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DINANZI ALLE NOSTRE EMOZIONI! COSA PROVIAM0?

DINANZI ALLE NOSTRE EMOZIONI! COSA PROVIAM0?. “Tu Chiamale Se Vuoi Emozioni”.

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DINANZI ALLE NOSTRE EMOZIONI! COSA PROVIAM0?

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Presentation Transcript


  1. DINANZI ALLE NOSTRE EMOZIONI! COSA PROVIAM0?

  2. “Tu Chiamale Se Vuoi Emozioni”

  3. La veste dei fantasmi del passato cadendo lascia il quadro immacolato e s'alza un vento tiepido d'amore di vero amore E riscopro te dolce compagna che non sai domandare ma sai che ovunque andrai al fianco tuo mi avrai se tu lo vuoi Pietre un giorno case ricoperte dalle rose selvatiche rivivono ci chiamano Boschi abbandonati e perciò sopravvissuti vergini si aprono ci abbracciano In un mondo che prigioniero è respiriamo liberi io e te E la verità si offre nuda a noi e limpida è l'immagine ormai Nuove sensazioni giovani emozioni si esprimono purissime in noi La veste dei fantasmi del passato cadendo lascia il quadro immacolato e s'alza un vento tiepido d'amore di vero amore e riscopro te In un mondo che non ci vuole più il mio canto libero sei tu E l'immensità si apre intorno a noi al di là del limite degli occhi tuoi Nasce il sentimento nasce in mezzo al pianto e s'innalza altissimo e va e vola sulle accuse della gente a tutti i suoi retaggi indifferente sorretto da un anelito d'amore di vero amore In un mondo che - Pietre un giorno case prigioniero è - ricoperte dalle rose selvatiche respiriamo liberi io e te - rivivono ci chiamano E la verità - Boschi abbandonati sioffre nuda a noi e - perciò sopravvissuti vergini e limpida è l'immagine - si aprono ormai - ci abbracciano Nuove sensazioni giovani emozioni si esprimono purissime in noi

  4. E’ importante per noi lavorare sulle emozioni, anche se sappiamo che i progetti si fanno sui valori. • Come condividere i progetti che abbracciano tutta la vita? • Come realizzarli se lasciati al fluttuare dei sentimenti?

  5. CHI SONO?

  6. DOVEVADO?

  7. CHE COSA VOGLIO?

  8. PERCHE’ SONO COSI’ INQUIETO?

  9. CHE COSA MI TURBA?

  10. DI COSA HO PAURA?

  11. PERCHE’ SONO TRISTE?

  12. DI FRONTE ALLE EMOZIONIFIGHT=LOTTA ORFLIGHT= FUGA

  13. Perché le emozioni, gli affetti, possono far paura al punto da desiderare talvolta di farne a meno? Forse ciò che spaventa delle emozioni è il loro potere invasivo, la loro tendenza ad espandersi e ad essere totalizzanti. Se infatti si è tristi, tutto il mondo tende a diventare triste, grigio, senza significato: qualcuno ha detto che le emozioni sono un gas, esse tendono ad occupare tutto lo spazio in cui si trovano. Questa totalità rischia di portare a facili estremismi se non viene esercitata con controllo e consapevolezza, perché le emozioni tendono a presentare una situazione all’insegna della definitività, del per sempre…Se cambiamo idea su una persona, un fatto ecc., spesso siamo convinti di aver sempre avuto l’opinione di oggi.

  14. Tra i vari affetti quello di cui sentiamo di più l’influsso sono quelli che chiamiamo negativi: paura, rabbia, vergogna… questo potrebbe essere uno dei motivi per cui la parola definitivo ha il colore del negativo. Quante volte sentiamo dire o diciamo “ con quella persona ho chiuso” . La rabbia, il risentimento, se non vengono avvertiti e riletti con una certa oggettivazione e distanza rischiano di innestare un automatismo che poi va per conto suo.ES: una signora confida a un gesuita, di aver tolto la parola a suo figlio per sempre per una grave mancanza, e da allora sono trascorsi 20 anni, senza che essa avesse mutato atteggiamento. Il padre gesuita fa notare che la cosa deve essere stata proprio grave per giungere a questa decisione. Alla richiesta di verbalizzare cosa concretamente avesse fatto il figlio, la madre rispose con candore: Mah, guardi padre, a dire il vero nemmeno non me lo ricordo più”.

  15. Se dovessimo definire le emozioni con un’immagine potremmo parlare dell’arcobaleno: potremmo paragonare i nostri sentimenti ai colori che rendono ora vivace, attraente il nostro vissuto, altre volte, faticosa, spiacevole l’esperienza di ogni giorno.

