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“Potenziamento della cultura della prevenzione degli infortuni e della normativa vigente rispetto a stage, tirocini e alternanza nel mondo del lavoro”. INFORTUNI E MALATTIE PROFESSIONALI. Il fenomeno infortunistico.
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“Potenziamento della cultura della prevenzione degli infortuni e della normativa vigente rispetto a stage, tirocini e alternanza nel mondo del lavoro”. Ing. vincenzo clarà ASPP ISIS “NEWTON” VARESE
INFORTUNI E MALATTIE PROFESSIONALI Ing. vincenzo clarà ASPP ISIS “NEWTON” VARESE
Il fenomeno infortunistico L’Agenzia Europea stima il costo per infortuni e Malattie professionali tra il 2,6% - 3,8%* del PIL dell’UE. Ing. vincenzo clarà ASPP ISIS “NEWTON” VARESE * Fonte: Banca dati Agenzia Europea - 2004
Il fenomeno infortunistico In Italia Ing. vincenzo clarà ASPP ISIS “NEWTON” VARESE
INFORTUNI E MALATTIE PROFESSIONALI: definizioni Infortunio:evento dannoso che si verifica in occasione di lavoro per una causa violenta e che pregiudicano, temporaneamente o permanentemente, la capacità lavorativa. Malattie professionali: alterazione dello stato di salute di un lavoratore originata da cause inerenti allo svolgimento della prestazione di lavoro. Rischi per la sicurezza:legati a danni acuti e fatti esterni che agiscono rapidamente sulla persona e costituiscono un nesso di causa/effetto con la lesione. Rischi per la salute:legati a danni progressivi e cronici provocati da fattori esterni che agiscono lentamente sulla persona addetta alle specifiche lavorazioni pericolose. Ing. vincenzo clarà ASPP ISIS “NEWTON” VARESE
INFORTUNI E MALATTIE PROFESSIONALI: esempi Rischi trasversali: fattori di rischio legati all’organizzazione del lavoro, a fattori psicologici e organizzativi. Ing. vincenzo clarà ASPP ISIS “NEWTON” VARESE
INFORTUNI E MALATTIE PROFESSIONALI: nesso causale Infortunio Occasione di lavoro Valutazione del danno, sopralluoghi, valutazioni tecniche Riconoscimento nesso causale Ricostruzione della dinamica e delle cause di un infortunio Ing. vincenzo clarà ASPP ISIS “NEWTON” VARESE
INFORTUNI E MALATTIE PROFESSIONALI: nesso causale Malattia professionale Occasione di lavoro ? ? Malattie multifattoriali - Tempi di latenza - Mancanza di riferimenti scientifici ecc. Riconoscimento nesso causale Difficoltà diagnostiche Ricostruzione della dinamica e delle cause di una malattia professionale Ing. vincenzo clarà ASPP ISIS “NEWTON” VARESE
LA BANCA DATI INAIL: STRUTTURA E CONTENUTO INFORMATIVO Raccoglie informazioni circa le lavorazioni, gli infortuni e le malattie professionali delle aziende assicurate INAIL (oltre 4 milioni di posizioni assicurative) E’ suddivisa in 4 aree tematiche aggregate a livello provinciale, regionale e nazionale - le aziende assicurate; - gli eventi denunciati; - gli eventi indennizzati; - il rischio. Ing. vincenzo clarà ASPP ISIS “NEWTON” VARESE
LA BANCA DATI INAIL: STRUTTURA E CONTENUTO INFORMATIVO • AREA TEMATICA A: AZIENDE ASSICURATE • Informazioni relative alle aziende assicurate presso l'INAIL, per la gestione Industria, commercio e servizi, (ultimi 5 anni), con aggregazione provinciale, regionale e nazionale, suddivise per settore di attività economica e tipo di lavorazione • 1) caratteristiche delle aziende in base alla Denuncia di Esercizio classificate in base a: • C – localizzazione dell'attività • B –numero lavoratori dipendenti (addetti-anno) che determina le classi di dimensione aziendale o classi di addetti • A – tipologia INAIL dell'azienda • 2) addetti (unità di lavoro-anno) • 3) retribuzioni • 4) premi. Ing. vincenzo clarà ASPP ISIS “NEWTON” VARESE
LA BANCA DATI INAIL: STRUTTURA E CONTENUTO INFORMATIVO • AREA TEMATICA B: EVENTI DENUNCIATI • Dati relativi agli infortuni sul lavoro e alle malattie professionali (ultimi 5 anni) e denunciati all'INAIL, con aggregazione a livello provinciale, regionale, ripartizione geografica e nazionale, separatamente per le gestioni: • industria, commercio e servizi • - settore di attività economica (codice ATECO 2002) • - codice di tariffa INAIL • agricoltura • conto stato • Sono disponibili tavole separate in relazione al sesso dell'infortunato o del tecnopatico. Ing. vincenzo clarà ASPP ISIS “NEWTON” VARESE
