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I° Happening del 3°settore. Il servizio sociale tra lavoro dipendente e libera professione Ragusa,19 Novembre 2010 Matilde Sessa. Quali prospettive per gli assistenti sociali professionisti dell’aiuto e della programmazione sociale. Le sfide?
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I° Happening del 3°settore Il servizio sociale tra lavoro dipendente e libera professione Ragusa,19 Novembre 2010 Matilde Sessa
Quali prospettive per gli assistenti sociali professionisti dell’aiuto e della programmazione sociale • Le sfide? Alla luce del tema odierno e trasferendo la riflessione all’interno degli scenari di un mercato del lavoro “globalizzato” preferisco parlare di sfide.
Il tema delle sfide è legato al venire meno di quel sistema di certezze che sino ad alcuni anni fa caratterizzavano i nostri progetti di vita costruiti attorno al “lavoro”
Il mercato del lavoro nello scenario italiano • La privatizzazione del rapporto di pubblico impiego • I vincoli di bilancio ( DPEF ect ) e i recenti blocchi del turnover • La riforma del mercato del lavoro caratterizzata dall’ introduzione di nuovi tipologie contrattuali ( rif. I lavoratori atipici, i parasubordinati, gli interinali ect) Sono venute meno le certezze del “posto sicuro”
La “riscoperta” della libera professione • Esauriti tutti gli “spazi” riscopriamo la libera professione, non a torto utilizzo il termine riscoperta .La libera professione per noi, da sempre , è stata un’opportunità mancata .
Le origini della libera professione • Dal D.P.R.14/87 …. Art.2 • L’esercizio professionale cui si riferisce il diploma ….consiste nell’operare in rapporto di lavoro subordinato od autonomo,con i principi , le conoscenze, i metodi specifici del servizio sociale e nell’ambito del sistema organizzato delle risorse sociali, in favore di persone singole, di gruppi e di comunità per prevenire e risolvere situazioni di bisogno .
Dalla legge 84/93art.1-comma 3 ( il cambiamento) Professione di Assistente Sociale • Comma 3 La professione di Assistente Sociale può essere esercitata in forma autonoma o di rapporto di lavoro subordinato
Dal D.P.R.328/2001 • ART.21 Attività professionale Fermo restando le attribuzioni già stabilite dalla vigente normativa relativa all’ordinamento della nostra professione, va ribadita l’attenzione ai seguenti comma : comma 1 punti a)b)c)d)e)f)g) ove vengono individuati gli ulteriori ambiti di attività degli Assistenti Sociali specialisti (sez.A) Comma 2 punti a)b)c)d)e) ove vengono individuati gli ulteriori ambiti di attività degli Assistenti Sociali (sez.B)
Individuati gli spazi della nostra professione, anche esercitando da “liberi professionisti”dobbiamo prendere coscienza dell’opportunità mancata , in quanto nel corso di questi ultimi anni abbiamo preferito piuttosto “istituzionalizzarci” nel sistema pubblico e nel terzo settore.
Il senso della sfida • Guardare alla libera professione come nuova modalità di “essere” dentro il mercato e di relazione con le istituzioni • Il percorso: • Acquisire la cultura della libera professione • La formazione : Alcuni sociologi affermano che dobbiamo riprofessionalizzarci
parlerei piuttosto di nuova professionalizzazione ripensando i contenuti della formazione accademica fornendo strumenti e competenze adeguate • occorre una rivisitazione dei piani di studio (laurea triennale e laurea magistrale ),occorrono in particolare adeguate esperienze di tirocinio con la supervisione, “Non preferibilmente”(D.M. n.270/2004) come dice il nostro legislatore , ma in via obbligatoria di Assistenti Sociali.
Pensiero conclusivo • La comunità professionale guarda a questa nuova fase con interesse , in particolare i giovani e gli adulti giovani che si affacciano in questo nuovo spazio del mercato del lavoro . • Occorre tuttavia “avere il coraggio di cambiare ed evitare di gestire in modo impotente il proprio cambiamento” • Grazie per l’attenzione • A.S.Matilde Sessa