1 / 30

Le Reti per il paziente oncologico: vantaggi e limiti

IL POTERE DEL CITTADINO E DEL PAZIENTE NELLE SCELTE SULLA SALUTE IL CASO DELL’ONCOLOGIA Milano, 25 settembre 2012. Le Reti per il paziente oncologico: vantaggi e limiti. Mario Giovanni Melazzini Maurizio Bersani UO Programmazione e Sviluppo Piani – DG Sanità Regione Lombardia.

lana
Download Presentation

Le Reti per il paziente oncologico: vantaggi e limiti

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. IL POTERE DEL CITTADINO E DEL PAZIENTE NELLE SCELTE SULLA SALUTE IL CASO DELL’ONCOLOGIA Milano, 25 settembre 2012 Le Reti per il paziente oncologico: vantaggi e limiti Mario Giovanni Melazzini Maurizio Bersani UO Programmazione e Sviluppo Piani – DG Sanità Regione Lombardia

  2. ComplessitàSistema sanitario e sociosanitario Capacità di assistere e curare competenze, abilità, sensibilità individuali e interazione organizzativa Natura delle patologie stadio ed evoluzione necessità assistenziali • Offerta • produce prestazioni Domanda popolazione che esprime bisogno di salute • Finanziamento raccoglie e distribuisce le risorse necessarie

  3. La Regione Lombardia • 23.863 Kmq, 9.920.000 ab. • 145.000 operatori sanitari • 8.150 MMG e PLS • 2.500 farmacie • 220 ospedali, 24 IRCCS • 6 Università • 15 ASL • 2.600 strutture ambul. Priv. • 4,5 pl x 1.000 ab.

  4. La Regione Lombardia • 17.8 Mld € budget 2012 • 1.9 Mln ricoveri • 160 Mln prestazioni ambul. • 60 Mln ricette farmac. • 10% mobilità attiva (onco e cardio) • 3.8% mobilità passiva

  5. Gli ospedali e le altre strutture che operano in sanità si configurano come organizzazioni caratterizzate da elementi di complessità peculiari che le distinguono da tutte le altre organizzazioni per quel che riguarda le scelte di progettazione e le forme organizzative adottabili. La conoscenza rappresenta il fattore produttivo più rilevante Il corretto svolgimento dell’attività richiede l’intervento di un numero elevato di professionisti e unità complesse L’attività richiede l’impiego di tecnologie composite e risorse di varia natura In fase di progettazione deve essere considerata la più elevata necessità di integrazione, prevedendo la creazione di contesti cooperativi in cui l’azione organizzativa sia continuamente e adeguatamente coordinata intorno alle esigenze della persona umana Le Organizzazioni Sanitarie

  6. Fattori di complessità organizzativa delle OO. Sanitarie Progressiva specializzazione e frammentazione delle conoscenze Differenziazione dei processi interni Elevata interdipendenza Autonomia professionale e policentrismo decisionale Natura della conoscenza Le Organizzazioni Sanitarie

  7. Fattori di complessità organizzativa: DIFFERENZIAZIONE Elevata Complessità Ambientale Regole Istituzionali Legislative Culturali Ambienti Specifici Assistenza Amministrativo Tecnico Regole Tecniche Efficienza Efficacia • Organizzazioni Sanitarie • Specializzazione tecnica • Conoscenze utilizzate • Orientamenti cognitivi • Linguaggi e valori adottati delle U.O. Eterogenicità comportamentale Tempo e risorse per il coordinamento dell’attività trasversale (Assistenza) Le Organizzazioni Sanitarie

  8. Accelerazione processi apprendimento Specializzazione Complessità e difficoltà organizzative Interdipendenza Fattori di complessità organizzativa: INTERDIPENDENZA Area Sociosanitaria Strutture Riabilitative Assistenza Domiciliare Strutture Ospedaliere PAZIENTE Medici Specialisti Distretti Sanitari Servizi Ambulatoriali MMG - PLS Le Organizzazioni Sanitarie

