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PITTURA VASCOLARE. La ceramica dipinta nella civiltà greca rappresenta un’arte a sé. I vari generi di questa produzione possono classificarsi nel seguente modo : Ceramica geometrica Ceramica orientalizzante Vasi a figure nere Vasi a figure rosse.
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PITTURA VASCOLARE • La ceramica dipinta nella civiltà greca rappresenta un’arte a sé. • I vari generi di questa produzione possono classificarsi nel seguente modo: • Ceramica geometrica • Ceramica orientalizzante • Vasi a figure nere • Vasi a figure rosse I motivi decorativi si arricchiscono di elementi figurati, in particolare figure umanee cavalli. I soggetti figurati sono rappresentati da scene funerarie (il compianto con l'esposizione del corpo del defunto,, e il trasporto del defunto sul carro funebre, ma anche scene di duelli o battaglie in mare e sulla terra ferma. Le figure umane, dipinte a silhouette nera, sono allineate, a volte in file sovrapposte, mentre tutti gli spazi vuoti sono riempiti con ornati geometrici. Il torso è raffigurato di prospetto, a forma di triangolo e con braccia filiformi variamente disposte nei gesti; le gambe sono rese invece di profilo e progressivamente assumono forme più realistiche e articolate; la testa è rappresentata da una macchia nera con sporgenze per il naso o il mento. Oltre ai cavalli compaiono uccelli o cervi e capri, tutti ridotti a forme essenziali e schematiche, disposti in lunghe file, come semplici ornati
Ceramica orientalizzante Lo stile orientaleggiante si affermò in Grecia grazie ai molteplici contatti tra i Greci della madrepatria e quelli delle colonie dell’Asia Minore . Le decorazioni vascolari diventano sempre più colorate. Dal punto di vista dei soggetti si moltiplicano le figure degli animali Oinochoe Levy, Ceramica dipinta, Altezza 39,50 cm 640, 630 a. C. Parigi Musée du Louvre
Si sviluppa in Attica lo stile a figure nere dipinte sul sfondo rosso della creta cotta; i particolari delle figure sono ottenuti graffiando con una punta il colore nero Vasi a figure nere Euristeo, stupito per l'eccezionale valore di Eracle, decise di affidargli una quarta impresa. Nei pressi della regione di Cerinea viveva una splendida cerva, dalle corna d'oro e dagli zoccoli d'argento e di bronzo, che fuggiva senza mai fermarsi incantando chi la inseguiva, trascinandolo così in un paese dal quale non avrebbe più fatto ritorno. Eracle non poteva assolutamente ucciderla, poiché essa era una cerva sacra, e quindi l'eroe si limitò a inseguirla. La frenetica corsa durò circa un anno, sconfitto in ogni tentativo di raggiungerla, non gli rimase altra scelta che ferire leggermente l'agile cerva con una freccia, e caricarsela sulle spalle per riportarla in patria. Lungo la strada del ritorno incappò in Artemide, infuriata con lui per aver ferito una bestia a lei sacra: ma l'eroe riuscì a placare le sue ire, ed ottenne da lei il permesso di portare la cerva ad Euristeo. Dopodiché al leggiadro animale venne permesso di tornare a correre libero nelle foreste. Eracle cattura la cerva. Anfora a figure nere 540 – 530 a. C. Vulci ( vitervo) Museo Archeologico
Vasi a figure rosse Si sviluppa ad Atene verso il 530 a.C. la tecnica a fondo nero,in cui il vaso viene verniciato di nero e le figure sono ottenute asportando la vernice e riportando a vista il colore rosso della terracotta, mentre i particolari sono disegnati con la stessa vernice nera del fondo