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Le Unità Cinofile da SoccorsoLe unità cinofile da Soccorso sono team Uomo - Cane che collaborando insieme partecipano alle operazioni di soccorso per la localizzazione delle persone sia esse sepolte da macerie che disperse in superficie. Quindi quando si parla di Unità cinofila bisogna sempre pensare ad un conduttore e al suo cane.
Requisiti del cane Soccorso Il cane da soccorso deve essere un soggetto robusto, di media taglia con delle doti caratteriali ben definite. Deve avere una alta capacità di resistere alle esperienze negative (tempra), rispondere prontamente agli stimoli e agli ordini (temperamento), avere una spiccata cooperazione con il proprio capobranco (conduttore) e disposto naturalmente all'obbedienza (docilità), non avere comportamenti aggressivi verso gli altri cani e verso le persone, una buona dose di iniziativa e voglia di esplorare il mondo esterno (curiosità) ed in ultimo, dote non meno importanti, deve essere indifferente, cioè dar prova di non temere il fuoco, il fumo, l’acqua e il materiale sconnesso.
Ogni razza va bene, meticci compresi, purché rispondano a dei requisiti di taglia e caratteriali ben determinati.. Più che la razza è importante valutare l’INDOLE, la TEMPRA e il TEMPERAMENTO del singolo soggetto. Il cane deve essere socievole con le persone e coi suoi simili, deve essere giocoso e vivace e obbediente al suo conduttore. Alcune razze, per caratteristiche proprie, si sono dimostrate efficaci e facilmente addestrabili per il lavoro da soccorso, di qui la loro diffusione nell’ambiente. Tra queste troviamo il Pastore Tedesco, il Labrador Retriever, il Golden Retriever.
L’addestramento consiste inizialmente in un corso base di obbedienza e deve iniziare prima possibile. Già da cucciolo il cane può, anzi deve imparare a stare in "società". Subito dopo l’IMPRINTING e la fase di socializzazione si inizia con l’obbedienza generale (siedi, terra, resta), per poi proseguire con la fase addestrativa avanzata. In genere si possono avere ottimi risultati con cani fino ai due anni; dopo, avendo formato il proprio carattere, diventa molto più difficile poterlo addestrare al nostro lavoro.
Formazione del conduttore Al conduttore verranno fornite nozioni di orientamento e cartografia, GPS, primo soccorso, psicologia dell’emergenza e del disperso, alpino – speleo - fluviali.
Il metodo di addestramentoIl metodo utilizzato è basato sul GIOCO e sul RINFORZO POSITIVO (condizionamento). Questo significa che noi premiamo il cane ogni volta che esegue correttamente un comportamento desiderato (legato ad un comando).
COME FA IL CANE A VOLER TROVARE UNA PERSONA CHE NON HA MAI VISTO?Il cane impara durante l’addestramento che la persona da trovare ha in tasca….. il suo gioco preferito!!! Il desiderio di ottenerlo è grande per il cane perché sa che potrà averlo SOLO ED ESCLUSIVAMENTE attraverso il ritrovamento del disperso. Ecco perché i nostri cani devono essere vivaci e giocosi!Per arrivare a questa fase ci sono tanti livelli intermedi di addestramento, tutti improntati sul gioco, attraverso l’ausilio di un FIGURANTE.
CHI E’ IL FIGURANTE?E’ una persona competente in fatto di cinofilia e psicologia canina, in grado di stimolare il cane attraverso metodi diversi adattati alle caratteristiche di ogni soggetto. Per molte fasi dell’addestramento sarà il figurante stesso a fungere da disperso. Il suo ruolo è fondamentale perché ha la responsabilità di creare nel cane il desiderio della ricerca, insegnandogli il metodo della segnalazione attraverso l’ABBAIO.
COME SEGNALA IL CANE IL RITROVAMENTO?Al cane viene richiesto l’abbaio continuato accanto al disperso o sul punto di segnalazione in macerie fino all’arrivo del proprio conduttore.MA SE FA TUTTO IL CANE…. CHE RUOLO HA IL CONDUTTORE?Il conduttore è importantissimo tanto quanto il cane, non per niente nel termine Unità Cinofila si considerano entrambi. Intanto perché a cercare un disperso saranno un naso, quattro orecchie e quattro occhi, e non è poco. Il conduttore poi deve guidare il cane durante gli interventi con comandi vocali e gestuali a seconda del metodo di ricerca, rimanendo sempre e comunque il regista della ricerca. Deve capire il proprio cane per coadiuvarlo efficacemente nella ricerca; deve sfruttare al meglio potenzialità e limiti del proprio cane in funzione dell’ambiente in cui si trova, infine deve saper segnalare ed eventualmente prestare i primi aiuti al disperso ritrovato.
