300 likes | 439 Views
Le vicende politiche dal dopoguerra al centro sinistra. Di Giovanni De Luna. Due nodi storiografici fondamentali. La presenza, in un lasso di tempo di soli vent’anni, di due “Italie” molto diverse
E N D
Le vicende politiche dal dopoguerra al centro sinistra Di Giovanni De Luna
Due nodi storiografici fondamentali • La presenza, in un lasso di tempo di soli vent’anni, di due “Italie” molto diverse • La strettissima interdipendenza tra i mutamenti della società italiana e i mutamenti della vita politica, in particolare come le forme della politica tendano a seguire i cambiamenti della società, non a prevederli e a prevenirli
Le due “Italie”: 1948-1958 • L’Italia del’48 dal punto di vista economico, sociale e di mentalità è simile all’Italia di inizio secolo • L’Italia del ‘58 è drasticamente diversa ed è più simile all’Italia di fine secolo.
L’Italia del ‘48 • La povertà è la stigma di questo periodo: • 2.000.000 di case distrutte • 1.600.000 disoccupati • Produzione industriale pari a 1/3 rispetto a quello dell’anteguerra • 42% di agricoltori, al sud si arriva anche al 73%
L’Italia del ‘48 • 38% delle famiglie non consuma carne • Il 15% non consuma zucchero • Il 12,9% è analfabeta (quasi 0 a nord, 25% al sud) • La mortalità infantile è pari a 108 su mille in Basilicata, del 41 in Liguria • Nel ’46 al sud il 64% vota per la monarchia
L’Italia del ‘48 • Al nord il 64,8% vota per la repubblica • Ordine pubblico tra gennaio 48 e settembre 54: 75 militanti di sinistra uccisi in conflitti a fuoco con la polizia, 5104 feriti, 148.269 arrestati, 61.243 condannati a pene detentive.
L’Italia del ‘48 • E’ dunque evidente che l’Italia è un paese diviso in due dove una parte è decisamente più povera dell’altra. • Anche le difficoltà dovute alle infrastrutture per le comunicazioni impediscono la nascita di un mercato nazionale favorendo invece comunità legate alla propria autosufficienza • Al Nord il processo di ricostruzione e di sviluppo sarà molto più rapido
Il fallimento del fascismo • Quanto detto ci fa capire come uno degli obiettivi fondamentali del fascismo: la nazionalizzazione degli italiani sia fallito.
L’Italia tra passività e dinamismo • Soprattutto al sud è l’immobilismo a farla da padrone (La terra trema di L. Visconti) • Al nord esistono delle isole di dinamismo: • Il triangolo industriale • Quei soggetti sociali che durante la guerra e la Resistenza si erano segnalati come protagonisti attivi
L’Italia tra passività e dinamismo • Gli operai del nord che già nel 43 – 44 avevano dato vita a scioperi e occupazioni durante l’occupazione nazista • Molte donne che erano entrate in fabbrica quando gli uomini erano al fronte, che avevano collaborato con la resistenza, che avevano imparato l’arte di arrangiarsi con la “borsa nera”
Società e politica • Molte di queste isole di dinamismo si raggrumano, nel dopoguerra, attorno alla politica. • La frattura della Resistenza produce una classe dirigente che non si era legittimata nelle segreteria dei partiti, ma direttamente sulle proprie capacità
Società e politica • In questo momento storico la politica è più avanti della società civile • Lo dimostra la capacità di elaborare una Costituzione di altissimo livello. • Certo la politica “burocratica” non è assente, ma in quel momento è messa all’angolo da queste forze dinamiche
Società e politica • Le cifre inerenti all’ordine pubblico sembrerebbero suggerire invece l’immagine di un’Italia profondamente lacerata e conflittuale • In realtà se si riconducono quelle cifre nella dimensione complessiva dell’Italia e soprattutto dell’Italia della vita quotidiana quelle differenze tendono a scomparire
Società e politica • Sul piano dei valori concreti il contadino meridionale e l’operaio del nord si assomigliano molto. • Lo stesso PCI aveva in mente un modello antropologico che si fondava sui valori della monogamia, della fedeltà al lavoro e ai processi produttivi e dotato di una forte moralità non molto diversa da quella del padre di famiglia della tradizione cattolico-rurale.
