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PERCORRENDO LA VIA DELLA RESPONSABILITA’ EMERGENZA-AREA CRITICA FERRARA 17 MARZO 2007 Rosa Maria Gaudio RCU Medicina Legale Università degli Studi di Ferrara. PSICOLOGIA DELL’EMERGENZA.
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PERCORRENDO LA VIA DELLA RESPONSABILITA’EMERGENZA-AREA CRITICA FERRARA 17 MARZO 2007 Rosa Maria Gaudio RCU Medicina Legale Università degli Studi di Ferrara
PSICOLOGIA DELL’EMERGENZA “Evento critico è quello che produce, nel personale esperto, uno stress emotivo insolitamente elevato, capace di interferire sulle abilità dell’operatore nell’affrontare l’evento e nei tempi successivi” Mitchell (1996) errore collettivo ed individuale, nell’aver sottovalutato le necessità non solo strutturali, ma anche psicologiche delle emergenze, alimentando l’erroneo mito della nostra onnipotenza
Panico si genera quando l’operatore non riesce ad elaborare una risposta
AREA EMERGENZAaspetti generali Emergenza extraospedaliera: 118 Soccorso extraospedaliero Emergenza intraospedaliera: Pronto Soccorso Area Rossa Sala operatoria Terapia intensiva Terapia intensiva post operatoria
area critica intraospedaliera • Terapia intensiva (ICU) • Terapia intensiva cardiologica (UCIC) • Terapia intensiva pediatrica • Terapia intensiva post operatoria • Sala operatoria • Pronto soccorso
Emergenza extraospedaliera(1) Infermiere del 118 ( centrale operativa) Infermiere in automedica Infermiere in ambulanza di soccorso Infermiere e defibrillazione precoce (sul target) Infermiere ed elisoccorso
non sempre si tratta di negligenza: in emergenza si ha, abbiamo, una pericolosa e distorta percezione del tempo In uno studio condotto negli Stati Uniti risulta che nei momenti di stress acuto i funzionari di polizia subiscono rilevanti distorsioni percettive di carattere temporale: la maggior parte riferisce di aver vissuto la situazione critica come se fosse avvenuta in forma accelerata Da: COMPORTAMENTO UMANO DURANTE L’EVENTO CRITICO. Dott.ssa Paola Zotti Convegno LA PSICOLOGIA NELLE EMERGENZE: ASPETTI ATTUATIVI Monfalcone, 17 gennaio 2003
118 soccorso extraospedaliero: Soccorso extraospedaliero (automedica, ambulanze elisoccorso)
centrale operativa e mezzi di soccorso Il sistema di allarme sanitario: “ è assicurato dalla centrale operativa del 118 sede in cui affluiscono tutte le richieste di intervento per emergenza sanitaria”. La responsabilità operativa è affidata al personale infermieristico professionale della centrale, nell’ambito di protocolli decisi dal medico responsabile della centrale operativa. Le funzioni della centrale operativa comprendono: 1)Ricezione alle richieste di soccorso 2)Valutazione del grado di complessità dell’intervento da attivare 3)Attivazione e coordinamento dell’intervento stesso
Compiti centrale operativa Personale infermieristico della centrale: Composto da infermieri professionali con esperienza nell’area critica, o che abbiano seguito corsi di formazione nel settore dell’emergenza I compiti del personale infermieristico sono quelli di: 1) ricezione, registrazione e selezione delle chiamate 2) determinazione dell’apparente criticità dell’intervento segnalato 3) codifica delle chiamate e delle risposte secondo il sistema delle codifiche definito dal Decreto del Ministero della Sanità del 15 maggio 1992. il triage telefonico a cui è chiamato l’infermiere di centrale operativa differisce però dal triage di pronto soccorso in quanto si basa su protocolli in uso nella centrale operativa.
