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« CHIACCHIERA E PETTEGOLEZZO IN OSPEDALE: PERCEZIONE DEL FENOMENO DA PARTE DEGLI INFERMIERI»

11 maggio 2013. EVOLUZIONE DELL’IMMAGINE DELLA PROFESSIONE INFERMIERISTICA IN ITALIA Monfalcone. « CHIACCHIERA E PETTEGOLEZZO IN OSPEDALE: PERCEZIONE DEL FENOMENO DA PARTE DEGLI INFERMIERI» Dott. Edi Maurizio FEDEL.

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« CHIACCHIERA E PETTEGOLEZZO IN OSPEDALE: PERCEZIONE DEL FENOMENO DA PARTE DEGLI INFERMIERI»

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  1. 11 maggio 2013 EVOLUZIONE DELL’IMMAGINE DELLA PROFESSIONE INFERMIERISTICA IN ITALIA Monfalcone «CHIACCHIERA E PETTEGOLEZZO IN OSPEDALE: PERCEZIONE DEL FENOMENO DA PARTE DEGLI INFERMIERI» Dott. Edi Maurizio FEDEL

  2. “Il PETTEGOLEZZO E’ UNA FORZA DELLA NATURA UMANA. Chi ha obbedito alla natura, trasmettendo un pettegolezzo, prova il sollievo esplosivo che accompagna il soddisfacimento di un bisogno primario (Primo LEVI “Del pettegolezzo”)

  3. PETTEGOLEZZI,CHIACCHIERE, VOCI, DICERIE…. fanno parte della storia del costume umano. • SOCRATE, già nel 400 a.C., scriveva dell’abitudine di chiacchierare, di pettegolare in senso BENEVOLO o MALEVOLO, in senso MORALISTICO od INTELLETTUALE

  4. NELLA LETTERATURA NUMEROSI AUTORI HANNO OFFERTO SPAZIO, IN UN MODO O IN UN ALTRO, AL PETTEGOLEZZO. • Plauto, Gaio Svetonio Tranquillo, Catullo, Virgilio, DANTE, Dostoevskij, Leopardi, Proust, Hobbes, Goldoni, Manzoni, Rossini-Stermini sono solo alcuni esempi.

  5. La storia ci racconta che, nei secoli scorsi, a diffamatrici e pettegole erano riservate pene severe e crudeli: • Inchiodamento della lingua • Museruola delle pettegole • Ducking-stool (ordalia, immersione) • Cucking-stool (esposizione) Ma la stessa sorte, prima di essere arso vivo, toccò anche, per altre ragioni, a Giordano Bruno.

  6. ETIMOLOGIA e SEMANTICA • Spiegare la parola “PETTEGOLEZZO” significa districarsi fra il greco pithecus, il latino pithecium e tanti altri vocaboli come il veneto peto, i francesi ragot, commérage, potin, cancan, lo spagnolo comadreo, l’inglese rumour, rumor o gossip. • IL SIGNIFICATO PIU’ PROBABILE MA MENO NOBILE:PETO • IL PIU’NOBILE,MA POCHI LO SANNO:GOSSIP

  7. Il pettegolezzo è l’erede di voci, chiacchiere, dicerie che si diffondono e trovano anche negli Ospedali contenitori ampi ed ideali. • I “LABORATORI” DEL PETTEGOLEZZO SONO EMBLEMATICI DELLA NECESSITA’ DI PENETRARE L’INTIMA OSCURITA’ DEL TARGET PRESO DI MIRA PER METTERNE L’ANIMA SOTTO I RIFLETTORI. • TUTTO CIO’ PUO’ ESPRIMERE SOLO MALEVOLENZA OD ANCHE BENEVOLENZA?

  8. OBIETTIVO DELLA RICERCA • COMPRENDERE SE, E COME , IL PETTEGOLEZZO SIA PRESENTE IN OSPEDALE. • SE SIA SOLO DANNOSO OD ANCHE UTILE. • SE POSSA COSTITUIRE UNA BASE PER ALTRI FENOMENI. • SE POSSA ESSERE PREVENUTO E CONTROLLATO.

  9. DISEGNO - MATERIALI - METODI • Studio quantitativo, trasversale, multicentrico. • Somministrazione di questionario su campione randomizzato di 117 infermieri (prof.li – DU – DL) di Chirurgia,Medicina, Ortopedia- Traumatologia e Dipartimento di Emergenza di tre diversi Presidi Ospedalieri del Friuli Venezia Giulia.

  10. RISULTATI DELLO STUDIO (V sez.) • RESTITUITI TUTTI I QUESTIONARI COMPILATI. • 109 INFERMIERE – 8 INFERMIERI. • 76% DONNE, 62% UOMINI: ETA’ 30/40-40/50. • 21% DIPLOMA SCUOLA MEDIA INF. • 59% DIPLOMA SCUOLA MEDIA SUP. • 15% LAUREA (1,5% non in INFERMIERISTICA). • 28% IN SERVIZIO DA PIU’ DI 20 ANNI. • 50% IN SERVIZO DAI 10 AI 15 ANNI. • 19% IN SERVIZIO FINO AI 10 ANNI. • 82% IN SERVIZIO A TEMPO PIENO. • 35% TRANSITATO IN 3 O PIU’ UU.OO.