Riepilogando, i tre punti essenziali per costruire un ottimo cane anticatastrofe sono:1. IL GIOCO FINALIZZATO ALL'UTILITÀ.2. IL PADRONE VISTO COME CAPO BRANCO.3. LA SOCIALIZZAZIONE DELL'ANIMALE.
L'addestramento si articola in tre fasi: OBBEDIENZAPALESTRARICERCA
ObbedienzaCon l'obbedienza il conduttore impara a gestire il proprio cane e a controllarlo.Il cane deve essere sempre "in mano" al conduttore in ogni situazione.Vengono insegnati al cane gli ordini di base (Condotta con e senza guinzaglio, Seduto, Terra, Resta). Dapprima il conduttore lavora con il proprio cane da solo, poi, via via portiamo la U.C. a lavorare in gruppo facendo eseguire a tutti i cani i comandi di base incrementando la socievolezza dei soggetti.Infine tutti gli esercizi vengono eseguiti in presenza di distrazioni. Con il tempo il cane impara ad operare concentrandosi solo sul conduttore senza essere distratto dalla presenza di altri cani, persone o attrezzature in opera. Nelle immagini si vedono quattro U.C. che eseguono contemporaneamente una "obbedienza collettiva" in pubblico.
PalestraCon la palestra la U.C. impara a superare i più svariati ostacoli. Il conduttore impara come guidare il cane e questi a fidarsi del proprio conduttore nel superare le difficoltà che incontra sul suo cammino. Il cane impara a superare travi, cunicoli, scale. Nel corso del programma di addestramento è importante variare sempre gli ostacoli e le situazioni affinchè il cane possa essere pronto a superare tutte difficoltà operative che si troverà ad affrontare. A differenza di altre discipline ai nostri cani non è richiesta l'esecuzione in velocità degli esercizi, anzi il cane deve valutare ogni volta lo stato dell'attrezzo e procedere con cautela.Anche gli ostacoli sono una occasione di socializzazione e cooperazione.Con gli esercizi di palestra si inizia a preparare il cane all'impiego operativo. Il cane impara ad operare in autonomia senza la presenza del conduttore ( che talvolta influenza il cane nella ricerca).
RicercaCon la ricerca si affina quell'intesa fra le due componenti affinché la regia dell'operazione sia sempre del conduttore, ma la effettiva ricerca la esegua il cane in piena autonomia. Il cane metterà in pratica la tecnica del "cono di odore". Questo significa che i cani sono addestrati a ritrovare un disperso utilizzando appunto il cono d'odore che il corpo umano lascia nell'aria. Il cane procede fiutando l'aria e con le indicazioni del suo conduttore ricopre tutta l'area di ricerca, entrato nel cono di odore lo segue aggiustando la propria corsa fino al ritrovamento del disperso. Qui inizia la segnalazione.Il cane nei suoi passaggi cerca sia le piste a terra che il "cono d'odore" emesso dal disperso attraverso le particelle di pelle che vengono tralasciate nell’aria e lo segue fino ad incontrare l'uomo. Poi inizia a segnalarne la presenza con l'abbaio e resta in attesa del conduttore senza lasciare la posizione.
Il difficile non sta nell'insegnare al cane a ricercare, è un istinto naturale scovare una preda,in questo case delle persone disperse in difficoltà e quasi sempre con delle posture al cane poco note nella vita comune ecco perché è segnalare nel giusto modo quello che ha trovato. Noi vogliamo che il cane segnali in modo certo e inequivocabile di aver trovato una persona sia con la mimica sia con un abbaio forte, deciso e persistente. Sia che effettui la ricerca in superficie che in macerie dopo la segnalazione dovrà restare sull'uomo o sul punto di segnalazione in attesa del conduttore. Non dovrà distrarsi vedendo gli altri operatori. Non dovrà avere comportamenti aggressivi verso il figurante. Resterà sul posto rimanendo insensibile ai richiami o alle grida di altri o del figurante.