LA BANCA DATI INAIL: STRUTTURA E CONTENUTO INFORMATIVO • AREA TEMATICA C: EVENTI INDENNIZZATI • Dati relativi agli infortuni sul lavoro e alle malattie professionali (ultimi 5 anni) e indennizzati o definiti dall'INAIL, con aggregazione a livello provinciale, regionale, ripartizione geografica e nazionale, separatamente per le gestioni: • industria, commercio e servizi • - settore di attività economica (codice ATECO 2002) • - codice di tariffa INAIL • agricoltura • conto stato • Sono disponibili tavole separate in relazione al sesso dell'infortunato o del tecnopatico. Ing. vincenzo clarà ASPP ISIS “NEWTON” VARESE
D. Lgs. 81/2008 – Modulo A LA BANCA DATI INAIL: STRUTTURA E CONTENUTO INFORMATIVO AREA TEMATICA D: RISCHIO Informazioni di “II livello”: risultato di particolari elaborazioni statistiche effettuate sui dati di base 2 tipologie di indicatori statistici: frequenza relativa(x 1000 addetti): rapporto tra eventi lesivi indennizzati (integrati per tenere conto dei casi non ancora liquidati) e numero degli esposti. rapporto di gravità(x addetto): rapporto tra le conseguenze degli eventi lesivi indennizzati (integrati per tenere conto dei casi non ancora liquidati) e numero degli esposti. Ing. vincenzo clarà ASPP ISIS “NEWTON” VARESE
D. Lgs. 81/2008 – Modulo A LA BANCA DATI INAIL: SERIE STORICHE • ELABORAZIONE DEI DATI DEGLI ARCHIVI INAIL DAL 1951 • Suddivise in casi denunciati e casi indennizzati • Possibilità di avere dati suddivisi • per regione; • per settore produttivo; • per infortuni; • per malattie prof.li. Ing. vincenzo clarà ASPP ISIS “NEWTON” VARESE
L’ANALISI DEL RISCHIO Ing. vincenzo clarà ASPP ISIS “NEWTON” VARESE
Il Rischio Dalle norme tecniche: • PERICOLO “fonte di potenziale danno” • ESPOSIZIONE AL PERICOLO “situazione in cui il pericolo diventa concreto, cioè situazione in cui una persona è esposta al pericolo” • DANNO “lesione fisica alla persona come conseguenza diretta o indiretta di esposizione al pericolo” Ing. vincenzo clarà ASPP ISIS “NEWTON” VARESE
Il Rischio • RISCHIO (dimensione del) • “Combinazione della probabilità di un evento dannoso e della entità delle sue conseguenze” (UNI 11230) • “Probabilità di raggiungimento del livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di esposizione ad un determinato fattore o agente oppure alla loro combinazione” (D. Lgs. 9 aprile 2008 , n. 81) Ing. vincenzo clarà ASPP ISIS “NEWTON” VARESE
Le condizioni di rischio Esposizione Fonte di pericolo Persona Incidente Danno Area del rischio Ing. vincenzo clarà ASPP ISIS “NEWTON” VARESE
Classificazione dei rischi • Dal punto di vista operativo e delle misure • di prevenzione: • RISCHI ELIMINABILI • RISCHI RIDUCIBILI • RISCHI RITENIBILI • RISCHI TRASFERIBILI Ing. vincenzo clarà ASPP ISIS “NEWTON” VARESE
Classificazione dei rischi • Dal punto di vista della tipologia del pericolo: • RISCHI CONVENZIONALI • RISCHI SPECIFICI • RISCHI DA CARENZA ORGANIZZATIVA Ing. vincenzo clarà ASPP ISIS “NEWTON” VARESE
Classificazione dei rischi • RISCHI CONVENZIONALI • “Legati alle strutture e agli impianti, sono generalmente più noti in quanto presenti nella totalità degli ambienti di lavoro.” • Esempi di rischi convenzionali sono quelli legati a: • impianti elettrici, termici e tecnologici • stato delle strutture • barriere architettoniche Ing. vincenzo clarà ASPP ISIS “NEWTON” VARESE
Classificazione dei rischi • RISCHI SPECIFICI • “Legati alla presenza di specifici agenti • fisici, chimici, biologici. ” • Esempi di rischi specifici sono quelli legati a: • agenti fisici: rumore, vibrazioni, radiazioni ... • agenti chimici: vapori, fumi, liquidi, gas … Ing. vincenzo clarà ASPP ISIS “NEWTON” VARESE
