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LEGGE 8 ottobre 2010 , n. 170 Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico. (10G0192). OGGETTO: alunni con dislessia, disgrafia, disortografia o discalculia, separatamente o insieme. MODALITA’ DI CERTIFICAZIONE: sono valide:
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LEGGE 8 ottobre 2010 , n. 170 Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico. (10G0192) • OGGETTO: alunni con dislessia, disgrafia, disortografia o discalculia, separatamente o insieme. • MODALITA’ DI CERTIFICAZIONE: sono valide: • diagnosi redatte da strutture specialistiche esclusivamente del Servizio Sanitario Nazionale : verranno recepite dalle scuole per l’adozione del percorso previsto dalla legge; • diagnosi redatte da specialisti privati : le famiglie le consegneranno al servizio NPIA, ricevendone un modulo per la scuola, in attesa del parere di conformità; le scuole, pur accogliendo con riserva, attiveranno i passi previsti dalla legge (nota USR E-R 8226 del 25/06/2012) .
LEGGE 8 ottobre 2010 , n. 170 Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico. (10G0192) • DIAGNOSI: riporta il tipo di disturbo, con assi e codici, le modalità di funzionamento, le aree maggiormente compromesse, strumenti dispensativi e compensativi richiesti. Sono Dsa i codici ICD10 dall’F 81.0 all’F 81.9 Disturbo specifico di : lettura, compitazione – disortografia abilità aritmetiche capacità scolastiche –dislessia e/o disortografia e/o discalculia, • altri disturbi–disgrafia, • disturbi evolutivi delle abilità scolastiche non specificati.
LEGGE 8 ottobre 2010 , n. 170 Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico. (10G0192) • VALIDITA’ DELLA DIAGNOSI: - La segnalazione ha valore per ogni ciclo di studi; • le diagnosi emesse nel terzo anno di scuola secondaria di I grado avranno validità anche nell’ordine di scuola successivo. - …
Ma andiamo oltre: • C. m. n. 8 , 6 marzo 2013 “Si evidenzia la necessità di superare e risolvere le difficoltà legate ai tempi di rilascio delle certificazioni (in molti casi superiori ai sei mesi) adottando comunque un piano didattico individualizzato e personalizzato nonché tutte le misure che le esigenze educative riscontrate richiedono. ( Per quanto riguarda gli alunni in possesso di una diagnosi di DSA rilasciata da una struttura privata, si raccomanda - nelle more del rilascio della certificazione da parte di strutture sanitarie pubbliche o accreditate – di adottare preventivamente le misure previste dalla Legge 170/2010, qualora il Consiglio di classe o il team dei docenti della scuola primaria ravvisino e riscontrino, sulla base di considerazioni psicopedagogiche e didattiche, carenze fondatamente riconducibili al disturbo. ) Negli anni terminali di ciascun ciclo scolastico, in ragione degli adempimenti connessi agli esami di Stato, le certificazioni dovranno essere presentate entro il termine del 31 marzo, come previsto all’art.1 dell’Accordo sancito in Conferenza Stato-Regioni sulle certificazioni per i DSA(R.A. n. 140 del 25 luglio 2012”; • Direttiva del 27 dicembre 2012 “ alcune tipologie di disturbi, non esplicitati nella legge 170/2010, danno diritto ad usufruire delle stesse misure ivi previste in quanto presentano problematiche specifiche in presenza di competenze intellettive nella norma. Si tratta, in particolare, dei disturbi con specifiche problematiche nell’area del linguaggio (disturbi specifici del linguaggio o – più in generale- presenza di bassa intelligenza verbale associata ad alta intelligenza non verbale) o, al contrario, nelle aree non verbali (come nel caso del disturbo della coordinazione motoria, della disprassia, del disturbo non-verbale o – più in generale - di bassa intelligenza non verbale associata ad alta intelligenza verbale, qualora però queste condizioni compromettano sostanzialmente la realizzazione delle potenzialità dell’alunno) …”
Le figure di riferimento I genitori: richiedono la diagnosi specialistica alla Neuropsichiatria dell’ASL di appartenenza; qualora preferiscano rivolgersi ad uno psicologo/neuropsichiatra privato, una volta ricevuta una diagnosi di DSA, la presenteranno all’ASL di riferimento, ricevendo un documento di richiesta di conformità. Nel caso di diagnosi dell’ASL ( pubblica) i genitori al momento dell’iscrizione o al ricevimento della diagnosi specialistica presenteranno il documento (conservandone preferibilmente copia) alla segreteria della scuola, richiedendo che sia protocollato e del’avvenuta consegna siano informati il Dirigente Scolastico e la referente d’Istituto; conservando il numero di protocollo. Nel caso di diagnosi privata i genitori presenteranno documento di richiesta conformità e copia della diagnosi privata ricevuta alla segreteria alunni della scuola, richiedendo che il documento sia protocollato , conservando il numero di protocollo come prova dell’avvenuta consegna e che sia comunicato al Dirigente Scolastico e al Referente di Istituto. Qualora la risposta di conformità tardi ad essere consegnata oltre i due-tre mesi, informeranno il coordinatore di classe dei motivi (es. accertamenti in corso, richiesta di ulteriori esami, …). Una volta giunta la risposta di conformità la consegneranno alla segreteria della scuola, come sopra. La famiglia collaborerà con il Consiglio di classe per la stesura del piano didattico Personalizzato, firmandolo quando concordi con quanto previsto dai docenti, comunicherà tempestivamente le situazioni di disagio manifestate dall’alunno, ratificherà o meno la validità del PDP attuato, in sede di verifica, proponendo eventuali modifiche in corso d’anno o in previsione dell’anno scolastico successivo, facendo riferimento prioritariamente al coordinatore di classe e, qualora sorgano problemi, al referente di Istituto.
