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BOLOGNA 06-06-05

BOLOGNA 06-06-05. STRATEGIA PER LE IMPRESE COOPERATIVE DI LEGACOOP AGROLIMENTARE. LE COOPERATIVE AGRICOLE IN ITALIA SONO CIRCA (?) 9000 FATTURATO CIRCA (?) 30 MD DI EURO CIRCA (?) UN MILIONE DI AZIENDE AGRICOLE ASSOCIATE 6 ASSOCIAZIONI DI RAPPRESENTANZA. IN FRANCIA 4000 50 MD EURO

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BOLOGNA 06-06-05

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Presentation Transcript


  1. BOLOGNA 06-06-05 STRATEGIA PER LE IMPRESE COOPERATIVE DI LEGACOOP AGROLIMENTARE

  2. LE COOPERATIVE AGRICOLE IN ITALIA SONO CIRCA (?) 9000 FATTURATO CIRCA (?) 30 MD DI EURO CIRCA (?) UN MILIONE DI AZIENDE AGRICOLE ASSOCIATE 6 ASSOCIAZIONI DI RAPPRESENTANZA

  3. IN FRANCIA 4000 50 MD EURO IN GERMANIA 4000 50 MD DI EURO IN SPAGNA 4000 15 MD DI EURO UN’UNICA ASSOCIAZIONE DI RAPPRESENTANZA

  4. ART 2 DELLO STATUTO DI OGNI COOPERATIVA SCOPO SOCIALE “ACCORPARE E VALORIZZARE LE PRODUZIONI DELLE IMPRESE AGRICOLE ASSOCIATE”

  5. LA COOPERATIVA SOCIETA’ DI PERSONE (IMPRENDITORI AGRICOLI) NON DI CAPITALI GOVERNANCE CONSEGUENTE

  6. CHE COSA STA’ SUCCEDENDO INTORNO A NOI? UN TEMPO DI MUTAMENTI STRAORDINARI PER RAPIDITA’ E DENSITA’

  7. L’ AMBIENTE COMPETITIVO • EVOLUZIONE DELLA CULTURA E DELLE ABITUDINI DI CONSUMO • I MERCATI:REGOLE E VINCOLI:PAC,WTO, ALLARGAMENTO, PEM • IL QUADRO ISTITUZIONALE: BRUXELLES, REGIONI ROMA RICERCA E INGEGNERIA GENETICA CONCENTRAZIONE E INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLA GRANDE DISTRIBUZIONE

  8. CONSUMI SICUREZZA QUALITA’ SI COMPRANO INFORMAZIONI PROCESSI RINTRACCIABILITA’ IDENTITA’ NON SI COMPRANO SOLO PRODOTTI ETICITA’

  9. DA “MANGIARE PER SOPRAVVIVERE” AD • “ALIMENTASI PER VIVERE: • SANI • SICURI • CONSAPEVOLI • EFFICIENTI • IN ARMONIA”

  10. L. FEUERBACH: “DIMMI COSA MANGI E TI DIRO’ CHI SEI”

  11. L’ALIMENTAZIONE ELEMENTO COSTRUTTORE DI “IDENTITA’” E DI “APPARTENENZA”

  12. LA MATRICE MERCATI/CONSUMI IDENTITA’ SICUREZZA QUALITA’ RINTRACCIABILITA’ ETICA PAC OCM WTO I NUOVI PERCORSI DEL CIBO ALLARGAMENTO ALS PEM

  13. NUOVA PAC: 1° DISACCOPIAMENTO 2° RISORSE QUANTITATIVAMENTE IMMUTATE FINO AL 213? 3° SVILUPPO RURALE E AGRICOLTURA MULTIFUNZIONALE