Compiti centrale operativa • Dislocazione e tipologia dei mezzi di soccorso sul territorio • Postazioni di auto medicalizzate o postazioni di guardia medica • Disposizioni di posti letto di terapia intensiva o unità coronarica • Utilizzo del dispatch (invio dei mezzi appropriati in relazione ai codici di criticità) • Ospedalizzazione dell’ospedale idoneo I o II livello ( criticità del paziente) • Fornire consigli appropriati indirizzando il pz al medico di medicina generale o al pediatra o alla guardia medica • Coinvolgere la guardia medica territoriale non inserita nel sistema di emergenza-urgenza • Trasporto urgente di sangue/organi • Trasporto equipe trapianto multiorgano • Organizzazione riceventi multiorgano
DISPATCH al telefono Processo che dalla chiamata porta all’invio dell’équipe più idonea • Intervista • Assegnazione codice priorità • Invio mezzo
Compiti centrale operativa • Questo meccanismo di ricezione della chiamata sulla base del dispatch permette l’invio dei mezzi idonei e in successione in relazione alla criticità Il sistema del dispatch:o (di invio) è un sistema elaborato negli Stati Uniti che comprende tutte le operazioni inerenti il sistema di soccorso dal momento della richiesta all’arrivo dei soccorritori sulla scena. L’attività di dispatch è costituita da 4 aspetti: 1)Interrogatorio telefonico 2)Istruzioni all’utente riguardo le manovre da effettuare pre-arrivo dei mezzi 3)Scelta del medico di soccorso (con medico, con infermiere, con volontari) 4)Supporto informativo ai soccorritori Previste domande chiave preordinate sulla base del sintomo principale riferito da chi chiede soccorso, volte ad evidenziare i sintomi di priorità che siano indicativi o dell’alterazione dei parametri vitali in atto o di situazioni a rischio di rapida compromissione di parametri vitali* * Gordini G: “soccorso extraospedaliero”in Pronto Soccorso, Servizi di Emergenza 118” Centro Scientifico Editore, Torino, 1996
centrale operativa e mezzi di soccorso • L’infermiere e la centrale operativa del 118 Il sistema dell’emergenza sanitaria è stato regolamentato dal DPR 27 marzo 1992 denominato “Atto di indirizzo e coordinamento delle regioni per la determinazioni dei livelli di assistenza sanitaria di “emergenza” e come atto regolamentare, dalla legge guida n 1/1996 emanate dal Ministero della Sanità. Con tale decreto si dispone che le Regioni devono organizzare le attività di urgenza e di emergenza sanitaria articolate su due livelli: 1) il sistema di allarme sanitario 2) il sistema di accettazione ed emergenza sanitaria
1.1.8. Mission Allarme 118 Dispatch Tratt. preospedaliero Trasporto H. idoneo Trattamento Ospedaliero
Compiti centrale operativa Infermiere nei mezzi di soccorso: art 10 DPR 27 marzo 1992:“il personale infermieristico professionale, nello svolgimento del servizio di emergenza, può essere autorizzato a praticare iniezioni via endovenosa e fleboclisi, nonché a svolgere le attività e manovre atte a salvaguardare le funzioni vitali, previste dai protocolli decisi dal medico responsabile del servizio”. I protocolli dell’emergenza extraospedaliera sono “protocolli a valenza diagnostico-terapeutica” L’infermiere agisce in base a protocolli ma nel caso di errore di diagnosi?
OBIETTIVO PRIMARIO 118 RIDURRE IL THERAPY FREE INTERVAL • MINIMIZZANDO IL TEMPO DI ARRIVO DEI SOCCORSI • PORTANDO SUL LUOGO DELL’EVENTO LE MIGLIORI RISORSE ASSISTENZIALI E TERAPEUTICHE DISPONIBILI, STRATIFICATE SECONDO UN CODICE PROGRESSIVO DI GRAVITA’ • LA TEMPESTIVITA’ E L’ADEGUATEZZA DELL’INTERVENTO SANITARIO POSSONO RIDURRE DEL 20-30% LA MORTALITA’ E GLI ESITI INVALIDANTI IN NUMEROSE PATOLOGIE, COMPRESE QUELLE CARDIOVASCOLARI
118 • Nei servizi di emergenza a bordo delle ambulanze del 118, pestano soccorso volontari con funzione di soccorritori e barellieri che spesso si trovano in condizioni di prestare assistenza. La questione è estremamente delicata in quanto, in molte situazioni, sono proprio i volontari a garantire il servizio. I volontari però non sono operatori sanitari e possono incorrere nel reato di esercizio abusivo di professione medica o infermieristica. • E’ necessario però distinguere, in quanto la giurisprudenza ha sostenuto che “il semplice trasporto di ammalati a mezzo di autoambulanza non rientra di per sé nel novero delle attività per le quali occorre una speciale abilitazione da parte dello stato e tantomeno costituisce esercizio abusivo di una professione sanitaria: sotto questo profilo d’altro canto va considerato che la presenza a bordo d mezzi utilizzati di attrezzatura sanitaria di emergenza non implica né fornisce prova di utilizzo da parte dei trasportatori.