Le figure di riferimento Il dirigente scolastico: (Linee Guida punto 6.2 ) Stimola e promuove ogni utile iniziativa finalizzata a rendere operative le indicazioni condivise con organi collegiali e famiglie, e precisamente:… • attiva interventi preventivi • trasmette alla famiglia apposita comunicazione [in ordine al mancato successo di tali interventi e quindi alla possibilità di un DSA] • riceve la diagnosi consegnata dalla famiglia, la acquisisce al protocollo e la condivide con il gruppo docente…” • promuove attività di formazione/ aggiornamento per il conseguimento di competenze specifiche diffuse • promuove e valorizza progetti mirati, individuando e rimuovendo ostacoli, nonché assicurando il coordinamento delle azioni…. • definisce, su proposta del Collegio dei Docenti, le idonee modalità di documentazione dei percorsi didattici personalizzati … e ne coordina l’elaborazione … • gestisce le risorse umane e strumentali…. • promuove l’intensificazione dei rapporti tra i docenti e le famiglie di alunni e studenti con DSA … • attiva il monitoraggio relativo a tutte le azioni messe in atto, al fine di favorire l’attivazione di buone pratiche e procedure od apportare eventuali modifiche”
Le figure di riferimento Il referente di Istituto( Linee Guida punto 6.2 e 6.3. ) Per la realizzazione degli obiettivi previsti e programmati, il D.S. potrà avvalersi della collaborazione di un docente con compiti di informazione, consulenza e coordinamento, con le seguenti funzioni: • · fornisce informazioni circa le disposizioni normative vigenti; • · fornisce indicazioni di base su strumenti compensativi e misure dispensative al fine di realizzare un intervento didattico il più possibile adeguato e personalizzato; • · collabora, ove richiesto, alla elaborazione di strategie volte al superamento dei problemi nella classe con alunni con DSA; • · offre supporto ai colleghi riguardo a specifici materiali didattici e di valutazione; • · cura la dotazione bibliografica e di sussidi all’interno dell’Istituto; • · diffonde e pubblicizza le iniziative di formazione specifica o di aggiornamento; • · fornisce informazioni riguardo alle Associazioni/Enti/Istituzioni/Università ai quali poter fare riferimento per le tematiche in oggetto; • · fornisce informazioni riguardo a siti o piattaforme on line per la condivisione di buone pratiche in tema di DSA; • · funge da mediatore tra colleghi, famiglie, studenti (se maggiorenni), operatori dei servizi • sanitari, EE.LL. ed agenzie formative accreditate nel territorio; • · informa eventuali supplenti in servizio nelle classi con alunni con DSA.
Le figure di riferimento • Il coordinatore di classe: • Ha accesso alla diagnosi specialistica; • Coordina il consiglio di classe nell’adozione delle azioni di cui alla slide “Attenzione!” : individuazione alunni con funzionamento DSA, presa di conoscenza della diagnosi e del funzionamento dell’alunno/a; stesura del PDP, verificandone la completezza,firma della famiglia, protocollo del documento e suo inserimento nel fascicolo personale dell’alunno in busta opaca, applicazione di mezzi, dispense, strategie previsti; rapporti con le famiglie ed eventualmente con specialisti e tutor che seguono l’alunno/a; verifica del PDP, comunicazione ad eventuali altri docenti che realizzino i corsi di recupero, se diversi da quelli della classe, redazione dell’allegato al “documento del 15 maggio” per le classi terminali; • Si raccorda con la Dirigente e la/il referente per i DSA.