  16. PARALLELISMO tra stato d’animo e colore: “Vedo nero” “Rosso dalla vergogna” “Verde dalla rabbia”

  17. Le emozioni accadono spesso senza che ce ne rendiamo conto, però è anche vero che non sono incontrollabili. COME GESTIRLE?

  18. GESTIRLE CON repressione espressione senza controllo espressione con controllo

  19. RIMOZIONE • Schiacciamento delle emozioni, del mondo emotivo. • Però diciamo anche grazie che c’è la rimozione, altrimenti saremmo come la tartaruga senza guscio, sempre feriti da qualcosa, di positivo o negativo. • La rimozione non è positiva quando è massiccia, perché allora diventiamo persone “congelate” se si rimuove troppo dentro di noi si crea un serbatoio di emozioni. Ciò che rimuoviamo rimarrà nell’inconscio e verrà fuori in modo incontrollato.

  20. ESPRESSIONE SENZA CONTROLLO • Dall’inconscio esce verso l’azione che avviene fondamentalmente in due aree, che sono quelle più forti: sessuale e aggressività. • Gv 18: Pietro taglia l’orecchio…

  21. ESPRESSIONE CON CONTROLLO • Dall’inconscio o preconscio faccio emergere ciò che sto provando: cosa sto provando nell’ascoltare una situazione, nel viverla …? • Mi chiedo, cosa me ne faccio di tristezza, paura, angoscia, le esprimo o no? Con chi mi confronto? I valori, il valore, Gesù! • Gesù ha pianto, ha provato angoscia e ha chiesto aiuto … il confronto con gli altri. La persona matura è quella che sa quello che prova e trova i modi per affrontare quell’emozione. Espressione con controllo è sopprimere consciamente “es. io sto parlando con voi non posso pensare a me lo farò dopo” … questa è integrazione delle emozione.

  22. che cosa c’è dentro di noi, qual è il bagaglio di emozioni che ognuno porta dentro di sé? CONTENUTO

  23. Sarebbe utile educarci ed educare a “ sentire”quel mondo emotivo che è dentro di noi e ci sfugge. Chiederci quante volte agiamo secondo azioni deliberate o impulsive?

  24. I TRE ORTI: • ORTOPATIA: è il corretto sentire • ORTODOSSIA: è il corretto approccio alla realtà • ORTOPRASSI: è il corretto agire

  25. ORTOPATIA: retto sentirees. mi va male un esame, non rido e scherzo, sono triste, sto male. • E’ la capacità di amare. Educarsi all’amore vero che è educarsi ad essere capaci di soffrire. Progressiva espressione del proprio sentire e agire all’ORDO AMORIS. • Giusta proporzione dell’Amore attribuito all’Oggetto di Amore: amo di più la Chiesa o la mia squadra di calcio

  26. ORTOPATIA: è avere emozioni ragionevoli • GESU’: Gv 2, 13-17: Rabbia Lc 22,42-46: Angoscia Lc 10,30-35: Compassione (amore viscerale) Lc 18,11-17: Gesù è materno con i bambini Gv 11: Gesù si commuove, si turbò. E noi? Abbiamo paura di esternare le nostre emozioni?

  27. Dalla vita pratica alla Scrittura: • Es. di non ORTOPATIA: Is 49,14-16: Sion ha detto, il Signore mi ha dimenticato… Come? Ti ho disegnato sul palmo della mia mano…anche se una madre si dimenticasse del proprio figlio…io non ti dimenticherò mai…

  28. ORTOPATIA DEL DISCEPOLO: • Gv 13,23-24: Ora uno dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco di Gesù. Simon Pietro gli fece un cenno e gli disse “Dì, chi è colui a cui si riferisce? ”. • ORTOPATIA ritardata: Lc 24,32-33: non ci ardeva forse il cuore nel petto…dalla depressione…partirono senza indugio • Dalla delusione delle nostre false aspettative all’incontro con quel Gesù che riscalda il cuore.

  29. ORTOPATIA PER ECCELLENZA: • Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù. (Fil 2) • Un segno di ortopatia non è essere buffoni di corte, ma persone rasserenanti. • Di che pasta siamo noi? • E’ necessario per noi allora educarci a buoni sentimenti.

  30. CRISTO è LA MISURA • Sii la misura, sii il Mistero. • Quali sono le nostre Misure? • Come ci stiamo formando all’ortopatia? Cioè a un giusto sentire? • Letture, musica,films… • Il SILENZIO: educarci a una introspezione. Riesco a stare 15 minuti in silenzio?