L’Infermiere deve avere capacità professionali multiple che possono essere cosi elencate: • Esperienza di assistenza infermieristica a pazienti in condizioni cliniche critiche • eseguire correttamente le manovre di rianimazione di base e avanzate (BLS)
Protocollo dolore toracico? • Nel caso di dolore toracico quale è il ruolo dell’infermiere? • Analisi del ritmo cardiaco • Possibile defibrillazione precoce senza presenza del medico?
Infermiere e defibrillazione precoce: fase extraospedaliera Legge 42/1999 DPR 27 marzo 1992 D.Lgs 229/1999 L. 69/2004
“… la trasmissione di un tracciato ECG a 12 derivazioni standard dall’ambulanza al centro di coordinamento del soccorso e quindi in reparto di cardiologia abbrevia l’intervallo di tempo che intercorre prima del trattamento con i conseguenti miglioramenti della sopravvivenza e della qualità della vita…” “….. evidenza riconosciuta di Classe I dall’AHA.”
“Un ulteriore potenziale vantaggio legato alla trasmissione di un tracciato ECG a 12 derivazioni è la possibilità di somministrare una terapia trombolitica in contesto pre-ospedaliero, benché ad oggi questo approccio sia ancora oggetto di discussione.”
Protocolli in particolari situazioni di emergenza: dolore toracico • Linee guida e protocolli • Addestramento personale • ECG a 12 derivazioni sui mezzi del S.U.E.S. 118 • Telemetria • Identificazione UU.OO. di riferimento Angioplastica primaria in collaborazione con il 118 Fibrinolisi preospedaliera
L’Infermiere deve avere capacità professionali multiple che possono essere cosi elencate: • Conoscenza dei tempi e delle modalità delle diverse procedure eseguite dal personale medico • Famigliarità con i materiali utilizzati e presenti nello zaino delle urgenze • Manovre, procedure intubazione, procedure rianimazione cardiopolmonare, per rispondere prontamente alle richieste.
L’Infermiere deve avere capacità professionali multiple che possono essere cosi elencate: • Flessibilità operativa, per passare dal semplice supporto fisico alla persona malata alla gestione di apparecchiature anche complesse: • “Cardiolina”, respiratore da trasporto, l’ossimetro, il pacemaker temporaneo e il defibrillatore cardiaco esterno.
1.1.8. risorse PROCEDURE OPERATIVE TECNOLOGIA PERSONALE SANITARIO MEZZI DI SOCCORSO
Il Caso • Intervento in una località montana dell’Appennino Bolognese, da parte di un mezzo ALS (auto medica) senza medico a bordo su un suicidio da ingestione di acido.
Attori coinvolti • Infermieri Avanzati • Infermiere coordinatore • Infermiere di centrale • Infermiere Esperto • Infermiere d’auto medica -infermieristica
L’analisi • Responsabilità in eligere. • L’ Infermiere Coordinatore deve definire che una persona è idonea ad un compito. • L’infermiere di centrale deve scegliere che mezzo inviare (e con che equipaggio).
L’analisi • Responsabilità in vigilando • Responsabilità Contrattuale • Responsabilità da “contatto”
Ipotesi di ritardo di valutazione Ipotesi di valutazione errata Ipotesi di condotta errata Perdita di chances
Maxiemergenze e 118 • Che fare in caso di maxiemergenze? • Perfetta collaborazione tra extra- e intraospedaliero • Chiamata direzione sanitaria • Contattare tutte le sale operatorie • Contattare servizi di diagnostica • Contattare terapie intensive regionali
> 50 CATASTROFE MAXIEMERGENZA 10 50 INCIDENTE MAGGIORE INCIDENTE INDIVIDUALE 1 10 Numero feriti:
Catastrofe o Incidente maggiore
1°. FASE DI ALLARME: Altre Centrali Operative 118 Zona evento ALLERTA Richiesta SOS Direzione Sanitaria OSPEDALE ALLERTA C.O. 118” ALLERTA PREFETTURA e PROTEZIONE CIVILE ALLERTA Unità di Crisi Centrale Operativa Responsabile CO Pronto Disponibili CO - Medici - Infermieri - Autisti
Zona evento C.O. 118 “Macerata Soccorso” Unità di Crisi Centrale Operativa • IL PERSONALE DA ALLERTARE ED UTILIZZARE ALLO SCOPO PRESSO LA CENTRALE OPERATIVA SARA’ : • 1 MEDICO DI CO • 2 Inf Prof. esperti di CO • 1 radiotelefonista
intraospedaliero triage
EMERGENZA L’emergenza, per noi, evoca la necessità di un intervento immediato e prioritario, come quando vi è un imminente pericolo di vita