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MONITORAGGIO EPIDEMIOLOGICO DELLE INFEZIONI POLMONARI IN PAZIENTI FC Silvia Campana Centro Fibrosi Cistica, Dipartimento di Pediatria Università di Firenze. PROTOCOLLI PER IL CONTROLLO DELLE INFEZIONI NEI CENTRI FC.
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MONITORAGGIO EPIDEMIOLOGICO DELLE INFEZIONI POLMONARI IN PAZIENTI FC Silvia Campana Centro Fibrosi Cistica, Dipartimento di Pediatria Università di Firenze
PROTOCOLLI PER IL CONTROLLO DELLE INFEZIONI NEI CENTRI FC • Raccomandazioni del Cystic Fibrosis Trust’s Control of Infection Group, UK • (J.W. Govan 2001) • Protocollo delle infezioni nel Day Hospital del Centro FC della Toscana • (F. Festini, G. Taccetti, S. Campana, G. Mergni) • Infection control recommendations for patients with cystic fibrosis: • Microbiology, important pathogens, and infection control practices to prevent • patient-to-patient transmission. (Saiman et al. 2003 Am J Infect Control)
PROTOCOLLO PER IL CONTROLLO DELLE INFEZIONI NEL CENTRO FC DI FIRENZE 1) Sommario delle evidenze disponibili al momento 2) Raccomandazioni per: sorveglianza epidemiologica limitare la diffusione delle infezioni limitare le diffusioni crociate 3)Misure di segregazione (misure dirette ad impedire il contatto tra pazienti colonizzati e non)
PROTOCOLLO PER IL CONTROLLO DELLE INFEZIONI NEL CENTRO FC Di FIRENZE 4)Misure di disinfezione : eliminazione della contaminazione batterica da locali dispositivi per spirometria e aerosol terapia 5) Misure di diluizione: aereazione locali limitare l’affollamento lavaggio delle mani 6) Norme comportamentali norme da osservare strettamente per i pazienti durante la loro permanenza al centro
MONITORAGGIO DELLE INFEZIONI RESPIRATORIE IN FIBROSI CISTICA • analisi microbiologica di campioni respiratori (ogni tre mesi) • valutazione della presenza di specifici anticorpi circolanti • anti-P. aeruginosa o anti-B. cepacia per evidenziare il • passaggio da colonizzazione superficiale a cronica • esecuzione di controlli sull’ambiente e sul personale ospedaliero • monitoraggio delle infezioni con tipizzazione molecolare di intraspecifica tutti i ceppi batterici isolati Anticorpi anti-P. aeruginosa
MONITORAGGIO DELLE INFEZIONI OSPEDALIERE: METODI DI TIPIZZAZIONE INTRASPECIFICA Tipizzazioni fenotipiche (basate su caratteristiche esterne): sierotipizzazione tipizzazione fagica tipizzazione piocinica Tipizzazione genomica random amplification of polimorphic DNA (RAPD) elettroforesi a campo pulsato (PFGE) Multilocus restriction typing (MRLT) BOX-PCR Fingerprinting indispensabile nel caso di batteri altamente adattabili e variabili quali quelli isolati da pazienti FC sierotipo 1 Y P. aeruginosa sierotipo 2 Y
TIPIZZAZIONE GENOMICA INTRASPECIFICA • L’analisi con endonucleasi di restrizione (REA) permette lo studio dell’intero genoma di un organismo • Permette di evidenziare piccolissime differenze genetiche fra organismi anche quando non si esprimono a livello del fenotipo • con tale metodica si riesce all’interno della stessa specie (tipizzazione intraspecifica) a distinguere i singoli microrganismi • (diversi per virulenza, patogenicità, etc) P. aeruginosa DNA DNA
TIPIZZAZIONE BATTERICA INTRASPECIFICA CON PFGE • I frammenti di DNA prodotti dagli enzimi di restrizione (15-20) vengono separati tramite elettroforesi • Data la grandezza dei frammenti di DNA così generati (da 0,2 a 9000 kb ) si utilizza una particolare tecnica elettroforetica: elettroforesi a campo pulsato (PFGE) in cui gli impulsi elettrici generati sono variabili in intensità e direzione
TIPIZZAZIONE BATTERICA INTRASPECIFICA CON PFGE • Tale tecnica induce i frammenti di DNA a riorientarsi più volte • nella migrazione verso una carica positiva che varia di posizione. • La risoluzione delle bande risulta notevolmente aumentata così • da rendere più semplice il confronto. • Si possono separare frammenti di DNA da 10 a 100 volte maggiori • di quelli separabili con l’elettroforesi convenzionale DNA
POTENZIALI FONTI DI INFEZIONI PER P. AERUGINOSA Fonti ambientali: diffuso in natura, nel suolo, nell’acqua le piante Portatori: colonizza la cute, l’orecchio esterno, l’intestino crasso di soggetti sani, infezioni gravi negli immunocompromessi e pazienti con fibrosi cistica. Fonti nosocomiali: soluzioni di lavaggio, disinfettanti, lavandini, endoscopi, piscine per fisioterapia, spirometri. La maggior parte dei serbatoi è associata all’UMIDITA’.
