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PROGRAMMA ENI ITALIA TUNISIA 2014-2020 Incontro con il partenariato qualificato DIPARTIMENTO REG. DELLA PROGRAMMAZIONE Palermo, 3 Luglio 2014. « AREA DI COOPERAZIONE ». Struttura Amministrativa : 18 Governatorati tunisini e 9 «Provincie», 390 comuni siciliani Popolazione :
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PROGRAMMA ENI ITALIA TUNISIA 2014-2020 Incontro con il partenariato qualificato DIPARTIMENTO REG. DELLA PROGRAMMAZIONE Palermo, 3 Luglio 2014
« AREA DI COOPERAZIONE » Struttura Amministrativa: 18 Governatorati tunisini e 9 «Provincie», 390 comuni siciliani Popolazione: Circa 14Milioni di abitanti (85% della popolazione tunisina e 8,4% della popolazione italiana) Distribuzione territoriale: Forte concentrazione della popolazione nelle fasce costiere sia in Sicilia che in Tunisia (es. Tunisia 23% dell’area di cooperazione accoglie il 65% della popolazione) Distribuzione demografica: Popolazione relativamente più giovane in Tunisia rispetto alla Sicilia PRESENZA TUNISINA IN SICILIA La popolazione tunisina residente in Sicilia è secondo gruppo più numeroso (16.885 pari all’11,9%) in forte incremento sin dal 2003.La presenza più significativa risiede nella provincia di RG (41,2%) seguita da TP (24,8%) e PA (10,6%);
ELEMENTI DI CONTESTO GENERALE: ECONOMIA & MERCATO DEL LAVORO (1) (Sicilia) • La crisi economica iniziata nel 2008, continua mostrare i suoi effetti recessivi. In Sicilia, ad esempio, si è interrotto l’interessante percorso di recupero dei divari dalle altre regioni italiane registrato fino al 2007 (anche grazie alla spesa dei fondi europei), il cui impatto sul PIL regionale è stato valutato pari allo 0,7%, è stato bruscamente interrotto. Il PIL regionale tra il 2008 e il 2013 ha registrato una riduzione media del 2,3% annuo in Sicilia (2,2% Mezzogiorno, 1,5% Italia). In complesso il PIL reale siciliano è dunque calato del 14% (Italia -8,7%) retrocedendo ai livelli di produzione dei primi anni ’90 • Significativo peggioramento degli indicatori di contesto relativi al mercato del lavoro. In Sicilia tra il 2007 e il 2013 il tasso disoccupazione ha registrato una crescita di 8 punti percentuali passando dal 13% al 21%. Il dato è significativamente peggiore per quel che riguarda la disoccupazione giovanile che si assesta oltre il 40%. • Il tasso di occupazione è sceso dal 44,6% del 2007 al 39,3% del 2013, ossia sono stati persi 171.000 posti di lavoro), senza considerare l’aumento degli inattivi, ossia coloro che, scoraggiati, hanno perso la voglia di provare a lavorare.
ELEMENTI DI CONTESTO GENERALE: ECONOMIA & MERCATO DEL LAVORO (2) (Sicilia) • In Sicilia, nel 2013, in valore assoluto, le imprese attive sono circa 374 mila a prevalenza di unità a basso valore aggiunto e scarsa competitività, operando soprattutto nell’agricoltura (83.000) e nel commercio (123.000) • Rispetto al 2007, si registra però un calo delle imprese del 21,8% in agricoltura, del 23,1% nella manifattura e del 4,0% nel commercio, per una riduzione totale di 36.991 imprese solo parzialmente compensata dalla contemporanea crescita delle imprese di alloggio e ristorazione (più 8.098) e di altre attività nei servizi (più 13.981). Il dato complessivo è di una variazione negativa di 20.695 imprese attive (-5,2%) • Nel 2013 il volume complessivo dei flussi commerciali della Sicilia con l’Estero (import più export) è stato pari a 31 miliardi di euro, in flessione dell’8,5% rispetto al 2012, per effetto della concomitante riduzione dell’export (-14,8%) e delle importazioni (-4,7%); • Al netto dei prodotti della raffinazione, gli scambi commerciali della Sicilia registrano invece un saldo attivo, attestandosi dal lato delle importazioni su 3 miliardi di euro e da quello delle esportazioni su 3,5 miliardi di euro.
