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Didattica del dribbling. Premessa DIDATTICA: si intende parte della pedagogia che tratta degli insegnamenti e dei relativi metodi, cioè è quel percorso di apprendimento “facilitato” e progressivo che permette anche ai meno dotati di apprendere qualcosa di non compreso o conosciuto.
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Didattica del dribbling Premessa DIDATTICA: si intende parte della pedagogia che tratta degli insegnamenti e dei relativi metodi, cioè è quel percorso di apprendimento “facilitato” e progressivo che permette anche ai meno dotati di apprendere qualcosa di non compreso o conosciuto. • Sostanzialmente ci sono degli allievi che “osservano” un gesto e riescono a ripeterlo dopo poco tempo, altri che hanno bisogno di più tempo ed alcuni che non ci riescono affatto. • Pertanto è possibile incontrare, da una parte degli allievi, difficoltà e insicurezza nello svolgere la varietà di movimenti delle complesse proposte del dribbling. Di fronte gli errori si tende a demoralizzarsi ed a perdere fiducia. • L’istruttore quindi, deve saper proporre dei percorsi semplificati per accompagnare l’apprendimento dell’allievo sempre con dei piccoli “successi”.
La didattica del dribbling • Apprendere “parti di movimenti del gesto tecnico” permette di procedere con una progressività delle difficoltà in modo da mantenere molto alti i successi rispetto gli insuccessi . • Pertanto proporre percorsi facilitati può tenere alte le motivazioni ad apprendere di quei ragazzi in difficoltà, ma che possono, a piccoli passi, raggiungere ugualmente gli obiettivi. • Questo metodo di procedere “scomponendo” le parti dei dribbling più complessi permette a molti allievi imparare.
La didattica del dribbling Si avvale di due fasi : 1) la prima fase è di approccio e di acquisizione degli “schemi motori” . Soprattutto necessaria per quella categoria di allievi di minori abilità coordinative e che non imparano facilmente solo attraverso l’imitazione del gesto tecnico. E’ composta dai seguenti punti : a) forme frammentate di movimenti in spazio libero (per comprendere il gesto inizialmente anche senza la palla) es. parti del gesto e di spostamenti dei piedi che richiamino il gesto da apprendere; come lo scavalcamento di una cinesino con le gambe, spostare i piedi vicino la palla. Questi movimenti inizialmente si possono eseguire lentamente per la comprensione del gesto ed in seguito effettuati sempre più rapidamente per migliorare la sincronizzazione e la fluidità delle diverse tecniche di gestire la palla . Segue
La didattica del dribbling b) forma libera di movimento completo senza ostacoli con variazione della misura e del peso attrezzo palla (palla: spugna, tennis, gomma, cuoio etc...). In questa fase vengono utilizzati molto gli stimoli “propriocettivi” riferiti alla capacità di modulare gli impulsi muscolare adeguandoli al compito motorio che cambia nel peso e nella grandezza dell’attrezzo; mentre lo schema motorio del gesto si raffina e si automatizza. c) forma di maggior velocità esecutiva e di ripetizione, per l’automatizzazione del gesto tecnico. In questa fase il fondamentale deve acquisire una precisione e “velocità esecutiva” molto vicina a quella con cui avverrà durante la competizione in partita. L’esecuzione, in questa fase, deve acquisire una grande fluidità di movimento in tutte le sue componenti .
La didattica del dribbling d) forme con ostacoli statici anche di grandezze diverse: cinesini, coni, paletti. Durante questa fase addestrativa con l’utilizzo di piccoli ostacoli si cerca di intervenire per stimolare i “tempi” di esecuzione del gesto tecnico. L’allievo deve capire “quando” deve eseguire quel determinato fondamentale. Di conseguenza l’esecuzione del gesto tecnico non è più legata alla casualità di quando il giocatore si sente di utilizzarla liberamente, ma alla necessità di decidere il “momento giusto” per effettuarla leggendo i messaggi esterni della situazione di campo.
La didattica del dribbling • PROPOSTA DIDATTICA ATTA A STIMOLARE ED AFFINARE LE FINTE E DRIBBLING CON AVVERSARIO : • PASSIVO - cioè disturba l’azione unicamente con la presenza senza intervenire • SEMI ATTIVO – cioè chiude lo spazio ed interviene parzialmente sul portatore palla • ATTIVO - cioè interviene per entrare in possesso della palla • Tab. 1 e) forme di attività con ostacoli “mobili” , cioè che creano il quando eseguire il gesto tecnico. In questa fase nelle situazioni di 1:1 , si avrà progressivamente l’avversario: passivo, semi – attivo ed infine attivo come previsto nella tabella n° 1.
