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Mycobacterium Tuberculosis. M. Hominis M. Bovis M. Africanum. Mycobacterium Tuberculosis. Lenta crescita. Alta resistenza all’essiccamento. Sensibilità al calore umido. Sensibilità ai raggi ultravioletti. Resistenza a molti disinfettanti, specie in presenza di materiale organico.
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Mycobacterium Tuberculosis • M. Hominis • M. Bovis • M. Africanum
Mycobacterium Tuberculosis • Lenta crescita. Alta resistenza all’essiccamento. Sensibilità al calore umido. Sensibilità ai raggi ultravioletti. Resistenza a molti disinfettanti, specie in presenza di materiale organico.
Mycobacterium Tuberculosis • L’esposizione diretta alla luce del sole uccide il M.T. in 5 minuti. • L’ipoclorito di sodio all’1% liquefa l’espettorato e uccide rapidamente il M.T. • Il M.T. è ucciso a 60° in 20 minuti e a 70° in 5 minuti.
Storia naturale della Tubercolosi • Esposizione • Contatto • Infezione latente • Segni/sintomi precoci • (sospetto) Ricovero • Diagnosi • Terapia • Follow up
Assenza di infezione 90% Infezione 10% Assenza di malattia 9% Malattia 1% Precoce 0.5% Tardiva 0.5% Esposizione al BK
Modalità di trasmissione dell’infezione tubercolare Si verifica quando un soggetto suscettibile inala i droplet nuclei e questi ultimi raggiungono gli alveoli polmonari.
Destino delle goccioline respiratorie 1 – 5 micron • 100 micron 1 m.
Patogenesi della Tubercolosi I bacilli vengono trasportati dai droplet nuclei negli alveoli polmonari e diffondono nell’organismo.
Il droplet nucleo • Un droplet nucleo può trasportare 3 – 10 micobatteri. • Un colpo di tosse può produrre 3.000 droplet nuclei (circa 10.000 micobatteri). • Parlare per 5 minuti produce tanti droplet nuclei quanti un colpo di tosse. • Uno starnuto ne produce di più…
Contagio tubercolare • La fonte è costituita da pazienti affetti da TBC attiva dell’Apparato Respiratorio (polmoni, bronchi, laringe). • La contagiosità può variare notevolmente a seconda del tipo e della sede della lesione. • La contagiosità diminuisce rapidamente dopo l’inizio di una terapia specifica efficace.
Trasmissione della Tubercolosi • Le persone con infezione tubercolare ma senza malattia (Tubercolina positiva con radiografia del torace normale) non sono contagiose. • I malati di TBC extrapolmonare in genere non sono contagiosi.
Il numero di particelle inalate dipende da: • Caratteristiche del caso indice. • Durata dell’esposizione • Frequenza e tipo di contatto.
Contagio tubercolare In un ambiente confinato è funzione di: • Concentrazione di particelle infette nell’aria (dipende dalla quantità di particelle infettanti emesse dal paziente). • Volume di aria inspirato dal soggetto suscettibile (dipende dal volume respiratorio per il tempo di permanenza nell’ambiente). • Rapidità di ricambio dell’aria.
Tipo di contatto e rischio di contagio Epidemia in un sottomarino: • Mantoux positiva nell’80% dei compagni che dormivano nello stesso compartimento, ma • “solo” nel 45% nel resto della ciurma.
Durata dell’esposizione e rischio di infezione: Caso indice: guidatore di autobus sintomatico da vari mesi. Viraggi tubercolinici osservati: • 57% nei bambini con tempo di percorrenza in autobus > 40’. • 22% nei bambini con tempo di percorrenza in autobus < 10’.
Trasmissione della Tubercolosi durante un viaggio aereo Paziente con TBC polmonare farmaco-resistente, il quale compie due viaggi aerei: • Aprile 1994: Honolulu – Chicago, 8 ore Chicago – Baltimora, 2 ore • Maggio 1994: Baltimora – Chicago, 2 ore Chicago – Honolulu, 8 ore Casi di contagio documentati solo sul 4° volo.