  14. WTO: 1° ELIMINAZIONE SOSTEGNI DISTORSIVI 2° LA QUESTIONE DELLE DENOMINAZIONI

  15. ALLARGAMENTO: IL BUDGET UE (A 25) PER LE POLITICHE DI COESIONE

  16. ALS PEM: OLIO ORTOFRUTTA CEREALI

  17. MERCATI ALLARGAMENTO PAC-OCM COMPETIZIONE TRA “MODELLI” DI AGRICOLTURA TRA “AREE DEL MONDO” W.T.O. PEM

  18. COMPETIZIONE ALL’INTERNO DI MERCATI: PIU’ GRANDI NELLA DIMENSIONE; PIU’ APERTI NELL’ACCESSO ; PIU’ COMPETITIVI PER I FATTORI MATERIALI; PIU’ SELETTIVI PER I FATTORI IMMATERIALI; PIU’ MULTIPOLARI; CON SOSTEGNI TENDENZIALMENTE CALANTI NELLE QUANTITA’; E MUTATI NELLE MODALITA’ DI EROGAZIONE; E PER GLI OBIETTIVI PERSEGUITI.

  19. IL CONTESTO E’ MULTIPOLARE (STATI UNITI CINA INDIA BRASILE MA ANCHE NELLA VECCHIA EUROPA SPAGNA IRLANDA) I FATTORI CRITICI DELLA COMPETIZIONE: I CONTENUTI DI VALORE (tecnologici, identitari) LA PRODUTTIVITA’ LA DIMENSIONE LA QUANTITA’ E QUALITA’ DELLE RETI D’IMPRESA LE ALLEANZE IMPRENDITORIALI IN UN CONTESTO SOVRANAZIONALE LA CONCORRENZIALITA’ DELLA ECONOMIA DEI SERVIZI

  20. IL CONTESTO ITALIANO FRAMMENTAZIONE IL MODELLO ITALIANO OGGI QUALITA’ INSUFFICIENTE DIMENSIONE DISTINTIVITA’

  21. L’AGROALIMENTARE ITALIANO HA GIOCATO A LUNGO UN RUOLO “ANTICICLICO” HA CONCORSO A LUNGO ALLA POSITIVITA’ DELLA BILANCIA COMMERCIALE E’ STATO IMPORTANTE PER L’AFFERMARSI DEL “MADE IN ITALY” 1992-2002 EXPORT + 120% IN VALORE +65% IN QUANTITA’ (circa 14% del pil agroalimentare) POI L’ARRESTO E DAL 2003 LA FLESSIONE

  22. OGGI: FLETTONO MEDIAMENTE IN TENDENZA DI MEDIO PERIODO: LA REDDITIVITA’ DELLA PRODUZIONE PRIMARIA (reddito dell’impresa agricola e zootecnica) IN MISURA DIFFERENTE MA IN TUTTE LE FILIERE LA REDDITIVITA’ DEL SEGMENTO INDUSTRIALE LA REDDITIVITA’ NEL 2004 DELLA GRANDE DISTRIBUZIONE SI E’ ARRESTATA LA CAPACITA’ DEL SETTORE DI INCREMENTARE LA FORMAZIONE DI VALORE

  23. FLESSIONE DEL VALORE GENERATO CRESCITA DEI CONFLITTI PER LA RIDISTRIBUZIONE (ortofrutta olio)

  24. IN TERMINI SCHEMATICI SI SONO AFFERMATI TRE MODELLI DI ECONOMIA INDUSTRIALE NELL’AGROALIMENTARE:

  25. “MODELLO PARMALAT”: L’UNICO ELEMENTO CREATORE DI VALORE : IL MARCHIO AZIENDALE: IL RESTO (IN PARTICOLARE LA MATERIA PRIMA) E’ : PURI FATTORI DI COSTO IL VALORE GENERATO TENDE A REMUNERARE IN VIA ESCLUSIVA, O COMUNQUE PREVALENTE, L’ELEMENTO CHE LO HA CREATO. IL MARCHIO AZIENDALE

  26. CRITICITA’ PREVALENTI: 1° TENDENZA ALLA “COMMODIZZAZIONE” (PRODURRE UN LITRO DI LATTE IN FONDO NON E’ MOLTO DIVERSO DAL PRODURRE UN TELEFONINO O UNA LAVATRICE) 2° SCARSA “DISTINTIVITA’”/”IDENTITA’” DEL PRODOTTO