Le figure di riferimento Il docente , per sé e collegialmente: • redige, verifica ed eventualmente modifica il Piano didattico personalizzato relativamente alla sua disciplina; • mette in atto strategie di recupero; • segnala alla famiglia la persistenza delle difficoltà nonostante gli interventi di recupero • posti in essere; • prende visione della certificazione diagnostica rilasciata dagli organismi preposti; • procede, in collaborazione dei colleghi della classe, alla documentazione dei percorsi didattici individualizzati e personalizzati previsti; • attua strategie educativo-didattiche di potenziamento e di aiuto compensativo; • adotta misure dispensative; • attua modalità di verifica e valutazione adeguate e coerenti; • realizza incontri di continuità con i colleghi del precedente e successivo ordine o grado discuola al fine di condividere i percorsi educativi e didattici effettuati dagli alunni, in particolare quelli con DSA, e per non disperdere il lavoro svolto.
ATTENZIONE! • GLI ALUNNI CON D.S.A. NON HANNO DOCENTI DI SOSTEGNO • NON VIENE INVIATA CERTIFICAZIONE PER L’INTEGRAZIONE SCOLASTICA, • LA SOLA DIAGNOSI SPECIALISTICA DA’ LORO DIRITTO (E QUINDI OBBLIGA IL CONSIGLIO DI CLASSE) A : • INCONTROCON LA FAMIGLIA ED EVENTUALI SPECIALISTI PER LA REDAZIONE DEL PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO; • STESURADI UN PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO, DIVERSO DA QUELLO PER ALUNNI CON SOSTEGNO ( cfr. Prof G/Progetti/Dislessia e d.s.a./modello piano didattico personalizzato) ;(mpdp2013 ) • VERIFICA IN CORSO D’ANNO DELL’EFFICACIA DI MEZZI, STRATEGIE, STRUMENTI DISPENSATIVI E COMPENSATIVI con la famiglia ed eventualmente lo/gli specialisti di riferimento(cfr. Prof G/Progetti/Dislessia e d.s.a. /verifica del piano didattico personalizzato) • ADOZIONE DI STRATEGIE, MEZZI COMPENSATIVI E DISPENSATIVI ANCHE NELLE PROVE DI RECUPERO («…adeguate forme di verifica e di valutazione»).
LE CONSEGUENZE LA REDAZIONE DEL PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO E’ ATTO DOVUTO PER LE SCUOLE IN PRESENZA DI UN ALUNNO CON SEGNALAZIONE SPECIALISTICA DI D.S.A. …deve essere consegnato alle famiglie all’inizio di ogni anno scolastico (ed è stato concordato con loro e lo specialista che segue l’alunno/a). LE FAMIGLIE : vanno accolte, ma anche contenute... … vale ricordare alle famiglie che ”…non tutto ciò che comporta difficoltà per un ragazzo con DSA può essere collegato ai disturbi, non tutto può essere spiegato e ricondotto ad essi . … Occorre essere molto vigilanti a non ricomprendere sotto l’ombrello della difficoltà anche aspetti ad essa non imputabili” (dott. Stefano Versari, Uff. Scol. Regionale per l’EmiliaRomagna, nota prot 1425/2009) LA REDAZIONE DEL PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO (NELLA FORMA SCELTA DAL CONSIGLIO DI CLASSE) , LA SUA CONSEGNA ALLA FAMIGLIA, LA SUA VERIFICA, LA PRATICA DEI MEZZI DISPENSATIVI E COMPENSATIVI, LA VERBALIZZAZIONE DI TUTTO CIO’, PERMETTE AI DOCENTI UNA SERENA VALUTAZIONE DEGLI OBIETTIVI RAGGIUNTI DAGLI ALUNNI, SENZA INDEBITI ABBASSAMENTI DEGLI OBIETTIVI O CEDIMENTI ALLA MINACCIA DI PROCEDIMENTI LEGALI.