Transmission of Multidrug-Resistant Mycobacterium Tuberculosisduring a Long Airplane Flight • . • Kenyon T. A., Valway S. E., Ihle W. W., Onorato I. M., Castro K. G., N Engl J Med 1996; 334:933-938, Apr 11, 1996.
L’isolamento sanatoriale modifica l’esito della terapia o diminuisce la probabilità i contagio? Studio di Madras, 1960: Pazienti con TBC polmonare con espettorato positivo, senza patologie concomitanti gravi, assegnati o al trattamento domiciliare o al ricovero in sanatorio per 12 mesi.
L’isolamento sanatoriale modifica l’esito della terapia o diminuisce la probabilità i contagio? Studio di Madras, 1960, risultati: • Nessuna differenza negli esiti clinici e microbiologici. • Nessuna differenza nella percentuale di familiari che hanno sviluppato la TBC nei 5 anni successivi.
Incidenza di viraggi tubercolinici in contatti di pazienti con TB polmonare Van Geuns HA, Meijer J, Styblo K, 1975
Contagiosità dei materiali biologici Tutti i materiali biologici sede di documentata malattia tubercolare extrapolmonare (urine, essudati, linfonodi, ecc..) vanno maneggiati con molta cautela, ma in linea di massima non costituiscono causa di trasmissione del contagio.
Contagiosità • Nella maggioranza dei casi la trasmissione avviene prima della diagnosi e dell’inizio del trattamento. • La contagiosità diviene nulla o quasi circa una settimana di trattamento efficace. • Il rischio di contagio sotto trattamento persiste in caso di multiresistenza primaria (in Italia rara).
Attività battericida precoce dei farmaci nei pazienti con TBC polmonare La maggior parte dei regimi a tre farmaci può produrre una diminuzione di 10 volte dei bacilli nell’espettorato durante i primi due giorni di cura, e l’inclusione della pirazinamide può determinare una riduzione di 25 volte. Un’ulteriore riduzione di 10 volte può essere attesa nei successivi 7 giorni, e il tempo necessario per ottenere un’ulteriore riduzione di 10 volte è circa altri 20 giorni. Jindani A et Al., Am. Rev. Resp. Dis., 1980
Vantaggi della terapia della TBC • Per il singolo (che così guarisce). • Per la collettività (poiché rendendo non contagiosi i malati, vengono eliminate le fonti di infezione).
Conseguenze della terapia TBC mal condotta Negative non solo per il singolo soggetto ma anche per la comunità, in quanto favorisce: • la persistenza di fonti di contagio; • la selezione di ceppi resistenti ai farmaci.
farmaci antitubercolari essenziali e loro dosaggi • Isoniazide (INI) 5-10 mg/kg/die • Rifampicina (RMP)10-12 mg/kg/die • Pirazinamide (PZA)25 mg/kg/die • Streptomicina (SM)15 mg/kg/die • Etambutolo (ETB)20 mg/kg/die
Costo di una terapia tubercolare(per un individuo di 70 Kg, in cura per 6 mesi) • Rifampicina 600 mg x 180 giorni 156.83 • Isoniazide 300 mg x 180 giorni 12.85 • Pirazinamide 2000 mg x 60 giorni 39.89 • Etambutolo 1500 mg x 60 giorni 33.84 • TOTALE farmaci indispensabili 243.41 • Vitamina B6 300 mg x 180 giorni 100.80 • TOTALE COMPLESSIVO 344.21 • Prontuario Terapeutico, febbraio 2002
Costi evitabili della TB • Il trattamento d’un caso di TB multiresistente costa negli USA oltre 200.000 dollari e in Italia oltre 100.000.000 • Un caso sfuggito ai controlli è stato responsabile di circa 30 casi di malattia (Lodi 1992).
Trattamento della tubercolosi per categorie • Categoria 1: tubercolosi di primo accertamento (sia polmonare che extrapolmonare). • Categoria 2: • a) recidiva; • b) persistenza di positività batteriologica. • Categoria 3: tubercolosi cronica.