Ceppi epidemici di P. aeruginosa in FC • 55 bambini Liverpool • (Lancet 1996; 348: 639-42) • 22 adulti Manchester • (Lancet 2001; 358: 557-58) • 5 pazienti Liverpool • (Lancet 2001; 358: 558-60) • IMPORTANZA DI UNA SORVEGLIANZA BATTERIOLOGICA CON PFGE 1 2 3 4 5 6 Profilo geneticodi ceppi di P. aeruginosa isolati da pazienti FC Sono stati analizzati ceppi di P. aeruginosa provenienti da 80 pazienti che si sono dimostrati genotipicamente diversi eccetto per 5 coppie di pazienti che a due a due mostrano ceppi con lo stesso profilo genetico.
ANALISI CON PFGE DI P.AERUGINOSA a ba ba ba b 1 2 3 4 a ba ba b 5 6 7 8 • Ceppi di P. aeruginosa isolati da pazienti FC (1-7) analizzati con elettroforesi a campo pulsato (PFGE). Fenotipi diversi delle colonie: mucoidi e rugose (a e b) sono isolati dallo stesso paziente. N° 8 mostra un ceppo di isolamento ambientale.
POTENZIALI FONTI DI INFEZIONI PER S. AUREUS • Attualmente tutti i ceppi di S. aureus producono ß-lattamasi • Negli anni 60 in seguito all’uso di meticillina è stato isolato il primo ceppo di MRSA • La prevalenza di isolamento di MRSA è progressivamente aumentata in abito nosocomiale (terapie intensive) ed anche nei pazienti con FC • la trasmissione avviene per contatto diretto paziente-paziente o indiretto attraverso individui sani compreso il personale ospedaliero.
ANALISI CON PFGE DI MRSA 1 2 3 4 5 6 7 8 9 Ceppi di Staphylococcus aureus meticillino-resistenti analizzati con PFGE isolati da 9 pazienti FC Campana S., et al J of Cystic Fibrosis. 2004.
B. cepacia complex e genomovars : concetti in espansione Genomovars I (B.cepacia) II (B. multivorans) III (B. cenocepacia) IV (B. stabilis) V (B. vietnamiensis) VI (B. dolosa) VII (B. ambifaria) VIII (B. anthina) IX (B. pyrrocinia) • almeno 9 specie geneticamente diverse • all’interno del “complex”, se i test biochimici consentono l’identificazione, si attribuisce al genomovar un nome specifico (ad es. genomovar II --> B. multivorans), altrimenti viene usato il termine genomovar seguito da numerazione romana.
The present species concept(Wayne et al. 1987, Ursing et al. 1995) • "...The phylogenetic definition of a species generally would include strains with at least 50 - 70% DNA-DNA relatedness ...” • “...It is recommended that a distinct genospecies that cannot be differentiated from another genospecies on the basis of any known phenotypic property not be named until they can be differentiated by some phenotypic property...” • La definizione filogenetica di specie prevede che si possano includere nella stessa specie organismi che abbiano almeno il 70% di omologia del DNA • I vari genomovar di B. cepacia hanno un grado di omologia inferiore al 70% pertanto appartengono a specie diverse
POTENZIALI FONTI DI INFEZIONI PER B. CEPACIA • Gli ultimi studi tassonomici identificano 9 genomovar o specie genomiche (omologia genetica maggiore del 70% analizzata con studi di ibridazione del DNA) • Genomovar VI si isola solo da pazienti FC • I genomovar I, II, III, IV, VII, VIII e IX sono isolati da fonti umane ed ambientali (isolamento prevalente dal suolo, campi di cipolle, rizosfera del mais) • Uso in agricoltura quale biopesticida e fertilizzante.
ANALISI CON PFGE DI B. CEPACIA PAZIENTI FCPAZIENTI ONCOLOGICI Profilo genetico di ceppi di B. cepacia isolati da pazienti FC(1-6) e da pazienti oncologici (7-8-9) eseguita con PFGE
PREVALENZA DI B. CEPACIA COMPLEX (%) Canada* (n = 445) 0.2 9.7 82.9 3.8 1.6 - - - - USA * (n = 606) 2.6 37.8 50.0 0.2 5.1 2.0 0.7 - - Italy (n = 178) 12.3 5.6 63 7.8 0.6 - 0.6 0.6 4.5 Genomovar I (B.cepacia) II (B. multivorans) III (B. cenocepacia) IV (B. stabilis) V (B. vietnamiensis) VI (B. dolosa) VII (B. ambifaria) VIII (B. anthina) IX (B. pyrrocinia) * Speert et al (2002), LiPuma et al (2001), Campana et al Pediatr. Pulmonol (2003)
RISULTATI DELL’ANALISI CON PFGE ( 133 ceppi di B. CEPACIA ISOLATI DA 18 Centri FC Italiani ) 57 (43%) degli isolati producono un profilo genetico singolo 76 (57%) degli isolati sono divisi in 19 gruppi 6 gruppi contengono 2 ceppi– ogni coppia proviene dallo stesso Centro FC 8 gruppi contengono da 3 a 8 ceppi provenienti dallo stesso centro 5 gruppi contengono isolati provenienti da più di un centro
Scelta della tecniche di tipizzazione genetica studi epidemiologici su bassa scala random amplification of polimorphic DNA (RAPD) elettroforesi a campo pulsato (PFGE) studi epidemiologici su larga scala Multilocus restriction typing (MRLT) BOX-PCR Fingerprinting
Tecniche di tipizzazione genetica Symilarity % Ceppi di B. cepacia T. Coenye et al. J Clin Microbiol 2002
COME SI EVIDENZIA UN CLONE EPIDEMICO? • In base al tipo di approccio metodologico si può arrivare a • conclusioni diverse • importanza della scelta del metodo di genotipizzazione • in base al tipo di studio