  11. I SEZ. IL PETTEGOLEZZO E’ ABBASTANZA O MOLTO PRATICATO:74%

  12. CARATTERIZZA ABBASTANZA O MOLTO IL CLIMA INTERNO:84%

  13. E’ UN FENOMENO NEGATIVO(47%) MAANCHE SIA NEGATIVO CHE POSITIVO(43%)

  14. LUOGO IDEALE DEL PETTEGOLEZZO E’ LA CUCINETTA DI REPARTO:78,6%

  15. LE EMOZIONI SONO ESPRESSE POCO O PER NIENTE ATTRAVERSO IL PETTEGOLEZZO:54%

  16. LE FRUSTRAZIONI SONO ESPRESSE ABBASTANZA O MOLTO:78%

  17. ANCHE LO STRESS PUO’ ESPRIMERSI ABBASTANZA O MOLTO ATTRAVERSO IL PETTEGOLEZZO:79.5%

  18. LE INFORMAZIONI TRASMESSE SONO RITENUTE VICINE ALLA REALTA’ DAL59.4%

  19. IL PETTEGOLEZZO CHE RIGUARDA UN COLLEGA NON AIUTA, O AIUTA POCO, A CONOSCERLO MEGLIO:85%

  20. IL PETTEGOLEZZO CONDIZIONA ABBASTANZA LE RELAZIONI NEL GRUPPO:66.3%

  21. CONDIZIONA ANCORA DI PIU’ L’IMMAGINE SOCIALE:67.5%

  22. II SEZ. GLI INFERMIERI SONO I PIU’ INCLINI AL GOSSIP BENEVOLO: 49%

  23. PARLARE DEI COLLEGHI CON I COLLEGHI MIGLIORA POCO O PER NIENTE LE ABILITA’ COGNITIVE ED IL CLIMA: 88%

  24. IL PETTEGOLEZZO NON E’ UTILE, O LO E’ POCO, ALLE RELAZIONI SOCIALI: 84%

  25. III SEZ. SOLO IL 27% SI SENTE ABBASTANZA BERSAGLIATO DAL PETTEGOLEZZO

  26. IL PETTEGOLEZZO METTE IN GIOCO ABBASTANZA IMMAGINE E CREDIBILITA’ IN AZIENDA: 49%

  27. IL PERSONALE DI SUPPORTO E’ RITENUTO PIU’ INCLINE AL PETTEGOLEZZO MALEVOLO: 42.3% MEDICO:22.5% - INFERMIERE: 20.7%

  28. SONO RITENUTI CONSEGUENZE ANCHE DEL PETTEGOLEZZO: disaffezione al lavoro (38.5%), scarsa produttività (17.9%), mobbing tra pari (17,9%), burnout (12%)

  29. IV SEZ. L’AZIENDA PUO’ ESSERE PROATTIVA NELLA GESTIONE DEL PETTEGOLEZZO? Il 37% ritienedi no o poco, il21.4% non sa, il41% pensa che l’Azienda possa fare abbastanza o molto

  30. INFERMIERI DIRIGENTI E COORDINATORI POSSONO AVERE ABBASTANZA O MOLTO UN RUOLO NELLA PREVENZIONE E GESTIONE DEL PETTEGOLEZZO:62.4%

  31. AZIONI PER GESTIRE IL PETTEGOLEZZO: leadership e management dei coordinatori:42.7%,counselling:26.5%,assertività nei luoghidi lavoro:22.2%

  32. CONCLUSIONI • Il pettegolezzo può essere UTILE, migliora le persone, ma può anche essere DANNOSO; • Eliminarlo è un’utopia, perciò è necessario prevenirlo e controllarlo. • Da parte degli infermieri dirigenti e coord. è necessario: • Individuare ed implementare strategie di controllo del fenomeno; • Praticare un management “morbido” ed una leadership “energizzante”; • Stimolare l’intelligenza emotiva (empatia ed assertività) che si collocano fra passività ed aggressività.

  33. Aumentare la prossimità, l’empowerment e le relazioni simmetriche con la base • Accettare il pettegolezzo benevolo, come naturale fenomeno di comunicazione, per contrastare quello malevolo • Stimolare l’attivazione del “locus of control” per rendere ciascuno responsabile del proprio destino (vivere negli eventi piuttosto che vivere gli eventi) • Implementare “regie di cambiamento” • Attivare azioni di coaching con la propria squadra • IMMAGINARE, RISOLVERE, COSTRUIRE, GUIDARE possono diventare gli imperativi di una mission onerosa

  34. E’ necessario effettuare un SALTO di PARADIGMA Abbandonando gli “ingranaggi di breve periodo”, finalizzati più alle MANI FACENTI che alle TESTE PENSANTI

  35. Ogni infermiere, individualmente, ha il potere di contribuire a costruire l’IMMAGINE della propria categoria; • questo sarà difficile se gli infermieri non lavoreranno assieme per modificare i sistemi che mantengono e perpetuano lo stereotipo negativo dell’IMMAGINE DELL’INFERMIERE IN SOCIETA’

  36. Un’immagine determinata anche dal nascere, crescere e diffondersi del pettegolezzo pernicioso e non controllato

  37. “Cosa c’è di buono e allo stesso tempo di cattivo nell’uomo? La lingua” (Anacarsi, filosofo greco del VI sec. a. C.)

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