Società e politica • Si possono avere idee opposte per quanto riguarda la grande politica ma sul piano dei valori concreti (le gerarchie sessuali, i rapporti uomo-donna, i ruoli all’interno della famiglia) le differenze quasi si annullano.
Fratture e continuità • Quest’Italia ha in sé più continuità che fratture con il fascismo • Rotture: • Istituzionale, dalla monarchia alla repubblica • Forme di governo, dalla dittatura alla democrazia • Modelli di partito, dal partito unico al pluralismo
Fratture e continuità • Continuità: • Esistenza collettiva • Quadri mentali • Riferimenti culturali • (Si vedano le canzoni di Sanremo, film come: Catene, I figli di nessuno)
Una nuova Italia • Quest’Italia scompare nel giro di 10 anni dal ‘51 al ’61 • 5.000.000 di Italiani cambiano residenza • La manodopera in agricoltura scende dal 42% al 21% con un grande esodo dalle campagne alle città
Una nuova Italia • La famiglia, pietra angolare dell’Italia fascista e cattolica, viene scompaginata. • Una vera e propria disintegrazione geografica e sociale di un mondo, non cambiano solo le modalità produttiva, cambiano in maniera radicale anche le relazioni tra le persone.
Una nuova Italia • Nel 1951 Ugo La Malfa, ministro del commercio estero decide unilateralmente di ridurre le tariffe doganali. L’Italia entra nel mercato internazionale. • La Confindustria avversa questa decisione, ma l’Italia, in alcuni settori:elettrodomestici, beni di consumo durevoli, diventa competitiva
Una nuova Italia • Le cifre del boom sono eccezionali: 120% in più di reddito nazionale in 10 anni, nel 59 la lira riceve l’oscar delle monete internazionali • Dietro a queste cifre c’è però anche un enorme mutamento del quadro mentale degli italiani
Una nuova Italia • Alcuni eventi lo confermano:1958, approvazione della legge Merlin per l’abolizione delle “case chiuse”. La legge era stata proposta nel ‘48 • Morte di Pio XII ed elezione al soglio pontifico di Giovanni XXIII • Vittoria al festival di Sanremo di Modugno con : “Nel blu dipinto di blu”.
Società e politica • Questi cambiamenti sociali incidono profondamente sulla politica • I governi centristi della DC ben si confacevano con la staticità precedente anni. • La Dc del dopoguerra, infatti, ben rappresentava i valori guida della società italiana
Società e politica • Il plebiscito che accompagna la vittoria della DC il 18 aprile del 48 si fonda anche su questo. • Dl 58 al 63 a seguito dei profondi mutamenti sociali cui abbiamo fatto riferimento si ridefiniscono tutti gli equilibri politici
Società e politica • Nel 60 il governo Tambroni cerca di opporsi a questi cambiamenti alleandosi con il MSI. I risultati sono disastrosi • Si originano scontri di piazza, la polizia spara e ci sono vittime. • Le forze politiche sono costrette a fare i conti con la mutata situazione
Società e politica • Le forze politiche attraversano crisi profonde • L’MSI è lacerato al proprio interno dallo scontro tra il segretario Michelini che vuole essere un interlocutore rispettabile per la DC e Almirante che incarna la destra sociale, movimentista e sovversiva
Società e politica • Il PCI è profondamente diviso dai fatti del 56 e dalla destalinizzazione • La Dc si scompone, al proprio interno, in numerose correnti che comprendono le tendenze più varie: dalla dimensione tecnocratico efficientistica di Saraceno e Vanoni alla corrente cosiddetta “Vespa” che comprende 80 deputati assolutamente contrari a qualsiasi apertura alla sinistra
Società e politica • Il Psi si divide sulla possibilità di partecipare a governi alleandosi con la DC. Nel 64, con l’ingresso dei socialisti nel governo, la corrente di opposizione fuoriesce formando lo PSIUP.
Società e politica • Il passaggio dal centrismo al centrosinistra segna la volontà della politica di adeguare il governo del paese alle nuove esigenze che si manifestano. • E’ la stagione dei grandi progetti di riforma
Società e politica • Questo passaggio non è affatto indolore. • Le forze del vecchio ordine si ribellano, è del 1964 il tentativo di colpo di stato del Generale De Lorenzo. • Sarà molto difficile per il centrosinistra fare i conti con questi nemici interni che sono ancora molto forti nell’apparato dello stato