La didattica del dribbling 2) nella seconda fase, nelle proposte didattiche, si ricerca: “la coordinazione spazio/temporale con i compagni in relazione agli avversari e all’ottimizzazione del possesso di palla” Esempio: proponendo delle partitelle di 3>3, dove si richiede di liberare la fantasia sul 1>1provando ad applicare liberamente ed in situazioni di gioco ciò che precedentemente è stato trattato a livello analitico, oppure l’1>1 viene proposto magari prima di una conclusione a rete o per accedere ad una zona franca. Nelle situazioni di 1<1 con tiro in porta l’avversario, di volta in volta, deve giungere di fronte, di lato, da dietro o in diagonale simulando ciò che avviene in partita .
La didattica del dribbling Varianti dello spazio e delle attrezzature atte a sviluppare 1<1 : • SPAZI AMPI PER L’ATTACCANTE • SPAZI AMPI PER IL DIFENSORE / PORTIERE • SPAZI LIMITATI PER L’ATTACCANTE • SPAZI LIMITATI PER IL PORTIERE • PORTE PIU’ PICCOLE O PIU’ GRANDI DEL NORMALE • IL PORTIERE CHE DIFENDE DUE PORTICINE A BREVE DISTANZA • IL PORTIERE CHE DIFENDE UNA PORTA BILATERALE Tab. 3
La didattica del dribbling • Un aspetto che suscita interesse da parte dei giovani calciatori è associare la finta ed il dribbling al superamento del diretto avversario e del portiere (Tab. 4). • Le proposte didattiche devono avvalersi di situazioni in cui il giocatore sviluppa questo particolare momento tecnico :
La didattica del dribbling SFIDA DI 1<1 SUL PORTIERE CON ATTACCANTE CHE PROVIENE: • DI FRONTE - LATERALMENTE - IN DIAGONALE SFIDA DI 1<1 SUL PORTIERE CON: • AZIONE CHE SI SVILUPPA PENALIZZANDO IL PORTIERE IN UN TEMPO DI GIOCO (“RITARDO” PER UN MOVIMENTO) • PORTIERE PARTE NELL’AZIONE DIFENSIVA DOPO UNA RESPINTA • L’ATTACCANTE CHE UTILIZZA SOLO IL PIEDE PIU’ ABILE • L’ATTACCANTE CHE UTILIZZA SOLO IL PIEDE MENO ABILE • L’ATTACCANTE CHE DEVE REALIZZARE LA RETE IN UN TEMPO PRESTABILITO • L’ATTACCANTE CHE DEVE SEGNARE SOLO IN UN SETTORE BEN DEFINITO DELLA PORTA • Tab. 4
La didattica del dribbling • Difensore posto di fronte – si possono utilizzare quei dribbling con finte di corpo, di gambe o di palla che tendono a scavalcare e superare l’avversario oppure a liberare il fronte di gioco per un passaggio (es. affondo, forbice a composta, il taglio di interno o di esterno, rotazione sulla palla etc…) • Difensore posto di fianco – si possono utilizzare quei dribbling con finte di palla che hanno il compito di cambiare direzione per saltare l’avversario oppure per effettuare una “protezione” della palla (es. palla dga, richiamo a V, forbice di esterno) • Difensore posto alle spalle – a) da fermo – si utilizza quei dribbling con finte di corpo o di palla che permettono di lasciarlo sulle gambe per superarlo (es. forbice a rientrare, taglio di interno o palla dga) b) in movimento – si utilizza quei dribbling con finte di corpo o di palla che ti indirizzano da una parte per scappare dall’altra (es. forbice a rientrare, la forbice semplice di esterno, la palla dga)
DRIBBLINGNOMENCLATURA E CLASSIFICAZIONE - FINTA DI CORPO - FINTA DI CORPO - FINTA CON PALLA - FINTA DI GAMBE - FINTA DI GAMBE - FINTA DI GAMBE - FINTA DI GAMBE - FINTA DI GAMBE - FINTA DI GAMBE - FINTA DI CORPO - FINTA CON PALLA - FINTA CON PALLA - FINTA CON PALLA - FINTA CON PALLA - FINTA DI GAMBE - FINTA CON PALLA - FINTA DI CORPO - FINTA DI CORPO - FINTA DI CORPO - FINTA CON PALLA - FINTA CON PALLA • AFFONDO • DOPPIO AFFONDO • CAMBIO DIREZIONE 180° • DOPPIO SCAVALCAMENTO O “CAFÚ” • FORBICE DOPPIA • FORBICE COMPOSTA • FORBICE A RIENTRARE DI 180° • FORBICE SEMPLICE DI ESTERNO • FORBICE SEMPLICE DI INTERNO • GIRAVOLTA • PALLA DIETRO LA GAMBA D’APPOGGIO • RICHIAMO A “V” • RICHIAMO DI 180° • ROTAZIONE SULLA PALLA • SOSPENSIONE E RIPARTENZA • SUOLA CON FORBICE • TAGLIAFUORI • TAGLIO DI ESTERNO • TAGLIO DI INTERNO • UNO-DUE DIETRO LA GAMBA D’APPOGGIO • UNO-DUE ESTERNO-INTERNO (ELASTICO)
