340 likes | 569 Views
DIREZIONE REGIONALE PER I SERVIZI SOCIALI. L’offerta dei servizi per gli anziani alla luce dell’evoluzione dei bisogni Regione del Veneto 20 maggio 2011. ANNALISA BASSO. La situazione degli anziani nel Veneto.
E N D
DIREZIONE REGIONALE PER I SERVIZI SOCIALI L’offerta dei servizi per gli anziani alla luce dell’evoluzione dei bisogni Regione del Veneto 20 maggio 2011 ANNALISA BASSO
La situazione degli anziani nel Veneto • Come in tutti i paesi avanzati, anche nel Veneto, sono in corso significativi mutamenti demografici, il più importante dei quali, per la particolare rilevanza con cui si manifesta a livello locale e per le pesanti conseguenze sociali ed economiche che ne discendono, è senza dubbio il progressivo invecchiamento della popolazione. All’aumentare dell’età media della popolazione aumentano le condizioni generali di disagio delle persone e, specificatamente, le situazioni di inabilità, le pluripatologie e le invalidità. • I cambiamenti nella popolazione anziana non si riferiscono solo a dati di tipo demografico, ma alla sostanziale “diversità dell’essere anziani oggi”: gli anziani di oggi hanno uno stato di salute migliore rispetto al passato, sono culturalmente più preparati e dinamici, sono economicamente più autonomi ed hanno una vita sociale più intensa e dinamica.
Incidenza della popolazione over 65 • Costante aumento della popolazione anziana; • Drastica riduzione della disponibilità di care-giver familiari; • Aumento delle famiglie mononucleari costituite da persone anziane (over 75); • Condizione di disabilità, congenita e/o acquisita, grave e complessa.
Le politiche della Regione sono state finalizzate a creare le condizioni per: • la migliore tutela della salute; tale obbiettivo è conseguibile con il consolidamento e l’implementazione del servizio di telesoccorso e telecontrollo, la promozione della qualità della vita e del tempo libero tramite progettualità a livello locale; • la creazione di condizioni di sicurezza sociale che favoriscano la vita in famiglia della persona anziana e nella comunità di riferimento (servizio di Assistenza Domiciliare Integrata); • il sostengo della famiglia e il sollievo dei componenti della stessa, impegnati in azioni assistenziali in casa ( supporto alle famiglie tramite assistenti familiari, cd. “badanti”, ed interventi economici); • sviluppo e diffusione delle nuove tecnologie per assicurare e garantire le migliori condizioni di vita nella propria casa ( tramite l’abbattimento delle barriere architettoniche ed il supporto alla realizzazione di progetti finalizzati all’utilizzo di tecnologie informatiche); • la sicurezza della persona anche mediante l’offerta di opportunità che alternino la permanenza a domicilio con periodi si sollievo e di accoglienza in strutture residenziali, e in particolare attraverso l’aumento delle opportunità di offerta ( posti di accoglienza) e la diversificazione delle risposte in relazione ai bisogni di assistenza; • Sviluppo della rete delle solidarietà sociali e delle reti attive nella comunità locale per favorire la permanenza nella propria casa, realizzando attività progettuali a cura dei soggetti del non profit, che favoriscano rapporti interpersonali e di solidarietà nel proprio contesto ambientale.
UNITÀ COMPLESSANON AUTOSUFFICIENZA • Domiciliarità e residenzialità anziani • Domiciliarità e residenzialità disabili • IPAB • Barriere architettoniche • Integrazione lavorativa • Coordinamento invalidità civile • Accreditamento - Legge Regionale 22/02
Non autosufficienza Art. 2 lr 30 del 18 dic. 2009 “E’ non autosufficiente la persona che solo con l’aiuto determinantedi altri può provvedere alla cura della propria persona, e possono mantenere una normale vita di relazione …...”
Non autosufficienza - Oggi • Non autosufficienza sociale = perdita di autonomia generica, generalmente connessa al progredire dell’età • La non autosufficienza da patologie alla nascita o acquisite, specialmente le diverse forme di demenza. Le pluripatologie sono causa sempre più di non autosufficienza • La non autosufficienza da isolamento, derivante dalla connessione delle situazioni precedenti; sociali e pluripatologie. Fenomeno dell’isolamento.