  9. Fattori di complessità organizzativa: AUTONOMIA/POLICENTRISMO Specializzazione Interdipendenza Differenziazione si confrontano con La decisione da individuale e basata sulla scienza e coscienza evolve verso un processo decisionale collettivo e incrementale. Autonomia Professionale SCIENZA E COSCIENZA? ne consegue Policentrismo Decisionale I meccanismi di coordinamento si basano su standard assistenziali e percorsi diagnostico terapeutici Influenze sulla decisione clinica EBM Vincoli economici Le Organizzazioni Sanitarie

  10. Fattori di complessità organizzativa: NATURA DELLA CONOSCENZA Le risorse umane e le relative conoscenze e capacità sono fattore critico di successo per le organizzazioni “knowledge-based” come quelle sanitarie. Conoscenza tacita Trasferibile attraverso l’osservazione degli attori che la detengono/producono Conoscenza esplicabile Trasferibile attraverso linguaggi alfanumerici Adozione di strumenti di coordinamento adeguati e peculiari, in grado di favorire in maniera continua il trasferimento e la successiva combinazione delle conoscenze. La ricerca e le evidenze scientifiche sono considerate le principali fonti di ispirazione delle decisioni operative negli ospedali e organizzazioni sanitarie. La traslazione delle conoscenze in azioni necessaria per una pratica clinica basata sulle prove di efficacia (Evidence Based Health Care) rappresenta uno dei principali dilemmi affrontati e non risolti per il reale governo delle organizzazioni sanitarie. Le Organizzazioni Sanitarie

  11. Mutamenti Istituzionali Nuove Tecnologie Evoluzione Epidemiologica Organizzazioni Sanitarie Logica della Rete Coordinamento Intra ed interorganizzativo Attori Professionisti e organizzazioni complesse • Risponde a: • Progressiva specializzazione • Esigenza di integrazione delle autonomie Progressiva Specializzazione Competenze Integrate Evoluzione verso le Reti Sanitarie

  12. Ma cos’è una Rete Sanitaria? Meccanismo di Coordinamento Modello Strutturale COORDINAMENTO AZIONE ORGANIZZATIVA FORMA ORGANIZZATIVA Modello organizzativo che utilizza meccanismi di coordinamento tra attori sociali (semplici o complessi) differenti da quelli gerarchici o economici. Implica la presenza di attori che mantengono gradi di autonomia e discrezionalità della propria azione (Ruolo). Rinunciano all’opportunismo delle loro relazioni che vengono coordinate dalla mutualità e fiducia reciproca. Reti Sanitarie

  13. Esempi Lazio Ospedali di Riferimento e Satelliti Emilia Romagna Ospedali HUB e ospedale SPOKE Lombardia Ospedali metropolitani (EUOL) Lombardia, Piemonte Reti di Patologia (ROL, REL, RENE) Toscana Aree Vaste Marche Azienda Sanitaria Unica Regionale Azienda Regionale Emergenza Urgenza Lombardia Lombardia Rete STEMI Lombardia Rete STROKE Reti Sanitarie

  14. Sistema informativoIL Progetto CRS-SISS • La Regione Lombardia ha dato avvio, nel 1999, al Progetto SISS con l’obiettivo di costituire un sistema sicuro e tecnologicamente avanzato, all’interno del quale poter scambiare informazioni certificate digitalmente relative alle prestazioni ed ai servizi socio-sanitari erogati all’interno del SSR. • Oggi il Progetto SISS costituisce l’infrastruttura di base hardware e software su cui si poggiano o a cui dovranno convergere tutti i sistemi informativi a supporto della Socio-Sanità.

  15. F.S.E. RETE EU Territoriale REL Rete nefropatie EPI-network Malattie rare Rete udito Rete neonatologia ROL EUOL Registro STEMI Registro STROKE Piattaforma delle reti SISS Reti Sanitarie Regionali

  16. Fascicolo Sanitario Elettronico

  17. Fascicolo Sanitario Elettronico 1 Milione di referti Ospedalieri pubblicati/mese 62 Milioni Prescrizioni/anno 93% MMG/PLS Oltre 9,4 milioni di CRS distribuite 100 mila consultazioni/mese