ELEMENTI DI CONTESTO GENERALE: ECONOMIA & IMPRESE • Economia fortemente incentrata sul settore dei servizi che pesa per circa il 60% sul PIL tunisino e 82% sul PIL siciliano. • In Sicilia basso peso delle imprese industriali in senso stretto e quelle che operano nelle costruzioni, rispetto alla media nazionale (’8,2% a fronte del 10,1%, per le imprese industriali: 12,1% contro il 15,2%, nel caso delle imprese di costruzioni). In Tunisia il settore industriale pesa per circa il 33% sul PIL nazionale • In Tunisia l’agricoltura pesa per circa l’12% del PIL tunisino mentre in Sicilia l’agricoltura contribuisce per circa il 3,5% del Prodotto Interno Lordo • Sia in Sicilia che in Tunisia si sono registrati impatti negativi significativi dovuti alla crisi economica globale. In Tunisia tuttavia si registra una fase di recupero più spinta rispetto a quella Sicilia dovuta essenzialmente alla tenuta del comparto agricolo e della pesca, della manifattura (soprattutto agroalimentare, tessile, meccanica) e delle costruzioni.
LE RELAZIONI COMMERCIALI CON LA TUNISIA (Import manifatturiero)
LE RELAZIONI COMMERCIALI CON LA TUNISIA (Export manifatturiero)
Elementi SWOT (Protezioneambientale e adattamento al cambiamentoclimatico - Sicilia/Tunisia)
ALCUNE EVIDENZE E SPUNTI DI RIFLESSIONE (1) A dispetto della prossimità geografica Sicilia e Tunisia non vantano una consolidata esperienza di cooperazione fondata su progetti di comune interesse strategico. PO ENPI 2007/2013 quale prima vera esperienza di cooperazione transfrontaliera strutturata nell’ambito di un Programma a gestione congiunta. Primo risultato consiste nell’aver messo in moto un processo di dialogo costruttivo tra soggetti che al di la di esperienze puntuali non avevamo sin ora instaurato rapporti di partenariato solidi e duraturi Strategia di intervento del PO 07/13 non sufficientemente focalizzata e presenza di parziali margini di sovrapposizione tra gli Assi prioritari. Si rende necessaria una maggiore demarcazione dei confini dell’intervento e una strategia più focalizzata. Si registra una apprezzabile crescita della qualità progettuale durante il ciclo di vita del Programma. Tuttavia sul piano strettamente progettuale sussistono ancora ampi spazi di miglioramento. Un elemento che richiede una attenzione specifica è quello del valore aggiunto transfrontaliero delle azioni. Alcune «novità» nella metodologia di programmazione rivelano la debolezza dei partner di elaborare proposte solide sulla base del metodo del Quadro Logico. Ne consegue l’esigenza di proseguire nelle attività di capacity building degli attori del territorio.
ALCUNE EVIDENZE E SPUNTI DI RIFLESSIONE (2) • A consuntivo, complessivamente si registra una «qualità progettuale» eterogenea con alcune proposte di buon livello ma anche con un numero significativo di progetti a debole impatto potenziale. • Qualità della specializzazione delle competenze (capitale umano) quale elemento abilitante per individuare iniziative progettuali robuste. • Valore aggiunto dei partenariati sostanziali rispetto a quelli formali. In molti casi si sono registrati partenariati ampi ma non sostanziati da una specializzazione delle funzioni tali da giustificarne il coinvolgimento. • Sussiste una esigenza di rafforzamento delle funzioni di monitoraggio e di valutazione della valenza strategica delle operazioni • I progetti strategici non hanno espresso quel «valore aggiunto» che ci si aspettava nella fase in cui il PO è stato predisposto, soprattutto a causa della mancanza di un ruolo forte da parte dei partner istituzionali.
