ha interesse a conoscersi meglio tramite: • produzione sistematica di dati quantitativi e qualitativi (autoproduzione della singola cooperativa e processi consolidati di aggregazione di dati sui vari livelli territoriali) • definizione di una metrica che quantifichi il valore aggiunto apportato dalla cooperazione di inserimento lavorativo nelle sue varie dimensioni
GRAZIE! AICCON Ricerca – www.aiccon.it