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GPP e Decreto 30%. Fabrizio De Poli Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio. Forum P.A. 2005 Roma, 9 maggio 2005. Cos’è il Decreto del 30%. Deriva dalla legge 448/2001, finanziaria 2002 Decreto 203 dell’8 maggio 2003 Agire realmente per ottenere risultati concreti
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GPP e Decreto 30% Fabrizio De PoliMinistero dell’ambiente e della tutela del territorio Forum P.A. 2005 Roma, 9 maggio 2005
Cos’è il Decreto del 30% • Deriva dalla legge 448/2001, finanziaria 2002 • Decreto 203 dell’8 maggio 2003 • Agire realmente per ottenere risultati concreti • Non interpretare il mondo, ma cambiarlo… • Creare un mercato per i prodotti riciclati
Il programma del governo nel settore dei rifiuti • Raccolta differenziata per il riciclaggio e il recupero • Rimozione degli ostacoli • Incentivazione della domanda • Recupero d’enrgia • Incenerimento con recupero d’energia • Decreto in preparazione • Trasparenza • Limiti europei • Disincentivazione delle discariche • Decreto ed aumento dei costi • Mandare solo ciò che non può essere riciclato o recuperato
Il recupero in Italia • Siamo tra i paesi che fanno più recupero, e lo facciamo anche per gli altri • Occorre semplificare il recupero, perché si riduce il consumo di materie prime, si diminuiscono i rifiuti da smaltire e si crea occupazione • Recupero dei pericolosi (DM 161/2002) • Definizione di “disfarsi” • 30%
I contenuti del 203/2003 • Primo esempio in Europa a così vasta scala • Provvedimento difficile • Lobbies • Corte dei Conti • I destinatari sono molto vasti, ben più degli uffici pubblici • Devono acquistare almeno il 30% del fabbisogno, per anno solare e per categoria, di manufatti e beni realizzati con materiale riciclato
Qualche esempio • Prodotti di cancelleria • Attrezzature per parchi e giardini • Inerti e materiali per costruzione • Organico = compost • Tessili • etc…
Un gruppo di lavoro al lavoro! • Definire i limiti del materiale riciclato • Indicare i criteri per iscrivere i manufatti e beni al registo del riciclaggio • Agire per categorie (macro e micro) • Lavorare con gradualità, per attivare il mercato senza creare distorsioni
Le circolari pubblicate • Il tessile • La plastica • La carta • Il legno • e poi……
La prima circolare: il tessile • C’è una lunga tradizione italiana, che risale addirittura al Medio Evo • C’è un distretto particolarmente vocato: Prato • Esiste già un mercato importante ed attivo • Occorre rimuovere alcuni impedimenti Circolare del Ministro Matteoli
Definizione di materiale riciclato • Materiali realizzati utilizzando rifiuti derivanti dal post-consumo e/o – sempre per la loro totalità - materiali tessili di cui all’articolo 9 comma 1 lett. b) del DM 8 maggio 2003, n.203, nei limiti in peso imposti dalle tecnologie impiegate per la produzione del materiale medesimo • Materiali tessili costituiti al cento per cento di fibre precedentemente incorporate in un semilavorato o prodotto finito, derivanti dalla raccolta di flussi omogenei di rifiuti, che comunque abbiano subito lavorazioni di stracciatura o sfilacciatura.