QUADRO DELLE PRIORITA’ STRATEGICHE COMPETITIVITA’ DELLE PMI Elementi diffusi di debolezza della struttura di impresa. Forte vulnerabilità de territorio dell’area di cooperazione agli effetti dei cambiamenti climatici e vulnerabilità degli spazi naturali condivisi a inquinamento e rischi legati alle attività dell’uomo PROMOZIONE AMBIENTALE E ADATTAMENTO AL CAMBIAMENTO CLIMATICO Bassa propensione all’innovazione del settore produttivo e non efficiente valorizzazione del capitale umano a servizio dello sviluppo regionale SUPPORTO ALL’EDUCAZIONE, RICERCA, SVILUPPO TECNOLOGICO E INNOVAZIONE
OBIETTIVO TEMATICO: COMPETITIVITA’ DELLE PMI (1) Sostegno ad azioni di sistema per l'innalzamento degli standard di qualità per il miglior accesso a nuovi mercati (certificazioni di qualità, certificazioni ambientali, certificazione di corporate social responsibility, ecc. Elevata frammentazione del tessuto produttivo ostacola la crescita soprattutto in un'ottica di internazionalizzazione. Esigenza comune di facilitare i processi di aggregazione e di qualificazione dell'offerta. Focalizzazione tematiche sugli ambiti produttivi maggiori rappresentati a livello locale da micro imprese di tipo tradizionale Sostegno alla strutturazione, il rafforzamento e la crescita di reti di micro-imprese eccellenti all’interno delle tematiche settoriali di comune interesse nell'area transfrontaliera incluso l’ambito diagnostico e della salute. Rafforzamento dei cluster economico produttivi Sostegno alle attività di scouting finalizzate alla attivazione di accordi di cooperazione produttiva in aree di business di comune interesse (pesca, agroindustria, turismo, beni culturali)
OBIETTIVO TEMATICO: COMPETITIVITA’ DELLE PMI (2) Interventi di sostegno all'autoimprenditorialità in ambiti di comune interesse economico/produttivo (preparazione business plan, ricerche di mercato, piano di marketing, fund raising) Vincoli legati alla carenza di competenze imprenditoriali e di capacità di definire piani di business solidi e strutturati. Queste criticità determinano anche delle barriere all'entrata nei circuiti di finanziamento ordinari. Supporto ad iniziative volte a facilitare un più agevole accesso ai canali di credito tradizionali ed alle forme di finanza agevolata (e.g. mini due diligence) Promozione e supporto dell’imprenditorialità Supporto ad azioni di scambio di esperienze tra aspiranti imprenditori e imprenditori affermati (siciliani e tunisini) Sostegno ad azioni di informazione/formazione volte a innalzare le competenze imprenditoriali e di management aziendale degli imprenditori attivi
OBIETTIVO TEMATICO: PROTEZIONE AMBIENTALE E ADATTAMENTO AL CAMBIAMENTO CLIMATICO (1) Azioni per la prevenzione/mitigazione dei rischi connessi ad incidenti in mare Il canale di Sicilia è uno spazio condiviso tra Sicilia e Tunisia. Questo spazio assolve a una funzione di estrema importanza per la preservazione degli stock ittici e più in generale per la conservazione della biodiversità. Si tratta di una area interessata dal passaggio di elevati volumi di traffico marittimo (parte importante di trasporto di petrolio). Ciò rappresenta una minaccia per l'ambiente marino e costiero Interventi per la riduzione dell'inquinamento in mare e delle aree costiere inclusi gli spazi portuali Interventi per la prevenzione dell'inquinamento marino (sistemi di sorveglianza, monitoraggio in tempo reale, ecc.) Azioni congiunte per la protezione dell'ambiente Interventi per la protezione delle specie a rischio e per la protezione dell'ambiente marino Interventi per il monitoraggio/controllo/prevenzione delle specie marine aliene
