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Aspetti di aggressività del cane

Aspetti di aggressività del cane. Lazzarini Cesare, Macrì R oberta MEDICI VETERINARI SPECIALISTI IN ETOLOGIA APPLICATA E BENESSERE DEGLI ANIMALI DA AFFEZIONE roberta _macri@libero.it cesarelazzarini@libero.it. I numeri del problema.

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Aspetti di aggressività del cane

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Presentation Transcript


  1. Aspetti di aggressività del cane Lazzarini Cesare, Macrì Roberta MEDICI VETERINARI SPECIALISTI IN ETOLOGIA APPLICATA E BENESSERE DEGLI ANIMALI DA AFFEZIONE roberta_macri@libero.it cesarelazzarini@libero.it

  2. I numeri del problema • 15-20 milioni di animali soppressi negli USA per cause comportamentali (Overall, 2001). • Comportamenti indesiderati come prima causa di rientro (Overall, 2001). I problemi comportamentali rappresentano quindi una causa di morte maggiore rispetto alle malattie infettive.

  3. PROBLEMA CANI MORSICATORI • USA: 53.000.000 cani, 4.500.000 morsi all’anno, solo il 17% sottoposta a visita medica (400.000 morsi/anno) (AVMA, 2001) • ITALIA: 70.000 morsicati all’anno, circa 1 morsicato/1000 persone (Lasagna e Mantovani, 1999)

  4. COMPORTAMENTO AGGRESSIVO Causa frequente di interruzione del rapporto uomo-cane

  5. DIMENSIONE ECONOMICA PROBLEMA • servizi ospedalieri di pronto soccorso,costi assicurativi, costi ausiliari • normativa antirabbica tuttora vigente (RPV: DPR 320/54, Artt.83-92) • Complicanze traumatiche • Infezione locale (5% dei casi) e generale • Trauma psicologico (bambini), zoofobia

  6. CANI MORSICATORI • Dibattito internazionale sulla possibilità di individuare una causalità tra razza del cane ed aggressività con proposte legislative (supporto scientifico?) • Necessità di un approccio multidisciplinare a ben più ampio respiro

  7. Comportamento normalevs. Comportamento patologico • E’ fondamentale che sia i veterinari che gli operatori dei canili possiedano gli strumenti di base per la valutazione del comportamento animale. • Qualsiasi cosa avvenga infatti nella vita del cane, fuori o dentro il canile, ha ripercussioni sul suo comportamento.

  8. Comportamento normalevs. Comportamento patologico • Per descrivere un comportamento patologico, occorre ben conoscere l’etologia del comportamento normale (etogramma del cane) • Occorre inoltre avere ben presente che esiste una grande differenza tra comportamento inadeguato e comportamento patologico.

  9. COMPORTAMENTO INADEGUATO Abbaiare al suono del campanello Tirare al guinzaglio Saltare addosso alle persone Dormire sul divano COMPORTAMENTO PATOLOGICO Aggressività (nelle sue varie forme) Ansia da separazione Sindrome ipersensibilità-iperattività Comportamento normalevs. Comportamento patologico

  10. COMPORTAMENTO INADEGUATO Interpretazione ed anticipazione dei segnali emessi dal cane Educazione COMPORTAMENTO PATOLOGICO Tecniche di modificazione comportamentale Trattamento farmacologico Comportamento normalevs. Comportamento patologico MODIFICAZIONE COMPORTAMENTALE OBBEDIENZA

  11. Comportamento normalevs. Comportamento patologico ATTENZIONE!!!! Il cane ubbidiente può essere patologico

  12. Comportamento normalevs. Comportamento patologico Gli elementi che consentono di valutare se un comportamento è normale o patologico sono dati da: • LINGUAGGIO POSTURALE • SEQUENZA COMPORTAMENTALE • CONTESTO • FREQUENZA • INTENSITA’