FATTORI DI QUALITA’ DELLA RETE DEI SERVIZI SOCIO-SANITARI • INTEGRAZIONE SOCIO- SANITARIA • ARTICOLAZIONE DELLA RETE DEI SERVIZI • ACCREDITAMENTO E STANDARD DEI SERVIZI • ACCESSO UNITARIO ALLA RETE DEI SERVIZI
S P O R T E L L O I N T E G R A T O Accesso alla rete dei servizi Comune V A L U T A Z I O N E Presa in carico del soggetto per un progetto mirato cittadino Distretto A.Ulss
è il primo servizio per i cittadini Funzioni: 1. Fornire informazioni sulle opportunità, risorse, prestazioni, agevolazioni, servizi Lo SPORTELLO INTEGRATO 2.Raccogliere le domande di accesso a prestazioni e servizi 3.Effettuare una prima lettura dei bisogni 4.Proporre al cittadino le prestazioni e servizi adatti a lui è punto di accesso unitario, deve essere presente in ogni Distretto, collegato on line coi servizi 5.Inviare ai servizi i casi complessi e delicati
Sistema di riferimento • Centralità del cittadino • Programmazione regionale e territoriale delle risorse Sviluppo qualitativo e quantitativo dell’offerta di servizi al cittadino
Linee di programmazione regionale Sistema di Accesso Sistema dei Servizi Il cittadino
Il Cittadino • Ha come riferimento i Servizi Sociali del comune per l’aspetto sociale e l’Azienda ULSS, che valuta il bisogno assistenziale della persona, per l’aspetto sanitario (Scheda SVAMA Assistente Sociale del comune di residenza e MMG) • Presenta la domanda al distretto della Azienda ULSS con l’indicazione del Centro di Servizio prescelto • La richiesta viene inserita nel Registro unico della residenzialità • Il cittadino è titolare dell’impegnativa per l’accesso alla residenzialità, emessa alla disponibilità economica e alla effettiva disponibilità del posto letto nel Centro di Servizio prescelto
Modalità di accesso ai servizi • Valutazione attraverso la scheda S.Va.M.A. con la definizione del profilo di non autosufficienza della persona • Correlazione tra profili e livelli di intensità assistenziale (strumento S.Va.M.A. in fase di ulteriore sperimentazione) • Inserimento della persona richiedente nel Registro Unico della Residenzialità
Libera scelta: azioni • Determinazione annuale del numero complessivo di impegnative di residenzialità • Definizione della dotazione complessiva dei posti letto accreditabili ai sensi della Legge 22/2002 • Definizione del regolamento tipo per la regolazione del flusso delle domande di accesso alla residenzialità • Definizione livelli di assistenza • Definizione criteri e indicatori per la determinazione della retta media
Caratteristiche dell’assegno di cura • Unificazione dei criteri economici di accesso ISEE non superiore a € 15.738,28 sui redditi anno 2010 • Va presentata una sola domanda • Trasparenza
Interventi per la domiciliarità • Interventi a domicilio e di supporto alla famiglia utenti 35.711 ADI 15.837 telesoccorso e telecontrollo 24.582 persone collegate • Interventi di sollievo centro diurno socio sanitario - accoglienza temporanea - progettualità sperimentali
Risorse economiche fondo non autosufficienza anno 2010 • € 20.661.570,00 Assistenza domiciliare • € 65.335.987,49 assegno di cura • € 645.750,00 sportello integrato • € 8.200.000,00 servizi telesoccorso/telecontrollo, interventi regionali per progetti straordinari • € 17.425.000,00 interventi individuali area disabili (vita indipendente) • € 7.070.050,00 sollievo e reti solidaristiche
Programmazione del fabbisogno di residenzialità • 0,06 % della popolazione residente d’età compresa tra 0-64 anni • 0,65 % della popolazione residente d’età compresa tra 65 e 74 anni • 4,40 % della popolazione residente con età superiore ai 75 anni • Nei territori di montagna i parametri sono incrementati dello 0,5% per la fascia d’età 65/74 e dell’1% per la fascia d’età superiore ai 75 anni DGR 190/2011 definisce il numero di posti autorizzabili accreditabili pari al 25% in più rispetto al fabbisogno
L’impegnativa di residenzialità • Titolo rilasciato dalla Azienda ULSS di residenza del cittadino prima dell’ingresso in un centro di servizio. • L’impegnativa è rilasciata per l’accesso alle prestazioni rese nei servizi residenziali e semiresidenziali autorizzati all’esercizio ai sensi della LR 22/2002 • L’Azienda ULSS sulla base della graduatoria unica della residenzialità rilascia l’impegnativa di residenzialità nel limite del numero massimo di impegnative assegante • Entro il 31 dicembre di ogni anno la Regione definisce per ogni Azienda ULSS il numero di impegnative assegnabili per l’anno successivo compresa la quota massima
Livelli di intensità assistenziale • I livelli di intensità assistenziale devono discendere dai profili di non autosufficienza – Le Aziende ULSS e le Conferenze dei Sindaci provvedono ad aggiornare il regolamento per il funzionamento della UVMD • Progetto Assistenziale Individualizzato Livelli intensità assistenziale 1° livello intensità assistenziale: ridotta/minima 2° livello intensità assistenziale: media (elevata risposta assistenziale) Determinazione posti per: - accoglienza di lungo periodo - accoglienza temporanea per il sollievo delle famiglie e per situazioni di emergenza sociale - Sezione Alta Protezione Alzheimer (S.A.P.A.) - Sezione stati Vegetativi Permanenti (S.V.P.)
