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rivoluzione scientifica (tesi di Kuhn). prof. Michele de Pasquale. sulla base delle tue attuali cognizioni come definiresti la "scienza"? e la "scienza moderna"? secondo te, in che cosa consiste il metodo scientifico?
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rivoluzione scientifica(tesi di Kuhn) prof. Michele de Pasquale
sulla base delle tue attuali cognizioni come definiresti la "scienza"? e la "scienza moderna"? • secondo te, in che cosa consiste il metodo scientifico? • sulla base delle tue conoscenze, quali sono le differenze tra la scienza e la filosofia riguardo alla loro natura, al loro oggetto e al loro metodo? • in che misura e in quali modi la scienza entra nella tua vita? • secondo te, ci sono riflessi negativi dello sviluppo scientifico? quali? • secondo te, quali problemi filosofici pone oggi la scienza?
il termine rivoluzione scientifica è comunemente usato per indicare quell'importante fenomeno che, nel XVI e XVII secolo, ha posto le basi della meccanica classica e dell'astronomia newtoniana ed ha profondamente cambiato il rapporto dell'uomo con la natura esistono veramente rivoluzioni scientifiche? di che cosa si tratta? che cosa giustifica il termine "rivoluzione"?
vi è un tradizionale modo di considerare il sapere scientifico e il suo sviluppo che contrasta con il concetto di "rivoluzione“: secondo questa concezione la scienza è vista come un grande edificio, che gli uomini hanno incominciato a costruire molti secoli fa, a cui, ogni tanto, viene aggiunto un mattone e che, un po' alla volta, in maniera graduale, ha assunto la forma e l'aspetto odierni sviluppo per accumulazione della scienza: quest'idea mal si concilia con il concetto di "cambiamento totale" che è connesso al termine rivoluzione
“ Negli anni recenti alcuni storici della scienza hanno trovato sempre più difficile adeguarsi ai compiti che il concetto di sviluppo per accumulazione assegna loro. […] Forse la scienza non si sviluppa per accumulazione di singole scoperte e invenzioni. […] difficile guardare allo sviluppo scientifico come ad un processo di accrescimento ” (T.KUHN,La struttura delle rivoluzioni scientifiche)
secondo Khun la scienza non progredisce per accumulazione, o meglio progredisce per accumulazione solo all'interno di quella che egli chiama la scienza normale, all’interno, cioè, di "una ricerca sensibilmente fondata su uno o su più risultati raggiunti dalla scienza del passato, ai quali una certa comunità scientifica, per un certo periodo di tempo, riconosce la capacità di costituire il fondamento della sua prassi ulteriore.“(idem)
i risultati raggiunti dalla scienza del passato, intorno ai quali la comunità scientifica svolge la sua attività di ricerca sono i paradigmi, cioè " conquiste scientifiche universalmente riconosciute, le quali, per un certo periodo, forniscono un modello di problemi e di soluzioni accettabili a coloro che praticano un certo campo di ricerche“ (idem)
i paradigmi hanno due fondamentali caratteristiche: " 1)i risultati che presentavano erano sufficientemente nuovi per attrarre uno stabile gruppo di seguaci, distogliendoli da forme di attività scientifica contrastanti con essi ; 2) e nello stesso tempo erano sufficientemente aperti da lasciare al gruppo di scienziati costituitosi su queste basi la possibilità di risolvere problemi di ogni genere ."(idem)
i "problemi d'ogni genere" di cui si occupano gli scienziati nell'ambito delle attività connesse alla scienza normale sono ciò che Khun chiama rompicapo l'attività più frequente, all'interno della scienza normale, è quella di " soluzione di rompicapo “: gli scienziati adoperano le loro energie intellettuali per risolvere soltanto quelle questioni la cui soluzione è stata in qualche modo già determinata dalla struttura del paradigma
all'interno della scienza normale, dunque, le conoscenze degli uomini si accrescono perché viene data via via soluzione a problemi e rompicapo, il cui significato dipende interamente dal paradigma che in quel momento è accettato dalla comunità scientifica le rivoluzioni scientifiche, invece, avvengono quando muta un paradigma; in questo caso non si tratta più di aggiungere nuove conoscenze alle vecchie, ma di reinterpretare l'intera nostra conoscenza del mondo
"Quando mutano i paradigmi, il mondo stesso cambia con essi. Guidati da un nuovo paradigma, gli scienziati adottano nuovi strumenti e guardano in nuove direzioni. Ma il fatto ancora più importante è che, durante le rivoluzioni, gli scienziati vedono cose nuove e diverse anche quando guardano con gli strumenti tradizionali nelle direzioni in cui avevano già guardato prima. Dopo un mutamento di paradigma gli scienziati non possono non vedere in maniera diversa il mondo in cui sono impegnate le loro ricerche. Nei limiti in cui i loro rapporti con quel mondo hanno luogo attraverso ciò che essi vedono e fanno, possiamo dire che, dopo una rivoluzione, gli scienziati reagiscono ad un mondo differente.” (idem)