IL PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO • Il PDP deve essere verificato due o più volte l’anno a cura del team dei docenti o del Consiglio di Classe ( per es. in sede di scrutinio). • La redazione deve contenere e sviluppare i seguenti punti: • 1. dati relativi all’alunno • 2. descrizione del funzionamento delle abilità strumentali • 3. caratteristiche del processo di apprendimento • 4. strategie per lo studio – strumenti utilizzati • 5. individuazione di eventuali modifiche all’interno degli obiettivi disciplinari per il conseguimento delle competenze fondamentali • 6. strategie metodologiche e didattiche adottate • 7. strumenti compensativi • 8. criteri e modalità di verifica e valutazione • 9. assegnazione dei compiti a casa e rapporti con la famiglia • Ogni Consiglio di classe può adottare il modello di PDPpiù adeguato alle proprie esigenze, ferma restando la presenza di punti di cui sopra.
LA SITUAZIONE «polo tecnico-professionele» Per l’a.s 2013-2014 la situazione, al netto delle nuove iscrizioni è la seguente : ITCG «Compagnoni» : 5 alunni, ISIPT «Stoppa» : 13 alunni ( di cui 1 lo scorso anno ha rifiutato la stesura del PDP) . ( 3 con sosp del giudizio) Per tutti gli alunni è stato stilato il PDP. IPSIA “Manfredi” : 2 alunni. ITIS “Marconi” : 4 alunni.
QUALCHE CRITICITA’ • Per gli alunni che abbiano raggiunto la maggiore età la presa in carico è a discrezione dell’UONPIA. • Grazie a un progetto finanziato dalla regione Emilia Romagna questi possono rivolgersi a Reggio Emilia (UOC di Neurologia, Lab. di Neuropsicologia, Arcispedale S.Maria Nuova, Reggio Emilia, www.asmn.re.it), oppure al Centro regionale disabilità linguistiche e cognitive Ausl di Bo (Circ. 6 del 28/05/2013 reg. Emilia Romagna), per l’anno scolastico 2013-2014. • In caso la famiglia dichiari di non volersi avvalere del PDP o di alcune indicazioni occorre far firmare una liberatoria, con esplicito, puntuale e motivato riferimento alla richiesta di completa o parziale non applicazione del PDP .
La normativa • Nota USR prot. 13925 4/09/2007 • Nota USR 1425 3/02/2009 • Legge 170/2010 • Nota USR prot. 12792 25/10/2010 • Decr. Min. 5669 12/07/2011 con linee guida • Nota USR prot. 14003 14/07/2011 • Circolare direz. Gen. Sanità e politiche sociali Reg. Emilia Rom. 31/05/2012 n. 8 • Nota USR prot. 8226 25/06/2012 • Direttiva del 27 dicembre 2012 (BES) • C. M. n. 8 , 6 marzo 2013 (BES) • C Reg. 6 del 28/05/2013 Regione Emilia Romagna assessorato Sanità e Politiche Sociali • Nota USR prot. 6721 del 29 maggio 2013 • Nota USR prot.14910 del 6 settembre 2013
L’ESAME DI STATO • al documento del 15 maggio (D.p.r. 323/1998) va allegato il PDP e altra documentazione.(es : verifiche) • LA LINGUA STRANIERA: L’ESONERO TOTALE DALLO STUDIO DELLA LINGUA STRANIERA NELLA SCUOLA SECONDARIA DI II GRADO NON CONSENTE IL RILASCIO DI UN DIPLOMA quinquennale e di ciò le famiglie (o gli studenti maggiorenni) devono essere esplicitamente avvertite (o avvertiti) e devono firmare uno specifico documento in tal senso, di cui una copia originale viene conservata agli atti della scuola. (Art. 6 Comma 6 DM 5669/11) • O. M. esami di Stato 2013 , art. 18 :Lingua straniera, Esame di Stato e DSA : le modalità d’esame per gli alunni: • che hanno seguito un percorso didattico ordinario - ai sensi art. 6 comma 5, del DM n.5669 del 12 luglio 2011 - , con la sola dispensa dalle prove scritte ordinarie di lingua/e straniera/e; questi saranno sottoposti dalla Commissione, nel caso in cui la lingua straniera sia oggetto di una seconda prova scritta, a prova orale sostitutiva della prova scritta; • nel caso la lingua o le lingue straniere siano coinvolte nella terza prova scritta, gli accertamenti relativi alla lingua o alle lingue straniere sono effettuati dalla commissione per mezzo di prova orale sostitutiva nel giorno destinato allo svolgimento della terza prova scritta, al termine della stessa, o in un giorno successivo, purché compatibile con la pubblicazione del punteggio complessivo delle prove scritte e delle prove orali sostitutive delle prove scritte nelle forme e nei tempi previsti nell’art. 15, comma 8.