FINTA E DRIBBLING - CLASSIFICAZIONE • Le finte di corpo : si sviluppano con un movimento anticipato del corpo per ingannare l’avversario ed indurlo ad agire con un movimento e sfruttare quel “tempo di gioco” per liberarsi. • Le finta di gambe : sono movimenti veloci degli arti inferiori (scavalcamenti della palla etc...) che servono a “sorprendere” l’avversario facendole perdere la concentrazione dalla palla. • Le finta con palla : consiste nello spostare velocemente la sfera per “offrirla” all’avversario per poi toglierla rapidamente o coprirla con il corpo nascondendola per impedire un intervento. Nel primo caso si induce un avversario sbagliare “il tempo” di entrata . Nel secondo a non farlo intervenire.
FINTA E DRIBBLING • Le finte di corpo : si sviluppano con un movimento anticipato del corpo per ingannare l’avversario ed indurlo ad agire con un movimento e sfruttare quel “tempo di gioco” per liberarsi cambiando rapidamente direzione. Le finte di corpo senza palla possono essere effettuate : a) prima del passaggio del compagno b) dopo il passaggio del compagno Nel primo caso con la finta si cerca di guadagnare un tempo di gioco per togliersi dalla pressione dell’avversario e conquistare uno spazio, dove ricevere la palla, prima che questi possa intervenire. Nel secondo caso quando la sfera è partita ed il ricevente possiede un leggero vantaggio : - semplicemente “sbilanciarlo” per ritardarlo oppure fargli credere di andare in una direzione con la palla e invece cambiare rapidamente direzione ed andare in un’altra.
FINTA E DRIBBLING - CLASSIFICAZIONE • Finta di corpo : AFFONDO - DOPPIO AFFONDO - GIRAVOLTA - TAGLIO DI INTERNO - TAGLIO DI ESTERNO – TAGLIAFUORI - • Finta di gambe : DOPPIO SCAVALCAMENTO O “CAFÚ” - FORBICE DOPPIA - FORBICE COMPOSTA - FORBICE A RIENTRARE DI 180° - FORBICE SEMPLICE DI ESTERNO - FORBICE SEMPLICE DI INTERNO - SOSPENSIONE E RIPARTENZA - • Finta con palla : CAMBIO DIREZIONE 180° - PALLA DIETRO LA GAMBA D’APPOGGIO – RICHIAMO A “V” - RICHIAMO DI 180° - ROTAZIONE SULLA PALLA – SUOLA CON FORBICE - UNO-DUE DIETRO LA GAMBA D’APPOGGIO - UNO-DUE ESTERNO-INTERNO (ELASTICO)
DRIBBLING - Affondo Descrizione del gesto tecnico: • Il giocatore attua una veloce guida della palla effettuando una serie di rapidi tocchi con l’esterno del piede. • Nel momento in cui decide di applicare la finta; l’allievo in appoggio sul piede sx., sposta il peso del corpo verso dx.; in tal modo, carica la gamba d’appoggio dx. oltre la palla abbassando così il baricentro. • Nel movimento successivo, il giocatore, per superare l’avversari e concludere la finta, dovrà velocemente impostare la palla verso sinistra utilizzando l’esterno del piede sx. • Allo stesso modo si propone la finta dalla parte opposta per favorire la bilateralità e l’acquisizione del gesto tecnico.
DRIBBLING - Doppio affondo Descrizione del gesto tecnico: • Questo gesto tecnico è composto da una simmetrica e doppia azione. • Nella prima fase della finta, l’allievo “carica il peso del corpo sul piede dx. attuando il primo affondo alla sua sx ; in seguito, spinge sulla gamba sx per effettuare il secondo affondo. • Da questa posizione, in appoggio sul piede dx, il giocatore esegue una nuova spinta verso sx accompagnando, questa volta la palla, con l’esterno del piede sx. • Il gesto, si conclude con un semplice tocco di interno piede sx. finalizzato a conquistare spazio in avanti.