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Fig. 3: area montana del Friuli Venezia Giulia.

Associazione Italiana Società Scientifiche Agrarie - AISSA Università degli Studi di Udine VIII Convegno AISSA Produzione di alimenti, superamento della povertà e tutela dell'ambiente: ruolo delle Scienze Agrarie .

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Fig. 3: area montana del Friuli Venezia Giulia.

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  1. Associazione Italiana Società Scientifiche Agrarie - AISSA Università degli Studi di Udine VIII Convegno AISSA Produzione di alimenti, superamento della povertà e tutela dell'ambiente: ruolo delle Scienze Agrarie Analisi delle criticità per lo sviluppo della zootecnia nella montagna friulana: aspetti tecnici, sociologici, di natura politica ed infrastrutturale. Rainis Simona1*, Cividino Sirio Rossano Secondo2, Sulli Franco3, Valent Elena1. 1 CirMont - InternationalResearch Centerfor Mountain, via J. Linussio 1, 33020 Amaro (Ud). 2 Dipartimento di Scienze Agrarie ed Ambientali, Facoltà di Agraria, Università degli Studi di Udine. 3 Comunità Montana della Carnia, via Carnia Libera 1944 29, 33020 Tolmezzo (Ud). * s.rainis@libero.it Introduzione Materiali e Metodi La zootecnica è di fondamentale importanza quale traino per tutta l'agricoltura alpina (Fig. 1-2). La sua vitalità garantisce lo sviluppo economico e sociale della popolazione autoctona e, più in generale, la salvaguardia dell’identità e peculiarità culturale. Lo spopolamento montano e le difficoltà del comparto zootecnico hanno modificato sostanzialmente il contesto agricolo e paesaggistico, causando un deleterio e progressivo deterioramento del territorio. La drammatica situazione attuale evidenzia la necessità di sviluppare strategie di crescita sostenibile per queste aree marginali. Nel presente lavoro sono state prese in considerazione le principali cause della difficoltà in cui versa il comparto zootecnico locale e si è anche cercato di valutare quali possibili interventi, orientati in più direzioni, siano possibili o necessari da attuare. Contesto territoriale: la zona alpina del Friuli Venezia Giulia (Fig 3). Fig. 3: area montana del Friuli Venezia Giulia. Analisi delle criticità: sono stati considerati gli aspetti tecnici, economici, sociali, ambientali, politici ed infrastrutturali che hanno determinato la crisi del settore zootecnico nella montagna friulana e, contestualmente, ne impediscono la ripresa (Fig. 4). Fig. 1 e 2: bovine al pascolo, nelle malghe montane. Risultati • Dall’analisi contestuale si è potuto osservare che l’inesorabile chiusura delle aziende è determinata prevalentemente da: • Aspetti tecnici relativi: • alle dimensioni aziendali limitate; • all’inadeguatezza delle strutture di allevamento; • all’impiego di tecniche produttive non adeguate; • all’abbandono e degrado delle malghe. • Aspetti economici riferibili: • alla scarsa competitività sul mercato; • alla bassa redditività delle produzioni; • all’orientamento esclusivo verso il settore lattiero-caseario, ora in fase di regressione; • alla crescente difficoltà nella produzione di un latte di qualità; • alla quasi totale assenza di filiere agro-alimentari strutturate. • Aspetti sociali quali: • l’avanzamento dell’età anagrafica e scarso ricambio generazionale; • la disgregazione e poca cooperazione tra gli operatori del settore; • la scarsa propensione all’innovazione; • lo spopolamento demografico delle aree marginali; • la scarsa attrattività dell’attività agricola per i giovani. • Aspetti ambientali intesi sia dal punto di vista: • orografico (pochi terreni disponibili, scarsa viabilità, avanzamento del bosco, scarsa fertilità,elevati rischi idrogeologici e sismologici); • meteorologico, certamente penalizzanti. • Aspetti infrastrutturali e politici, in particolare: • la polverizzazione fondiaria; • le scelte strategiche miopi; • il fallimento di progetti agricoli attivati in passato. Fig. 4: analisi delle criticità che determinano la crisi del settore zootecnico nella montagna friulana. Conclusioni I margini di intervento per favorire l’evoluzione del comparto zootecnico montano sono da ricercarsi innanzitutto nel suo potenziale multifunzionale. Una montagna “senza agricoltura” è destinata ad un pericoloso declino ambientale, socio-culturale ed economico. Sono pertanto urgentemente necessarie delle adeguate policy e l’applicazione di modelli di best practices che permettano uno sviluppo sostenibile dell’area, facendo leva sui pregi del territorio alpino in questione. Le difficoltà oggettive di un’area svantaggiata possono in qualche modo essere superate se alla base c’è un’intenzione reale di reagire e di contribuire a salvaguardare il proprio patrimonio. E’ possibile salvare il comparto zootecnico? Si, ma è necessario “crederci” tutti assieme e “fare sistema”. Bibliografia Disponibile presso gli autori.

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