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Processi di polarizzazione sociale e diversificazione spaziale di alcune categorie socio-demografiche all’interno del territorio urbano. Altavilla A., Galizia F., Mazza A. Università di Catania, Dipartimento d’Impresa cultura e società. La città duale.
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Processi di polarizzazione sociale e diversificazione spaziale di alcune categorie socio-demografiche all’interno del territorio urbano Altavilla A., Galizia F., Mazza A. Università di Catania, Dipartimento d’Impresa cultura e società.
La città duale • L’evoluzione della struttura sociale delle grandi città post-industriali, secondo alcuni studiosi come Castells (1989) e Sassen (1991), sarebbe stata influenzata dalla globalizzazione • Nelle grandi cittá, diventate i poli dell’economia globalizzata, si sarebbero attuate: • la delocalizzazione dell’industria • la localizzazione urbana di attivitá del terziario avanzato dovuta alla centralizzazione delle funzioni strategiche dei grandi gruppi industriali (economia dei servizi)
La città duale e polarizzazione sociale • Nella nuova economia dei servizi “città duale” (Castells, 1989) si osserva una convivenza di posizioni estreme nella struttura sociale e un progressivo assottigliamento della classe sociale intermedia, con importanti ricadute sulle dinamiche insediative della popolazione. • Il settore dei servizi presenta una domanda di lavoro segmentata che da un lato richiede una forza lavoro con elevate conoscenze, competenze ed elevate remunerazioni, dall’altra una manodopera non specializzata con bassi salari.
L’economia dei servizi • Crea una occupazione con caratteristiche antitetiche: • Posti altamente remunerati • richiedono elevate conoscenze e competenze, • rappresentano un mercato con forti barriere all’ingresso; • Posti non specializzati • non richiedono alcuna competenza specifica, • offrono bassi salari ed alto rischio di disoccupazione per via della concorrenza elevata.
La città duale e polarizzazione sociale • Si assiste al fenomeno della polarizzazione della struttura occupazionale che assume una forma a “clessidra” (Perulli, 1992) • Struttura a clessidra • Si riducono le classi intermedie di lavoratori => il ceto medio • Aumento delle posizioni estreme nel mercato del lavoro: • Quelle superiori, ma in misura maggiore quelle inferiori.
La città duale e polarizzazione sociale Società tradizionale Società post-fordista (Perulli, 1992) Ceti superiori Ceti superiori Ceti medi Ceti medi Ceti inferiori Ceti inferiori
La città duale e la polarizzazione della struttura sociale • Il polarizzarsi della struttura occupazionale determina il processo di polarizzazione sociale; • la nuova gerarchia sociale: • influenza le dinamiche insediative della popolazione • accentua i fenomeni di marginalità e centralità nella divisione dello spazio urbano
Obiettivo • Verificare se nelle due grandi città siciliane (Catania e Palermo) la globalizzazione abbia determinato uno sviluppo del terziario avanzato con conseguenze sulla redistribuzione spaziale di alcune categorie demografiche all’interno del territorio urbano.
Le fonti utilizzate • Sono utilizzati i censimenti 1991-2001 che per carenza e incomparabilità dei dati non forniscono informazioni dirette, utili a valutare i processi di polarizzazione della struttura occupazionale e sociale. Tuttavia: • consentono di valutare gli esiti di tali processi, con riferimento alla divisione spaziale, in base ad alcuni dati che indirettamente forniscono informazioni sulla condizione economica dei residenti.
I dati utilizzati • Sono utilizzati, distinti per sezione censuaria, i dati censuari relativi a tre aggregati sociali composti da residenti che si trovano più o meno direttamente in una situazione di svantaggio economico rispetto agli individui appartenenti agli aggregati complementari: • disoccupati in cerca di nuova occupazione( rispetto agli occupati) • coloro che non sono titolari di un diploma (rispetto a chi possiede un diploma o titolo superiore) • abitazioni occupate da residenti in affitto ( rispetto alle abitazioni occupate da residenti proprietari)
Gli strumenti utilizzati • Sono utilizzati alcuni indici capaci di misurare la tendenza dei diversi aggregati sociali a concentrarsi in parti diverse dello spazio urbano: • indice di segregazione • indice di entropia • differenziale di localizzazione • indici di polarizzazione
Strumenti • L’indice di segregazione (indice di dissomiglianza) rileva il grado in cui due aggregati sociali tendono a localizzarsi in zone diverse nell’area urbana: dove xi è la proporzione dei residenti nella sezione i-esima appartenenti ad un determinato aggregato della popolazione urbana ed yi è la stessa proporzione dell’aggregato complementare. • Varia da 0 a 100 e assume valori crescenti all’aumentare della separazione residenziale.
