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Dr. Domenico Strazzulla Dr. Paolo Giorgetti

L’utilizzo di varietà protette nel sistema di certificazione volontaria nazionale: ruolo e responsabilità delle autorità di controllo. Dr. Domenico Strazzulla Dr. Paolo Giorgetti. Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali DISR V – Produzioni vegetali. Cesena, 26 settembre 2012.

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  1. L’utilizzo di varietà protette nel sistema di certificazione volontaria nazionale: ruolo e responsabilità delle autorità di controllo Dr. Domenico Strazzulla Dr. Paolo Giorgetti Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali DISR V – Produzioni vegetali Cesena, 26 settembre 2012

  2. PRINCIPALI FONTI NORMATIVE - D.P.R. 12 agosto 1975, n. 974- Convenzione UPOV del 1991- Decreto legislativo 3/11/98 n. 455- Regolamento (CE) n. 2100/94- Decreto legislativo n. 30/2005 • Costitutore: • la persona che ha creato o che ha scoperto e messo a punto una varietà • il datore di lavoro della persona precitata o chi ne ha commissionato il lavoro • l’avente causa della prima o della seconda persona citata

  3. DIRITTO DEL COSTITUTORE • Portata del diritto • il diritto si esercita attraverso l’autorizzazione che il costitutore può concedere in relazione a determinati atti compiuti da terzi relativamente a: • materiale di riproduzione o di moltiplicazione della varietà protetta • prodotto della raccolta • prodotti trasformati

  4. DIRITTO DEL COSTITUTORE Atti soggetti ad autorizzazione: • Produzione o riproduzione • Condizionamento a scopo di produzione o riproduzione • Offerta in vendita • Vendita o altro tipo di commercializzazione • Esportazione • Importazione • Detenzione per uno dei precedenti scopi

  5. DIRITTO DEL COSTITUTORE • Durata del diritto • 20 anni per tutte le specie • 30 anni per vite ed alberi • Decadenza del diritto • Non sono più soddisfatti i requisiti di omogeneità e stabilità • Il costitutore non fornisce documenti e materiali sulla conservazione in purezza • Il costitutore non paga le tasse per il mantenimento in vita del titolo di protezione • Il costitutore non provvede a proporre una nuova denominazione in caso di cancellazione • Limitazione al diritto • L’interesse pubblico

  6. RESPONSABILITA’ DEI SERVIZIFITOSANITARI REGIONALI Organizzazione del Servizio Nazionale di Certificazione Volontaria del materiale di propagazione vegetale delle piante da frutto. DECRETO 24 LUGLIO 2003 Art. 5. Funzioni dei SFR e delle Province autonome 1. Regioni e province autonome certificano tramite i propri SFR. 2. I SFR svolgono le seguenti funzioni: a) Riconoscimento idoneità dei CM e dei vivai, b) Le attività ispettive e di controllo su tutte le fasi del processo, c) La certificazione dei materiali di moltiplicazione. 3. I SFR si avvalgono del supporto scientifico degli istituti del CRA. 4. I controlli e la vigilanza vengono realizzati da ispettori fitosanitari appositamente addestrati. 5. I SFR forniscono al SNC ogni anno una relazione sull'attività di controllo e certificazione.

  7. RESPONSABILITA’ DEI SFRE DEL FORNITORE Disposizioni generali per la produzione di materiale di moltiplicazione delle specie arbustive ed arboree da frutto, nonché delle specie erbacee a moltiplicazione agamica. DECRETO 4 MAGGIO 2006 Art. 8 – Certificazione delle produzioni vivaistiche 2. Il fornitore è responsabile della rispondenza alle caratteristiche riportate in etichetta del materiale certificato, conformemente a quanto stabilito dal presente decreto e dai relativi disciplinari per le singole specie. 3. L’idoneità del materiale prodotto in vivaio ad essere certificato è stabilita di volta in volta dal SFR competente per territorio, dopo aver espletato le attività ispettive e di controllo previste dai disciplinari per le singole specie. Tali attività ispettive possono essere realizzate anche mediante specifiche intese di collaborazione fra i Servizi Fitosanitari Regionali.

  8. RESPONSABILITA’ DEI SERVIZIFITOSANITARI REGIONALI NORME COMUNITARIE PIANTE DA FRUTTO In vigore dal 30.09.2012 Dir. 2008/90/CE  D Lgs 124/2010 • Art. 2 • Definizioni • Ai fini del presente decreto si intende per: • m) Organismo ufficiale responsabile: il Servizio fitosanitario nazionale di cui all’articolo 48 del D. Lgs. 19/08/2005, n. 214

  9. RESPONSABILITA’ DEL MINISTERO NORME COMUNITARIE PIANTE DA FRUTTO In vigore dal 30.09.2012 Dir. 2008/90/CE  D Lgs 124/2010 Art. 7 Registro Nazionale 1. E’ istituito presso il Mipaaf il registro nazionale delle varietà delle piante da frutto ammesse alla commercializzazione  • Gestione del Registro Nazionale: • Verifica denominazione • Verifica requisiti ed eventuali test DUS

  10. ELEMENTI DA VERIFICARE • Autorizzazione del fornitore alla riproduzione • Numero di pezzi prodotti • Utilizzo denominazione corrette (marchio e nome) • Corrispondenza varietale CIVI-Italia svolge in parte queste verifiche come servizio ai propri associati • COSA FARE IN CASO DI IRREGOLARITA’ • CIVI-Italia: segnalarlo al SFR, al rilascio cartellini • SFR: rifiutare la certificazione

  11. DIFESA DEI DIRITTIE TUTELA DELLA PRIVACY Reg. 2100/94 - Art. 15 relativo alle privative comunitarie le relative informazioni vengono fornite ai titolari, su loro richiesta, dagli agricoltori e dai fornitori di servizi di trattamento; le informazioni pertinenti possono altresì essere fornite da organi ufficiali che partecipano al controllo della produzione agricola, qualora dette informazioni siano state raccolte nel normale espletamento delle loro funzioni, senza oneri amministrativi o finanziari supplementari. Queste disposizioni lasciano impregiudicata, per quanto concerne i dati personali, la normativa nazionale e comunitaria sulla protezione degli individui rispetto al trattamento e alla libera circolazione dei dati personali.

  12. DIFFICOLTA’ DELLE VERIFICHE • Conoscenza dell’esistenza in vita della protezione • Elenco esatto degli aventi diritto • Sul materiale commercializzato CAC non c’è riscontro numerico in “tempo reale” • Coesistenza di varietà protette e varietà libere • Stessa varietà conservata e premoltiplicata in Centri diversi

  13. LE VARIETA’ PROTETTE IN CERTIFICAZIONE

  14. CCP Centro sper. Laimburg - Bolzano CCP Ist. Agr. San Michele all’Adige - Trento CCP Centro sper. “Pradon” Porto Tolle - Reg. Veneto CCP CNR – IBIMET Bologna - Reg. E. Romagna CCP CAV Faenza - Reg. E. Romagna CCP CRA-FRF Forlì - Reg. E. Romagna CCP DPPMA UBA - Reg. Puglia CCP CRA-ACM Acireale - Reg. Sicilia 9 Centri di Conservazione per la Premoltiplicazione CCP CRA-PAV Roma - Reg. Lazio

  15. LE ELUSIONI PIU’ FREQUENTI • Riproduzione e vendita clandestina totale • Riproduzione e vendita clandestina parziale • Commercializzazione con nome di varietà simile non protetta • Commercializzazione con nome di varietà protetta, ma più economica • Autoproduzione con materiale di potatura

  16. GRAZIE PER LA CORTESE ATTENZIONE

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