Fasi del trattamento Fase iniziale o intensiva • deve determinare la riconversione batteriologica rapida. Fase di mantenimento • deve consolidare la guarigione, prevenire le recidive, eliminare eventuali bacilli persistenti.
Categoria 1Forma di primo accertamento • Fase iniziale: • durata 2 mesi • tre farmaci: RMP + INI + PZA • Fase di mantenimento: • durata 4 mesi • due farmaci: RMP + INI
Note al trattamento della categoria 1 • Impiego di un 4° farmaco in fase d’attacco: • se la forma è particolarmente grave (meningite, forma disseminata ecc) • se si sospetta una resistenza (contatto di soggetti con TB multiresistente, soggetto proveniente da Paesi ad alta endemia) • Prolungamento della fase d’attacco • 6 mesi invece di 4, per le forme più severe
Criteri per escludere una eventuale multiresistenza primaria • Prevalenza nella comunità di INI-resistenza < 4%; • HIV negatività e immunocompetenza; • Non precedenti trattamenti TBC; • Non segni di recente acquisizione dell’infezione; • Non provenienza da Regioni ad alta prevalenza di resistenza all’INI; • Non precedente trattamento in era preantibiotica.
Categoria 2.aPaziente con recidiva • Fase iniziale: • durata 3 mesi • cinque farmaci: RMP + INI + PZA +ETB + SM • Fase di mantenimento: • durata 5 mesi • tre farmaci: RMP + INI + ETB
Categoria 2.bPersistenza di positività Se disponibile l’antibiogramma: Usare almeno tre farmaci attivi fino al conseguimento di risultati clinico- batteriologici consolidati.
Categoria 2.bPersistenza di positività • Se non resistenze: • fase iniziale: • 3 mesi • cinque farmaci: RMP + INI + PZA + ETB + SM • Fase di mantenimento: • 5 mesi • 3 farmaci: RMP + INI + ETB
Categoria 3Tubercolosi cronica • Si impone l’antibiogramma, allargato ai farmaci non convenzionali. • La gestione di questi casi va sempre concordata, o delegata, ad ambulatori pneumotisiologici di riferimento. • Possono essere necessarie ospedalizzazioni anche molto lunghe. • Anche con terapie ottimali, la guarigione si aggira sul 50 % dei casi.
Quando iniziare la terapia? • Occorre effettuare ogni sforzo per arrivare alla diagnosi, prima di iniziare la terapia. • La terapia va iniziata appena si ha la certezza della malattia.
Terapia ex adjuvantibus • Solo in particolari circostanze è indicato iniziare la terapia “ex adjuvantibus”. • Il trattamento non può durare con il criterio ex adjuvantibus oltre due mesi.
Monitoraggio del trattamento Il monitoraggio serve per: • individuare l’eventuale insorgenza di effetti indesiderati; • verificare i risultati della terapia.
Monitoraggio del trattamento. Inizio terapia Oltre agli esami necessari per la diagnosi: • Visita e colloquio • esami ematici • ricerca anticorpi anti-HIV
Esito del trattamento Soggetti inizialmente positivi: • Curati • Trattamento terapeutico completato • Fallimento terapeutico Soggetti inizialmente negativi: • Trattamento terapeutico completato
Il test tubercolinico (1) Consiste in: • iniettare intradermo 5 UI di tubercolina (PPD, ottenuta per precipitazione selettiva delle proteine tubercolari); • leggere la risposta cutanea, in termini di infiltrazione cutanea e non di eritema, dopo 48-72 ore dall’iniezione.
Il test tubercolinico (2) • Si basa sulla reazione di ipersensibilità ritardata alla tubercolina che l’organismo di un soggetto venuto a contatto con una fonte bacillifera è in grado di manifestare, quando in esso sono già presenti macrofagi sensibilizzati e linfociti attivati. • Perché questa reazione si verifichi, devono essere passate 4 - 6 settimane dall’avvenuto contatto con il bacillo tubercolare.