Strumenti • Indice di entropia dove n1 rappresenta la popolazione dell’aggregato 1 nella sezione di censimento i, n2 è la popolazione dell’aggregato 2 nella sezione di censimento i. N1 è tutta la popolazione appartenente al gruppo 1, mentre N2 è tutta la popolazione appartenente al gruppo 2 L’indice di entropia assume valori compresi tra 0 ed 1, 0 indica assenza di segregazione, 1 massima segregazione. .
Strumenti • Differenziale di localizzazione • Questo indicatore è costituito dagli addendi dell’indice di segregazione, ma presi in valore relativo • Per ogni sezione censuaria rileva qual è la differenza per ogni 10.000 residenti tra il tasso di abitanti, rispetto al totale cittadino, dell’aggregato sociale considerato e l’analogo tasso calcolato per l’aggregato sociale complementare. Il segno permette di interpretare la capacità delle diverse zone della città di attrarre o respingere gli aggregati analizzati. I valori positivi misurano la forza di attrazione della sezione sull’aggregato, viceversa i valori negativi.
Strumenti • Indici di polarizzazione • Indice di polarizzazione nelle zone estreme: indica in che misura la popolazione tende a bipartirsi equamente tra queste. Varia tra 0 e 100. E è la proporzione di popolazione nelle sezioni a tripla esclusione di disagiati A è la proporzione nelle zone a tripla attrazione di disagiati • Indice di polarizzazione nelle zone ad attrazione o a esclusione => è dato dalla percentuale della popolazione che risiede nelle zone a triplice esclusione o attrazione di disagiati rispetto alla popolazione che vive nelle zone che attraggono o escludono uno dei tre aggregati sociali considerati
Indici di segregazione Fonte:nostre elaborazioni su dati Istat
Indici di entropia Fonte:nostre elaborazioni su dati Istat
Identificazione delle sezioni di attrazione ed esclusione • Calcolato il differenziale di localizzazione per le tre categorie considerate, ciascuno dei tre differenziali è stato classificato in tre categorie assegnando: • Valore 1 - sezioni a forte attrazione che presentano valori del differenziale maggiori del valore mediano calcolato sui valori positivi • Valore -1 - sezioni a forte esclusione, che presentano valori del differenziale minori del valore mediano calcolato sui valori negativi • Valore 0 - sezioni neutre, che presentano valori del differenziale compresi tra i due valori mediani
Zone di attrazione e di esclusione • Zone a tripla esclusione dei disagiati: • Zone che escludono i soggetti appartenenti ai tre aggregati sociali in condizione di disagio: • Non diplomati/Non laureati • Residenti in affitto • Disoccupati/disoccupati + soggetti in cerca di prima occupazione • Zone a tripla attrazione dei disagiati: • Zone che attraggono i soggetti appartenenti ai tre aggregati sociali in condizione di disagio: • Non diplomati/Non laureati • Residenti in affitto • Disoccupati/disoccupati + soggetti in cerca di prima occupazione
Indici di localizzazione Fonte:nostre elaborazioni su dati Istat
Conclusioni • Gli indici di segregazione e di entropia hanno messo in evidenza : • per gli aggregati sociali svantaggiati un basso grado di segregazione nel 1991 e ancora più basso nel 2001, tranne nel caso in cui tra i disoccupati sono stati inseriti anche coloro che erano in cerca di 1° occupazione. • Il differenziale di localizzazione e gli indici di polarizzazione hanno permesso di individuare: • nel 1991, per le due città un basso numero di zone a triplice attrazione e esclusione all’interno delle quali è risultata concentrata una quota molto limitata di popolazione; nel 2001 un lieve aumento delle zone di polarizzazione accompagnato da un aumento poco consistente della popolazione in essa residente. • Tra le due zone estreme di attrazione ed esclusione sono risultate differenze notevoli nella quota di residenti in condizione di disagio-