  18. FSE e Reti di Patologia • Le Reti di Patologia rappresentano una naturale evoluzione del Progetto CRS-SISS  i documenti prodotti nell’ambito delle Reti di Patologia contribuiscono a “popolare” il Fascicolo Sanitario Elettronico. • La Rete Oncologica Lombarda - ROLrappresenta la prima realizzazione di Rete di Patologia all’interno del Fascicolo Sanitario Elettronico. • Le Reti di PatologiaGarantiscono equità di accesso alla prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione della patologia, intesa come possibilità del cittadino di usufruire di tutte le risorse presenti sul territorio regionale, nel rispetto della libertà di scelta REPARTO VIRTUALE (Rete di patologia) REPARTO VIRTUALE (Rete di patologia) REP n REP n REP n REP n REP 1 REP 1 REP 2 REP 2 REP n REP n REP 2 REP 2 REP 1 REP 1 REP 1 REP 1 REP 2 REP 2 EE 1 EE 1 EE 2 EE 2 EE n EE n Enti Erogatori Enti Erogatori

  19. Stato di Salute Del Paziente Eventi Sanitari Rilevanti Referti Visite Specialistiche Esiti Diagnostici Ospedale Casa di Cura Specialista Diagnostica MMG/PLS Fascicolo Sanitario Elettronico

  20. Il Percorso Diagnostico Terapeutico In concomitanza di patologie dove l’obiettivo è quello di stabilizzare e mantenere al meglio le condizioni di salute del paziente, risulta indispensabile una forte collaborazione tra i medici ospedalieri e le cure primarie. Il FSE mette a disposizione una “cartella” specifica per la patologia del paziente. Root Folder PDT Oncologico Documento Indagini Diagnostiche

  21. Sistema di gestione PDT

  22. Relazione Attori – FSE FSE MMG/PLS Specialisti A.O. Specialisti A.O. MMG Specialisti A.O. Specialisti A.O. Reti di Patologia PdT Patient Summary

  23. VANTAGGI • Consultazione propria storia clinica • Diminuzione di accesso presso le strutture ospedaliere • Libertà di scelta medico “che ha in cura” CITTADINI • Tempestività delle Informazioni • Condivisione informazioni con altri specialisti • Diminuzione errori di intervento OPERATORI

  24. Rete tecnologica Rete territoriale Rete ospedaliera Rete organizzativa Rete clinica Rete scientifica Rete per la ricerca Rete formazione • Attenzione verso il cittadino posto al centro del sistema via realizzazione delle reti di patologia, • aggregazione di strutture • comunità clinico-culturali abbinate • infrastrutture di supporto. Reti Sanitarie Regionali

  25. Manager/Gerarchia Individuo – esperto Regole e contratti Sistemi lineari/rigidi …… Leader/Networks informali Gruppo - team Negoziazione Sistemi dinamici ………. NETWORKS DI PATOLOGIA RETE: Modello tradizionale:

  26. Rete Oncologica Lombarda 22 DIPO DIPO Vimercate DIPO Monza DOM (8 DIPO) Reti Sanitarie Regionali

  27. Rete Oncologica Lombarda Ente Attuatore FONDAZIONE IRCCS ISTITUTO NAZIONALE DEI TUMORI Comunità Medici lombardi operanti in oncologia Coordinatori di Patologia Definizione linguaggio sintattico e semantico per dimissioni e referti Definizione LLGG Valutazioni di Appropriatezza Reti Sanitarie Regionali

  28. Rete Oncologica Lombarda Reti Sanitarie Regionali

  29. Reti Sanitarie RegionaliLe reti di patologia nella strategia gestionale della Regione Lombardia.Conclusioni L’organizzazione in rete costituisce un passaggio qualificante e in grado di garantire omogeneità territoriale per le attività di diagnosi e di cura per patologie caratterizzate da elevata complessità, consente al paziente di orientarsi in modo sempre più consapevole all'interno di percorsi assistenziali di tipo specialistico di elevata complessità favorisce la diffusione di conoscenze tra i professionisti - specialisti, MMG/PLS, altri professionisti - permettendo loro di indirizzarsi verso le opzioni terapeutiche più appropriate. Valorizza la progressiva specializzazione Promuove esigenza di integrazione delle autonomie professionali Prospettive Evoluzione organizzativa per garantire ulteriore integrazione dei professionisti attorno al paziente e alla specifica patologia Promozione della continuità di cura e integrazione ospedale/territorio Garantire un maggior ruolo attivo del paziente Valorizzazione del ruolo del Volontariato

  30. Grazie per l’attenzione

More Related