  31. Il silenzio può farci paura! • Nel silenzio emergono situazioni per ascoltarci. Le emozioni possono venire a galla. Tutte le nostre fatiche hanno un prezzo da pagare… le nostre fatiche non chiuse in se stesse, ma per rinforzare la nostra sequela di Cristo. • ESAME EMOTIVO: è una stupidaggine?! Poter sentire per es. la propria tristezza… è un dono.

  32. …BISOGNA SPEZZETTARE MINUTAMENTE IL CUORE.TEMI CHE PERISCA PERCHE’ FRANTUMATO? (S. Agostino dalla liturgia delle ore, XIV Domenica T. O.)

  33. E’ utile per noi scendere nei nostri inferi, togliere le fasce delle nostre ferite, entrare nelle feritoie delle nostre ferite, con la certezza che qualcuno ha permesso già a un certo Tommaso di mettere la propria mano nel suo costato. Il poeta, G. Ungaretti ci aiuta con una poesia a riconoscere quando sia necessario purificare i nostri cuori, la nostra umanità, perché essa è scala di riscatto: “ purificante amore fa che sia ancora scala di riscatto la carne ingannatrice”

  34. CONOSCERE Conoscere è un passo in più per imparare a gestire le nostre emozioni, educarci a un giusto sentire, ortopatia. “che i nostri affetti non uccidano noi, né muoiano essi” J. Donne

  35. Conoscere- gestire- evangelizzare i cuori. Con quali forme? Con quelle che conquistano il cuore.

  36. Evangelizzare, ci ricorda la Scrittura è disponibilità all’accoglienza della Parola, della sua internalizzazione, all’internalizzazione dei valori contenuti nel messaggio cristiano. Nell’esperienza cristiana internalizzare è il cristoformarsi in noi… Gal 2,20

  37. “I sentimenti... ci mettono in rapporto con un oggetto. I sentimenti di questo genere danno alla coscienza intenzionale la sua massa, il suo momento, la sua energia, la sua forza. Senza questi sentimenti il nostro conoscere e il nostro decidere sarebbero esili come carta.

  38. E' dai nostri desideri e dai nostri timori, dalla nostra speranza e dalla nostra disperazione, dalle nostre gioie e dai nostri dolori, dal nostro entusiasmo e dalla nostra indignazione, dalla nostra stima e dal nostro disprezzo, dalla nostra fiducia e dalla nostra diffidenza,

  39. dal nostro amore e dal nostro odio, dalla nostra tenerezza e dalla nostra collera, dalla nostra ammirazione, venerazione, riverenza, dalla nostra paura, dal nostro orrore, dal nostro terrore che il nostro orientamento entro un mondo mediato dal significato deriva il suo peso e il suo dinamismo.

  40. Noi nutriamo sentimenti verso altre persone, abbiamo simpatia per loro, ne condividiamo i sentimenti. Nutriamo sentimenti circa le nostre rispettive situazioni, circa il passato e il futuro, circa i mali di cui dolerci o ai quali porre rimedio, circa il bene che può, o dovrebbe, o deve essere fatto" .(B.J.F. Lonergan)

  41. È bene, dice Lonergan, conoscere il proprio mondo interiore, perché conoscerlo è conoscere un po’ più se stessi e quindi vedere quelle irresponsabilità che ci hanno condotto a certi atteggiamenti o sentimenti indesiderabili. ” …man mano che cresce la luce, ci vediamo peggiori di quel che prima non credessimo. Restiamo stupiti della nostra passata cecità nel vedere uscire dal nostro cuore tutto uno sciame di sentimenti ignobili, come rettili immondi che escano strisciando da un antro nascosto. Ma non dobbiamo né stupirci, né turbarci. Non siamo peggiori di quel che eravamo, al contrario siamo migliori…”. (da Marshall Bruce, A ogni uomo un soldo)

  42. EMOZIONI E INCONSCIO Le emozioni hanno radici in parte inconsce: pensiamo semplicemente alle simpatie ed antipatie, per persone che non si conoscono, nello scorrere della vita, ma anche nelle scelte importanti, come sposare una persona, non è infrequente il caso di chi cerca nel coniuge un sostituto genitoriale. “Più le emozioni sono inconsce, più esse giocano un ruolo importante nel rendere selettive la memoria, l’immaginazione e questa selettività limita, sia il nostro conoscere che il nostro decidere e agire circa i valori, le persone, gli eventi, inclusi i valori che toccano la vocazione cristiana e la relazione con Dio”… AVC I, p62

  43. Le emozioni plasmano la memoria affettiva, e cioè l’insieme degli atteggiamenti emotivi che si sono vissuti, atteggiamenti che continuano ad essere presenti nella memoria anche se l’episodio è stato dimenticato. In altre parole, si dimenticano i fatti ma rimane l’affetto suscitato e questo dà un orientamento di fondo alle scelte quotidianamente compiute e alla qualità delle relazioni.