  13. Fasi di una sequenza comportamentale • FASE APPETITIVA • FASE CONSUMATORIA • PERIODO DI PAUSA • FASE REFRATTARIA

  14. Es: sequenza comportamentale dell’aggressività del cane • FASE APPETITIVA: RINGHIO • FASE CONSUMATORIA: MORSO • PERIODO DI PAUSA: RILASCIO • FASE REFRATTARIA: ANIMALE QUIETO

  15. Sequenza comportamentale alterata • RINGHIO • MORSO • RILASCIO • ANIMALE QUIETO Quando una o più sequenze sono alterate o omesse

  16. Contesto Anche il contesto in cui si verifica una sequenza comportamentale è uno degli elementi che permettono di stabilire se un comportamento è o non è patologico. • Es: Cane che abbaia o ringhia brevemente in presenza di un estraneo: NORMALE • Cane che in presenza di estranei abbaia o ringhia costantemente e continuativamente: PATOLOGICO

  17. Cane che mostra saltuari episodi di monta sessuale Cane che occasionalmente sfida altri cani Cane che piange per un breve periodo se lasciato solo Sistematici episodi di monta sessuale vs. persone o conspecifici Cane che sfida sempre tutti gli altri cani Cane con ansia da separazione Frequenza ed intensità Comp. Patologico Comp. Normale

  18. Frequenza ed intensità Una sequenza comportamentale profondamente alterata per quanto riguarda intensità e frequenza può sfociare in una stereotipia o in un disturbo ossessivo compulsivo

  19. Aggressività: definizioni Difficile identificare una definizione universalmente applicabile • Comportamento intenzionale manifestato da un individuo per danneggiare o “provocare uno stimolo nocivo” nei cfr. di un altro individuo (Moyer, 1987) • Attacco o minaccia di attacco che può essere aggravato da frustrazione o stimoli nocivi (Francis, 1988)

  20. Cause remote: biologia evolutiva dell’aggressività Evolutivamente svolge un importante funzione. Se fosse stata totalmente non adattativa non vi sarebbero individui aggressivi, ma un mondo popolato da creature tranquille… …Sino a quando alcuni soggetti non scoprissero i “benefici” di attaccare o minacciare altri individui.

  21. Cause remote: biologia evolutiva dell’aggressività • In natura i soggetti che utilizzano l’aggressività in modo appropriato guadagnano risorse e hanno maggiore possibilità di trasmettere i propri geni • E’ quindi considerato un comportamento adattativo che in direttamente o indirettamente offre alcuni vantaggi agli individui

  22. Cause remote: biologia evolutiva dell’aggressività • L’attacco fisico è però una strategia ad alto rischio a causa delle possibili conseguenze derivate da un danno o una sconfitta. • Nei gruppi sociali come quello dei canidi l’evoluzione ha creato un elaborato sistema basato sull’esibizione di minacce e posture, detti comportamenti agonistici. • La loro funzione è di risolvere i conflitti e minimizzare il rischi di uno scontro fisico potenzialmente pericoloso alla sopravvivenza del singolo e quindi del gruppo.

  23. Comportamento agonistico Dal greco “agon” (combattimento, lotta): moduli comportamentali adattativi (sia offensivi che difensivi) spesso ritualizzati (posture di dominanza e sottomissione), correlati al conflitto tra due animali, in genere in competizione per le risorse

  24. COMPORTAMENTO AGONISTICO Ritualizzazione per ridurre al minimo il rischio di scontro fisico diretto (Grier e Burk, 1992)

  25. Rituali • I rituali sono ansiolitici e riducono il rischio di aggressione fisica • Alcuni hanno una notevole fz di pacificazione o inibizione nei confronti dell’aggressione, ad es. comportamenti infantili

  26. Filmati Che cosa comunicano queste sequenze comportamentali…?

  27. L’hardware del nostro cane

  28. Apprendimento • Tradizionalmente l’apprendimento viene suddiviso nelle seguenti categorie: • Apprendimento non associativo • Apprendimento associativo • Apprendimento complesso

  29. Apprendimento associativo E’ il processo di apprendimento attraverso il quale gli organismi apprendono le relazioni tra stimoli o tra stimoli e risposte

  30. Apprendimento associativo • Viene suddiviso nelle due categorie di: • Condizionamento classico (o pavloviano) • Condizionamento operante (o strumentale)

  31. Condizionamento classico Nel condizionamento classico si realizza un apprendimento delle relazioni tra eventi dell’ambiente.