Materiali riciclati ammissibili alla iscrizione nel Repertorio del Riciclaggio • Sono iscrivibili, a titolo di esempio e in maniera non esaustiva, nell’elenco dei materiali riciclati all’interno del Repertorio del riciclaggio: • Fibre • Filati • Tessuti per abbigliamento • Tessuti per arredamento • Tessuti non tessuti realizzati con fibre tessili rigenerate • Altri tessuti per impieghi tecnici e industriali • Ovatte, feltri e strutture non tessili • Altri semilavorati tessili
Materiali riciclati Fibre tessili rigenerate naturali (lana, cotone, seta, lino, canapa, cashmere, etc.) Fibre tessili rigenerate artificiali (viscosa, acetato, etc.) Fibre tessili rigenerate sintetiche (poliestere, nylon, acrilico, etc.) Filati per tessitura realizzati con fibre tessili rigenerate Filati per maglieria realizzati con fibre tessili rigenerate Tessuti per abbigliamento realizzati con fibre tessili rigenerate Tessuti per arredamento realizzati con fibre tessili rigenerate Tessuti non tessuti realizzati con fibre tessili rigenerate Altri tessuti per impieghi tecnici e industriali realizzati con fibre tessili rigenerate (geotessili, tessuti per calzature, usi agricoli, medicali, etc.) Ovatte, feltri e strutture non tessili propriamente dette, ma costituite da fibre tessili. Altri semilavorati tessili per impieghi industriali realizzati con fibre tessili rigenerate
Limite in peso di materiale riciclato in funzione della tecnologia: • La tecnologia impiegata per la produzione del materiale riciclato in questo settore impone in linea generale limiti in peso di rifiuti o materiali tessili di cui all’art.9 comma 1 lett. b) del DM 8 maggio 2003, n.203, molto variegati in funzione delle prestazioni legate all’utilizzo dei materiali stessi;tali limiti possono arrivare anche fino al 100% in talune circostanze. • Fibre tessili: si assume un limite pari al 100% del peso del materiale riciclato. • Filati, tessuti e altri materiali tessili: il limite tecnologico si evince dalla documentazione a corredo della richiesta di iscrizione del materiale riciclato
Limiti minimi in peso posto dalla tecnologia • Non sono così importanti quando il materiale riciclato costa meno del vergine. • La presenza di rifiuti e/o di materiali tessili contenuti nei materiali riciclati afferenti il settore tessile abbigliamento non può essere inferiore al 40% in peso sul totale del materiale riciclato stesso, di cui è richiesta l’iscrizione al Repertorio del Riciclaggio
Abiti completi Cappelli e copricapi in genere Cappotti Felpe Fodere Giacche Gilet Manufatto o bene ottenuto con materiale riciclato
EFFETTI LETTERECCI • Coperte • Plaids • Copriletti
PAVIMENTAZIONI E ALTRI RIVESTIMENTI TESSILI • Moquettes • Pavimentazioni tessili • Rivestimenti tessili
PRODOTTI TESSILI PER LA PULIZIA • Panni • Strofinacci • Altri prodotti tessili per la pulizia
STRUTTURE TESSILI ISOLANTI • Pannellature • Imbottiture
MANUFATTI TESSILI PER USO MEDICALE • Garze • Tamponi • Bende • Compresse • Fasce • Mascherine • Calzari • Copricapi
METODOLOGIA DI CALCOLO • Se non è possibile definire un’unità di misura identificativa dell’unità di prodotto, il termine quantitativo per ciascuna categoria fa riferimento all’importo annuo destinato all’acquisto di manufatti e beni appartenentialla medesima.
OBBLIGO • . L’obbligo di copertura del trenta per cento del fabbisogno annuale di manufatti e beni appartenenti a ciascuna categoria di prodotto, si riferisce a manufatti e beni realizzati con mate-riale riciclato contenuti nell’elenco inserito nel Repertorio del Riciclaggio
L’obbligo si genera al momento in cui i prodotti realizzati con materiali riciclati, iscritti al Repertorio del Riciclaggio, presentino contestualmente • medesima destinazione d’uso, ancorché con aspetto, caratteristiche merceologiche o ciclo produttivo diversi (es: diversa composizione fibrosa o ciclo produttivo cardato in luogo di ciclo pettinato) • prestazioni sostanzialmente conformi all’utilizzo cui sono destinati,
CONGRUITA’ DEL PREZZO • La congruità del prezzo dei manufatti e beni realizzati con materiali riciclati iscrivibili al repertorio del riciclaggio si ritiene rispettata se tale valore non superiore a quello relativo ai beni e manufatti realizzati con materiali vergini.
Documentazione da produrre per l’iscrizione dei materiali riciclati • Allegato A, debitamente compilato in base allo schema riservato ai materiali riciclati e accluso alla presente circolare • Relazione tecnica • Perizia giurata • Altre informazioni utili
I problemi aperti • Completare le circolari • Iscrivere i materiali, i manufatti e i beni • Far conoscere la disponibilità • Siamo ancora in rodaggio…
Concludendo… Siamo di fronte a una grande sfida, contro i rifiuti e contro le discariche. C’è la possibilità che la grande esperienza dell’Italia nel settore del riciclaggio, unita a una grande volontà di difendere l’ambiente, ci porti primi in Europa nel riutilizzo dei materiali riciclati.