  44. Per questo motivo è possibile affermare che uno degli aspetti più importanti della vita, quello legato alle scelte e alle relazioni, abbia a che fare con gli affetti: le incomprensioni e i problemi relazionali nascono sovente proprio a quel livello. Non sono i valori che ci dividono, e spesso nemmeno le idee: è il “sentire” che crea i malintesi, i distacchi e le tensioni più dolorose. La paura ci allontana dagli altri, la collera ci rende nemici, la malinconia ne mette tristemente in risalto l’assenza.

  45. Un altro elemento caratteristico e temuto dalle emozioni è la loro imprevedibilità: le emozioni, gli affetti, l’umore in genere, sembrano presentarsi come una bandiera che gira secondo il vento, un giorno si è contenti, ma non si saprebbe dire il perché, il giorno dopo invece ci si scopre tristi e di nuovo non sembra emergere un motivo che spieghi questo cambiamento di umore.

  46. Le emozioni possono turbare la tranquillità, portare scompiglio in ciò che si è programmato, influenzare le relazioni… infatti, alcune correnti di spiritualità come il buddismo e alcune filosofie come lo stoicismo si presentano con la finalità esplicita a sopprimere o almeno “addormentare” il mondo affettivo.

  47. GLI AFFETTI POSSONO ESSERE ELIMINATI? Nella vita umana riscontriamo un paradosso: che una realtà, un ricordo, un affetto, quanto più vengono negati, tanto più fanno sentire con forza il loro potere, rendendo il problema sempre più acuto. Quando si nega di avere un desiderio, esso non scompare affatto, ma trova altre maniere più sottili per manifestarsi, la stessa cosa vale per le emozioni. E’ come quel cane al quale si lega per gioco una pentola alla coda, il cane corre e sente il rumore della pentola e, spaventato continua a correre, ma più corre più sente il rumore. La situazione è simile a chi voglia negare la propria sfera affettiva, egli vorrebbe scappare da ciò da cui non si può sfuggire.

  48. I sentimenti non sono un optional, sono un aiuto prezioso per la stessa facoltà razionale, perché il cervello non è un computer, ma un organismo vivente, affettivo, e che opera affettivamente: l’etimologia della parola ricordare significa “ tenere nel cuore”. E’ vero che le emozioni e gli affetti possono diventare un ostacolo, bloccando o ingigantendo cose piccole, ma questo non perché siano inutili, ma perché non sono state educate.

  49. L’eliminazione degli affetti dunque, non risolve di certo i conflitti di un’esistenza che si vorrebbe coerente con i valori scelti. Da qui la conclusione di Damasio:“E’ quindi ancor più sorprendente e nuovo che l’assenza di emozione e sentimento sia non meno dannosa, non meno capace di compromettere la razionalità che ci rende peculiarmente umani e ci permette di decidere in armonia con un senso di futuro personale, di convenzione sociale e di oralità. Né ciò equivale a dire che sono i sentimenti, quando esercitano un’azione, a decidere per noi, o che noi non siamo essere razionali. Io suggerisco soltanto che certi aspetti del processo dell’emozione e del sentimento sono indispensabili per la razionalità”. A. DAMASIO, L’errore di Cartesio

  50. E’ nel cuore dell’uomo, ci ricorda la GS al n 10, che abita l’inquietudine … Ferruccio Parazzoli, nel suo romanzo“Per queste strade familiari e feroci, risorgerò” scrive: …Le mie contraddizioni sono la mia esperienza… Non hai altra scelta se non il suo amore, nessun’altra strada se non uno stretto sentiero, sentiero stretto invisibile davanti a te, ma già così nitido alle tue spalle..Su questo sentiero Lui ti ha messo e su questo camminerai finchè avrai un filo di… un grano di senape…e il mondo torna ad avere un significato , le piccole e le grandi cose, cadono le scenografie, restano le cose vere, le passioni vere, il lavoro da fare ogni giorno… camminare sulle acque, … ecco ormai non ti resta altro, camminare umilmente sulle acque, non per santità di vita, ma proprio perché non ti sarà più possibile camminare altrove… Ricorda: causa delle nostre delusioni siamo noi stessi, la nostra inadeguatezza. Al fondo di tutto vale sempre, discreta incessante la piccola preghiera del cuore. La preghiera del pellegrino: Signore abbi pietà di me, della mia inadeguatezza, nel pensare, nell’agire, nel vivere.

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