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INTERPRETAZIONE. Nozione. L’interpretazione consiste nell’attività di attribuzione di significato agli enunciati normativi Il legislatore produce enunciati (o disposizioni), ossia insieme di parole che racchiudono le regole di condotta, le norme.
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Nozione L’interpretazione consiste nell’attività di attribuzione di significato agli enunciati normativi Il legislatore produce enunciati (o disposizioni), ossia insieme di parole che racchiudono le regole di condotta, le norme. L’attività interpretativa attribuisce un significato agli enunciati L’enunciato normativo è il contenitore, la norma è il contenuto. La formulazione dell’enunciato non è mai perfetta. La norma è il risultato dell’interpretazione da un enunciato normativo. Nella zona di penombra del disposto normativo viene esercitata l’attività dell’interprete.
Art. 11 Efficacia della legge nel tempo La legge non dispone che per l'avvenire: essa non ha effetto retroattivo [Cost. 25; c.p. 2]
Art. 12Interpretazione della legge • Nell'applicare la legge non si può ad essa attribuire altro senso che quello fatto palese dal significato proprio delle parole secondo la connessione di esse, e dalla intenzione del legislatore. • Se una controversia non può essere decisa con una precisa disposizione, si ha riguardo alle disposizioni che regolano casi simili o materie analoghe; se il caso rimane ancora dubbio, si decide secondo i principi generali dell'ordinamento giuridico dello Stato [c.c. 1362, 1363]
Cass. civ. Sez. V, 4 febbraio 2011, n. 2681 In tema di riscossione delle imposte sui redditi, l'art. 1, comma 5-ter, del decreto legge 17 giugno 2005, n. 106, convertito con modificazioni nella legge 31 luglio 2005, n. 156, che ha sostituito il comma secondo dell'art. 36 del d.lgs. 29 febbraio 1999, n. 46, stabilendo che per le somme che risultano dovute a seguito dell'attività di liquidazione delle dichiarazioni, la cartella di pagamento debba essere notificata, a pena di decadenza, per le dichiarazioni presentate entro il 31 dicembre 2001, entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione, non si applica alle cartelle che siano state notificate prima della sua entrata in vigore, in quanto la norma, pur rientrando fra quelle emanate per dare attuazione alla pronuncia di incostituzionalità prevista nella sentenza della Corte costituzionale n. 280 del 2005, non può essere considerata automaticamente retroattiva in assenza di un'esplicita indicazione legislativa.
Art. 13Esclusione dell'applicazione analogica delle norme corporative • [Le norme corporative non possono essere applicate a casi simili o a materie analoghe a quelli da esse contemplati] (1).
Art. 14Applicazione delle leggi penali ed eccezionali Le leggi penali e quelle che fanno eccezione a regole generali o ad altre leggi non si applicano oltre i casi e i tempi in esse considerati [Cost. 25; c.p. 2]
Interpretazione letterale Consiste nella individuazione del significato dei termini impiegati dal legislatore nell’enunciato, ricavabile dal significato proprio delle parole e dalle loro connessioni grammaticali sintattiche. Attività da compiere: 1. Individuare l’enunciato per mezzo della tecnica del combinato disposto (= ricomporre il significato) 2. Individuare il significato proprio delle parole (scegliere un significato tra un uso comune e un uso tecnico. Il secondo prevale sul primo) 3. Utilizzare le definizioni legislative (ad es. periodo di imposta, tipico nelle direttive in cui si indicano le definizioni) 4. Per i vocaboli polisensi è necessario tener conto del contesto discorsivo.
Interpretazione letterale Dall’interpretazione letterale discende … il brocardo: ubilexvoluit, dixit, ubinuolit, tacuit = è il cosiddetto argomento a contrario per il quale non è possibile attribuire all’enunciato linguistico un significato diverso (la disposizione “se f, allora g” va intesa nel senso che “se e solo se f, allora g, poiché manca un’altra norma che estenda la conseguenza giuridica g ad una fattispecie diversa da f”)
Altri criteri o argomenti Interpretazione logica. Individuazione della “intenzione del legislatore” della ratio legis, ovvero rintracciare la ragion sufficiente che spiega e giustifica l’emanazione della norma e senza la quale essa non sarebbe venuta ad esistenza 1. L’argomento teleologico/funzionale: lo scopo del legislatore (o la ratio della disposizione, intesa come individuazione del fatto indice sottoponibile a tassazione) “d significa n, perché n realizza lo scopo del legislatore” – le esigenze della realtà economica 2. L’argomento psicologico: individuare la volontà del legislatore attraverso lo studio dei lavori preparatori (ad esempio relazioni governative ai d.d.l. o resoconti delle sedute parlamentari) “d significa n perché questo intendeva il legislatore” (ad esempio dai lavori parlamentari posso vedere se una legge ha escluso una proposta – a contrario)
continua 3. L’argomento storico ed evolutivo: adeguare la portata della norma ai mutamenti intervenuti tanto nella realtà sciale quanto nell’ordinamento giuridico) 4. L’argomento apagocico : “d non significa n, perché n sarebbe una norma assurda” o ipotesi del legislatore ragionevole) assurde conseguenze di una ipotesi interpretativa 5. L’argomento sistematico: adeguare la norma, secondo un principio di coerenza e di unitarietà (si suddivide tra criterio concettualistico-dogmatico “dedurre dall’enucleazione di un concetto base una norma”, criterio della interpretazione adeguatrice – la conformità alle regole costituzionali, criterio della costanza terminologica)
L’interpretazione analogica L’interpretazione analogica (o integrazione analogica): estendere la disciplina espressa dalla norma a fattispecie simili o prossime a quelle espressamente regolate. Problema che sussiste per le sole norme impositive (o sostanziali) e non per le norme procedurali Esclusa per le norme sanzionatorie tributarie - Divieto di analogia ex art. 23 Cost: La prestazione patrimoniale può essere imposta in base alla legge (sul presupposto che l’analogia ha funzione diversa rispetto alla interpretazione); • Sono norme a fattispecie esclusiva, irriconducibilità a principi generali (superiori) perché riferite ad una fattispecie determinate (principio di tassatività desunto dall’ordinamento penale). • I varchi d’azione per sfuggire alla tassazione coperti con clausole generali antielusive - Nel sistema tributario si tende a disciplinare tutti i casi verificabili