Attori del sistema • Regione • L’Azienda ULSS • Conferenza dei Sindaci • Comuni • Centri di Servizio • Altre soggettività pubbliche e private
L’Azienda ULSS/Conferenza dei Sindaci • Predispone Piano Locale per la non autosufficienza, parte integrante del Piano di Zona, per la programmazione locale dei Servizi per la non autosufficienza • Regolamento UVMD • Registro Unico della Residenzialità
Comuni • Attuano la presa in carico delle persone non autosufficienti fin dalla prima fase di risposta alla situazione di bisogno • Art. 6 L 328/20004. “Funzioni dei comuni” punto 4: “Per i soggetti per i quali si renda necessario il ricovero stabile presso strutture residenziali, il comune nel quale essi hanno la residenza prima del ricovero, previamente informato, assume gli obblighi connessi all’eventuale integrazione economica.” • Partecipano alla predisposizione del Piano di Zona • Adeguano gli strumenti della programmazione in relazione alla domanda accertata e alle risorse disponibili e in riferimento ai vincoli programmatori posti dalla Regione • Approvano il Piano Locale per la non autosufficienza predisposto dalle Aziende ULSS
Centri di Servizio Centri di servizio a carattere socio-sanitario • Centro di servizi per persone anziane non autosufficienti • Centro Diurno per persone anziane non autosufficienti • Comunità alloggio per persone anziane Centri di servizio a carattere sociale • Casa persone anziane autosufficienti • Casa albergo/mini alloggio per anziani
Altre soggettività pubbliche private • Concorrono alla integrazione e miglioramento del sistema di servizi alle persone non autosufficienti secondo quanto previsto dal Piano locale per la non autosufficienza
Piano Locale per la non autosufficienza – strategie • Monitoraggio e analisi costante della domanda • Rappresentazione del fenomeno della mobilità • Redazione del piano di allocazione dei posti di residenzialità distinti per tipologia e relativa programmazione • Individuazione delle strategie di integrazione • Analisi dell’offerta dei posti di residenzialità • Criteri per la gestione del registro unico della residenzialità • Individuazione del ruolo dei Centri di Servizio • Valorizzazione risorse esistenti • Realizzazione di sperimentazioni organizzative, gestionali e distrettuali • Analisi degli indicatori di risultato
Retta di accoglienza nei servizi per anziani • Metodo uniforme per il calcolo della retta parametrato sulla base degli standard organizzativi e della tipologia del servizio offerto • Definizione sulla base di voci di costo e sulla base della loro incidenza percentuale
Bilancio anno 2011 € 721.450.000,00
LEGGE REGIONALE 30/2009 DISPOSIZIONI PER LA ISTITUZIONE DEL FONDO REGIONALE PER LA NON AUTOSUFFICIENZA E PER LA SUA DISCIPLINA a) prestazioni erogate a domicilio o contributi economici, anche sotto forma di assegni di cura; b) prestazioni di assistenza domiciliare integrata socio-sanitaria, nell’ambito di programmi di intervento a favore di persone non autosufficienti; c) prestazioni in regime semiresidenziale, nell’ambito di programmi riabilitativi a favore di disabili, comprensive delle prestazioni riabilitative, educative e di socializzazione, anche quando attengono al sollievo della famiglia; d) prestazioni a carattere socio-sanitario in regime semiresidenziale, comprensive di azioni di recupero e di mantenimento funzionale delle abilità per non autosufficienti, anche quando attengono al sollievo della famiglia; e) prestazioni a carattere socio-sanitario rese in centri di servizio residenziali a favore di disabili fisici, psichici, intellettivi e sensoriali; f) prestazioni a carattere socio-sanitario rese in centri di servizio residenziali a favore di persone non autosufficienti; g) interventi di telesoccorso e telecontrollo; h) prestazioni a carattere previdenziale, quali oneri sociali e contributi figurativi per i soggetti che assistono persone non autosufficienti
LEGGE REGIONALE 9/2010 ISTITUZIONE DEL SERVIZIO CIVILE DEGLI ANZIANI • Persone anziane coloro che hanno 60 anni e sono titolari di pensione ossia non lavoratori • Affidamento attraverso contratto di diritto privato • Massimo € 10.000,00 per Comune in relazione al numero di abitanti DGR 557 del 03.03.2010 Modalità di attivazione e criteri per l’assegnazione dei contributi • Entro il 30 aprile 2010 dovevano essere presentati i progetti che si devono concludere entro il 31/12/2010 Attività • Servizio di trasporto per accesso a prestazioni sociali o sociosanitarie • Insegnamento nei corsi professionali • Sorveglianza presso le scuole • Custodia e vigilanza musei • Assistenza culturale e sociale nei musei • Interventi a carattere ecologico • Ecc…