Classificazione dei rischi • RISCHI DA CARENZA ORGANIZZATIVA • “Derivano da una inefficiente organizzazione del lavoro, sia in termini gestionali, sia in termini metodologici, sia in termini operativi.” • Esempi sono costituiti da: • mancanza o inefficacia di procedure interne; • scarso coinvolgimento dei dipendenti a tutti i livelli; • carenza metodologica; • non chiare attribuzioni di responsabilità • insufficiente informazione e formazione Ing. vincenzo clarà ASPP ISIS “NEWTON” VARESE
La multifattorialità del rischio AGENTI MATERIALI FATTORI ERGONOMICI STRUTTURE MICROCLIMA AGENTI FISICI ILLUMINAZIONE MACCHINE RUMORE DIST . AGENTI CHIMICI INQUINANTI IMPIANTI AGENTI BIOLOGICI RISCHIO CONOSCENZA FORMAZIONE RESPONSABILITA’ METODI COINVOLGIMENTO PROCEDURE FATTORI COMPORTAMENTALI FATTORI ORGANIZZATIVI Ing. vincenzo clarà ASPP ISIS “NEWTON” VARESE
Il triangolo di Hoyos e Zimolong Organizzazione del lavoro Protezioni collettive ed individuali Interazione Uomo - Pericolo Eliminazione della fonte di pericolo Ing. vincenzo clarà ASPP ISIS “NEWTON” VARESE
IL PROCESSO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO IDENTIFICAZIONE STIMA (MISURA) Processo di ricerca, individuazione e descrizione del rischio Processo di attribuzione di un valore alla dimensione del rischio ANALISI PONDERAZIONE Processo di identificazione e misurazione del rischio Processo di comparazione del rischio misurato rispetto ai criteri di rischio VALUTAZIONE Processo di identificazione, misurazione e ponderazione del rischio Ing. vincenzo clarà ASPP ISIS “NEWTON” VARESE
L’analisi del rischio: la stima del rischio LA STIMA DEL RISCHIO • “La stima è finalizzata alla attribuzione dei valori alla dimensione del rischio” • La stima qualitativa dell’entità del rischio è concettualmente basata: • sulla valutazione di due elementi: • probabilitàdel verificarsi di un evento dannoso • magnitudodelle conseguenze (entità del danno) • sul “giudizio esperto” legato a: • grado di conoscenza • qualità delle informazioni Ing. vincenzo clarà ASPP ISIS “NEWTON” VARESE
LA STIMA DEL RISCHIO Esempio di definizione di scale di valutazione qualitative: PROBABILITÀ MAGNITUDO • Bassissima • Medio-bassa • Medio- alta • Elevata • Trascurabile • Modesta • Notevole • Ingente Ing. vincenzo clarà ASPP ISIS “NEWTON” VARESE
LA STIMA DEL RISCHIO PROBABILITÀ 1 Bassissima L’evento dannoso è improbabile. La sua manifestazione è legata al contemporaneo verificarsi di più eventi indipendenti e poco probabili. L'evento non si è mai presentato durante l'attività produttiva. 2 Medio – bassa L’evento dannoso è poco probabile ma possibile. E’ legato al contemporaneo verificarsi di più eventi non necessariamente indipendenti e di probabilità non trascurabile. L'evento si è presentato raramente durante l'attività produttiva. Ing. vincenzo clarà ASPP ISIS “NEWTON” VARESE
LA STIMA DEL RISCHIO PROBABILITÀ 3 Medio – alta L’evento dannoso è probabile. Tipicamente legato a funzionamenti anomali delle macchine e degli impianti, non rispetto delle procedure di lavoro, non utilizzo dei mezzi di prevenzione e protezione. L'evento si è presentato con una certa frequenza durante l'attività produttiva. 4 Elevata L’evento dannoso è altamente probabile. Con le stesse caratteristiche precedenti, tende a verificarsi diverse volte. L'evento si presenta molto frequentemente nell'attività produttiva. Ing. vincenzo clarà ASPP ISIS “NEWTON” VARESE
LA STIMA DEL RISCHIO MAGNITUDO 1 Trascurabile “Il danno è rapidamente reversibile e di scarsa entità. Non comporta l’abbandono del posto di lavoro”. 2 Modesta “Il danno comporta una parziale limitazione funzionale reversibile in pochi giorni con completo ripristino della capacità lavorativa”. 3 Notevole “Il danno comporta una limitazione funzionale reversibile solo dopo un certo tempo con eventuale riduzione della capacità lavorativa”. 4 Ingente “Il danno è irreversibile e comporta una notevole e permanente riduzione della capacità lavorativa, o l’inabilità, o la morte”. Ing. vincenzo clarà ASPP ISIS “NEWTON” VARESE
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO Pr ALTO Elevata Medio alta MEDIO Medio bassa BASSO Bassissima M Trascurabile Modesta Notevole Ingente Esempio di valutazione qualitativa mediante matrice di rischio Ing. vincenzo clarà ASPP ISIS “NEWTON” VARESE