OBIETTIVO TEMATICO: PROTEZIONE AMBIENTALE E ADATTAMENTO AL CAMBIAMENTO CLIMATICO (2) Diversi studi scientifici confermano che Sicilia e Tunisa saranno interessate in modo similare dagli effetti dal cambiamento climatico (siccità, eventi climatici violenti, innalzamento del livello del mare). Gli effetti attesi genereranno conseguenze significative sia da un punto di vista sociale (ridotta disponibilità di acqua) che economico. Alcuni settori chiave delle economie regionali saranno fortemente impattati (agricoltura e turismo). Nel corso dei prossimi 15-30 anni occorre mettere in campo una serie di interventi finalizzati ad adattare i territori interessati ai cambiamenti che si verificheranno. Azioni pilota per la protezione, la riduzione, il recupero e l'uso efficiente dell'acqua in ambienti mediterranei (prevenzione, gestione delle risorse non convenzionali, mini accumulo, modelli di supporto alla decisione) Conservazione e uso sostenibile delle risorse naturali Sostegno al rafforzamento delle capacità e competenze in materia di corretta gestione del ciclo integrato dei rifiuti e dei sotto-prodotti agro-alimentari adattato ai contesti mediterranei Azioni pilota e di conoscenza per l'adattamento ai cambiamenti climatici nelle aree costiere e nelle aree interne Miglioramento della sostenibilità dei processi produttivi nell’ambito agro-alimentare.
OBIETTIVO TEMATICO: SUPPORTO ALL’EDUCAZIONE, RICERCA, SVILUPPO TECNOLOGICO E INNOVAZIONE (1) Sostegno a progetti di ricerca fra i diversi attori dell'innovazione dei due Paesi per la realizzazione di progetti di innovazione e/o trasferimento tecnologico di aree comune interesse (biotecnologie, energie rinnovabili e ambiente, bioagricoltura, agroindustria, microelettronica, meccattronica, automazione) A partire dal 2001 la Tunisia ha intrapreso un percorso volto alla trasformazione del proprio sistema produttivo verso un sistema maggiormente hi tech. La Sicilia, da canto suo, sconta ancora oggi una debole propensione all'innovazione del sistema produttivo e su tali basi nel periodo di programmazione 14/20 la Sicilia perseguirà una strategia focalizzata su un numero limitato di ambiti tematici/tecnologici - la c.d. Strategia per la Specializzazione Intelligente. Sostegno a progetti di ricerca e trasferimento tecnologico di aggregazioni di imprese appartenenti ai due contesti territoriali finalizzati alla diffusione di innovazioni di prodotto e processo Promozione e supporto alla ricerca e all'innovazione in settori chiave Sostegno ad accordi di cooperazione tra enti di ricerca per mobilità di ricercatori fra i due Paesi Azioni di confronto e scambio tra organizzazioni e istituzioni dell'area transfrontaliera e delle aree interne rurali su sfide sociali globali di comune interesse (es. salute, evoluzioni demografiche, benessere, sicurezza alimentare, cambiamenti climatici, società inclusive)
OBIETTIVO TEMATICO: SUPPORTO ALL’EDUCAZIONE, RICERCA, SVILUPPO TECNOLOGICO E INNOVAZIONE (2) Azioni di empowerment (qualificazione delle competenze) e sostegno/sviluppo di reti tra operatori formazione e imprese per favorire l’innovazione e la diversificazione in settori produttivi consolidati (con focus su agroalimentare, turismo sostenibile, beni culturali, artigianato, ecc.) Promozione della cooperazione tra imprese e operatori della formazione professionale Lo sviluppo delle competenze del capitale umano rappresenta l’elemento fondante su cui costruire qualsivoglia strategia di sviluppo territoriale di lungo periodo. Scambio di buone prassi tra istituti di istruzione, Università, autorità locali e regionali e altri soggetti pertinenti per lo sviluppo finalizzate a stabilire modalità stabili di cooperazione nel campo dell'educazione tra i due Paesi Supporto della cooperazione locale nel campo dell'educazione Sostegno alla mobilità fra i due Paesi di studenti, insegnanti e altro personale non docente