  27. VANTAGGI PREVALENTI: 1° RAGGIUNGIMENTO DELLA DIMENSIONE 2° CONCENTRAZIONE DI RISORSE E AZIONI DI MARKETING

  28. “MODELLO VERONESI” (aia montorsi) FORTE INTEGRAZIONE VERTICALE: GESTISCE DIRETTAMENTE L’ALLEVAMENTO, L’ALIMENTAZIONE IL MACELLO, LA SUCCESSIVA FASE INDUSTRIALE

  29. CRITICITA’ PREVALENTI: 1° CONCENTRAZIONE DEL RISCHIO 2° ENORME FABBISOGNO DI RISORSE IMMOBILIZZATE E CIRCOLANTI 3° DURA RIGIDITA’ OPERATIVA 4° ALTA COMPLESSITA’ GESTIONALE

  30. VANTAGGI PREVALENTI: 1° IL CONTROLLO DELLA FILIERA 2° SOPRATTUTTO IN UN CONTESTO ESPANSIVO : IL CONTROLLO DELLA CATENA DI FORMAZIONE DEL VALORE

  31. “MODELLO RETE DI IMPRESE” LIBERI IMPRENDITORI PROTAGONISTI DI PROGETTI, ISPIRATI DALL’EVOLVERE DELLA CULTURA E DELLE ABITUDINI DI CONSUMO, A PIU’ MANI COMPOSTI, E CONDIVISI NEI RISCHI E NELLE OPPORTUNITA’

  32. L’IMPRESA CHE DISTRIBUISCE: L’IMPRESA CHE INDUSTRIALIZZA ; L’IMPRESA CHE ACCORPA LA MATERIA PRIMA LA VALORIZZA E LA INCAMMINA AL MERCATO; L’IMPRESA FORNITRICE DI SERVIZI; L’IMPRESA AGRICOLA PRODUTTRICE; “ORDISCONO E INTESSONO INSIEME LA RETE DI UN PROGETTO”. OBIETTIVO: LA SODDISFAZIONE DI UN PRIMARIO PORTATORE DI INTERESSE: IL CONSUMATORE RETED’IMPRESE

  33. CRITICITA’ PREVALENTI: 1° IL RAGGIUNGIMENTO DELLA DIMENSIONE 2° IL RAGGIUNGIMENTO DELLA INTERNAZIONALIZZAZIONE

  34. VANTAGGI PREVALENTI: 1° DUTTILITA’/FLESSIBILITA’ 2° RICCHEZZA DI VALORI IMPRENDITORIALI FRUTTO DI CONCORSUALITA’ PROGETTUALE E OPERATIVA

  35. IL MODELLO “RETE DI IMPRESE” E’ IL NOSTRO MODELLO: RAPPRESENTA LO STRUMENTO OPERATIVO DELLA STRATEGIA DELLE COOPERATIVE AGROALIMENTARI IN TUTTE LE LORO ATIVITA’

  36. PERCHE’: 1° POSSIAMO ESSERE “DISTINTIVAMENTE UTILI” NEI CONFRONTI DEI NOSTRI PORTATORI DI INTERESSE: LE IMPRESE AGRICOLE SOCIE IN PRIMO LUOGO

  37. POSSIAMO ESSERE FUNZIONALI ALLA SALVAGUARDIA E ARRICCHIMENTO DELLE FORTI IDENTITA’ E DISTINTIVITA’ DELL’AGROALIMENTARE ITALIANO (LA TEORIA DELLO SVILUPPO GLOCALE)

  38. POSSIAMO CONCORRERE A MANTENERE E SVILUPPARE UN CONTESTO CARATTERIZZATO DA : IMPRENDITORIALITA’ DIFFUSA: UN CONTESTO DI OPERATORI TUTTI IN ATTEGGIAMENTO IMPRENDITORIALE; NEL QUALE NESSUN ATTORE E’ SEMPLICEMENTE FATTORE DI COSTO; NEL QUALE OGNUNO E’ COSTRUTTORE DI PARTE DELLA CATENA DEL VALORE;