  32. Condizionamento classico: Esempi • Il rumore delle buste di plastica… • Il rumore delle chiavi… • Il prepararsi ad uscire… • Il cellulare…

  33. Condizionamento operante o strumentale Nel condizionamento operante si realizza un apprendimento delle associazioni tra stimoli e risposte ossia un apprendimento degli effetti di particolari azioni sull’ambiente.

  34. Condizionamento operante: Esempi • Cane che sale sulle gambe a tavola • Cane che salta addosso alle persone per fare le feste • Cane che abbaia al suono del campanello • Cane che si siede a comando

  35. Differenze tra condizionamento classico e strumentale • Nel condizionamento classico si realizza un ASSOCIAZIONE tra due stimoli • Nel condizionamento operante si realizza un ASSOCIAZIONE tra un comportamento e le sue conseguenze

  36. Il Rinforzo e la punizione • Qualsiasi evento che ha la capacità di modificare la probabilità di emissione di una risposta • Può essere: • POSITIVO • NEGATIVO

  37. Per POSITIVO si intende qualche cosa “che incomincia” o viene aggiunto all’ambiente dove si svolge il comportamento.

  38. Per NEGATIVO si intende qualche cosa “che termina” o viene sottratto all’ambiente dove si svolge il comportamento.

  39. Rinforzo positivo Un evento la cui COMPARSAincrementa la probabilità di emissione del comportamento che lo ha preceduto.

  40. Rinforzo negativo Un evento la cui SCOMPARSAincrementa la probabilità di emissione del comportamento che lo ha preceduto.

  41. La Punizione Qualsiasi evento che porta alla DIMINUZIONE della probabilità di emissione della risposta che lo precede. Come per i rinforzi si distingue una • Punizione positiva e • Punizione negativa

  42. Le 4 possibilità Schematizzando, per ciascun comportamento esistono 4 possibilità significative per il cane……

  43. Le 4 possibilità • Qualcosa di buono può iniziare • Qualcosa di buono può finire • Qualcosa di negativo può iniziare • Qualcosa di negativo può finire

  44. Le 4 possibilità (1) Qualcosa di buono può iniziare Il comportamento che ha preceduto il rinforzo aumenta RINFORZO POSITIVO

  45. Rinforzo Positivo: Esempi • Un bocconcino o carezze perché il cane si è seduto • Consolare il cane durante i temporali • Urlare quando abbaia al suono del campanello • Prestargli attenzioni quando è particolarmente irrequieto…

  46. Le 4 possibilità (2) Qualcosa di buono può finire Il comportamento che ha preceduto la punizione diminuisce PUNIZIONE NEGATIVA

  47. Punizione negativa : Esempi • Allontanarsi dal cucciolo se in nostra presenza piange. • Mettere il guinzaglio al cane e portarlo via dal parco dopo che questo è venuto in seguito al richiamo del padrone. • “Se continui a fare i capricci non ti porto alla giostrina”……..

  48. Le 4 possibilità (3) Qualcosa di negativo può iniziare Il comportamento precedente la punizione diminuisce PUNIZIONE POSITIVA

  49. Punizione Positiva: Esempi • Punire il cane mentre sporca in casa • Usare un collare elettrico o con le punte per non far tirare il cane...... NON E’ MAI CONSIGLIABILE IL SUO UTILIZZO LA SUA FUNZIONE IN NATURA E’ DI “SOPRAVVIVENZA”

  50. Le 4 possibilità (4) Qualcosa di negativo può finire Il comportamento che ha preceduto il rinforzo aumenta RINFORZO NEGATIVO

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