  39. PIUTTOSTO CHE UN CONTESTO DI SOGGETTI ORGANIZZATI IN UNA SORTA DI MODELLO TAYLORISTICO (OPERANTI IN UNA SORTA DI CATENA DI MONTAGGIO) NEL QUALE MAGARI UN SOLO SOGGETTO E’ CREATORE DI VALORE E GLI ALTRI SEMPLICI FATTORI DI COSTO COME PER ALTRI MODELLI

  40. ATTRAVERSO QUEL MODELLO (RETE DI IMPRESE): 1° RINNOVIAMO LA NOSTRA MISSIONE ; 2 ° RINNOVIAMO L’ESERCIZIO DI UN RUOLO DI RESPONSABILITA’ SOCIALE DELL’IMPRESA COOPERATIVA AGROALIMENTARE

  41. NELLA SINTESI DI INTERESSI (imprenditore agricolo socio e impresa cooperativa) NELLA TRANSGENERAZIONALITA’ NELLA TERRITORIALITA’ NELLA DISTINTIVITA’ NELLA CAPACITA’ DI CREARE VALORE DIFFUSAMENTE FRUIBILE NEL “CODICE DELLA GOVERNANCE” STANNO I CONTENUTI DELL’ESERCIZIO DI UN “RUOLO DI RESPONSABILITA’ SOCIALE” DELL’IMPRESA COOPERATIVA AGROALIMENTARE

  42. “CONDIVIDERE PER COMPETERE NON COMPETERE PER SPARTIRE”

  43. INTEGRAZIONE (imprese cooperative più grandi) E INTERNAZIONALIZZAZIONE (come coniugare radicamento territoriale e partecipazione al mercato globale) LE NOSTRE IMPRESCINDIBILI PRIORITA’

  44. CONSUMATORE CREARE VALORE GD/DO CONDIVIDERE COOP. AGR. COOPERARE L’IMPRESA AGRICOLA CONCORRERE

  45. COMPETIAMO PER PORTARE IN MERCATI “APERTI” LE PRODUZIONI “VALORIZZATE” DEI NOSTRI SOCI IDENTITARIE DEL NOSTRO “RADICAMENTO” DELLA NOSTRA “APPARTENENZA” DELLA NOSTRA “CONDIVISIONE” NOI SIAMO TERRITORIALMENTE RADICATI NON RILOCALIZZIAMO SIAMO STRUMENTO UTILE ALLO “SVILUPPO GLOCALE”

  46. UN MODELLO CHE VUOLE ESSERE INSIEME: UN SISTEMA VALORIALE UNA STRATEGIA ECONOMICA UNA “UTILITA’ DISTINTIVA MISURABILE”

  47. RISPETTO AGLI SCENARI CHE ABBIAMO DESCRITTO, LA COMPETIZIONE, IN TUTTE LE ATTIVITA’ ECONOMICHE, MA FORSE CON UNA ACCENTUAZIONE NELL’AGROALIMENTARE, E’ SEMPRE MENO COSTITUITA DALL’AVVENTURA SOLITARIA DI UNA SINGOLA IMPRESA

  48. E’ SEMPRE DI PIU’ COMPETIZIONE TRA GRANDI AREE DEL MONDO, TRA PAESI, TRA DISTRETTI ECONOMICI, TRA MODELLI DI ECONOMIA INDUSTRIALE E DEI SERVIZI, TRA RETI D’IMPRESE.

  49. INTEGRAZIONE; INNOVAZIONE; DISTINTIVITA’; IDENTITA’; ETICA; RESPONSABILITA’ SOCIALE:

  50. DIVENGONO SEMPRE DI PIU’ I NOSTRI VALORI “PATRIMONIALI” PIU’ PREZIOSI, I NOSTRI FONDAMENTALI FATTORI COMPETITIVI, LE COORDINATE FONDAMENTALI DI DEFINIZIONE DI UNA STRATEGIA D’IMPRESA, NELLA GRANDE COME NELLA PICCOLA DIMENSIONE

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